The Storm
Un
lampo squarcia il cielo di Novembre e la pioggia scrosciante segue come in una
perfetta orchestra. Sono attimi in cui il cielo s’illumina mostrando i nuvoloni
neri che guardano con distacco la terra sotto di loro non preoccupandosi di
quello che la tempesta possa creare. Scintille, saette e tuoni. Tutto questo
rende difficile la notte di Steve. Il biondo si sta rigirando da quasi un’ora
tra le lenzuola del letto, non che abbia paura dei tuoni ma se torna negli anni
’40 quando era un piccolo ragazzino gracile, può riprovare la sensazione di
terrore da cui era afflitto in quei tempi. La stanza s’illumina per qualche
attimo e il boato di un tuono riempie la camera. Steve si volta un’altra volta
portando lo sguardo al soffitto. Avanti
Rogers non fare la femminuccia! Chiude gli occhi strizzandoli e serra la
mandibola come se volesse dimenticarsi che fuori si sta scatenando una delle
tempeste più grandi che abbia mai sentito. Poi, rivolge lo sguardo alla sua
sinistra e sorride mentre osserva la linea sinuosa del corpo di Bucky che dorme
placidamente accanto a lui. L’espressione di felicità scompare pochi secondi
dopo quando un secondo tuono si presenta. Steve sobbalza tra le coperte del
letto e non capisce come possa affrontare un tipo come Ultron e non sopportare
i tuoni. Non vuole svegliare Bucky, dopotutto non ne vede il bisogno e inoltre
non vuole disturbarlo. Si passa stancamente una mano tra i capelli biondi e poi
si alza. Ha bisogno di uscire da quel letto e fare un giro per casa. La cucina
dai colori pastello sembra un luogo inquietante quando viene illuminata dai
lampi del cielo. Si avvicina al lavabo e riempie un bicchiere d’acqua, lo sta
per bere ma quando si volta verso il corridoio, vede la sagoma oscura di
qualcuno e questo gli scivola dalle mani. “Cazzo!” Steve si allontana dal
disastro appena compiuto cercando di non ferirsi essendo scalzo. Nota il
luccichio del braccio di Bucky e capisce che è lui, pensava di non averlo
svegliato. “Che fai in piedi a quest’ora?” La gola di Steve si secca, non può
dirgli la verità, lo guarderebbe in malo modo e poi riderebbe e questa è
l’ultima cosa che vuole sembrare a Bucky, ovvero una femminuccia. “Avevo sete”
Bucky si avvicina a lui cercando di guardarlo negli occhi nonostante la poca
visibilità nella camera. “Ah… quindi…” Il Soldato non termina la frase che un
altro boato irrompe nella stanza e al tempo stesso vede Steve sobbalzare. Il
biondo si allontana dalla finestra appoggiandosi alla credenza del soggiorno e
guarda come un animale braccato il vetro dove le gocce di pioggia si rincorrono
tra di loro. “Steve” Bucky pronuncia il suo nome intento a richiamarlo a sé,
poi si avvicina a lui con passo sicuro. I loro visi sono a pochi centimetri di
distanza. “Perché non mi hai detto che hai paura dei temporali?” Chiede. Steve
però non sa cosa dire se non rispondere in maniera contraria alla sua domanda.
“Io non ho paura” Bucky alza un sopracciglio, il Capitano non gliela racconta
giusta. “Ah davvero? Perché pochi secondi fa mi sembrava che tu stessi
sobbalzando per uno di quelli” Steve abbassa il capo. Bucky è un titano
imbattibile in fatto di confessioni. “Io…” Non vuole mostrarsi debole davanti a
Bucky. “Ehi Steve” James appoggia una mano sulla guancia del biondo che chiude
gli occhi al contatto col palmo caldo del moro. “Dimmi la verità” Il Capitano
non parla. “Stevie…” Bucky lo dice con un tono di rimprovero scherzoso. “Non è
che mi facciano paura è solo che non mi piacciono, tutto qui” Bucky continua a
guardarlo non cambiando la sua espressione di piena dolcezza nei confronti del
biondo. “Oh il mio ragazzo ha paura dei tuoni?” Lo dice in tono giocoso e vede
subito Steve alzare gli occhi al cielo infastidito, ama quando lo fa. “Ti prego
Buck è una cosa di cui non vado fiero” Il moro piega il capo da un lato e poi
sorride dolcemente. “Nessuno ti sta prendendo in giro” Steve lo fissa
intensamente mordendosi il labbro inferiore. “Quando c’erano temporali del
genere tu mi stringevi tra le tue braccia dicendo che tutto sarebbe andato bene
perché eravamo insieme” Sono ricordi teneri quelli della loro infanzia e
adolescenza, sono colorati e vivaci. “E vorresti che lo facessi di nuovo?”
