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Autore: _KHProminence_    25/04/2016    1 recensioni
Roxas è un ragazzo normale (o quasi) che, esasperato dalla sua vita quotidiana, decide di scrivere un diario nel quale elencherà e spiegherà i tredici più grandi problemi che turbano la sua povera esistenza: amori sbagliati (Riku e Sora, Terra e Naminè …), amici psicopatici (Demix, Axel, Zexion …), genitori assurdi e professori fuori di testa…
Genere: Comico, Commedia, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Axel, Roxas, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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I tredici problemi che affliggono la vita di un adolescente fuori dal comune

Problema 7

-->Il professore di biologia che sussurrava ai rospi<--

Su, giù, su, giù…
Dentro, fuori, dentro, fuori…
Era la prima volta che facevo una cosa del genere..
Il respiro diventava sempre più affannato, il cuore mi batteva sempre più forte… sentivo uno strano liquido sconosciuto scorrere e solleticare la mia pelle…

Axel mi aveva incastrato…

Hey ma a cosa state pensando brutti pervertiti!! Non fatevi strane idee.. in realtà tutto questo era generato si da un attività nuova mai da me praticata ma non quella che state pensando voi!! Io stavo semplicemente salendo le scale! Sapete che non sono un tipo atletico e fare una rampa di scale di ben 50 gradini ogni 10 minuti mi stanca molto.. soprattutto perché in genere a casa mia per salire al piano superiore utilizzo la sediolina elettrica che mia mamma fece istallare per la mia inferma vecchia zia Sally.

Perché le scale vi chiedete? No, non mi sono messo a dieta e non ho nemmeno voglia di fare attività fisica, ma come ho già detto sono stato incastrato da Axel.

Dovevo essere il suo schiavo personale per tre mesi.

Perché questa assurda pena? Ecco cosa è successo.
Il lunedì successivo alla mia festa era giunto il momento del colloquio con i professori.
Tra pochi giorni sarebbero iniziati i corsi di recupero per superare gli esami del debito e i miei professori volevo assolutamente parlare con i miei genitori per spiegargli cosa avrei dovuto fare secondo loro per risolvere i miei problemi scolastici. Purtroppo per me i miei genitori non c’erano (ahah sto scherzando per fortuna quei due schizzati non erano in casa… nella nostra città … anzi sul nostro pianeta… altrimenti mi sarei dovuto sorbire per tutta la durata del colloquio le occhiate omicide di mia madre e le battute imbarazzati da parte di mio padre che spiattellava tutti i miei segreti per farmi fare figuracce con i miei professori… credo che non dimenticherò mai quando alle medie raccontò alla mia sexy prof di inglese che fino all’età di 12 anni facevo la pipì a letto… sono cose che ti segnano queste!) perciò sostenei quell’incontro con mia zia che mi avrebbe sicuramente dato man forte e non mi avrebbe fatto sentire come la peggiore merd… cacca di tutto l’universo conosciuto e non..
Quel pomeriggio dovevamo incontrare il professore di biologia Vexen Froggy (della serie un nome una garanzia). Ammetto che nella mia vita di cose normali non ce ne sono molte (forse l’unica cosa completamente normale di cui posso vantarmi è che dai rubinetti di casa mia sgorga acqua e non strane sostanze aliene) ma credo che il mio prof di biologia le batta tutte. Ogni mattina si presentava in classe con il suo camice da scienziato e un rospo rugoso e sempre imbronciato di nome Leon che gli sbucava dalla tasca sinistra della camicia.

State tranquilli amici animalisti, noi non facciamo cose tipo vivisezionare rane, rospi ed esseri simili, no. Anche perché credo che il nostro professore preferirebbe farci vivisezionare un essere umano piuttosto che un anfibio. Per lui quegli animali sono sacri e inoltre quel pazzoide crede di avere la capacità di poterci parlare e che quei cosi viscidi e schifosi gli rispondano!
Le uniche cose di biologia che abbiamo studiato in tre anni riguardavano tutte rane, ranocchie, raganelle, rospi e anfibi. Non avevamo fatto altro.
E sapete.. dopo un po’ studiare il ciclo riproduttivo delle rane diventa alquanto noioso soprattutto schifoso se lo vedi messo in pratica sulla cattedra del tuo professore (e soprattutto se pensi che lui nei suoi momenti di intimità non è come gli uomini normali.. lui passa le sue nottate circondato da rane e ranocchiette che gli scorazzano sul corpo..nudo.. mamma mia che scena raccapricciante, credo che dopo avervela raccontata dovrò andare a sciogliere il cervello nell’acido per levarmela dalla testa.. che ribrezzo brr..)

