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Autore: _Gia    11/04/2016    3 recensioni
Gli spifferi freddi contro le ginocchia scoperte, l'aria gelida contro le scarne goti, le mani grandi e callose di mio padre ad accarezzarmi delicatamente il viso sporco di fuliggine, mentre la sua dolce ed armoniosa voce tenta di sovrastare il duro e persistente rumore dei crampi allo stomaco.
A dover descrivere la mia infanzia con una parola, quella sarebbe povertà.
[ Katniss!centric - Tripla drabble - Everlark ]
Genere: Fluff, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Mr. Everdeen, Peeta Mellark, Primrose Everdeen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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If I had to describe my life with one word , that would be Hurricane


La polvere tra i capelli, le scarpe consumate, gli abiti sporchi, spiegazzati, usurati dal tempo. Le gambe sottili, le ossa spigolose ed evidenti, il viso lo specchio del malessere. 
Gli spifferi freddi contro le ginocchia scoperte, l'aria gelida contro le scarne e pallide goti, le mani grandi e callose di mio padre ad accarezzarmi delicatamente il viso sporco di fuliggine, mentre la sua dolce ed armoniosa voce tenta di sovrastare il duro e persistente rumore dei crampi allo stomaco.
A dover descrivere la mia infanzia con una parola, quella sarebbe povertà.


***


I capelli raccolti in una scura treccia laterale, il corpo più formoso ma ugualmente troppo snello, i peli delle gambe come unica protezione dal freddo, nelle parti lasciate scoperte dal tessuto usurato. La caccia, l'odore dei boschi a farmi da casa, un arco stretto tra le mani; sulla schiena, la mia faretra contenente delle frecce improvvisate, smaniose di conoscere la loro vittima.
Gli scambi al Forno, le regole infrante. 
Le Mietiture, i bigliettini di troppo. 
Gli Hunger Games, la scintilla, le minacce; il terrore negli occhi di Primrose. 
Il Distretto Tredici, la Rivolta, i cambiamenti.
A dover descrivere la mia adolescenza con una parola, quella sarebbe paura.


***


Forti braccia a cingermi la vita, l'odore di pane ad inebriarmi i sensi. Forti abbracci, baci rubati, lacrime versate sulla spalla di chi - in un modo o nell'altro - ha saputo accompagnarmi in quella che è stata la mia rinascita dalle ceneri. 
Vecchie abitudini ritrovate, nuovi vizi acquisiti. 
Sonno perso a fare l'amore, sonno perso ad accarezzare quei capelli dorati che in mille ricci si annodano disordinatamente.
Le gote più paffute, più rosee, gli occhi scintillanti di una nuova luce; la pace interna finalmente ritrovata, una vita iniziata a vivere davvero.
A dover descrivere la mia età adulta con una parola - due, più correttamente -, quella sarebbe amore, sarebbe Peeta Mellark
   
 
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