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Autore: Nocturnia    19/04/2016    6 recensioni
Il viso di Excella si scioglie in volute d'acqua e fard, striature nerastre e sbavate.
Sotto l'ombretto (Dior, amber design) occhi stanchi, sulle labbra sangue e rossetto (Chanel, rogue coco)
Gocciola nel lavandino l'innocenza di Excella, si mescola alle sue incertezze - alle sue paure.
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albert Wesker, Alex Wesker, Excella Gionne, Jill Valentine
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
- Questa storia fa parte della serie 'The Devil in I'
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We weren't in love
Disclaimer: Albert Wesker, Alex Wesker, Excella Gionne e tutti gli altri personaggi appartengono a Shinji Mikami, alla Capcom e a chi detiene i diritti sull'opera. Questa storia è stata scritta per puro diletto personale, pertanto non ha alcun fine lucrativo. Nessun copyright si ritiene leso. L’intreccio qui descritto rappresenta invece copyright dell'autrice (Nocturnia) e non ne è ammessa la citazione altrove, a meno che non sia autorizzata dalla stessa tramite permesso scritto.



"Tell me every terrible thing you ever did

and let me love you anyway."
- Sade Andria Zabala -



We weren't in love




I was on a heavy tip tryna cross a canyon with a broken limb.

Diciannove anni e l'innocenza che già gronda tra i denti snudati.
Diciannove anni e un sorriso falso dietro un velo di bollicine rosate.
Diciannove anni e l'ambizione che morde, l'umiliazione che brucia.
"Excella Gionne."
Clic clic, clic clic. La penna si ferma (Montblanc, stilografica. Una Meisterstück Solitaire Blue Hour LeGrand, pennino in oro, inchiostro nero) gli occhi di Excella no.
"E lei sarebbe?"
Albert piega un angolo della bocca, le porge il cuore dell'Umbrella.
La regina ha appena scoperto il fianco a un attacco che durerà ben sette anni e due mesi.


You were on the other side like always, wondering what to do with life.

La via per l'inferno è lastricata di buone intenzioni le diceva sempre sua nonna.
Sguardo severo, occhi artici, la vecchia e oh così potente Travis assomigliava a un dipinto sul punto di sgretolarsi.
Fissava Excella come se fosse un sbaglio, un aborto mancato.
Tanto quanto le donne Travis erano delicate ed esili (occhi tristi, bellezze fragili aveva sentenziato una volta Albert) Excella era invece troppo.
Capelli troppo neri, seno troppo grande, fianchi troppo larghi, mente troppo acuta.
Le donne Travis volevano, e aspettavano.
Excella voleva, e allungava le mani fin quando non poteva stringerlo tra le dita.
Le donne Travis incantavano con la loro voce moderata, i modi di fare raffinati - bambole di porcellana in un mondo di mostri.
Excella gridava il suo disappunto, diventava brutale e vorace quando veniva contraddetta.
Le donne Travis erano anche femmine spietate, crudeli, belle facce dietro alle quali si nascondevano profili deformi.
Excella manipolava gli altri come soldatini di latta, vendeva menzogne, otteneva con la minaccia ciò che la lusinga non poteva.
Però le donne Travis non amavano. Mai. Nemmeno un uomo in vita loro.

"Li odio."
"Lo so."
"Sono degli stupidi figli di puttana con la testa su per il culo."
Albert ride, un suono che le stringe il cuore e le viscere.
Excella contrae la mandibola, assottiglia gli occhi.
"Mi piaci." le dice poi, sorprendendola "Hai... come si dice: savoir-faire."

Excella amerà un uomo che berrà da lei fino all'ultima goccia di speranza.


I'd already had a sip, so I'd reasoned I was drunk enough to deal with it.