Il punto è comunque che a me le rane e bestiole simili fanno proprio schifo.
Verdi, viscide con occhi che ti fissano e sembrano che vogliano farti intendere che quella notte, mentre sarai nel tuo letto accoccolato al tuo cuscino e con le coperte che ti accarezzano il corpo, loro saranno lì, a fissarti e a scrutare ogni tuo piccolo movimento e respiro.. esiste qualcosa di più inquietante? A me più che animali sembrano muco vivente in grado di riprodursi!

Questo mio grandissimo amore per quelle bestiole con gli anni era venuto fuori più di una volta.
Ricordo che l’anno scorso il professore aveva assegnato ad ognuno di noi un girino da accudire finchè non cresceva e diventava una rana. Sora gli diede un nome e se ne occupò con premura, Hayner gli fece costruire una culla dondolante da suo nonno falegname, Pence al suo gli preparava intrugli vari tra i quali pasticci di mosche gratinati e zuppa di insetti misti, Kairi truccava e vestiva il suo ogni giorno in maniera differente… il mio è finito nello scarico del cess… del bagno due ore dopo averlo portato a casa.
Diciamo che già in partenza il Prof. Froggy non mi amava molto, ma dopo quell’episodio prese ad odiarmi in maniera inaudita. Ogni volta che avevo biologia temevo che mi avrebbe vivisezionato davanti ai miei compagni.
Per fortuna però l’estate scorsa riuscii ad attenuare il suo odio con una ricerca di 1500 pagine sull’importanza delle rane e surrogati nella storia dell’uomo (che mi costò quasi tutti i miei risparmi.. Zexion le ricerche te le fa pagare a peso d’oro) ma ciò non cambiava il fatto che a me quelle bestiacce facevano, fanno e faranno sempre immensamente schifo.

Tutto questo casi… caos per dire che ho il debito di biologia perché non ho mai studiato un cazz… niente.
Ora però il professore si era messo in testa che io ero un ragazzo intelligentissimo che però non si applicava e che perciò aveva bisogno.. diciamo di uno stimolo. E fu così che mi affibbiò un tutor.   

-Io credo cra.. che suo nipocrate sia molto sveglio cra… che quando si impegna cra può fare grandi cose cra e solo che ha pocra voglia cra non si applicra abbastanza craaa, ma se lo stimoliamo craa da una piccola scintilla craa verrà fuori craa un incendio craa ne sono più che sicuro craa.-

Disse lui a mia zia. Da notare il fatto che anche mentre parla con persone umane normali non riesce a rinunciare alla sua tendenza … diciamo ranesca? E se ci aggiungiamo anche una erre moscia e una vociaccia gracchiante da vecchio maniaco stupra anfibi.. lascio a voi le conclusioni.

-E lei cosa suggerisce di fare?-

Rispose con garbo misto a sconcerto quella povera donna che da quando era entrata nella nostra vita aveva perso il concetto di normalità.

-Bhe vede signocra di recente craa sono stati fatti craa degli studi craa che hanno dimostrato craa che non c’è niente craa di più stimolante craa di studiare con dei proprio coetanei craa soprattutto se craa si ritiene craa che questi compagni craa siano più stupidi di noi craa.-

-Scusi professore ma non la seguo.-

Grazie zia.. anche io non ci stavo capendo un cazz.. cavolo.. cosa diamine si era messo in testa di farmi fare questo pazzo maniaco del viscidume??

