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Autore: shalalahs    04/05/2016    2 recensioni
Rogers, Steve sorride. No, non è abbastanza. Rogers, Steve sorride. Il corpo, la psiche e Bucky hanno una reazione molto positiva. Il corpo ha di nuovo problemi con il cuore. Lo sente stringersi – non si “preoccupa”. Il corpo cerca di abbinare il sorriso di Rogers, Steve con il proprio.
Rogers, Steve smette di sorridere.
Abortire.

Descrizione più dettagliata nelle note del primo capitolo, causa CACW spoilers.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James 'Bucky' Barnes, Steve Rogers, Un po' tutti
Note: Movieverse, Otherverse | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
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Parole: 3750

Bucky non è riuscito a restare più a lungo di qualche mese all'interno della camera criogenica. Non è stato il sonno tranquillo che si sarebbe aspettato, dato che ogni mese veniva svegliato per tentare nuove terapie, tutte fallimentari. Tornare sotto stasi, poi, era un piccolo trauma che lo riportava indietro e ne tormentava il sonno finché gli scienziati di T'Challa non lo avessero svegliato. Un loop in cui Bucky scopre non era davvero disposto a ricadere.
Qualche mese fa, Bucky ha scelto di non rientrare nella camera criogenica.
Qualche mese fa, Bucky ha scelto di rischiare che il Soldato d'Inverno potesse riprendere il controllo in ogni istante della sua vita.
Qualche mese fa, Bucky ha scelto che ne sarebbe valsa la pena, se questo significasse guarire.
Fino ad oggi, per Bucky è stata una lotta continua.
Domani, per Bucky è l'incognita più grande.

Ambientato nell'anno 2017.


FAITHFUL DOUBT

James Buchanan “Bucky” Barnes. Barnes, James Buchanan, detto Bucky, alias Soldato d'Inverno. James o Barnes? Barnes o James? Domande e decisioni. Decisioni, decisioni, decisioni. Il corpo sembra reagire in modo violento quando ripete le quattro parole, la psiche ancora peggio. Sarà per questo che la prima volta che lo ha detto ha vomitato l'anima? Ah ah ah, quale anima? – non ha riso davvero, non ha neanche provato a dare intonazione. Avesse saputo come farlo, non l'avrebbe ugualmente fatto. Perciò diciamo solo succhi gastrici. Solo succhi gastrici sembra più appropriato.

Barnes, James Buchanan oggi è al comando della truppa, sembra reggere, ma non sa ancora per quanto. Non molto, in ogni caso. Si è alzato dal letto ed ha riconosciuto Rogers, Steven Grant, detto Steve, alias Capitan America senza troppi problemi, o quantomeno meno dell'ultima volta. Il primo record in mesi – nota mentale che prende voce e forma sulla carta dei suoi quaderni, man mano che li riempie in silenzio. È seduto sul divano dell'appartamento di Rogers, Steven Grant come se fosse casa sua, come se potesse permetterselo. Sbagliato, può permetterselo. La psiche si è appena guadagnata un altro tentativo di alimentare propriamente il corpo, non appena finirà di scrivere. L'abitazione è semplice, difficile da individuare i gusti personali del suo abitante in quanto vuota di ogni soprammobile, od oggetto che potrebbe personalizzare e svelare segreti inappropriati. L'unica cosa che la psiche ha potuto analizzare sono i libri che affollano una delle tre librerie della casa, utilizzata a mo' di parete fra il salotto e l'ingresso. Il divano “piace” alla psiche e al corpo, soprattutto l'angolo destro che forma una L col resto della struttura: è vicino alla finestra, ma non troppo. Uno dei punti ciechi della casa che permette a Barnes, James Buchanan di – fingere di, almeno – sentirsi al sicuro, oltre che capace di controllare una buona fetta di vicinato e dell'appartamento.