Bucky passa il pollice sul labbro inferiore di Steve fermandolo dal morderlo a
sangue. “Non ti sto chiedendo questo” Sentenzia. “Vieni con me Steve” James lo
prende per mano facendogli attraversare il soggiorno per poi ricondurlo nella
loro camera da letto. Non si stendono di nuovo. Steve può solo osservare Bucky
mentre prende i cuscini del letto e le coperte. Poi prende il cuscino marrone
chiaro della poltrona e si dirige in salotto. “Quel fortino non si costruirà da
solo” Il cuore di Steve si blocca e al tempo stesso esplode di felicità. Bucky
ricorda di quel pomeriggio passato a costruire con i cuscini di casa una
fortezza interamente dedicata a loro e alla merenda a base di biscotti al
cioccolato e un bicchiere di latte.
Bastano
pochi minuti e la fortezza prende forma. Sono entrambi soddisfatti del
risultato. Bucky, poi, prende la mano di Steve e lo guarda intensamente facendo
trasparire le emozioni che prova in quel momento: felicità. “Vieni” Lo guida
dentro la fortezza. Dentro ci sono coperte e lenzuola pulite. James si stende
accomodandosi per bene tra i cuscini e poi apre le braccia indirizzando il suo
sguardo su Steve. “Stevie andrà tutto bene, i temporali sono solo di passaggio”
Il Capitano può giurare di rivedere lo stesso Bucky degli anni 40 quello con il
cappello sbarazzino e il mozzicone di sigaretta penzolante dalle labbra. “Oh
Buck…” Steve non ci pensa due volte e affondare tra le sue braccia che
prontamente si stringono al suo corpo. “Ci sono io qui con te” Il rumore
assordante di un tuono rompe quell’apparente calma perché il biondo freme
improvvisamente. Bucky sente il suo corpo irrigidirsi e in risposta, per
tranquillizzarlo, gli lascia un bacio sul capo. “Ehi baby andrà tutto bene”
Steve nasconde il suo volto nel collo del moro e inspira a fondo il suo profumo,
lo ama così tanto. “Stavamo già insieme quando tutto questo succedeva?” Steve
sorride al ricordo dei loro baci. “Si” Il Soldato lo sente sbuffare un riso.
“Ah si? E cosa facevamo?” Sente le labbra di Steve piegarsi in su a quella
domanda. “Oh sergente se sapessi… eri così birichino” Risponde. “Eri sempre
pronto a giocare” Bucky corruga la fronte confuso. “Giocare?” Il biondo non può
fare a meno di ridere quando intuisce che Bucky non ha capito la sua frase. “Le
tue mani erano piuttosto irrequiete” L’osservazione del Capitano fa sciogliere
entrambi in una risata. “Oh davvero?” Bucky porta una mano al mento di Steve lo
tira su per far si che lo guardi in faccia. “Stevie…” Mugola dolcemente per poi
lasciargli un bacio sulle labbra che produce in risposta un ‘Mmh’ di piacere da parte di Steve. Un
altro tuono e Bucky giura di aver sentito il suo fidanzato tremare. “Shhh è
tutto okay” Strofina le mani sul corpo del biondo intento a creare calore ma
gli occhi di Steve sono come invasi da un terrore indistruttibile.