-È semplice mia crara. Affiderò suo nipote craa a un tutor craa, uno dei miei migliori studenti craa.. ma che allo stesso tempo è un emerito idiota craa…-

-Ma ne è proprio sicuro?-

-Certo non si preoccupi craa.. questo ragazzo con il nostro aiuto migliorerà senza craa ombra di craa dubbio. Il signorino Hockins a primo impatto craa può sembrare uno stupido craa e in realtà craa è davvero uno stupido craa però nella mia materia craa ha sempre ottenuto craa ottimi craa risultati craa.-

Il signorino Hockins. IL SIGNORINO HOCKINS.
Axel. Voleva affidarmi ad Axel.
Sapevo che questo tizio era un pazzo ma non credevo arrivasse a certi livelli di cretineria.

A quel punto urgeva un intervento da parte mia.

-Nonononononononono proprio no. Mi rifiuto categoricamente anche solo di sentire una cosa del genere. Lo ha detto anche lei! Axel è un’idiota, un incapace, come può aiutarmi con lo studio se lui non sa neanche cosa voglia dire studiare.. non sono neanche tanto sicuro che sappia come si tenga un libro in mano!-

E chi è arrivato in quel momento proprio mentre io proferivo quelle parole?...

-Dolce come sempre mio caro Roxy…-

Quella voce… era la sua.

Girai lentamente la testa di novanta gradi verso la porta dell’aula mostrandogli la mia faccia tra l’impietrito e l’imbarazzato…

-A –Axel?-

Lui mi accennò un sorrisino divertito facendomi l’occhiolino e si affiancò al professore dietro la cattedra.

-Non mi sembcra cra il caso craa di rivolgersi craa in questo modo craa ad un suo craa collega signorino Khinder craa … e inoltre craa è già stato deciso craa.. il signorino Hockins sarà il suo tutor craa fino allo svolgimento craa dell’esame di recupero craa e se lei craa non lo supera… craa verrà bocciato craa.-

Non so perché ma mi sembrò che il tono con cui il professore proferì quest’ultima parte della frase fosse alquanto … divertito. In realtà credo che quello che quel’essere immondo voleva e farmi fare una passeggiata tra i gironi dell’inferno e farmi patire come io feci soffrire quell’incrocio tra un pesce e una caccola nera che gettai nel gabinetto.
Sospirai rassegnato.

Non volevo essere bocciato. In oltre questa storia del tutor poteva risultare vantaggiosa. Se non avessi superato l’esame avrei sempre potuto dare la colpa all’inutilità e inefficienza di Axel il tutor.

-Non ci tengo a ripetere l’anno sinceramente … e se lei ritiene che quel’idi… che Axel mi possa essere di qualche aiuto .. vorrà dire che studierò con lui.-

Dissi a denti stretti cercando di far trasparire il meno possibile la riluttanza con cui proferivo quelle parole.
Ci eravamo baciati ok.
Un semplice bacio, labbra contro labbra…

E niente di più.
Questo non aveva cambiato nulla… almeno così pensavo.
Insomma io ero sempre Roxas e lui era solo quell’idiota del mio migliore amico.. no.. in realtà ora non era solo questo.. ora era diventato il mio …. Mi fa ancora schifo dirlo.. il mio.. tutor.

Ho sempre pensato, anzi sono sempre stato convinto di essere io il più intelligente del duo.. (da notare il fatto che non ho usato il termine coppia perché non siamo e non saremo MAI una coppia sia ben chiaro…) sì, insomma, io la mente e lui il braccio ecco..
Era un grandissimo calcio rotante iperpoteziato al mio orgoglio questa storia del tutor…
Ma non volevo essere bocciato… anche perché se fosse accaduto mia madre sarebbe stata capace di uccidermi lanciandomi maledizioni e anelli di Saturno da qualunque parte dell’Universo si fosse trovata. Non avrebbe mai permesso a me, inutile pecora nera della famiglia di gettare disonore sulla sua stirpe.
E io non volevo morire!
Perciò mandai giù il boccone amaro (anzi avvelenato) e accettai di studiare con Axel.

-Perché ti fa tanto schifo questa storia di studiare con me Roxy?-

Disse Axel mentre tornavamo a casa. Mia zia prese la nostra auto per andare a fare la spese ai SuperMagaziniDoveCiSonoScontiTuttoL’Anno il suo negozio preferito praticamente dall’altra parte della città, declinando la mia richiesta di accompagnarmi a casa con la scusa che se non si sbrigava a raggiungere il negozio, tutte le zitelle in pensione le avrebbero rubato tutti i flaconcini di deodorante alla vaniglia e cannella in super offerta e perciò mi toccò tornare a casa a piedi con lui. Provai a scappare prima che mi raggiungesse ma dopo aver corso per più di dieci centimetri ero del tutto stremato e fui raggiunto senza alcuna difficoltà.