Barnes, James Buchanan non ha abiti propri, solo abiti “presi in prestito” da Rogers, Steven Grant. Sbagliato, offerti. Il corpo sembra prediligere abiti comodi e morbidi. La psiche è “contenta” di obbligare, non rifiutando tale capriccio. Il corpo è, inoltre, contraddittorio in certe occasioni: la prima volta che successe, Rogers, Steven Grant ebbe quasi “un infarto” – come aveva detto – per via dello spavento.

La psiche ed il corpo, a volte, sembrano sciogliersi quando Barnes, James Buchanan non riesce a mantenere il controllo su di essi. L'unica cosa che sembra tenerli assieme è l'uniforme dell'HYDRA, fredda e compatta. Così, nel cuore della notte, il corpo si è mosso e la psiche era troppo debole per impedirgli di fare diversamente. Ha indossato l'uniforme e si è seduto in un angolo della stanza di Rogers, Steven Grant, aspettando che l'uomo si svegliasse. Rogers, Steven Grant si svegliò quasi di soprassalto – nota: non agitazione post-incubi, ha notato la psiche, quella era qualcosa di più freddo e controllato – e poi aveva sobbalzato un'altra volta quando i suoi occhi erano caduti sulla figura del Soldato d'Inverno. Barnes, James Buchanan non aveva aperto bocca neanche una volta, quel giorno, fin quando Maximoff, Wanda non era stata introdotta nella stanza per parlargli, assieme a Wilson, Samuel. Barnes, James Buchanan è “grato” che i due siano riusciti a farlo tornare indietro, quel giorno.

Adesso Rogers, Steven Grant sa perfettamente cosa deve fare e come deve farlo quando la psiche ed il corpo perdono contatto con Barnes, James Buchanan. La psiche ed il corpo ne sono “felici”, proprio come Barnes, James Buchanan.

Durante i giorni in cui scrive Rogers, Steven Grant non ha mai cercato di parlargli, né di imporre la propria presenza a Barnes, James Buchanan – proprio come oggi. Una parte della psiche è sollevata: inspiegabile, è un errore ricorrente negli ultimi mesi, ogni qual volta Rogers, Steven Grant sembra agire in tale modo. Così ha formulato un piano d'azione per quando “inspiegabile” diventa una costante ricorrente nella psiche: continuare a fare ciò che voleva fare quando si è alzato, cercando di ignorare qualunque significato nascosto possa celarsi dietro tale parola. Un giorno, forse, chiederà spiegazioni – ma non a Rogers, Steven Grant. Il nome numero uno della lista, fino ad oggi, rimane Romanov, Natasha Alianova, detta Nat, alias Vedova Nera.

Il corpo, d'altro canto, ha una reazione diversa, se non addirittura opposta: due specifici organi si restringono, quali cuore e stomaco. Questo ha necessitato di una spiegazione immediata da parte di Rogers, Steven Grant. Il metodo adottato è stato, a detta della psiche, impreciso e dubbioso. Impreciso in quanto Rogers, Steven Grant non ha mai dato una risposta esaustiva ed esauriente; dubbioso in quanto “non ti preoccupare, Buck, è normale” non rientra nei protocolli generali, men che meno quelli che devono decidere se una minaccia è esistente, od inesistente. La psiche ha deciso di “fidarsi” del giudizio di Rogers, Steven Grant in quanto più esperto in materia di Barnes, James Buchanan.

Nota: Rogers, Steven Grant non si allontana mai del tutto quando Barnes, James Buchanan ha il controllo del corpo e della psiche. Risposta del corpo e della psiche: positiva. Conclusioni riguardo tale comportamento: ammissibile. Barnes, James Buchanan è “contento” della situazione con Rogers, Steven Grant.

— James? — Rogers, Steven Grant vuole intrattenere una conversazione con la psiche, ma non con il corpo. Motivazione: Rogers, Steven Grant rimane a debita distanza dal corpo, ma cerca di richiamare l'attenzione della psiche, in più non utilizza il solito “Bucky” o “Buck” di quando vuole parlare con Barn- Bucky.

