Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Crateide    28/04/2016    4 recensioni
Questa brevissima "long" di due capitoli è nata da un prompt assegnatomi sulla pagina facebook Il Giardino di EFP.
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Cosa accadrebbe se Hans si pentisse e chiedesse perdono ad Anne ed Elsa? E se, in realtà, bramasse il perdono di una sola delle due sorelle, di quella che inconsapevolmente per entrambi gli ha rubato il cuore?
| Helsa | Hans!centric |
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Hans, Kristoff
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Doveva ammetterlo: le feste non gli erano mai piaciute un granché. Forse perché veniva sempre messo in ridicolo dai suoi dodici fratelli o forse perché preferiva i luoghi di calma e tranquillità come la biblioteca reale, dove era certo che nessuno l’avrebbe disturbato.

O forse – si disse, attraversando l’ampio salone dai drappi color porpora – non le amava particolarmente, perché aveva passato l’ultimo anno da solo in un fredda cella e delle feste aveva solo sentito la fastidiosa eco lontana.

Nonostante fosse in un certo qual modo l’ospite d’onore, verso la mezzanotte Hans si ritirò in uno dei tanti balconi che davano sul fiorente giardino del palazzo, là dove allegre fontane spruzzavano acqua limpida verso il volto pallido della Luna. Quella sera settembrina Arendelle era uno splendore, brillava di mille luci come un diamante.

L’aria fresca fu per lui un toccasana. Tirò indietro il capo e socchiuse le palpebre, restando immobile per alcuni istanti, perso nei propri pensieri e nella piacevole frescura di quella notte punteggiata di stelle.
- Anche voi non amate la calca?

Quella voce lo fece trasalire. Si volse con talmente tanta enfasi, che per poco non precipitò di sotto.
- Regina Elsa! – esordì con voce stridula – non avevo idea che foste qui.
- Perdonatemi, principe Hans. Non volevo spaventarvi.
- Oh no, non importa. Ero molto assorto.

Elsa incrociò le mani sulla preziosa stoffa dell’abito e distolse timidamente lo sguardo dal suo. La luce argentea della Luna si rifletteva sulla pelle di porcellana, sui capelli biondissimi e negli occhi simili a zaffiri, che in quel momento osservavano chissà cosa nel giardino lontano.
- Forse volete stare un po’ sola – disse a quel punto Hans, riscuotendosi. Per fortuna la giovane non si era accorta che la stava fissando così intensamente.
- No, non preoccupatevi – si affrettò a rispondere lei, per poi arrossire leggermente – sapete, invece speravo proprio di incontrarvi in privato.

Suo malgrado, avvampò anche lui.
- Come mai, Maestà?

Elsa prese aria e si avvicinò al parapetto del balcone, sfiorandone il marmo con la punta delle dita.
- So cosa significa vivere soli e imprigionati. E so anche cosa significa essere divorati dai sensi di colpa – disse ad un tratto, mentre una leggera brina ricopriva la balaustra, seguendo i disegni che la mano della regina tracciava distrattamente.
- Ma voi non avete nessuna colpa, Els-... cioè, Vostra Altezza. Voi possedete un dono e inoltre... non avete fatto nulla di male.
- Ah no, principe Hans? – rimbeccò lei, sollevando un sopracciglio – ho quasi congelato tutta Arendelle...
- Non lo avete fatto di proposito. Eravate fuori controllo, a differenza mia, che ho agito con cognizione di causa – a quel punto, il principe s’inginocchiò ai piedi della regina, con il capo chino e una mano sul cuore – e a tale proposito, Altezza... vostra sorella mia ha perdonato, ma voi? Lo avete fatto? Non posso vivere sapendo che non mi avete accordato il vostro perdono!
- Hans, per favore, alzati – il giovane la guardò confuso e smarrito per quell’inaspettata confidenza.
- Ma, regina...
- Elsa.

Hans avvampò e ubbidì, rimettendosi in piedi.
- Elsa – ripeté e mai nome gli parve più dolce nell’essere pronunciato.
- Ti ho perdonato da molto, moltissimo tempo – gli disse infine.

Gli occhi gli si riempirono di lacrime.
- Temo, invece, di non meritarlo davvero.
- Sì, lo meriti – Elsa gli strinse una mano fremente – come lo meritavo anch’io.

Hans non disse nulla e ricambiò la stretta. Si scambiarono un lungo e intenso sguardo. Infine, si volsero entrambi ad ammirare la bellezza del cielo stellato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Angolino dell’autrice:

Che ve ne pare come primissima Helsa? Forse avrei potuto fare di meglio, ma ho preferito non strafare e rimanere sul “soft”, seguendo anche la linea guida del prompt assegnatomi.

Spero che questi due brevi capitoli vi siano piaciuti.

 

Alla prossima!

Elly

   
 
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