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Autore: Ciuffettina    21/04/2016    10 recensioni
Seguito di "Le sorprese dell'amore". Sam e Gabe vanno a vivere insieme ma parecchi ostacoli metteranno alla prova il loro amore.
Genere: Angst, Commedia, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessuna stagione
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- Questa storia fa parte della serie 'Walking on air'
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Sam si svegliò nel lettone matrimoniale, in ferro battuto, con Gabriel tra le braccia e sorrise fra sé: era domenica e si prospettava una bella giornata in compagnia di quell’adorabile mattacchione. Se qualcuno, qualche mese prima, gli avesse detto che si sarebbe innamorato di un uomo (e di quell’uomo per di più!), gli avrebbe garbatamente consigliato di farsi vedere da uno molto bravo.
Quella dolce follia era iniziata esattamente il 1° ottobre con Gabriel che si era finto svenuto (o peggio!), poi la sua dichiarazione d’amore e infine la sorpresa più grande: la scoperta che lui, Sam Winchester, ricambiava. Dopo un po’ di effusioni sul prato, Gabriel l’aveva condotto nella propria camera.
Non sapendo esattamente che cosa aspettarsi, all’inizio Sam era stato un po’ nervoso e forse un filino spaventato (“Che cosa devo fare? Sarà doloroso?”) ma poi aveva messo a tacere quella vocina fastidiosa nel suo cervello e aveva aperto il suo cuore. Non avrebbe mai immaginato che il sesso con Gabriel potesse essere così dolce e travolgente al tempo stesso e addirittura più appagante di quando lo faceva con Jessica.
L’avvocato, sapendo che Sam era “vergine”, era stato molto dolce e premuroso facendo in modo che la sua prima volta fosse indimenticabile: gli aveva preso il lobo tra i denti e gliel’aveva mordicchiato, poi gli aveva infilato la punta della lingua nell’orecchio stuzzicandolo con piccoli guizzi, aveva seguito con la lingua il suo tatuaggio poi aveva soffiato sulla pelle umida, facendolo impazzire e aveva cercato di scoprire dove Sam amava essere toccato, dove soffriva il solletico e dove, invece, era meglio non insistere, il tutto condito da baci appassionati e tenere coccole…
Sam invece si era ricordato che l’avvocato era molto ricettivo ai suoi tocchi, specialmente in “zona ali”: infatti quando l’aveva accarezzato delicatamente sulle scapole, aveva cominciato a gemere e mugolare in maniera assolutamente indecente…
Anche la diversa altezza non era stata un problema: Gabriel si era detto entusiasta così avrebbe avuto molta più pelle da “esplorare” e Sam adorava che l’altro fosse molto più basso di lui, così quando aveva insistito perché si posizionassero a cucchiaio per addormentarsi aveva avuto la sensazione di proteggerlo; provocando però una protesta scherzosa: «Ehi! Dovrei essere io a proteggere te, sono o non sono il tuo arcangelo custode?»
In quel momento, mentre lo guardava dormire placidamente, si domandò per l’ennesima volta come avesse potuto vivere tutto quel tempo senza accorgersi di lui: era così adorabile e divertente! Quegli occhi che brillavano d’amore soltanto per lui, quel misto d’infantilismo e genialità…
Ma cominciarono i dubbi e le insicurezze: non sui sentimenti che provava Gabriel per lui, quelli erano chiari e lampanti, ma sulle motivazioni che l’avevano spinto a farlo assumere. Ripeteva sempre che l’aveva fatto perché era intelligente, ma se fosse stato soltanto perché lo amava e invece lui come avvocato non valesse niente? È vero che aveva vinto una causa ma, se non fosse stato per i consigli dell’avvocato e il suo sostegno, avrebbe perso.
E i suoi come avrebbero preso la notizia della sua “svolta”?
Per quanto amasse Gabriel, Sam aveva paura di affrontare il giudizio di Dean e del padre: “Non posso certo presentarlo a loro come il mio fidanzato… eppure lo amo tanto!
Forse quei pensieri l’avevano fatto irrigidire, fatto sta che Gabriel si svegliò stiracchiandosi. «Bonjour, mon amour» gli disse, girandosi verso di lui e fissandolo con quei piccoli soli che un giorno Sam aveva temuto di non rivedere più. «Ti preparo la colazione?»
«Sarebbe fantastico» gli rispose Sam, baciandolo.