-Perché sei … sì insomma sei tu! Sei meno intelligente di un batterio unicellulare con il gonnellino hawaiano! È una barzelletta dover studiare con te … insomma avrei capito se il tutor fosse stato Zexion o Riku .. persino Sora.. ma tu!? Proprio non riesco a capirlo!-

Non so perché ma quelle  mie parole lo ferirono. Insomma gli rivolgevo discorsi del genere e insulti simili praticamente ogni giorno, perché ora se la prendeva tanto!?
Si fermò nel bel mezzo del marciapiede mentre io continuavo a camminare rivolgendogli tutto il mio dissenso ma lui .. era come se avesse smesso di ascoltarmi.

Quando mi accorsi che non camminava più al mio fianco mi fermai e mi girai verso di lui.

-Hey amico che combi…-

-Mi ritieni così stupido e incapace?!-

Disse con lo sguardo basso e la voce con una leggera nota inca..arrabbiata.

-Eh?- 

Asserii io confuso.

-D’accordo facciamo una scomessa .. studierai con me per una settimana, una singola settimana, e se passi l’esame farai tutto ciò che ti chiedo.-

Sorrisi divertito.

-Una scommessa? E che succede se vinco io e non passo l’esame?-

-Vieni bocciato- 

Mi rispose lui guardandomi sorridendo e facendo estinguere il mio di sorriso.

-Ok va bene.. se non riesci a farmi passare l’esame e vengo bocciato.. tu.. tu dovrai … ci sono! Dovrai consegnare il giornale in mutande a  tutto il quartiere per un anno e in più… dovrai farti bocciare anche tu!-

Il suo sorriso crebbe ancora di più.

-Ammettilo che tutto quello che vuoi è semplicemente vedermi in mutande caro il mio Roxy..-

-Ci stai o no!?-

Sbottai infuriato io.

Axel scoppiò in una fragorosa risata. Ormai era palese che farmi arrabbiare era una delle cose che amava più fare in assoluto.

-Ok ci sto. Ma se vinco io invece… sarai il mio schiavetto personale per tre interi mesi..-

Accettai senza pensarci. Non avrei mai passato quell’esame nemmeno con l’aiuto del Panteon di tutti i santi di tutte le religioni esistenti… per quanto riguardava la bocciatura.. sono sicuro che con qualche fornitura a vita di cioccolati Khinder distribuite qua e là sarei riuscito ad evitarla.
Quando tornai a casa mi rinchiusi nella mia cameretta per l’intera serata.
Zia Aqua aveva nuovamente invitato il fidanzatino di Sora a cena da noi e mangiare in compagnia di quella coppietta è una cosa davvero nauseante. L’ultima volta lanciai il purè di patate e porri in faccia a Riku perché invece di fare piedino a mio fratello lo fece a me.. ok magari si era semplicemente sbagliato ma.. era un affronto che non potevo tollerare! Inoltre quando quei tre erano insieme sembravano quei comizi di comare che spettegolano su tutto e tutti scambiandosi segreti e rivelazioni a proposito di Tizio, Caio, Tizio Cazzetto per poi finire sempre sul fare domande imbarazzanti a me riguardanti la mia vita privata e il mio rapporto con Axel e quella sera, dopo tutto quello che era successo, non avevo nessuna voglia neanche di sentirlo nominare capelli rossi a petardo scoppiato in una folata di vento e disperso nell’ambiente a caso! (Ok ammetto che quando mi arrabbio ho dei problemi con gli insulti).
Trascorsi l’intera serata (e poi nottata che per Sora fu di fuoco, per le mie orecchie di sangue) chiuso nella mia camera con la testa sotto il cuscino a rimuginare e rimuginare e rimuginare sulla situazione.