Prima parte: inaccurata. Seconda parte: fuorviante. Il corpo si volta comunque, stabilendo un mero contatto visivo e la psiche ignora la seconda parte di prepotenza.

Rogers, Steven Grant acquisisce il contatto visivo, ma attende ugualmente, per controllare se la psiche trasgredirà agli ordini.

Inaccurato. Rogers, Steven Grant non dà ordini, né è affiliato in alcun modo con HYDRA. La psiche non ha ragione di credere che trasgredirà a qualche ordine, parlando.

Rimane in silenzio comunque. Rogers, Steven Grant comincia il discorso esattamente 12 secondi dopo.

— Sam e Wanda hanno gli allenamenti oggi. —

— Puoi andare, la psi-.. posso cavarmela da solo. — la voce del corpo è bassa, quel che basta per coprire la reazione del corpo e della psiche: negativa. — Quanto ci vorrà? —

Rogers, Steven Grant rimane in silenzio per più di 12 secondi, stavolta. Scruta il corpo con diffidenza ed attenzione. Sospetto. La psiche commette il primo errore: interrompe il contatto visivo. Il corpo si volta così che gli occhi possano guardare fuori dalla finestra. Manovra evasiva attuata.

Rogers, Steven Grant sospira.

— Buck. —

No.

— Errore di cognizione. —

Rogers, Steven Grant sospira di nuovo.

— Disdico l'allenamento, ci può pensare qualcun altro. —

Barnes, James Buchanan sta esprimendo forte “disappunto”. La psiche sta “esultando”..? Conflitto d'interessi. Il corpo concorda con Barnes, James Buchanan. La psiche non si arrenede, nonostante l'assenza di prove a supportare la propria tesi. La psiche è molto, molto fastidiosa. Barnes, James Buchanan non sembra essere in grado di ignorarla. Senso di colpa: inspiegabile. La psiche si sta comportando meno razionalmente di quanto avrebbe fatto in precedenza. A Barnes, James Buchanan “manca” la vecchia psiche. Sbagliato, deve essere “felice”, HYDRA non farà più qualcosa del genere, adesso è libero di fare ciò che vuole.

Paura: Barnes, James Buchanan ha “paura”. Informazioni insufficienti per stilare un rapporto preciso e dettagliato. Importanza: nulla. La psiche può ignorare tale elemento, per il momento.

— Sam? Sì, sono io-.. Sì, esatto. Grazie per la comprensione. — Rogers, Steven Grant si è allontanato giusto quel che basta per impedire al corpo di sentire cosa sta rispondendo Wilson, Samuel dall'altro capo della cornetta. Rogers, Steven Grant è a conoscenza dell'udito sviluppato che arriva col siero del supersoldato. Dispettoso, la psiche e Barnes, James Buchanan sono “contrariati”.

— Ecco fatto. —

Rogers, Steven Grant esce dalla stanza e poggia il telefono sul primo mobile che capita, prima di avvicinarsi al divano e sedersi nell'angolo sinistro di esso, le mani rimangono posate rispettivamente sul bracciolo e sulla stoffa di un viola scolorito, quasi grigio, vicino alle sue gambe. Sta fissando il corpo, ma non i suoi occhi, qualcos'altro.

— Cosa stai facendo? — la voce del corpo è roca, bassa, ha un lieve accento russo che non vuole andarsene, Santo Cielo, perché non se ne va? E gli ricorda che conosce molte più lingue di quante pensava di poterne imparare. È graffiata e bassa, proprio come i suoi detentori gli avevano imposto di fare. Il corpo e la psiche non riescono ancora a sfuggire all'imposizione. Rogers, Steven Grant non ne è a conoscenza per ovvie ragioni.