“Ehi
Steve” James si accorge che sta piangendo silenziosamente. Poche volte il
biondo si è mostrato così sensibile ai suoi occhi. “Steve.. oh piccolo…” Bucky
avvolge le gambe intorno a quelle di Steve è così gelido il corpo del biondo in
confronto al suo. “Ti prego non fare così” Quelle che prima erano lacrime
silenziose si sono trasformate in singhiozzi disperati, Bucky non sa come
comportarsi. “Buck tu sei qui” Sente le mani del compagno stringere la sua
maglietta in una muta richiesta d’aiuto. “Si sono qui” Poco dopo percepisce le
labbra bagnate di Steve sulle sue e può solo sciogliersi in quel bacio. James
però vuole andare in fondo a questa cosa, Steve non piange solamente per il
temporale ma anche per altro e questo non può ignorarlo. “Steve dimmi la
verità” La voce del moro giunge alle orecchie del Capitano con tono
preoccupato. Non vuole far riemergere quei ricordi orrendi dove pensava che
tutto quello che aveva fosse scomparso. “Non stai piangendo per il temporale”
Constatazione azzeccata. “Stevie dimmi la verità” Bucky passa una mano tra i
capelli biondi del ragazzo godendo della morbidezza di quei fili dorati.
Strofina poi il naso sulla sua guancia lasciando su di essa piccoli baci. “Non
mi va di parlarne” Un fulmine irrompe nella tranquillità della stanza, Steve
sobbalza e porta le mani al capo. “Basta per favore” E’ come un tormento cui
non c’è mai fine e sa che quando scenderà la neve vorrà solo restare in camera
a piangere tra le coperte. James lo scuote cercando di farlo rinsavire. “Ehi Steve”
Prende il suo volto tra le mani provando a creare un contatto tra i loro occhi.
“Steve guardami!” Lo dice quasi come se fosse un ordine. In risposta Steve
sbarra gli occhi azzurrini incontrando quelli di ghiaccio del moro. “Buck fallo
finire” Prega. “Steve finirà te lo prometto” Lo avvolge tra le sue braccia e
copre entrambi, quello che ha bisogno di cure non è lui ma Steve. L’ha notato
negli ultimi mesi passati insieme, il Capitano ha una storia lasciata a metà in
quegli occhi, una storia stroncata senza preavviso che doveva finire in quella
distesa ghiacciata ma che è stata ricucita col ventunesimo secolo. “Tu sei qui”
Steve lo ripete ancora come se stesse cercando di tranquillizzarsi. “Si sono
qui” Bucky lo ama in tal modo che non riesce a non sentire quel dolore
nascergli dal petto e irradiarsi in tutto il corpo vedendolo in quella
situazione. “Non me ne andrò” Accarezza il suo volto ripetutamente e poi lascia
un bacio casto sulle sue labbra assaporando il gusto dolce di quelle. “Sono
stato lontano da te per troppo tempo” Steve affonda il capo nel petto di Bucky,
è dannatamente terrorizzato da quel temporale.
“Verrà
un giorno in cui mi lascerai” La frase che proviene dalle labbra del biondo fa
scattare Bucky, interrompendo quell’apparente tranquillità. “Che?” Non può
credere a quello che Steve ha appena detto. “Bucky non ignorarlo” Sente ancora
la voce spezzata di Steve e questo non può fare altro che stringerlo di più a
sé. “Non ti lascerò” Gli lascia un bacio sul capo per rassicurarlo. “Mi
dispiace Buck” Steve ricomincia a piangere e questa volta lo vede coprirsi gli
occhi con le mani come se stesse cercando di nascondersi. “Diamine Stevie che
ti prende?” Lo scuote leggermente, non è così che doveva andare la serata. “Mi
dispiace Buck” Vede Steve scostarsi dal suo corpo e camminare a carponi per
uscire da quella sorta di fortezza fatta da cuscini e da ricordi nostalgici
della loro infanzia. James lo segue a ruota, il volto è dipinto da
un’espressione preoccupata. Uscito dal fortino, nota che Steve si è avvicinato
alla finestra e che sta guardando il cielo scuro e a tratti illuminato dai
lampi della notte. Si avvicina con passo felpato, è una cosa che gli viene
naturale dopo aver passato decenni a essere il fantasma di qualcuno, Steve,
infatti, scatta di colpo quando sente il capo di Bucky appoggiarsi sulla sua
spalla e avvolgere le sue braccia intorno alla sua vita. “Non mi devi chiedere
scusa per alcun motivo” Sentenzia James. “Non c’è nulla per cui chiedere scusa”
Lo bacia pigramente sul collo percependo il profumo dolce della pelle bianca
del ragazzo. “Se solo…” Steve si passa la lingua sulle labbra, inumidendole.