In genere, se non si tratta di mia madre, le situazioni difficili riesco sempre a risolverle in qualche modo assurdo.. come quella volta che dovevo fare da infermiere alla mia vecchia e rugosa zia Sally malata di uno strano morbo che doveva essere una sorta di incrocio tra la peste bubbonica e la varicella. I miei genitori mi avevano delegato come suo “spalmatore” di pomata antiprurito personale per le sue schifosissime pustole verde rancido e grosse come palline da tennis. Quella volta, pur di non toccare quei cosi schifosi, architettai una stupefacente e teatrale caduta nel bagno... dovetti andare in giro per tre giorni con una tavoletta del ces.. del gabinetto attorno al collo, visto che vi rimasi incastrato con la testa e non riuscivo più a sfilarmela, ma almeno non dovetti toccare quelle cose di natura ignota sulla pelle di mia zia (compito ingrato che alla fine toccò a mio padre che non riuscì a dormire per una settimana perché quelle pustole erano ovunque … anche nel grosso, deforme e, da quanto racconta mio padre, peloso deretano di mia zia che il mio povero genitore dovette esaminare affondo per scovare ogni pustola e ricoprirla di crema… andare a scuola con una tavoletta del gabinetto infilata al collo non è niente al confronto…).
Ultimamente però me ne stavano capitando di tutte e di più e non riuscivo a combinare niente.

Mi toccava studiare con Axel e avevo paura anche solo ad immaginare i rozzi e strani metodi che avrebbe utilizzato per farmi studiare … e non avevo tutti i torti.

-Bene Roxy caro, oggi studieremo la struttura interna di una rana.-

Disse il mio tutor venendomi ad aprire la porta. Mi sarei accontentato di un “ciao amico entra pure” ma girare il coltello nella piaga fin da subito e più divertente vero!? Razza di brutto stupido, infido, maledetto, stramaledetto idiota cretino… ok, ci do un taglio.
Mi portò di sopra in camera sua dove, a suo parere, avremmo potuto studiare più tranquillamente anche se in casa non c’era anima viva però.. va bhe.. se lui ne era convinto.

Entrai nella sua camera che per la prima volta vidi completamente in ordine (dato che, da bravo ribelle e trasgressivo quale credeva di essere, teneva sempre mutande sporche e cibo ammuffito sparsi ovunque nella camera) e mentre giocherellavo con i suoi buffi pupazzetti accuratamente sistemati sulla libreria (e che io stavo volontariamente mettendo in disordine …. Muhahaha sono un genio del male!) sentii un giro di chiave. Rimasi impietrito e mi girai lentamente verso Axel che mi guardava con stampato sulla sua stupida faccia un sorriso che definirlo sadico è un eufemismo.
Ero letteralmente terrorizzato.
Che cosa mi sarebbe successo.. ma soprattutto… cosa aveva intenzione di farmi quel pazzo maniaco senza cervello!?
Di scatto mi si catapultò addosso, mi prese in braccio di peso e mi sedette malamente sulla sediolina rossa della sua scrivania alla quale mi legò con dello scotch.
Fu così rapido che non mi accorsi praticamente di nulla. In un battito di ciglia mi ritrovai incatenato a quella sedia impossibilitato a fare qualunque movimento con mani e piedi legati.

-Axel ma ti sei rincoglionito completamente!? Che cazzo combini! Liberami immediatamente!!-

Sbottai infuriato.

-Mi dispiace amico mio ma questo fa parte del metodo Axel: lo strip study!-

Lo guardai incuriosito … che razza di metodo era? (sicuramente, conoscendo Axel sarà stato sicuramente qualcosa al livello delle migliori università del rango di Oxfordeficiente,  Harvarincoglionito, Yalurido, Cambrindemente)

-Ma che roba è?- gli chiesi quasi impaurito.

Ritornò il suo sorriso sadico.

-Ogni volta che ti faccio una domanda e sbagli… ti tolgo qualcosa che indossi …-

-EEHHH???-

-E se alla fine rimani completamente nudo … ti stupro.-

-TU COSAAA??-

Ero sconvolto. Non volevo assolutamente che quel maniaco mi toccasse. Non avevo altra scelta dovevo assolutamente impegnarmi e studiare… le rane non potevano essere peggio di Axel!