Excella fissa la donna in bianco e ringhia.
Arriccia le labbra, scopre i denti.
La donna in bianco è sottile; così fragile da sembrare un fantasma.
Ha il capo cinto d'oro, occhi gelidi - morti.
Si veste come un uomo, si muove come un predatore (come Albert)
Excella nota ogni dettaglio - ogni imperfezione; scarpe rosse, impronte di sangue con le quali calpesta il suo tappeto, il suo ufficio.
"La dottoressa Fayer." esordisce la voce piatta di Albert "Ex agente dell'intelligence dell'Umbrella e ricercatrice."
La donna le tende la mano (fredda. Unghie tagliate maniacalmente corte, rosse come le sue labbra) piega a malapena un angolo della bocca.
"Excella Gionne."
"Lo so." e ha una bella voce la dottoressa Fayer; un timbro musicale, profondo.
Excella cerca gli occhi di Albert (trova solo il proprio riflesso) sposta lo sguardo sulla donna.
"Ed è qui per...?"
La donna inclina il capo (un movimento curioso - attento) sembra quasi provare...

Pietà?

"Aiutarla." dice solo, e ad Excella ricorda un'orribile - contorta - bambola rotta.
Albert studia entrambe e sposta la regina bianca in avanti.


What kind of man loves like this?

Il laboratorio tace, la sua bocca soffoca un'imprecazione.
Excella stringe vetro e sangue tra le dita, lascia che Albert le sollevi la gonna e trovi niente - solo il bagnato di un desiderio inconfessabile.
Cedevole, languida: pronta.
Albert la rovescia sulle ginocchia, scivola con le mani tra i suoi capelli e tira.
Excella snuda i denti, accoglie le sue dita tra le labbra e morde - strappa, fino a quando non è il suo sangue (infetto) a invaderle la bocca.
Albert ride, affonda in lei in un colpo solo.
Una piccola cosa arrogante - divertente; ecco cosa è per lui - come appare mentre lo contrasta, lo irrita, lo combatte.
Albert la piega, Excella s'inarca all'indietro e gli artiglia la nuca - incide.
Albert la schiaccia tra la scrivania e il suo corpo, Excella gli afferra il fianco e preme - quasi sente il bacino scricchiolare.
I fogli delle ultime analisi cadono a terra, entrambi li calpestano senza alcuna cura.
Non sono delicati - gentili.
Non raccontano una storia d'amore - non vogliono farlo.
Excella libera un gemito, viene.
Albert si sorprende della forza del proprio orgasmo - c'è però un'altra voce che chiama il suo nome, un altro corpo che si schiude tra le sue cosce - segue con la lingua la curva tesa della schiena di Excella.
È in quel momento che decide che la ucciderà.


To let me dangle at a cruel angle, oh my feet don't touch the floor.

Potrebbe dargli tutto.
Potrebbe regalargli macchine costose, ville di lusso, pagarlo più di quanto l'Umbrella aveva mai fatto.
Potrebbe spezzare la gente in suo nome, piegare Stati interi, far inginocchiare nazioni al suo cospetto.
Potrebbe. Lo farebbe.

Lo farà.

Excella fissa uno straccio azzurro e bianco, una donna rotta - scomposta.
La pelle si tende sulle ossa come un grottesco sacco di carne, il respiro un rantolo agonico - unghie sul metallo che sfregano (gridano)
"Chi è?" chiede, e fissa occhi vuoti - morti.
"Come si chiama?"
Albert inspira - saggia la rabbia di Excella in punta di lingua.
"Jill." dice, e la donna schiude la bocca - si lamenta.

Colei che è devota a Zeus.

"Jill Valentine."

Nomen omen.

Excella storna lo sguardo e fissa una Persefone che non ha avuto bisogno del melograno per essere catturata dagli Inferi.


Sometimes you're half in and then you're half out, but never close the door.

Jill è bianco e bianco.
La dottoressa Fayer ha occhi troppo chiari, capelli troppo biondi, pelle troppo pallida.
Excella si fissa le mani (unghie curate, sane. Un solo anello, anulare destro; Cartier, Agrafe. Oro giallo e diamanti.) le rovescia con i palmi verso l'alto.
Sospira, getta un'occhiata in tralice alla Fayer. (si scopre fissata a sua volta)
Jill dondola in avanti - labbra socchiuse, palpebre addormentate.
Wesker la spinge all'indietro e le sistema le braccia fino a quando non sono in posizione di guardia - attacca.
Jill risponde (istinto - memoria) Albert la schiaccia al suolo.