È stato Wilson, Sam a dirglielo. “Non sei da solo, ma forse risolvere qualcosa da solo potrà aiutarti e darti una sicurezza in più,” aveva detto al Soldato d'Inverno. Barnes, James Buchanan gli ha dato retta. La psiche non ha comunicato a nessun altro, neanche alla fonte del suggerimento, di quel problema. Wilson, Sam aveva anche detto che non doveva “preoccuparsi” di farlo subito, che aveva tempo. Perciò sta prendendo tempo. Inaccurato: non si sente ancora in grado di affrontare qualcosa del genere. La psiche e Barnes, James Buchanan hanno “paura”.

Informazioni raccolte: una. Informazioni ancora insufficienti per stilare un rapporto preciso e dettagliato. Importanza: nulla. La psiche può ignorare tale elemento, per il momento. Barnes, James Buchanan non riesce ad ignorare l'elemento, per il momento.

— Posso farti un ritratto? — la risposta di Rogers, Steven Grant non combacia con una risposta, men che meno soddisfa la domanda posta dalla psiche.

La psiche si prende la libertà di riflettere. Barnes, James Buchanan la batte sul tempo.

— No. — la psiche è infastidita. — Ma non hai risposto alla domanda. — la psiche è soddisfatta.

Rogers, Steven Grant sta osservando il corpo e trattenendo un sospiro, ma non è altrettanto bravo a celare il piccolo lampo di tristezza che ne spegne i tratti. Stavolta ricerca e mantiene il contatto visivo col corpo. Il corpo ha una reazione inspiegabile. La psiche non comprende tale reazione. Barnes, James Buchanan sembra “identificarsi” con essa. Forse adesso Barnes, James Buchanan può ritornare ad essere “Bucky”.

— Se rispondo, posso almeno fare una bozza? —

Rogers, Steve è un piccolo stronzetto. Barnes, Bucky lo sa. Il corpo sorride involontariamente, la psiche sa di star nascondendo il disagio. Barnes, Bucky non è bravo ad avere a che fare col disagio.

— Può darsi. — ma è bravo ad essere un piccolo stronzetto, proprio come Rogers, Steve.

Rogers, Steve sorride. No, non è abbastanza. Rogers, Steve sorride. Il corpo, la psiche e Bucky hanno una reazione molto positiva. Il corpo ha di nuovo problemi con il cuore. Lo sente stringersi – non si “preoccupa”. Il corpo cerca di abbinare il sorriso di Rogers, Steve con il proprio.

Rogers, Steve smette di sorridere.

Abortire.

— No, no, no! È okay! — Rogers, Steve agita le mani. Rogers, Steve-.. Steve è agitato, mentre si sporge in direzione del corpo, prima di bloccarsi e fermarsi. La psiche è confusa, nonché infastidita da tale decisione.

Barnes, James Buchanan non apre bocca. In realtà, ci ripensa. — Mi dispia-.. —

— Non devi, davvero. Buck. — il corpo ristabilisce il contatto visivo. — Pensavo che non l'avresti fatto più. Non così presto. —

Bucky fa capolino, fissa Steve con aria scettica ed analitica, trovando solo incoraggiamento disinteressato. Nessuna pressione, un angolo del suo cervello sembra inoltrargli questo friendly reminder. Nessuna pressione.

— Okay. — esala la voce nel solito tono basso, ma stavolta con l'aggiunta timida tipica di chi sta cercando di capire. La psiche sta lottando contro sé stessa.

Steve torna a sorridere, annuendo, prima di allungarsi e sporgere le mani sul tavolino che separa il divano dalla televisione a schermo piatto per poter afferrare il suo sketch pad, con tanto di matita all'interno. Steve abita in una casa abbastanza spaziosa, bella perfino. Ma impersonale. Barnes, Bucky non ha idea come mai Steve non abbia mai trovato niente con cui riempire quella casa, né sembra che la psiche abbia intenzione di fargli sorgere la domanda. Ogni volta che Barnes, Bucky tenta un approccio con Rogers, Steve, la psiche si intromette ricordandogli che non è suo compito fare domande.

Bucky decide di infischiarsene comunque.

— Da quant'è che abiti qui? —

Lo chiede dopo qualche attimo di silenzio ed aver sbirciato – controllato – cosa stesse disegnando Steve. Non Bucky, appunto.