-Che c’è Roxy? Qualcosa non va? Sei pallido…-

Ed ora mister maniaco si era trasformato in mamma chioccia. Il suo sorriso sadico aveva lasciato il posto ad un espressione preoccupata e quel suo tono mi fece venire i brividi sulla schiena e mi fece … non so il perché ma mi fece lievemente arrossire.

-No no sto bene.. dai cominciamo!-

Dissi scuotendo la testa e tentando di riprendermi.

-Ok va bene… come ti dicevo oggi parleremo della struttura interna delle rane … allora cominciamo-

Provai a seguirlo il più possibile ed effettivamente non fu così difficile. In realtà mi sorprese molto come mi spiegò le cose. Mi doleva ammetterlo ma era molto bravo e riuscì a farmi capire la maggior parte di ciò che mi esponeva e se si accorgeva che non avevo ben inteso qualcosa, me lo rispiegava senza problemi e ancora più chiaramente. È davvero incredibile come Axel riesce a stupirmi ogni volta .. quando è così sento.. sento di provare .. qualcosa di strano.. qualcosa..

BOOM.. Fine del sogno.

Quando finì di spiegare quello che doveva, iniziò il suo gioco malevolo e fece la sua ricomparsa anche il sorriso sadico.

-Bene Roxas caro, ora ti farò cinque domande.. ad ogni domanda che sbagli.. prima via le scarpe, poi le calze, la maglietta, i pantaloni e infine… lo sai no..-

Rimasi un secondo interdetto ma mi ripresi subito.. avrei risposto a tutte le domande .. sì! Ce l’avrei fatta!

Sbagliai le prime due domande, ma per fortuna non ci avevo rimesso che le scarpe e il calzini.. per il più ero ancora coperto.

-Bene Roxy.. ora si fa più sul serio.. terza domanda .. vediamo se sai dirmi come si chiama la parte terminale dell’apparato digerente di una rana.-

-Ecco vediamo … aspetta questa la so.. emm..-

-Dai Roxas lo abbiamo ripetuto trecento mila volte.. prova a sforzarti!-

Sembrava veramente frustrato quando non sapevo rispondere ad una domanda..

-Forse clochea?-

E poi invece..

-C’eri quasi ma è cloaca…-

Quando sbagliavo sembrava soddisfatto di potermi togliere i miei adorati vestiti..

-Dì ciao ciao alla tua magliettina Roxy..-

Mi sussurrò all’orecchio sfilandomi lentamente la mia t-shirt bianca.
La situazione cominciava a diventare critica e non riuscivo più a concentrarmi dall’ansia. Axel invece sembrava non riuscire a tenere a freno l’eccitazione anche se inizialmente quando sbagliavo la domanda sembrava sinceramente avvilito.. vallo a capire.

-Quarta domanda Roxas.. so che tieni abbastanza ai tuoi pantaloni da non sbagliarla ma soprattutto so che sei abbastanza intelligente da saperla-

Disse puntandomi il suo sudicio dito davanti al naso.

Cercai di rimanere calmo nonostante la situazione. Feci un bel respiro e…
Sbagliai anche la quarta domanda e dieci minuti dopo aver salutato la mia maglietta ritrovai Axel inginocchiato davanti a me che apparentemente infuriato (ma in realtà a mio parere fremente dal desiderio di stuprarmi) mi sfilava i miei adorati jeans.

Ora c’eravamo solo noi.
Io e i miei boxer blu. I miei boxer blu e io.

-Ultima domanda Roxas e poi.. sarai tutto mio.-

Dovevo stare calmo. Sentivo sudare parti di me che non pensavo potessero farlo.

-Allora amico mio, la domanda per la tua salvezza è la seguente:  Come è strutturata la colonna vertebrale di un anfibio?-

Sentivo il cuore battere a mille e sentivo di non potermi muovere.. non potevo nemmeno darmi uno scrollone e fare in modo che Axel togliesse le sue sudice mani dall’elastico dei miei adorati boxer. Era davvero difficile concentrarsi in quelle condizioni.

-So che la sai.. Roxas lo so.. ma se la sbagli.. sai cosa ti aspetta.. o magari.. la sbaglierai apposta perché tu vuoi che io..-

Sbarrai gli occhi, presi un gran respiro e..