“Se solo mi fossi sporto un po’ di più” Ecco il tassello mancante di quel
dolore, Steve non si perdona quello che è successo. “Steve ne abbiamo già
parlato” Bucky risponde con voce stanca. “Non è colpa tua” Il Capitano si volta
e lo guarda con tristezza. “Ma io…” James però non vuole sentire storia, prende
il volto di Steve tra le mani e punta gli occhi in quelli del biondo. “Ehi
siamo insieme ora” Appoggia la sua fronte a quella del compagno e l’unica cosa
che può fare è continuare a osservare le iridi azzurre del Capitano. “Hai letto
il rapporto?” Chiede Steve con ostinazione. “Ero lo spettatore” Risponde Bucky per
poi baciarlo con trasporto e accarezzare ripetutamente il volto del suo Steve.
“Ti sei sporto abbastanza da cadere anche tu e sai bene che quel pezzo di ferro
non avrebbe tenuto ancora per molto” I singhiozzi di Steve sembrano sul punto
di tornare ma Bucky non vuole vederlo ancora piangere. “Siamo due persone
cambiate dal tempo, questo lo so bene. Ma so per certo che i nostri sentimenti
non sono stati traviati perché quando guardo i tuoi occhi vedo ancora la
promessa che ci siamo fatti tanti anni fa, fino alla fine giusto?” Bucky è così
dolce con Steve, dopo tutto quello che era accaduto tra loro si era promesso
che avrebbe fatto stare bene il suo biondino, che si sarebbe preso cura di lui
ed è quello che fa ogni giorno o almeno ci prova. “Fino alla fine” Sussurra
qualche attimo dopo Steve di rimando a Bucky. Ora il moro sorride soddisfatto
di aver fatto tranquillizzare il Capitano. “Ehi Rogers che ne dici se torniamo
dentro al fortino? Credo che ci siano dei nazisti in giro e sai io al tuo culo
ci tengo” Entrambi ridono della battuta di Bucky. Solo lui ha il potere di far
sorridere Steve in quel modo. Intrecciano le mani tra di loro e poi si dirigono
verso quello che è rimasto del divano, in altre parole una montagna di cuscini
tutti accatastati.
Si
stendono uno accanto all’altro. Steve tra le braccia di Bucky e il moro con il
capo appoggiato sulla testa del Capitano. Il momento perfetto che Steve Rogers
meritava dopo tanto tempo ovvero la tranquillità di un appartamento e tra le
braccia di chi ama. “Credi che domani riusciremo ad alzarci?” Bucky ride per
quella domanda. “Magari potremmo restare qui per tutta la giornata invece di
andare da Fury” Risponde. “Fury ci farà il culo a stelle e strisce se oseremo
non presentarci là” Sentenzia il biondo. “Oh certo ed io gli lascerei impresse le
nocche della mia mano sulla faccia se provasse a toccarti” Steve sorride e poi
porta le labbra sul collo del moro lasciandogli dei dolci baci. “Mmh mi farai
impazzire” Sente Bucky rilassarsi sotto il suo tocco leggero. "Oh davvero
sergente?” Chiede in tono provocatorio per poi continuare con “Credevo avessi
più resistenza” Steve è sempre pronto a lanciare una sfida. Da ragazzi erano
soliti fare prove di coraggio come saltare da un ramo all’altro di un albero o
bussare al burbero vicino di casa dandogli il giornale tra le mani per poi
scappare a gambe levate. “Tu mi sciogli Steve” Constata Bucky. Gli prende il
volto tra le mani e lo bacia con trasporto facendo scontrare le loro lingue più
volte. Steve socchiude gli occhi e si lascia andare alle attenzioni del
fidanzato ignorando completamente la pioggia battente sui vetri.