Bucky è contrariato.

Steve si ferma per poter soppesare la domanda, fare qualche calcolo mentale, e infine rispondere con un: — Un anno? — decisamente poco sicuro.

— Se non lo sai te. — ribatte Bucky, il tono è quasi sarcastico. Piccoli passi, ripete il friendly reminder.

Può ancora essere Bucky Barnes. Steve lo ha aiutato a convincersi di ciò. La psiche non ne è altrettanto sicura. Un angolo della sua mente continua a ricordargli che no, no, hanno tolto Bucky Barnes e ci hanno messo qualcos'altro al suo posto. Natasha dice che è normale, che anche lei se l'è ripetuto per così tanto tempo da aver raggiunto un punto di rottura, prima o poi l'avrebbe raggiunto anche Yasha, perché Yasha non è tanto diverso da lei, se non per il tempo trascorso all'interno dell'HYDRA.

A Bucky piace Natasha. Non perché lo ha perdonato seduta stante su quanto avvenuto l'anno scorso – la odia per quello, per aver superato con così facilità l'accaduto ed essersi abituata ad una situazione nuova. La psiche è solo “sollevata” di non vedersi rivolgere altri sguardi diffidenti come è successo con Wilson, Samuel quando Rogers, Steven li ha presentati.

Alla psiche ed al corpo piacerebbe Natasha, se solo Barnes, James Buchanan e Barnes, James e Barnes, Bucky e Bucky e Yasha non avessero dei grossi problemi ad ammettere che Rogers, Steven Grant e Rogers, Steven e Rogers, Steve e Steve e Stevie sono l'unica persona a cui riesce ancora ad avvicinarsi senza rischiare un un malfunzionamento, o “crollo emotivo” come piace definirlo a Wilson, Samuel.

Alla psiche, al corpo e a Bucky piace Natasha entro certi limiti. Precisamente, a non più di tre metri dal corpo. Più precisamente, a non più di tre metri dal corpo e quando non cerca di forzare informazioni scomode all'interno dell'argomento. Natasha “predilige la terapia d'urto”, come gli è stato spiegato da Sam. Sam “preferisce andarci coi piedi di piombo”. Inaccurato, incomprensibile: la psiche è tutt'ora frustrata da una simile affermazione. Non comprende come mai “andarci coi piedi di piombo” equivalga ad “andarci piano”.

Internet è stato utile. Andare contro i protocolli un po' meno. Il corpo non deve avvicinarsi ad un computer se non in caso di necessità. Per esempio: per raccogliere intel fondamentale per il proseguimento e conclusione della missione. Specifica: in caso di contatto con tale materiale, la psiche dovrà interagire e cercare unicamente materiale missione-correlato.

Internet è stato difficile. Tutt'ora la psiche dimentica che i protocolli non sono più in vigore, perciò chiede a Steve se ha il permesso di utilizzare il proprio dispositivo per cercare articoli su internet. Steve ha sempre garantito l'accesso. La psiche poco a poco si è abituata a non dover più chiedere il permesso, per quanto a volte cada in qualche tranello della programmazione.

Informazioni raccolte: Steve è interessato a ciò che Bucky guarda su internet. Steve ha comprato molte cose a Bucky, all'insaputa di Bucky, dopo aver sbirciato cosa stava guardando – sempre dopo aver chiesto il permesso a Bucky di poter guardare. La psiche è sempre stata “felice” di questa scelta comportamentale. Bucky ed il corpo sono stati soggetti a tale felicità in silenzio, senza darne apparente sfogo. La psiche ha sempre troncato di netto il tutto a causa di sensazioni contrastanti. I mostri non dovrebbero essere felici.

Come mai Steve compra regali ai mostri? Bucky e la psiche devono ancora giungere ad una risposta che abbia senso. Che non includa una parte sentimentale nella risposta. Perché Steve lo ripete spesso, molto spesso che vuole “bene” a Bucky. Non solo Bucky, a tutto Bucky. Bucky lo sa, ma non sa mai come rispondere a simili frasi. Steve continua a ripeterle. Bucky ne è “grato”.