-La colonna vertebrale degli anfibi è costituita da al massimo 10 vertebre  fuse insieme e suddivise in tre regioni: presacrale, sacrale e postsacrale.-

Dissi tutto di un fiato.
Axel si allontanò da me e mi guardò stupito per qualche secondo. Io stavo ancora riprendendo fiato quando lui velocemente si avvicinò e mi stampò un lungo bacio sulle labbra. Io ancora una volta rimasi lì imbambolato come un’idiota.

-Bravo Roxy, continua così e supererai l’esame senza problemi.-

Mi urlò praticamente in faccia mentre staccava le sue labbra bavose dalle mie. Avevo risposto correttamente e mi ero salvato. Quando il mio tutor mi liberò da quella prigione mi alzai di scatto e .. gli mollai un potente schiaffo sulla guancia sinistra, raccolsi i miei vestiti e feci per uscire ma mi fermai sulla porta.

-Ci vediamo domani alla stessa ora.. Tutor idiota.-

Dissi così e mentre mi rivestivo facendo attenzione a non cadere clamorosamente dalle scale di casa sua, corsi via verso l’uscita tentando di non dar a vedere un problema che mi era sorto e di cui speravo che Axel non si fosse accorto.

Quella notte la passai nuovamente insonne. Questa volta però la scuola non centrava.
Come mai mi era successa .. quella cosa che in genere succede in altre occasioni e non quando sei a studiare con il tuo migliore amico!? Ero quasi sicuro che il giochino idiota non centrasse.. o forse solo in parte … o forse sì .. o forse era stato il bacio .. o forse il bacio era stata la ciliegina sulla torta … o forse, o forse, o forse in ogni caso non ci capivo niente!!
Per tutta la settimana studiai con Axel e fui vittima sempre dello stesso gioco.
Per altre due volte fui in grado di salvare solo i miei boxer, mentre in seguito rimasi quasi completamente intatto perdendo solo le mie scarpe. Strano ma vero studiare con Axel si rivelò quasi un successo.. ma nonostante tutto cominciai a temere quello che con i suoi baci, parole e gesti poteva procurarmi. Credevo che quello del primo giorno sarebbe stato solo un caso isolato. In realtà purtroppo non ci fu giorno in cui non mi toccò chiudermi in bagno per risolvere i casini che mi procurava. Inoltre non c’era volta che riuscivo a tornare a casa con i vestiti puliti.. una volta addirittura sono dovuto rimanere chiuso in bagno tre ore per togliere la macchia di succo di mirtillo sulla felpa rossa che mi aveva regalato mia zia. Se lei avesse scoperto che la avevo sporcata non mi avrebbe più parlato perché non ero stato in grado di proteggere il regalo che lei mi aveva fatto con tanto amore e balle varie .. sì ok, volevo sviare.. i vestiti non centrano un caz.. cavolo. I turbamenti che a quanto pare quel rimbecillito mi procuravano erano ben altro.. e cominciavo ad avere anche abbastanza paura.. cosa significava tutto questo.. che mi ero innamorato di lui? Che lui mi..si insomma… stimolava?(non voglio assolutamente utilizzare quel termine usato in campo amoroso che voi avete sicuramente ben inteso.. mi dispiace ma non voglio, non posso ed non lo ritengo morale … si va bhe dai.. ammetto che è semplicemente difficile per me ammettere che mi ec..possiamo dire emozionava??).
In ogni caso le mie notti in bianco aumentavano in maniera direttamente proporzionale alle mie paranoie e alle mie occhiaie.
Il giorno dell’esame mi sentivo uno straccio. Avevo studiato, sapevo di essere preparato ma avevo così sonno.. così tanto sonno.. così tanto immensamente sonno..
NO! Dovevo restare concentrato.. non avevo passato tutto quel che avevo passato per fallire miseramente. Dovevo farcela e ce l’avrei fatta. Non volevo deludere Axel che era lì insieme a tutti i miei amici a fare il tifo per me. In realtà il professore non li aveva voluti in classe e perciò per riuscire a starmi vicino, quei poco sani di mente dei miei amici si arrampicarono sull’enorme quercia secolare che si trovava proprio fuori dalla nostra classe … Hayner pensò che siccome era lì da tanto tempo sarebbe sicuramente riuscita a reggere il peso di tutti loro per un’ora e che quindi sarebbe stata una valente soluzione al loro problema.
Prima di cominciare io mi girai verso di loro che mi sorridevano e tenevano striscioni con scritte del tipo“vai Roxy mangiati quelle rane” o “sei il nostro campione” oppure cose più terrificanti come “se non passi l’esame ti stupro” (naturalmente quest’ultimo era il cartello del mio tutor) e gli sorrisi .. soprattutto ad Axel che per tutta risposta mi fece l’occhiolino.
Cominciai l’esame. Dovevo svolgere 30 domande in un’ora. Niente di che finchè.. il mio professore cominciò a parlare con il suo Leon della gita a lago che avrebbero fatto nel weekend e io.. mi addormentai.
Ero esausto e sentir il professore parlare con quell’essere con lo stesso tono di un padre che racconta la favola della buona notte al figlio di tre anni mi conciliò il sonno.
Sentivo i miei amici sbraitare da fuori alla finestra ma feci finta di niente e continuai a dormire.
Ormai mancavano solo 10 minuti alla fine dell’esame e io avevo risposto solo alle prime 8 domande e me ne servivano almeno la metà per passare il debito … quando..
Uno strano rumore di un albero che cade e di ossa rotte non mi fece svegliare di soprassalto. Mi stiracchiai e mi stropicciai gli occhi e subito il mio sguardo cadde sul mio foglio…  andai in panico. Dovevo fare ancora almeno 7 domande ed avevo praticamente meno di dieci minuti.
Scelsi le domande che sapevo di più e .. credo di non aver mai scritto così velocemente in tutta la mia vita.
Il giorno dopo mi stavo dirigendo all’ospedale centrale con un grosso sorrisone sulle labbra e tanta soddisfazione nel cuore.