“Ti
amo Steve” Oh quelle parole, così vere e profonde. Parole che si sono detti da
quando avevano poco più di quindici anni, quando avevano capito che quello che
provavano uno verso l’altro non era semplice amicizia. “Ti amo! Diamine voglio
che tutti lo sappiano!” Bucky lo urla nel silenzio della stanza, solo riempita
dagli schiocchi ripetitivi delle loro labbra. “Ti amo anch’io Buck” James non
può fare altro che sovrastarlo col suo corpo continuando a baciarlo dolcemente
e accarezzando il suo corpo sotto la maglietta grigia del Capitano. “Buuck..”
Steve geme al contatto delle dita affusolate del moro, calde e con i calli dei
troppi fucili imbracciati. “Oh Steve ti farò stare così bene” Lascia alcuni
baci lungo l’addome facendo inarcare il bacino di Steve contro la sua bocca.
“Stevie
sei così impaziente…” Passa una mano sul cavallo dei boxer facendo uscire un
altro gemito di piacere dalla bocca del biondo. “Ti prego…” Mugola cercando un
maggior contatto con la mano del ragazzo che lo guarda con un sorriso sghembo.
“Oh baby guardati” James passa il pollice sulle labbra di Steve liberandole dai
denti che mordono in cerca di trattenere i gemiti di goduria. “B-Buck”
James
gli sfila lentamente la t-shirt grigia accarezzando con lussuria la pelle
bianca del biondo che in risposta inarca il bacino contro il suo corpo.
L’erezione di Steve produce un notevole rigonfiamento sotto il tessuto nero dei
boxer. Bucky si passa la lingua sulle labbra godendosi quello spettacolo che ha
sotto il suo corpo. “Dio Steve, guardati” Passa la bocca sui capelli mordendoli
e succhiandoli. Steve non può fare a meno di gemere rumorosamente stringendo
tra le mani i capelli corvini del compagno. “B-Buck… per favore” James ama
vederlo godere tra le sue braccia, consapevole che quell’insieme di gemiti e
urla di piacere sono causati da lui. Steve sente il bruciore del piacere
irradiarsi per tutto il corpo mentre Bucky crea frizione tra i loro bacini
gemendo sommessamente. “Baby” Dice prima di ricominciare a baciarlo con
passione facendo intrecciare le loro lingue. Lo ama in una maniera profonda che
non basterebbero semplici parole per descriverlo. “Sergente sai dov’è
lubrificante?” Bucky ride a quella domanda per poi accasciarsi sulla spalla di
Steve continuando a sghignazzare. “Stevie… domani vuoi camminare?” Steve infila
una mano nei boxer del moro e inizia a masturbarlo velocemente. “Oh diamine…
c-ch- he s-s-tai fa-fa-cendo baby?” Le parole del moro sono sconnesse. “Steve
sono sul punto di….” Riesce a trovare le ultime forze per togliere velocemente
la mano di Steve dai suoi boxer e rifilargli uno sguardo di finto rimprovero.
“Giù le zampe Rogers!” Si alza dal divano osservando con desiderio il rigonfiamento
di Steve e notando come reagisca la sua erezione a esso. “Baby torno subito”
Scompare dietro il muro del corridoio per poi correre verso il bagno dove cerca
nel mobiletto il lubrificante svuotando con noncuranza le mensole. Torna pochi
secondi dopo con un viso pestifero. “Oh Buck…” Steve percepisce le viscere
infiammarsi al solo pensiero di Bucky dentro di lui. Bucky cammina verso di lui
ancheggiando in maniera provocante. Steve ha sempre avuto problemi a gestire
ciò che la camminata di Bucky gli provoca.
James
si siede a cavalcioni su Steve. Lo guarda dall’alto con lussuria notando come
il fiato di Steve sia corto e le sue guance arrossate per l’eccitazione. Si
china lievemente per lasciargli un bacio sulle labbra. Steve passa le mani tra
le ciocche corvine di Bucky stringendole. James in risposta geme e si stacca
pochi secondi dopo con un mugolio di fastidio da parte di Steve. “Cosa mi fai
Steve?” Lascia alcuni baci sul petto di Steve e poi scende fino all’elastico
dei boxer che mordicchia con i denti. “Oh, dio, Bucky…” Steve prende un lungo
respiro cercando di controllare ciò che all’interno del suo corpo sta
succedendo.