Ride.

Excella è una macchia di colore troppo forte per essere null'altro che un'imperfezione in mezzo a tutto quel bianco.


You're a holy fool all coloured blue, red feet upon the floor.

Movimenti violenti - imprecisi.
Scatti improvvisi, spasmi muscolari che la tengono sveglia - le fanno paura.
Excella si porta il lenzuolo al seno, allunga una mano nella sua direzione.
"Albert?"
Wesker spalanca gli occhi (opachi, spenti) deglutisce.
Le stringe il polso (quasi glielo spezza) la fissa senza realmente vederla.
"Sto bene." e stride la sua voce - si rompe.
Si alza (crolla in ginocchio sul tappeto)
Excella ingoia la paura, soffoca l'incertezza (corre al suo fianco)
"Albert! Cosa ti succede?"
Le convulsioni gli impediranno di rispondere.


You do such damage, how do you manage?

2.5 ml: tanto serve a creare un dio (a mantenerlo tale)
Excella fissa il composto con occhio clinico, le labbra tirate, i capelli spettinati.
Pulsa il liquido rossastro nella siringa, si arrotola su se stesso (vive)
"Il dosaggio deve essere molto preciso."
Pupille contratte, una ruga nuova all'angolo della bocca.
"Troppo poco libererebbe la mutazione del virus."
Piedi nudi, una vestaglia di seta nerissima e asimmetrica - allacciata in fretta e senza attenzione.
"Troppo gli sarebbe invece fatale; il suo organismo andrebbe in overdose e le cellule comincerebbero a replicarsi senza controllo, uccidendolo."
Excella sospira, chiude gli occhi.
"Va preso almeno due volte al giorno, ogni dodici ore."
"E poi?" la interrompe l'altra - una statua pallida e gelida.
Excella rialza lo sguardo, la fissa da dietro le dita tremanti.
"Arriverà un momento in cui non sarà abbastanza; in cui il virus esigerà di più."
La Fayer rimane immobile, gli occhi concentrati solo sul corpo di Albert.
"Alzeremo la dose."
"E poi?"
Excella digrigna i denti - sa che la Fayer ha ragione, ma è stanca ed è stata una lunga notte e Dio, poteva davvero una persona vomitare rosso e nero?
"E poi troverò una soluzione definitiva."
La Fayer storna lo sguardo, le solleva il viso bruscamente - troppo simile. Troppo uguale a lui.
"Non farai in tempo." le dice, e non c'è cattiveria o arroganza in quello che minaccia (profetizza), ma solo un annichilente senso d'ineluttabilità.
Excella apre la bocca, la richiude.
Dall'altra parte di un vetro spesso venti centimetri il re è appena caduto nella sua stessa scacchiera.


But I can't beat you, because I'm still with you.

Monotono. Ripetitivo. Noioso.
Gli stessi abiti tutti i giorni (quasi), la stessa scala cromatica.
La stessa espressione stampata sul viso, la stessa faccia spigolosa e durissima - sempre.
Lo stesso incedere (arrogante, marziale, ipnotico) lo stesso tono di voce.
Excella avrebbe potuto avere chiunque; uomini più giovani, più attraenti, più delicati - che l'avrebbero davvero trattata come la regina che si considerava.

Avrebbe potuto.

Albert pianta le dita nel cemento, frena la sua caduta.
Snuda i denti, ringhia - una bestia fuori controllo. Un cocktail chimico pronto a esplodere da un momento all'altro.
La B.O.W. avanza, Albert non arretra.
La spalla rientra nella sua locazione con un pop! sordo, l'omero si ricompatta proprio davanti ai suoi occhi.
C'è una fascinazione grottesca nel veder il corpo di qualcuno ricostruirsi.
C'è qualcosa di morboso nella fascinazione che coglie al pensiero di tutte quelle piccole cellule che crescono, si riproducono, vibrano tra di loro - generano tessuti e poi organi e poi sistemi e poi...

