Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
Segui la storia  |       
Autore: MaryTheFangirl01    01/05/2016    1 recensioni
Salve ragazzi! Rieccomi dopo qualche settimana con la long che avevo promesso, in cui continuerà la storia di Elsa, pattinatrice costantemente paragonata a sua madre, e di Jack, che si manterrà misterioso per i primi capitoli ma poi... Lo scoprirete solo leggendo!
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Anna, Elsa
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
- Elsa, ti va di uscire oggi? - La voce di Merida risuonò attraverso l'altoparlante del cellulare della bionda, che in quel momento stava uscendo dalla doccia. Rispose mentre si metteva l'accappatoio e prendeva il pettine.
- Ecco, non saprei Mer. Sai, per tutta la situazione di mia madre non me la sento di scorrazzare in giro come se niente fosse. Oh, mi sono appena ricordata che oggi sono impegnata con l'allenamento! - disse, cercando con fatica di districare un nodo particolarmente intricato. Esultò mentalmente quando ci riuscì senza essere costretta a tagliare metà ciocca.
- Oh Elsa, mi dispiace tanto per tua madre, l'ho scoperto solo poco fa al Telegiornale ma ho pensato di chiamare lo stesso, così magari ti saresti distratta. Comunque, se sei impegnata non fa niente, ci vedremo un altro giorno - Elsa s'intenerì al il pensiero della sua migliore amica, che si preoccupava sempre per lei e Rapunzel.
- Va bene Mer, grazie mille lo stesso. Ehi, cosa fai per la vigilia? - Si ricordò improvvisamente che il Natale bussava alle porte. Mancavano pochissimi giorni.
- Ancora non lo so, tu invece? -
- Nemmeno io ho programmato qualcosa. Che ne dici se ci organizziamo io, tu, Punzie e Anna per una serata tra noi, con tanto di cenone e scambio dei regali? - A dire il vero non era affatto un bel periodo per festeggiare, ma con tutti i guai di questo mondo il Natale è sempre il Natale e, in un modo o nell'altro, c'è sempre un motivo per celebrarlo.
- Grande, allora siamo d'accordo! Dai, ci sentiamo un'altra volta, richiamami! - Merida riattaccò senza aspettare risposta, si poteva sentire il suo sorriso attraverso il telefono. Ci teneva veramente a passare del tempo con le sue migliori amiche e quale momento migliore della vigilia?
Elsa intanto, dopo aver poggiato il cellulare, aveva terminato di pettinarsi e di vestirsi. Indossava la sua tuta preferita, i capelli raccolti in una coda di cavallo.
Si sentì inspiegabilmente agitata al pensiero di cominciare l'allenamento con Jack invece che con sua madre. Da quando aveva iniziato, c'era sempre stata lei a rimproverarla, aiutarla a rialzarsi quando cadeva e incitarla a migliorare, a non arrendersi mai. Si chiese se con lui sarebbe stato lo stesso. Sperava sinceramente che fosse un po' meno rigido, ma ciò non la preoccupava affatto. Dopo tutto, era la persona più allegra che conoscesse dopo sua sorella e Merida, non poteva assolutamente essere troppo severo. Giusto?


L'incontro doveva essere a casa della ragazza, si sarebbero poi diretti nella pista nel cortile posteriore. Ora stabilita, quattro in punto.
Erano le quattro meno due e Jack Frost non era ancora arrivato.
Elsa aspettava seduta al tavolo della cucina, mangiando una tavoletta di cioccolata intera e chiacchierando con una domestica. Probabilmente quella donna si stava chiedendo quanto cacao potesse ingerire ogni giorno. La risposta? Tanto. Davvero, davvero tanto.
Meno un minuto.
- E così gli ho detto: "Attento, non vorrai far cadere il preziosissimo vaso della signora!" e lui mi ha guardata sorpreso un attimo, poi ha... - La bionda aveva smesso di ascoltare quelle chiacchiere, completamente concentrata nell'osservare le lancette dell'orologio appeso al muro.
Tic
Un altro morso alla tavoletta e quella era bella che andata.
Tac
Picchiettava le dita sul tavolo e il piede sinistro sul pavimento, così per altri quarantacinque secondi.
Poi, finalmente, udì il suono di un campanello. Non aspettò nemmeno che la domestica finisse di parlare, si precipitò direttamente a rotta di collo verso la porta, aprendola e trovandosi davanti un sorridente e puntualissimo Jack Frost. 
- Eccoti! Forza, andiamo! - Riconosceva di starsi comportando in modo molto insolito per i suoi standard, mentre lo prendeva per il polso e lo trascinava attraverso vari corridoi, fino ad oltrepassare una grande porta di legno intarsiata.
- Ehi, sei più energica del solito o sbaglio? -
- Non sbagli. Ho mangiato tre tavolette di cioccolata oggi e ho bevuto quattro caffè e mezzo. - Jack rise, fermandosi subito dopo di lei. Un edifico circolare di medie dimensioni gli si parava davanti, circondato da aiuole fiorite e con accanto un tavolino da thé, con tanto di due sedie e ombrello per il sole.