Da quando Sammy aveva cominciato a frequentare la sua casa, Gabriel aveva riscoperto la gioia di cucinare. Aveva sempre amato farlo ma, da quando era rimasto single (“Solo, la parola giusta è ‘solo’”), molte volte gli sembrava un’inutile perdita di tempo mettersi a spignattare solo per se stesso.
C’erano voluti tanta pazienza e tanto amore (un po’ come quando preparava i dolci) per far capitolare Sammy, e una piccola spintarella, non proprio ortodossa, doveva ammetterlo, ma il risultato era lì.
Con un sorrisetto di autocompatimento, ripensò al suo primo goffo tentativo: quando aveva saputo che Sam era rimasto single, gli era venuta un’idea folle. Aveva bevuto una birra dopo l’altra e poi si era finto più ubriaco di quello che fosse realmente, sperando che Sam l’avrebbe accompagnato a casa. Una volta lì, gli avrebbe detto quello che provava per lui e avrebbe tentato di baciarlo. Se Sammy avesse ricambiato, ottimo, altrimenti… beh tutto sarebbe stato derubricato nella categoria “vaneggiamenti da ubriaco” di cui Gabriel si sarebbe scusato e “vergognato” terribilmente il giorno dopo. Quello che non aveva previsto era che gli sarebbe venuto un attacco d’indigestione che aveva spedito il suo sex appeal sotto le scarpe. “Acqua passata, ormai!
Girando l’ennesima omelette, pensò nuovamente con un brivido di piacere a quando il ragazzo aveva finalmente capitolato: Sammy era passato da “Oddio, come si fa?” a “Oddio, quanto mi piace!” in pochissimi minuti, rivelandosi irruente e passionale, una vera forza della natura, e questa per Gabriel era stata una piacevolissima sorpresa. “Gabe, sei più cotto di queste omelette, altroché!
Osservando però l’oggetto delle sue fantasie, si rese conto che quella mattina Sammy non aveva l’aria felice e soddisfatta che si sarebbe aspettato dopo una notte così appagante (o almeno per lui lo era stata!), ma era stranamente serio: che stesse avendo dei ripensamenti sulla loro storia e stesse cercando un modo gentile per scaricarlo?
Gabriel gli mise dinanzi il piatto con le omelette. «Ti vedo pensieroso. Non… non ti sarai pentito sul fatto che noi stia… stiamo insieme?» gli chiese, sedendosi e fissandolo preoccupato. “Ti prego, non dirmi che è stato tutto un grosso sbaglio” gemette fra sé.
«No, questo mai!» esclamò Sam con ardore, afferrandogli una mano e stringendogliela forte attraverso il tavolo. «È che devo chiederti una cosa…»
«Non è un po’ presto? Prima dobbiamo conoscerci meglio, non trovi? Anche se penso che saremmo perfettamente compatibili» ridacchiò sollevato.
«Ma di che cosa stai parlando?»
«Ma del fatto che tu voglia chiedere la mia mano, no? A proposito: hai un ottimo gusto in fatto di uomini!»
Sam avvampò. «No! Non volevo chiederti questo! Cioè… ci siamo messi insieme da poco… e poi non avrei mai pensato… insomma sai che cosa intendo…»
Nel vedere la sua tenera confusione, Gabriel si mise a ridere: «Ok Linus, sei troppo agitato, prenditi una coperta e succhiati il pollice!»
«Quello che mi stavo chiedendo è: mi… mi avresti fatto assumere se non mi amassi? Per favore, voglio la verità.»
«Mi stai chiedendo d’ipotizzare uno scenario impossibile…» rispose Gabriel, improvvisamente serio. Si alzò e gli si sedette sulle ginocchia, circondandogli il collo con le braccia e dimenando graziosamente il sedere. «Ebbene sì, confesso la mia colpevolezza! Ti ho fatto assumere per motivi strettamente egoistici, sia per il tuo favoloso fondoschiena…» così dicendo, lo strinse a sé allungandosi per dargli un pizzicotto sul sedere «… sia per il tuo meraviglioso cervello» e lo baciò in fronte. «Mettiamola così: tu sei intelligente ed io avevo un posto libero “sul” mio staff… ops mi sa che ho sbagliato battuta!» esclamò, tappandosi la bocca con una mano e guardandolo malizioso. «Tornando seri: prima che tu arrivassi, potevo contare solo sull’aiuto di Charlie… Chuck tende a perdersi nelle sue trame, Raphael… beh lo conosci e Garth… è Garth, mentre tu hai occhio per i dettagli e ti accorgi subito delle discrepanze. Adesso ho dissipato tutti i tuoi dubbi?»
«Sì. Quindi siamo… fidanzati?» gli chiese, arrossendo perché si sentiva un po’ sciocco, nel fargli una domanda simile dopo tante notti così esplicite.
«Pasticcino» sussurrò Gabriel emozionato, «solo se lo vuoi anche tu. Mi piacerebbe molto essere il tuo fidanzato avvocato.» Tirò fuori in modo provocante la punta della lingua per passarla sulle labbra di Sam, a quel punto la colazione fu rapidamente dimenticata…

*****

Eccomi tornata! Ho avuto da fare con un piccolo demone peloso che non mi dava requie. Premetto che so quello che voglio scrivere ma non so come metterlo su carta (spero di essermi spiegata), perciò gli aggiornamenti potrebbero non essere regolari. Che altro dire? Godetevi il primo capitolo e fatemi sapere le vostre impressioni.
   
 
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