James,
poi, tira giù di scatto i boxer di Steve liberando la sua, più che evidente,
erezione. “Sei mio” Lo bacia con passione. “Mio” Un altro bacio affamato. Bucky
fa scontrare le proprie erezioni aumentando il calore nelle parti basse di
entrambi. Quello che fanno non è solamente qualcosa di superficiale e privo di
emozioni, Steve lo sa che è amore, profondo e vero.
Bucky
prende il lubrificante, ne mette un po’ sulla mano e poi ritorna con lo sguardo
su Steve. “Sei pronto?” Il moro glielo chiede sempre prima di fare altro. Steve
lo ama quando gli pone quella domanda con quelle iridi color ghiaccio che lo
scrutano con amore. In risposta inarca il bacino verso l’alto e questo per
Bucky basta e avanza come risposta. Lo penetra lentamente con un dito mentre
osserva il piacere che s’irradia per tutto il volto di Steve. “Dio… Bucky…. Ti
prego” Mugola dopo che James ha aggiunto un secondo dito. Steve è così caldo e
stretto e questo lo fa impazzire.
Un
lampo illumina i loro sguardi arrossati e sudati. Bucky si posiziona davanti
all’apertura di Steve. “Sei così bello Steve” Lo bacia con passione mentre
entra dentro di lui facendo scontrare i loro bacini. Steve geme nella bocca di
Bucky e si spinge verso il suo membro. Il ritmo se in un primo momento è calmo
per far si che Steve si abitui alla presenza di Bucky dentro di lui, ora è
frenetico. Bucky tra le ripetute spinte contro il corpo di Steve lo bacia e gli
sussurra nell’orecchio “Darei qualsiasi cosa perché quei dannati settant’anni
li avessimo vissuti insieme”.
Bastano
poche spinte perché Steve venga, gemendo rumorosamente per poi abbandonare il
capo sul cuscino. Bucky viene qualche spinta dopo producendo un gemito roco.
Rimangono così per alcuni secondi godendo del contatto delle loro pelli sudate.
Bucky, poi, si stende accanto a Steve. Afferra la mano del biondo e la bacia
con dolcezza. “Ti amo” Dice. Steve sorride e una lacrima di commozione gli
scivola lungo la guancia. “Anche io ti amo Bucky. Fino alla fine” Intrecciano
le loro gambe e i loro corpi beandosi il calore delle pelli accaldate e delle
coperte. La pioggia batte ancora sui vetri dell’appartamento insistentemente. I
lampi invadono l’oscurità del soggiorno e i tuoni squarciano il silenzio. “Baby
è tutto okay” Bucky lo avvolge tra le sue braccia stringendolo a sé. “Lo so, lo
so. È solo che ho paura di perderti un’altra volta” Bucky si appoggia sui
gomiti. “Non accadrà te lo prometto” Risponde per poi lasciargli un leggero
bacio sulle labbra. “Dormi baby, ci sono io qui con te”
Si
addormentano cullati dallo scrosciare della pioggia e dai loro respiri ritmati.
Quando James avvolge il corpo del biondo, Steve ha capito che quella è casa
sua, dove vorrebbe trascorrere la sua intera vita. Nulla di materiale, l’amore
di Bucky è il suo riparo, il suo conforto. Chiude gli occhi sentendo il respiro
di Bucky sul suo capo e il piacevole solleticare delle sue ciocche sulla
fronte. Avvolge la sua mano con quella di Bucky e poi lo bacia lungo il collo.
Ha sempre questa necessità impellente di toccarlo per sentirlo vicino. Bucky
sorride alle attenzioni di Steve. “Avanti dormi… non sono pronto per un secondo
round Capitano” Steve sorride e poi lo bacia sulle labbra.
L’orchestra
continua fuori eppure nella loro piccola bolla di felicità nulla potrà
permettere di intaccare ciò che hanno creato.