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Autore: F a i r    08/04/2016    1 recensioni
Nessuno mi aveva detto che vivere accanto a qualcuno che credi possa amarti, si sarebbe rivelata una trappola megagalattica.
[...]
Tutti pensano che io sia felice: ho una bella casa, una bella famiglia, dei begli amici e un fidanzato... che non mi ama.

[RokuNami]
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naminè, Roxas, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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[N.d.A: Vi suggerisco di far partire la musica nel momento in cui è inserito il video durante il testo e abbassare il volume quando specificato così da apprezzare a pieno il capitolo :3]


Chapter II

Naminé side
Passo a prenderti alle 9.
Questo era stato il messaggio di Vanitas, intenzionato a raggiungere il locale in moto.
Io gli avevo risposto che mi si sarebbero rovinati i capelli, così potei anche accontentare mio padre che preferiva accompagnarmi in macchina nel luogo stabilito per essere sicuro che restassi lì senza fare il giro del mondo per tornare a casa.
«Chiamami a qualunque ora» si era raccomandato prima di andarsene e io avevo fatto di tutto per rassicurarlo.
Vanitas era arrivato poco dopo ed ebbi l’onore di sentirmi dire che ero accettabile, dopo che avevo passato tutto il pomeriggio ad addobbarmi.
Decisi di non dare peso ad una qualsiasi delle sue parole, anche perché dopo aver fatto gli auguri a Sora, Vanitas fu accalappiato dal tavolo degli alcolici e impiegò poco per diventare brillo.
Sospirai. Dentro di me avevo sperato che le cose non sarebbero andate così, che sarei stata apprezzata e valorizzata da lui che un tempo diceva di amarmi.
Mi avvicinai a Xion che era rimasta momentaneamente da sola ed ebbi l’occasione di potarle parlare dopo tanto tempo che non ci eravamo più incrociate.
Mi fece piacere – e allo stesso tempo soffrire – sapere che fra lei e Riku le cose continuavano ad andare bene e che entrambi facevano di tutto per non far spegnere l’incanto che accompagnava le loro giornate.
«E tu come stai?» chiese Xion e io sentii un vuoto in petto: sapevo che la fatidica domanda sarebbe arrivata.
«Io… me la cavo» decisi di rispondere, ma per Xion fu facile capire ciò che intendevo.
Avevamo frequentato le elementari insieme e la bruna mi conosceva abbastanza bene da comprendere il significato profondo delle mie parole senza che avessi bisogno di raccontarle nulla.
«Nami!» mi sentii chiamare e subito Riku ci fu vicino mentre si industriava per non far cadere i tre bicchieri che stava trasportando.
«Ciao Riku, è un piacere rivederti!» esclamai con un sorriso sincero e mi alzai per salutarlo.
«Ecco il tuo analcolico» continuò il ragazzo e non potei fare a meno di sorprendermi.
Aveva visto da lontano che mi ero avvicinata a Xion e aveva preferito coinvolgermi così da non creare imbarazzo.
Vanitas non si era nemmeno preoccupato di portarmi un bicchiere d’acqua.
Ringraziai Riku e gli tolsi dalle mani il bicchiere che mi porgeva.
Loro sì che sono una bella coppia pensai.

Roxas side
Non sapevo se essere felice che Ven alla fine avesse deciso di venire alla festa o se maledirlo per il ritardo che la sua scelta mi aveva causato.
Quando raggiungemmo il locale, quasi tutti erano arrivati e Sora ci etichettò subito come ritardatari.
Per fortuna qualche ragazza arrivò più tardi di noi e l’attenzione si poté spostare sulle ultime venute.
«Avanti, non guardarmi così!» aveva protestato Ven che ogni tanto allungava il collo verso l’ingresso.
Non passò molto prima che una chioma rosso fuoco attirasse l’attenzione di tutti: Axel aveva fatto il suo ingresso.
Più di una ragazza sospirò e il rosso attraversò la sala a grandi passi per venire a dare un rumoroso saluto a mio fratello e scompigliarmi i capelli, giusto per ricordarmi che ero la mascotte del gruppo.
Axel per me era un secondo fratello. Lui e Ven si conoscevano da tempo immemore, probabilmente da prima che io nascessi, e per me era un punto di riferimento quanto lo era il mio fratello di sangue.


