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Autore: Lady_Pendragon    16/05/2016    1 recensioni
La sua mente era esattamente come una bolla di sapone,
f r a g i l e
l e g g e r a
l a b i l e
i n f r a n t a .
Per pochi secondi poteva essere a colori, con i ricordi più belli della sua vita passata con Steve, e pochi istanti dopo iniziare a diventare incolore, quasi invisibile, per poi scoppiare ed infrangersi nell'aria, laddove si disperdeva diventando il nulla.
Era questo che succedeva quotidianamente al moro, ed era ciò che lo rendeva schiavo di quel suoi fantasmi e demoni che ogni notte lo torturavano così come quando era il Soldato d'Inverno.
Genere: Angst, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James 'Bucky' Barnes, Steve Rogers
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Quel ricordo riaffiorò inaspettatamente nella mente di Bucky, mentre dalla finestra del proprio appartamento isolato dal mondo, guardava un bambino fare delle colorate bolle di sapone, le quali volavano su, verso il cielo, raggiungendo il moro che con le iridi color del ghiaccio le ammirava in silenzio.
Così, in quella sfera perfetta che rifletteva i mille colori del mondo ad ogni riflesso del sole, rivide lui e Steve da bambini.

I due usavano spesso mischiare in un bicchiere d'acqua del rubinetto, un pizzico del detergente che usava la madre del biondo per pulire i piatti, solamente un goccio, o Sarah se ne sarebbe accorta. 
Una volta mischiato il solvente con l'acqua, i bambini se ne intingevano il pollice e l'indice, unendoli poi a creare un cerchio con le dita, nel quale soffiare per dare vita a quelle piccole bolle di sapone.
Era uno dei loro passatempi preferiti d'estate.
Amavano vedere quelle piccole sfere contenenti i loro desideri infantili volare libere verso il cielo, laddove essi credevano che si sarebbero avverati tutti quanti.

« Io ho desiderato di diventare un Soldato. » Esordì la voce del piccolo Steve, guardando la piccola bolla di sapone che stava volando sopra la testa di Bucky, il quale aggrottò dapprima le sopracciglia scure, in un espressione corrucciata.
« L'ho desiderato prima io! » Commentò il maggiore, incrociando le braccia al petto.
« E se non si avverassero entrambi? » Aggiunse il piccolo James.
« Non temere Buck, entrambe le bolle stanno volando verso il cielo, saremo due soldati, insieme. » Confermò il biondino, sorridendo all'altro, il quale alzò lo sguardo per vedere le bolle di entrambi in aria, guidate dalla lieve brezza estiva.
Bucky sorrise beffardo a quell'immagine, prima di riposare gli occhi chiari su Steve e scompigliargli quel caschetto di capelli dorati che la madre Sarah gli tagliava puntualmente e perfettamente ogni mese.
« Sarò con te, fino alla fine. » Affermò il moro, prima di allargare quel piccolo sorriso sulle proprie labbra, e iniziare a correre per il cortile.

La bolla di sapone si ruppe proprio dinnanzi agli occhi quasi assenti di Bucky, il quale percepì le piccole gocce di sapone mischiata all'acqua bagnargli il viso.
Così come quella bolla, il ricordo di lui e Steve da bambini si spezzò, interrompendosi in quel preciso istante, senza preavviso.
Era davvero difficile cercare di ricucire quei piccoli frammenti di una memoria dilaniata dal dolore e dalle torture.
Ad ogni cucitura, il moro si pungeva con un ago talmente tagliente da farlo sanguinare per giorni interi.
James ci stava provando, davvero, con tutto sé stesso, ma molte volte si sentiva quasi inutile dinnanzi a ciò che era stato, e a ciò che aveva fatto.
Dinnanzi al m o s t r o , che era stato.

La sua mente era esattamente come una bolla di sapone, 
f r a g i l e 
l e g g e r a 
l a b i l e 
i n f r a n t a .

Per pochi secondi poteva essere a colori, con i ricordi più belli della sua vita passata con Steve, e pochi istanti dopo iniziare a diventare incolore, quasi invisibile, per poi scoppiare ed infrangersi nell'aria, laddove si disperdeva diventando il nulla.
Era questo che succedeva quotidianamente al moro, ed era ciò che lo rendeva schiavo di quel suoi fantasmi e demoni che ogni notte lo torturavano così come quando era il Soldato d'Inverno.

Bucky socchiuse per qualche secondo gli occhi chiari, restando in silenzio.
Aggrapparsi a quelle piccole sfumature di serenità era la sua unica salvezza ormai, il suo unico modo per riuscire a respirare in quella sofferenza soffocante, e avrebbe lottato contro tutto sé stesso per poterle ricordare ancora, ed ancora.
Così, aprì il primo quaderno che gli capitò a tiro, ed afferrò la penna che giaceva sul davanzale, iniziando a scrivere quel ricordo appena vissuto nella propria mente, in modo da poterlo ricordare ogni qual volta ne avesse avuto il disperato bisogno.

https://www.youtube.com/watch?v=Fii0acuYMFQ

   
 
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