Lui.

Il B.O.W. attacca, Albert si lancia in avanti in un lampo nero e rosso - lo squarcia come fosse niente, carta e polvere.
Gli strappa le braccia, apre le proprie come il nuovo Messia di questo mondo di sangue e morte.
Gli assesta un calcio al plesso solare che gli sfonda le costole, frammenti biancastri che si perdono tra i suoi capelli come fiocchi di neve cenere.
Gli distrugge il ginocchio, chiude le dita ad artiglio sul suo volto (tumefatto, sconvolto dal virus) e tira - filamenti rossastri e appiccicosi di muscoli e adipe che si tendono e si tendono e si tendono...

Splatch.

La B.O.W. giace ai suoi piedi, irriconoscibile.
Gli allarmi smettono di suonare, il silenzio diventa l'eco morto dei suoi pensieri.
"Excella." la chiama, e lei...

No.

Le sue labbra sono veleno e promesse infrante.


Oh mercy I implore, how do you do it?

È successo qualcosa.
Excella ne intravede la trama sotto le menzogne che si è costruito addosso, quasi può toccarla.
Non sa dove sia stato, né quando sia tornato.
Si era alzata una mattina e lui non c'era più - si è svegliata di notte con il suo odore addosso, ghiaccio e cuoio.

Sushestvovanie.

È una finestra che dura solo pochi istanti; un momento nel quale sembra piegarsi, accartocciarsi su se stesso e mostrare un ventaglio di sentimenti contrastanti.

Rabbia, delusione. Senso di colpa, rimpianto. Smarrimento, dolore.

Excella gli sfiora il braccio, respira nell'incavo del suo collo.
Albert chiude gli occhi e cede.


And with one kiss you inspired a fire of devotion.

Il viso di Excella si scioglie in volute d'acqua e fard, striature nerastre e sbavate.
Sotto l'ombretto (Dior, amber design) occhi stanchi, sulle labbra sangue e rossetto (Chanel, rogue coco)
Gocciola nel lavandino l'innocenza di Excella, si mescola alle sue incertezze - alle sue paure.
Stringe il bordo del lavabo, nocche bianche e poi rosse.
China il capo, si nasconde.
Il peso del trucco è insopportabile sulla sua faccia ed Excella comincia a sfregarlo via - a grattarlo, come un prurito molesto, un'allergia.
Splatch, cade la pelle - la maschera.
Rialza lo sguardo, trova se stessa - lui.
Viso pulito, leggermente arrossato sulle guance.
Labbra pallide, occhi trasparenti.
Excella ha di nuovo venticinque anni, alle sue spalle un uomo senza tempo.
Si fissano dall'altro lato dello specchio, vittima e carnefice - dio e mortale.
Albert le scosta i capelli dal collo, mette a nudo una ferita ancora livida.
Annusa la sua esitazione (la sua arroganza)
Una mano sul fianco, l'altra sulla giugulare, il pollice e l'indice a premerle sotto la mandibola.
Non ci sono barriere che possano salvarla, mura che possano fermarlo.
Tra i seni brillano zaffiri e diamanti (Cartier Etourdissant, collier Ademan.) un regalo che le aveva messo al collo come una catena.
Respira tra i suoi capelli, percorre l'interno della coscia con la punta delle dita.
Excella sospira, si chiede che valore abbia resistere.

Nessuno.

La trova già umida - pronta, sempre. Un'ancella fedele e devota al proprio dio.
Blandisce una vecchia ferita, lenisce il desiderio - le stritola il cuore.
Excella lo accoglie in un'unica spinta, osserva il suo loro riflesso.