- Però, è molto carino qui - affermò sinceramente, osservando i dintorni interessato.
- Già, sono ricca. Anche tu lo sei, quindi immagino che non sia una cosa straordinaria per te - ribatté lei, accompagnandolo all'entrata della costruzione.
Dentro, c'era l'enorme pista, circondata da un corridoio circolare con vari posti a sedere e separata da esso da una ringhiera. In fondo, c'erano due stanze: una con la porta chiusa, probabilmente gli spogliatoi, e una con la porta aperta. da quella posizione, si vedeva il bancone di un bar.
- Hai un bar personale? -
- Sì, anche se è più una grossa dispensa con frigorifero e bancone. Non c'è il barista -
- Grande -
Elsa lo accompagnò poi verso la stanza con la porta chiusa. Quando venne aperta, si trovò davanti un piccolo salottino dal quale si ripartivano altre quattro stanze, due spogliatoi e due bagni.
- Puoi cambiarti lì - Indicò una delle porte.
- Non serve, non sono io quello che dovrà spaccarsi la schiena oggi - Jack ghignò ed Elsa sentì un brivido percorrerle la spina dorsale. Non era sicura che fosse un buon segno. Il ragazzo, vedendo la sua espressione quasi spaventata, si mise a ridere, tranquillizzandola immediatamente.
- Allora, iniziamo? -


Rapunzel stava, come al solito, leggendo assorta uno dei suoi libri preferiti, quando sentì il campanello suonare. Di malavoglia inserì il segnalibro nel volume e lo richiuse, poggiandolo sul comodino. Si alzò sbuffando e, borbottando su quanto le desse fastidio interrompere la sua lettura, andò ad aprire.
Si trovò davanti una rossa dai capelli molto, molto ricci e lunghi (non quanto i suoi, ovviamente), tutta sorridente. Gli occhi azzurri brillavano di allegria ed eccitazione, le lentiggini spiccavano sulla carnagione pallida che contrastava con le guance arrossate.
- Merida? -
- Sì, sono io Punzie, non sono un clone. Allora, sei pronta? - In un primo momento, si sentì spaesata. Non aveva idea del perché la sua cara amica si trovasse davanti alla sua porta. Poi, facendo per un attimo mente locale, si ricordò della telefonata del giorno prima e del fatto che Merida dovesse parlarle.
- Oh. No, non ancora, dammi cinque minuti. Entra, intanto. Posso offrirti qualcosa? - propose sorridendo delicatamente, mentre si allontanava per prepararsi.
- No, grazie Punzie. Piuttosto, fai in fretta - La bionda annuì, mentre si dirigeva in bagno per lavarsi i denti.
- A proposito, hai chiamato Elsa? - domandò con lo spazzolino in bocca.
- Sì, ma ha detto che doveva allenarsi e che non se la sentiva di uscire, sai è comprensibile -
- Mmh? Come mai? -
- Non lo sai? Idun ha avuto un incidente proprio ieri, l'hanno detto anche al TG. - Lo spazzolino cadde nel lavandino.
- Cosa??? Non... Non ne sapevo niente, non ho neanche acceso la TV oggi! Passami il cellulare Mer! - La rossa fece come ordinato.
Rapunzel compose velocemente il numero dell'altra sua migliore amica, portando il telefonino all'orecchio.
Dopo qualche squillo, rispose la voce di Elsa che chiedeva di lasciare un messaggio dopo il segnale acustico.
- Ehi, Elsa, come va? No, ok, domanda stupida, scusami. Solo che non so cosa dirti, insomma, ho scoperto adesso quello che è successo. Tua madre come... oh, scusa, aspetta un attimo - sputò il dentifricio nel lavandino - Ecco, ora va meglio. Comunque, tua mamma come sta? E tu e Anna? Fammi sapere, ok? E sappi che per qualunque cosa ci siamo io e Mer! - Riattaccò, sciacquandosi bocca e spazzolino.
Quando uscì dal bagno, trovò la rossa che mandava messaggi.
- Con chi stai chattando? - Chiese distrattamente mentre infilava le scarpe e la giacca, prendendo subito dopo la borsa.
- Con il motivo per cui ti ho chiamata ieri - disse Merida con un sorriso che le arrivava fino alle orecchie. Rapunzel le fregò il cellulare di mano, con un urletto di gioia.
- Oddio, chi è??? - In quei momenti semravano ragazzine immature, non le donne di oltre vent'anni che erano in realtà, ma non gli importava.
- Si chiama Hiccup. - Affermò Merida, con un lieve rossore sulle guance.
- Raccontami tutto, dai! -
Le due uscirono parlando e ogni tanto ridacchiando.