[N.d.A: video da far partire https://www.youtube.com/sLlEqTpBt2E]

Naminé side
La festa proseguiva placida e io avevo deciso che preferivo restare seduta al mio posto, mentre Vanitas ogni tanto si ricordava della mia esistenza e veniva a dirmi che non sapevo divertirmi.
Io gli rispondevo che ubriacarmi e rovinare la festa a Sora non era fra i miei programmi e restavo di nuovo sola in un angolo.
Qualche volta mi sentivo osservata, ma quando passavo a rassegna la stanza non incrociavo nessun paio di occhi e tornavo a fissarmi le unghie.
Il pianista suonava la Vie en Rose in una delle versioni che preferivo e già sognavo di essere presa fra le braccia di Vanitas ed portata sulla pista da ballo, trasportata in un valzer pieno di luccichii.
Mi ritrovai a canticchiare insieme alla musica e oscillare un po’ sul posto, mentre il mio sguardo si spostava nella sala dove tutti erano felici.
Trovai Vanitas impegnato ancora con gli alcolici, provarci con Xion e quasi prendersi un pugno in faccia da Riku e sentii la rabbia invadermi all’improvviso.
Mi alzai in fretta e mi diressi a grandi falcate verso il bagno, cosicché nessuno potesse guardarmi in quel momento.
Sospirai mentre la musica si faceva più ovattata e riuscii a guardare la situazione con occhi più distanti.
Nulla ci teneva più legati, quasi non ci guardavamo più, ma lui non aveva smesso di pretendere da me le solite attenzioni.
Ogni volta che il cellulare suonava, speravo che non fosse lui e quando invece mi trovavo davanti alla sua foto non facevo altro che cadere nello sconforto.
Aprii l’acqua e cominciai a sciacquarmi il viso con l’acqua fresca per rischiararmi le idee e ringraziai Kairi dentro di me per avermi ricordato di portare matita e ombretto in borsa.
Lavai via il trucco sbavato e mi guardai allo specchio per quello che ero. Gli occhi erano un po' rossi, ma non ricordavo di aver pianto. Per quanto avrei potuto resistere ancora?
Sentii la porta aprirsi, la musica riprendere l’intensità iniziale e dovetti resistere alla tentazione di richiuderla. L’antibagno era in comune fra uomini e donne, perciò tentai di restare indifferente quando un ragazzo biondo varcò la soglia.
Mi rivolse uno sguardo un po’ sorpreso e pensai che fosse per il mio viso acqua e sapone e gli occhi un po' gonfi.
Non lo avevo mai visto prima. Aveva i capelli un po’ lunghi, colore del grano e gli occhi di un azzurro intenso. Era poco più alto di me e questo mi fece concludere che potesse trattarsi di un amico di Sora che non avevo mai notato.
«Tutto bene?» chiese e io non potei far altro che sentirmi in imbarazzo.
«Sì, sì, certo!» risposi con quella che mi sembrò prontezza e mi impegnai vivamente per non barcollare su quei maledetti tacchi alti.
Lui sembrò abbastanza soddisfatto della mia magra risposta e si diresse verso il bagno degli uomini.
Decisi di non farmi sfuggire quell'occasione, mi ritruccai in fretta e furia e sparii. E la musica finì.


Roxas side
La ragazza di cui ignoravo il nome si dissolse così come era apparsa e pensai divertito che avesse preferito la via della fuga.
Era da tutta la sera che la osservavo: l'avevo vista discutere con un ragazzo bruno, arrabbiarsi e sedersi in un angolo.
Aveva salutato tutti con gentilezza, era rimasta ad osservare la festa andare avanti, aveva preparato con attenzione e premura il piatto dal buffet per lo stesso ragazzo con cui aveva discusso e lei non aveva mangiato quasi niente.
La osservai mentre oscillava un po’ sul posto e trovai buffo, ma estremamente tenero, quel suo comportamento infantile. Osservai il suo sguardo perso e non impiegai molto a cogliere la delusione nei suoi occhi.
Quando tornai alla festa dove Sora e Ven avevano cominciato a reclamarmi, notai che era seduta vicino a Kairi e non potei resistere alla tentazione di chiedere informazioni.
Mi avvicinai a Riku e chiesi con un filo di voce se la conosceva.
Lui annuì. «Si chiama Naminé, è la ragazza di quel bellimbusto laggiù».
Lanciai un’occhiata a quello che scoprii poco dopo chiamarsi Vanitas e non mi sorpresi affatto dell’umore di Naminé. Sentii il cuore accelerare e il pugno che aveva voglia di chiudersi, ma decisi di darmi un contegno perché – alla fin fine – non erano affari miei.
La vidi procedere verso l’uscita forse alla ricerca di una boccata d’aria e d’improvviso mi sentii osservato.
Ven e Axel mi stavano fissando e si scambiavano un sorrisino complice.
«Cosa volete voi due?!» sbottai.
«Avanti, amico, è tutta la sera che la guardi!» rispose Axel senza perdere il suo sorriso sornione.
«Se non vai a parlarci, ci vado io» continuò mio fratello lanciandomi un’occhiata eloquente e sapevo che diceva sul serio.
Presi il coraggio a due mani e uscii.


~

Angolino di F a i r
Eccomi di nuovo fra voi! Spero che il capitolo vi sia piaciuto ^^
Purtroppo non sono riuscita ad incorporare il video youtube, quindi spero siate stati obbedienti e abbiate fatto partire la musica di sottofondo al momento giusto
Non dimenticate di recensire con consigli e commenti belli o brutti che siano!
A presto :3

 
   
 
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