Labbra socchiuse, ansiti spezzati.
Occhi inumani a cercarla - a bruciarle la pelle e l'anima.
Movimenti lenti, metodici (per la prima volta gentili - delicati)

Excella si piega in avanti, ascolta le mani di Albert che percorrono la linea tesa della schiena, le costole, il seno.
Vorrebbe piangere (perché questo è quello che sempre voluto) vorrebbe gridare (perché tutto le pare così sbagliato - così falso addosso a un uomo come Albert Wesker)
Apre la bocca, la richiude - viene.
Quale serpente crudele è quello che permette al topo d'innamorarsi del suo veleno.


I think I'm through it, then I'm back against the wall.

Raramente Excella pensa al passato.
Contare le proprie orme e ripercorrerle non le è mai stato di molto aiuto - un dedalo pericoloso e infido.
Osserva il cielo dell'Africa illuminarsi all'improvviso, diventare rosso e oro.
Allunga le dita il nuovo giorno nel cielo ancora scuro, ne strappa i bordi e li racchiude nel proprio palmo.
Sotto i polpastrelli di Excella si aprono labbra ferite, tumide.
Albert è una sagoma alle sue spalle, un profilo che non ha esitato a cercarla - a toglierle tutto quello che ancora le rimaneva.
Tra le cosce un dolore per il quale aveva gridato il suo nome - per il quale l'aveva supplicato.

Continua.

Capelli scomposti, occhi lontani; il viso di Excella racconta improvvisamente tutti i suoi ventisei anni (e molto di più)
L'Uroboros è pronto, il destino già scritto.
Excella morirà quella stessa notte.


What kind of man loves like this?
What kind of man?

Non c'è mai una sola storia.
Dietro ogni parola mille altre; tra le righe una verità che in pochi vogliono ascoltare.
Una donna innamorata; un bambino spaventato; una ragazza in cerca di riscatto.
Una storia qualunque; non una tragedia, non un'epopea di sangue e dolore.

Suona meglio dire un tyrant con il complesso del dio, una sorella spietata e una femmina priva di scrupoli, vero?

Chris sfoglia la storia di un mostro umano, ascolta le parole di una ragazzina cresciuta sotto la sua egida.
Sfiora con lo sguardo Jill -  la sua Jill.
La rabbia è l'unica cosa che ancora lo tiene in piedi, al centro del petto un vuoto che minaccia d'inghiottire tutto il resto.
Jill piange, urla, poi tace.
Jill ha capelli bianchissimi e una cicatrice sul petto a ricordare a tutti cosa significhi essere cari agli dèi.
Jill è Persefone sfuggita dagli Inferi, ma non c'è nessuna primavera ad accoglierla.

La guerra è finita, la polvere si è posata.
Quello che è rimasto sono solo ossa e cenere.

Excella Gionne verrà dichiarata morta un mese dopo.
Al suo funerale nessun amico, molti sciacalli.
Una donna bionda aspetterà che la misera folla si diradi sotto la pioggia per depositare un solo, sanguinante, fiore sulla sua tomba.

Starway of the Sun.

Albert Wesker sarà dichiarato morto lo stesso giorno, il BSAA esulterà.
Per lui nessuna esequie, nessuna pietra sulla quale ricordare. (sulla quale piangere)

L'eredità di un dio è, alla fine, nel sangue e nella carne. (Jake e Natalia Alex)

A Chris verrà concessa la medaglia al valore (una moneta senza importanza), i suoi incubi avranno per sempre la sua consistenza - i suoi occhi.

La sua risata; la sua voce.

Jill rimarrà morta (uccisa dal mostro), Persefone scapperà dal BSAA un anno dopo (tra le braccia di un Ade che le aveva portato via dato tutto.)

Lui ha detto che ha già vinto questo gioco, Chris.

L'amore era stato, alla fine, la rovina di tutti loro.




"If I tell your tale, will this pain cease?
For I pray for tempest tossed, lost souls.
Eternal sleep is where you find true peace."
- Pray, Resident Evil 5 OST -




Note dell'autrice; la canzone utilizzata per la suddivisione in paragrafi è "What kind of man", dei Florence + The Machine.




   
 
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