Merida e Hiccup si erano conosciuti un paio di giorni prima, al supermercato. Lei non arrivava allo scaffale della marmellata e gli aveva chiesto gentilmente di prenderla, cosa che lui, gentile com'era, non aveva potuto rifiutare. Si erano poi ritrovati a chiacchierare del più e del meno, scoprendo di essere entrambi pattinatori professionisti e stupendosi di non essersi riconosciuti subito. Si erano poi scambiati i numeri di telefono, quindi avevano iniziato a sentirsi.
- Ecco, la storia è più o meno questa. Tu cosa ne dici? -
- Ho sentito parlare di lui, dicono che sia molto bravo. Comunque non lo conosco di persona, non posso giudicarlo, ma mi sembra molto carino! -
- Lo so, è fantastico! Pensa che abbiamo un sacco di cose in comune, amiamo entrambi "The Big Bang Theory", i Beatles e i film di Johnny Depp! - Le due risero allegre, continuando a passeggiare per le strade e fermandosi in un bar per una cioccolata calda.


- Più veloce, Elsa! La musica di certo non aspetta te! - Con grande disappunto della ragazza, Jack si era rivelato veramente molto severo e rigido. Sembrava sul serio un'altra persona nelle vesti di allenatore, qualcosa che lei non si sarebbe mai aspettata. Comunque, lo rispettava per la cura e l'attenzione con cui svolgeva il suo compito.
La canzone finì - per la ventiduesima volta, quel giorno - ed Elsa, stremata, si appoggiò alla ringhiera.
- Possiamo... Fare... Una pausa? Ti prego?? - Lo guardò con occhi così imploranti che il ragazzo non riuscì a resistere e le concesse il tanto agognato riposo.
Lei, per la prima volta da quando aveva iniziato ad allenarsi, sorrise veramente. Attraversò il cancello della ringhiera e si avviò con lui verso il piccolo bar, in cui teneva una scorta di cioccolata, patatine, Coca-Cola e schifezze varie.
- Non dovresti prendere quella roba, ti fa male e non giova all'allenamente che stai facendo! -
- Non fare il guastafeste. Se voglio le palline al formaggio e i cioccolatini al rum, me li prendo senza problemi. Dovresti farlo anche tu - disse seria, ma con l'umorismo negli occhi. Lui le sorrise e cedette alla tentazione che quel cioccolatino stava esercitando su di lui, bevendo poi un sorso di aranciata.
- Ti facevo un tipo da cioccolato bianco - affermò ad un certo punto lei. Lui la guardò divertito, prima di rispondere.
- Non faccio preferenze per quanto rigarda il cioccolato. Tu? -
- Idem. - Si sorrisero. Rimasero a scherzare e fare spuntini per la mezz'ora seguente, senza rendersi realmente conto del tempo che passava finché Jack non guardò l'orologio appeso alla parete.
- Cavolo, sono le otto! A quest'ora annunciano le modalità di gara per febbraio! - Elsa prese un telecomando e accese il grande televisore, anch'esso attaccato al muro. Dopo aver cambiato qualche canale, trovarono quello che cercavano. Mentre il commentatore parlava, loro due lo ascoltavano attentamente, mangiando ogni tanto qualche pallina al formaggio.
Praticamente, quella di febbraio sarebbe stata la prima di tre gare: le altre due si sarebbero svolte una ad aprile a Washington e l'altra a giugno a New York. La prima era una competizione singola, per le altre non era stato comunicato.
Giorno quindici febbraio alle ore diciotto in punto.
Quando l'annuncio terminò, spensero la televisione.
- Beh, direi che possiamo anche tornare di là, giusto Jack? -















Note di quella che non merita perdono: Ehm... Salve!
Sì, lo so, ancora una volta vi ho fatto aspettare un sacco di tempo. Chiedo venia ai vostri animi misericordiosi!!!
Ok, ora che sono stata perdonata (non è vero, ma lasciatemi illudere, please), vi confesso che mi siete mancati :-)! Ormai è passato più di un mese dall'ultimo aggiornamento e, sotto insistenza leggera (ricatto) della mia dolce gemellina, rieccomi qui con i nostri amatissimi personaggi.
Vi piace il capitlo? No? Nemmeno a me, ma purtroppo non sono riuscita a fare di meglio. Non mi sentivo quasi per niente ispirata, avevo solo un paio di scene in testa e neanche mi convincevano. In più, il tempo e soprattutto la voglia di scrivere cose che non fossero stupidaggini scarseggiavano. Però ho aggiornato, alla fine, dopo un'attesa interminabile (?).
Vi voglio tanto bene e se ho scritto questa cosa non ringraziate me, ringraziate Addy, la mia amatissima gemellina che mi ha fatto promettere solennemente di impegnarmi a scriverlo. Ok, è tardi, vi saluto.
Un bacione graaaaaaaaaaaaaaaaaaaandissimo!!!
Mary <3
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio / Vai alla pagina dell'autore: MaryTheFangirl01