“Sei in ritardo Fiorellino” lo salutò il padrone di casa senza neppure voltarsi.
Ad Alec venne da sorridere silenziosamente, come era solito fare da sempre. Già da bambino era infatti solito sorridere in punta di piedi e nulla più.
Camminando a passo lento il figlio dell’angelo attraversò il salone e ripensò alla prima volta in cui Magnus se ne era uscito con quel nomignolo.