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Autore: AliceMiao    14/04/2016    1 recensioni
Seguito di Bianco e Nero 3.
Tess tenta la fuga. Riuscirà nel suo intento? Cosa prova Gabriel per lei?
Genere: Angst, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella mattina erano stati portati nuovi oggetti nella sua stanza: un cavalletto per dipingere, un centinaio di libri, vestiti di ogni tipo e alcuni fiori, soprattutto rose, che lei amava.
Ma nonostante ci fosse tutto quello che le piaceva non era tranquilla. Anche se aveva tutto ciò che possedeva quando era a casa lÌ si sentiva come un topolino in gabbia. 
"Davvero bello". La voce di Gabriel alle sue spalle la fece sussultare. Stava dipingendo una spiaggia tropicale, uno dei posti che suo fratello aveva visitato.
"Grazie...".
"Oggi ho una commissione da svolgere. Rimani qua dentro e non provare a fuggire, sono stato chiaro?".
Tess annuì. Anche se aveva in mente un piano per fuggire, ma non era sicura al 100% che sarebbe riuscito.
Quando lui uscì Tess iniziò a girare a vuoto nella stanza. La sera precedente aveva notato una finestra e aveva visto che dava sul mare. Peccato che si trovassero su un promontorio e al terzo piano del palazzo. 
Vuoi restare qui per sempre o fuggire?, disse la sua voce interiore.
Poteva volare vero, peccato che suo padre, protettivo com'era, non le aveva mai permesso di imparare. 
Alla fine saltò. Ma non toccò l'acqua. Qualcuno l'aveva afferrata prima che potesse toccarla. Aprì gli occhi, sperando di vedere una delle guardie di suo padre. Invece vide un volto familiare che non avrebbe voluto vedere: Gabriel. Lo guardò in faccia: era furioso e aveva uno sguardo severo. La stava riportando nella stanza e Tess sentiva che ciò che sarebbe seguito non sarebbe stato piacevole.
La posò a terra con delicatezza. "Cosa pensavi di fare?". La voce era tagliente, affilata come un coltello.
"Ecco io..." Cosa gli diceva? Che voleva prendere un po' d'aria? Era abbastanza evidente cosa stava cercando di fare.
"Stavi scappando, non è così?". Tess annuì. L'angelo nero si avvicinò a lei e le accarezzò una guancia... Poi la schiaffeggiò, facendola cadere a terra.
"Ti avevo detto di non farlo! Il Padrone ti ha vista uscire, per questo mi ha avvertito e sono venuto a prenderti. Pensi che questo posto non sia sorvegliato?!". Iniziò a camminare in modo agitato per tutta la stanza. "Se ti avessi visto solo io avrei potuto chiudere un occhio, ma non posso. Il Padrone si aspetta che io ti punisca severamente. E non ti piacerà credimi ". 
Si avvicinò minaccioso a lei e le afferrò una mano, incatenandola alla parete. Fece lo stesso con l'altra mano. "Mi dispiace. Vorrei tanto non farlo", le sussurrò all'orecchio "Ma lui sta osservando in questo momento e sta vedendo se obbedisco ai suoi ordini".
Si allontanò da lei e prese un pugnale. Tess iniziò ad agitarsi, con il solo risultato di farsi male ai polsi. Quando fu vicino, Gabriel posò il pugnale a terra e prese un pezzo di stoffa. "Farà male". Lo avvolse contro la sua bocca e strinse forte, facendola gemere di dolore. Dopodiché accorciò le catene, impedendole qualsiasi tipo di movimento. Prese il pugnale e lo fece passare sotto il suo collo. Tess tentò di liberarsi, ma tutto era inutile.
Le tolse la camicia, lasciandola in canottiera. Fece passare il coltello sulla spalla e giù, percorrendo tutto il braccio. 
Andó avanti così per un'ora, facendole passare il pugnale ovunque, senza mai ferirla veramente.
Qualcuno bussò alla porta: era un ragazzo più o meno della sua età. "Il Padrone mi ha detto di venire qui, è giusto?". Gabriel annuì e Tess capì che il peggio stava arrivando in quel momento.
Quando arrivò la sera tiró un sospiro di sollievo. Tutti i ragazzi del palazzo erano venuti quel giorno e si erano divertiti a torturarla, ma non fisicamente, bensì psicologicamente.
Tess tremava come una foglia quando Gabriel la liberò quella sera.
La prese in braccio e le accarezzò dolcemente la testa. "È finita. È finita Tess". Ma lei non si calmava. La posò sul letto e andò a riempire la vasca da bagno con dell'acqua calda.
Poi la mise nella vasca e la sentì rilassarsi un po'.
Mentre si rilassava andò dal Padrone.
"Hai fatto un buon lavoro. Sono certo che non tenterà più di scappare".
"Ne sono certo".
Il Padrone si alzó e andò verso la finestra. "È una tale bellezza quella ragazza! Dovresti godertela intanto che è ancora giovane".
Gabriel annuì. Quando le ragazze diventavano vecchie, ovvero sui quarant'anni, il Padrone le faceva uccidere. 
"Comunque è curioso, quella ragazza non sa volare".
"È insolito in effetti. Beh, un punto a nostro vantaggio ".
Il Padrone sorrise. "Hai proprio ragione. Ora va, prima che scappi di nuovo!".
Gabriel obbedì e quando tornò in stanza la vide seduta a terra, contro la parete, con indosso il pigiama. Si avvicinò, piano. Sapeva come diventavano le ragazze quando subivano quello che era successo quel giorno.
Tess alzó di scatto la testa, ma quando vide lui, invece di correre via spaventata, gli corse incontro, abbracciandolo. E pianse. Pianse tutte le lacrime che aveva trattenuto fino a quel momento.
Gabriel la abbracció e la cullò per tutta la sera, fino a che non sentì che si era addormentata. Ma anche in quel momento continuò a stringerla tra le sue braccia.

Note: ecco il seguito di Bianco e Nero 2! Spero vi piaccia!
Baci AliceMiao 
   
 
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