I regali di Steve sono dai gusti contrastanti: a volte sono morbidi, altre sono aggressivi. La psiche si sente contrastante. Bucky continua a sbirciare siti e, a sua volta, far sbirciare Steve. Così che Steve possa poi comprargli tutto ciò che vuole. È un compromesso che sembra far felici entrambi. Un compromesso contrastante, ma risolto per il momento.

— Non faccio senso. — aveva detto il corpo mentre si guardava allo specchio. Il pacco di Amazon era appena arrivato, Steve lo aveva porto a Bucky e Bucky lo aveva aperto, tirando fuori la maglietta nera con sopra stampate delle lettere frastagliate che recitavano “F X C K – Y ' A L L” ed un dito medio di sfondo. La maglietta era “aggressiva”, per i gusti di Steve. (A Steve piacciono le magliette aggressive, proprio come a Bucky.) Bucky l'aveva indossata subito, prima di andare a guardarsi allo specchio. Steve lo aveva seguito. Bucky si era dimenticato di star ancora indossando una bandana azzurra, con sopra disegnate delle nuvole più scure, sfumate, stilizzate. La bandana era graziosa, amichevole. (A Bucky piacciono gli oggetti amichevoli, proprio come a Steve.) La psiche lo fece notare. La maglietta era troppo aggressiva, la bandana troppo “amichevole”.

Conflitto d'interessi.

— Che significa? — aveva chiesto Steve.

Il corpo si era indicato, tirando la maglia e poi togliendosi la bandana. Anche la bandana era un regalo di Steve, sempre comprato da qualche sito online.

— Non ci stanno. — aveva spiegato Bucky. La psiche che urlava: informazioni insufficienti, stai dando informazioni insufficienti!

— Sì che ci stanno, solo che devi usarli con altra roba. — Steve vedeva sempre il lato ottimista della questione.

Bucky aveva smesso di rispondere e si era rinchiuso in un silenzio fin troppo lungo. Steve, dopo due giorni, aveva esatto una risposta. Bucky aveva cacciato fuori una delle pagine dei quaderni e gliel'aveva mostrata.

Non so a cosa rinunciare.

Steve aveva detto che lo voleva abbracciare, ma non si era mai mosso. Aveva aspettato che Bucky prendesse la sua decisione e, alla fine, l'aveva rispettata.

— Non troppo stretto. — era l'unica condizione di Bucky.

Steve lo aveva abbracciato, ma Bucky non era riuscito a restituire l'abbraccio. Non del tutto. Continuava a tenersi pronto nel caso sarebbe dovuto sfuggire ad una presa. Quel giorno, Bucky scoprì due cose importanti su di sé. La prima era che il contatto fisico con Steve non era così male od insostenibile come avrebbe creduto. La seconda arrivò direttamente da Steve.

— Non devi rinunciare a niente, Buck. Puoi avere ed essere ciò che vuoi. E se vuoi essere più cose, puoi esserlo. Non devi per forza ridurti ad un'unica cosa. —

Poi, Steve lo aveva lasciato e si era allontanato, lasciando i tre metri di spazio fra sé e Bucky. Bucky ebbe il coraggio di chiedergli di provare ad avvicinarsi solo qualche giorno dopo. Steve accettò di buon grado. Piccoli passi, e dopo qualche mese sentì d'aver fatto più progressi di quanti ne avesse fatti fino a quel punto.

Adesso Bucky può avvicinarsi a Steve proprio mentre sta disegnando senza paura di interromperlo, riesce ad appoggiare il lato sinistro del proprio corpo a quello di Steve e poggiare la testa sulla spalla dell'uomo, riuscendo a godere dell'odore di sapone e shampoo da quattro soldi che l'altro compra sempre – stessa marca di settant'anni fa, solo con un logo più accattivante. Adesso Bucky sa che gli piacciono le cose aggressive perché una parte di sé vuol far capire al mondo che non si lascerà più annullare come aveva permesso di fare all'HYDRA. Adesso Bucky sa che gli piacciono le cose amichevoli perché una parte di sé non vuole più essere visto come uno degli assassini più pericolosi del globo, ma come una semplice persona.

