Il sonno è una pausa tra una sconfitta e l’altra, sempreché non sia popolato da incubi.
268 parole
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Qualcuno le aveva detto che le nostre paure non possono ferirci nel sonno, forse quel qualcuno che adesso non ricordava aveva ragione: nel sonno non poteva congelare cose o persone!
Vero che non poteva?
Vero che non poteva?
Non poteva ma ogni volta che chiudeva gli occhi si rivedeva mentre feriva Anna. Si immaginava mentre la colpiva al cuore con un raggio di ghiaccio. Ogni notte faceva lo stesso sogno: giocavano nella grande sala da ballo e lei ricopriva tutto di neve. Anna saltellava felice da una parte all’altra, sembrava non sentire mai freddo, fino a che non perdeva il controllo dei suoi poteri e sua sorella diventava immediatamente una statua di ghiaccio; ghiaccio lucente ed impenetrabile con le sembianze di Anna.
In quel momento Elsa si svegliava e tutto nella stanza era gelato, proprio come il cuore di Anna nel sogno. Lei stessa sentiva qualcosa di freddo e pungente insinuarsi sempre più in profondità nel suo animo.
Certo che voleva costruire un pupazzo di neve con sua sorella! Non c’era nemmeno bisogno di chiederlo. Ma come poteva anche solo pensare di aprire la porta se tutte le notti era tormentata dalla consapevolezza di quanto fossero pericolosi i suoi poteri? Lei non era come gli altri, non poteva stare con gli altri! Per quanto lo desiderasse ardentemente.
Prima o poi Anna si sarebbe stancata di cercarla e lei avrebbe finalmente potuto vivere da sola, senza essere un pericolo per nessuno. Così, forse, avrebbe trovato pace dai suoi incubi.
In quel momento Elsa si svegliava e tutto nella stanza era gelato, proprio come il cuore di Anna nel sogno. Lei stessa sentiva qualcosa di freddo e pungente insinuarsi sempre più in profondità nel suo animo.
Certo che voleva costruire un pupazzo di neve con sua sorella! Non c’era nemmeno bisogno di chiederlo. Ma come poteva anche solo pensare di aprire la porta se tutte le notti era tormentata dalla consapevolezza di quanto fossero pericolosi i suoi poteri? Lei non era come gli altri, non poteva stare con gli altri! Per quanto lo desiderasse ardentemente.
Prima o poi Anna si sarebbe stancata di cercarla e lei avrebbe finalmente potuto vivere da sola, senza essere un pericolo per nessuno. Così, forse, avrebbe trovato pace dai suoi incubi.