-Hey Axel ho preso 7! Ho preso 7! Ho passato l’esame!-

Alla fine l’idea di Hayner non si rivelò poi così brillante. A quanto pare quella quercia era sì secolare ma sarebbe stata presto abbattuta perché era instabile. Almeno la scuola risparmiò la fatica di farla buttare giù.
Il mio povero tutor fu quello che ebbe la peggio: due costole e una gamba fratturate.

-Fantastico Roxas sono molto felice per te.. ma sai questo che significa?-

Mi disse lui con un flebile filo di voce martoriato dal dolore.

-Che cosa?- chiesi invece io con uno stupido sorriso da ebete stampato sulla faccia.

-Che da oggi per i prossimi tre mesi sarai il mio schiavetto personale.-

Ecco il perché ora mi ritrovo a fare in continuazione queste scale. Passando l’esame, non ho solo scampato la bocciatura, ma ho anche perso la scommessa contro di lui ed ora mi toccava essere il suo schiavetto personale e in più ora che aveva la gamba rotta, aveva bisogno di me per quasi qualunque cosa.. persino per andare in bagno! 

Eh povero me.. sarebbero stati i tre mesi più lunghi e difficili della mia vita.

 

 

NDQuellachescrive

Buonasera, buongiorno, buon pomeriggio, insomma buon momento della giornata in cui state leggendo.
Sono passati tipo tre anni dall’ultimo capitolo di questa storia ma sti cavoli, la ho trovata, mi è partito il sentimento ed ho deciso di continuarla e provare a pubblicare questo nuovo capitolo (che in realtà avevo scritto da un po’ ma che è rimasto in giacenza per i secoli così.. a caso).
Gli anni passano, le cose cambiano, il tempo scorre ma il mio Roxas rimane sempre un povero sfigghi (sfigato ma detto in maniera fashion).
Va bhe gente, credo che ci rivedremo probabily tra circa 7 anni ma presto ci rivedremo, ammesso che il riscaldamento globale non ci uccida prima tutti (frase da film e da ambientalista ad effetto che fa figo.. in realtà secondo me saranno i piccioni ad ucciderci tutti.. mi dispiace ragà ma per me i piccioni sono il vero male del mondo).
Comunque ringrazio sempre costantemente ed incessantemente tutti coloro che si fermano a leggere, seguire e commentare questa storia.
A presto. Pasta (ho fame) e chiudo

Tutto molto bello!

_KHProminence_

  
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