La psiche ed il corpo reagiscono bene quando leggono le parole scritte su uno dei tanti quaderni – uno dei suoi “preferiti”, fra l'altro –, ma la psiche e Barnes, James Buchanan non sono ancora pronti a far leggere a nessuno simili parole.

I suoi quaderni sono suoi. L'unica cosa che sembra appartenergli al giorno d'oggi.

— Non hai risposto alla domanda. — fa eco alle sue parole, senza però spostare la testa dalla spalla di Steve.

Steve smette di disegnare, ma non si volta. Bucky sente un sospiro riempire il silenzio, prima che il corpo di Steve scivoli sotto il proprio, sistemandosi per bene a sedere. La psiche comincia a dare segni di allarme. Il corpo la segue di rimando. Bucky continua a fingere di non essersi accorto di nulla. Bucky ha paura.

Informazioni raccolte: due. Informazioni ancora insufficienti per stilare un rapporto preciso e dettagliato. Importanza: minima. La psiche può ignorare tale elemento, per il momento. La psiche non se la sente di ignorare più tale elemento. Bucky ha l'improvvisa sensazione di star ignorando un elefante nella stanza, ed è proprio davanti a lui.

— Stavo pensando che mi sei mancato. — Steve rompe il flusso di parole e supposizioni che imperversa nella mente di Bucky, facendo scomparire un po' di quella tensione, lentamente, man mano che le parole permeano nel profondo.

Il silenzio si protrae a lungo, troppo a lungo, forse. Il corpo non vuole muoversi, per quanto le domande si affollino sulla punta della lingua, il corpo non si muoverà.

Fin quando Steve non emette un sospiro, almeno. Fin quando, cosa ben più preoccupante, Steve non cerca di alzarsi e di far spostare Bucky di dosso a sé.

— Steve? — chiama la voce del corpo, persa, fin troppo simile a quella di una persona. Inammissibile, il Soldato d'Inverno non è una persona.

Errato. Errato, errato, errato. Errato. Il Soldato d'Inverno era una persona. Il Soldato d'Inverno sarà di nuovo una persona, un giorno.

— Scusami, non avrei dovuto.. —

— Anche tu mi sei mancato. — interrompe Bucky, ignorando le volontà del corpo e della psiche. Silenzio, continuano a ripetergli, in ogni modo possibile.

Steve s'interrompe in blocco. Bucky ha di nuovo paura.

Informazioni raccolte: tre. Informazioni minimamente sufficienti per stilare un rapporto, ma non preciso o dettagliato. Importanza oggettiva: minima. Importanza soggettiva: elevata. La psiche può ignorare tale elemento, per il momento. La psiche e Bucky scelgono di ignorare tale elemento per il bene comune.

Steve gli rivolge un sorriso debole, annuendo con amarezza.

— Adesso ti farai fare questo ritratto? —

Bucky ci riflette su, cogliendo al balzo il cambio di argomento. Fra due disagi, la psiche sceglie quello minore.

— Okay. —


Author's Corner:
Salve a tutti~ è da un po' che non pubblico niente qua sopra e.. well, che dire. Oggi ho avuto lo schiribizzo di scrivere in italiano, quindi ecco qua.
Avverto da subito che non so se e quanti capitoli avrà la storia, né dove voglia andare a parare. Nel caso, i tag aggiuntivi stanno in cima al capitolo, assieme al conteggio delle parole.
I feed on feedback - ba dum tss -, quindi se avete idee/critiche/cose da dirmi, pls commentate che mi fa un piacere assurdo.

Pazzo e chiudo,
Shà <3
  
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