Non puoi pensare di andartene così, senza di lui, solo per un errore che altro non è che la prima vittima sacrificale nel nuovo mondo che avete deciso di costruire insieme. È per questo che ignori ogni regola e ti introduci nella sua camera, arrampicandoti dalla finestra come avresti fatto di solito, e lo trovi seduto sul letto a fissare il vuoto.
"Albus" sussurri "Questo non cambia niente."
Lui solleva lo sguardo su di te e ti trafigge con odio - sono stiletti di ghiaccio che pungono fra le pieghe dei battiti del tuo cuore.
"Non puoi far finta di nulla." risponde, e tu neghi la natura di quell'ordine.
Ti avventi su di lui per impedirgli di argomentare la fine della vostra storia. Gli mordi le labbra e lui cade sotto di te; si aggrappa al tuo vestito da mago e cede incidendo la pelle con le unghie in un moto di rabbia che non sa fermarti, ma che incita ogni tuo gesto.
È solo quando provi a spogliarlo, a strappargli i vestiti di dosso, che Albus sembra tornare in sé e ti spinge via, alzandosi in piedi con le gote rosse e il respiro veloce. Ti punta una bacchetta alla tempia e la sua mano, stavolta, non trema.
"Vattene." dice solo, la sorpresa che cede di nuovo il passo all'odio, la durezza degli occhi e della voce che non riesce a mascherare il rossore, il desiderio.
Ti alzi in piedi con calma e sorridi, amaro e beffardo, prima di arrampicarti di nuovo sul cornicione della finestra, pronto al salto che metterà la parola 'fine' ai vostri sogni.
"Questa non è la fine dei giochi." mormori solo, in risposta, prima di buttarti e voltare le spalle al tuo primo amore, l'unica anima che hai riconosciuto come affine e l'ultima che apprezzerai come tua pari.