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Autore: LadyItalia_UsabellaDream    20/05/2016    7 recensioni
*Storia appartenente sia agli eventi di Digimon Adventure Memories che allo sviluppo cronologico della saga "DIGIMON ENDLESS TIME - Storie di Prescelti"*
Questa raccolta ripercorrerà eventi futuri e missing moments incentrati soprattutto sulla serie tv saga di "Digimon Adventure ".
Incipit tratta dal 1° capitolo:
"Le aveva dette. Quelle Parole tenute prigioniere per anni nel suo cervello erano riuscite a liberarsi. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per tornare indietro di qualche istante e recuperarle, ricacciandole nell’angolo più remoto della mente soffocandole sotto mille altri pensieri. Annientandole. Dimenticandole. Invece ne percepiva ancora l’eco, con il quale avevano prodotto l’effetto di un’esplosione inaspettata e devastante."
"Perché siamo i Digiprescelti? Perché questo deve essere proprio il nostro destino? Per quanto ancora dobbiamo essere i Digiprescelti? Ci sono così tante cose che devo fare arrivato a questo punto della mia vita…"
Genere: Introspettivo, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Coppie: Mimi/Matt, Sora/Tai, TK/Kari
Note: Missing Moments, Movieverse, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
   >>
- Questa storia fa parte della serie 'Endless Time - Storie di Prescelti '
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TitoloDigimon Adventure Tri “Ketsui” – Addii & Determinazione
Personaggi: Joe Kido, Mimi Tachikawa
Genere: Romantico, Introspettivo, Slice of Life, Azione, Mistero
Rating: NC13
Avvertimenti: Longfic, What if...?, Missing Moments, Movieverse
Wordcount: 4619 (Fidipù)
Note: Ringrazio in anticipo tutti quelli che recensiranno e leggeranno questa raccolta. Il resto delle note le trovate a fine capitolo. BUONA LETTURA!

 

     Digimon Adventure Tri: Ketsui
                                              Addii & Determinazione

Le aveva dette. Quelle Parole tenute prigioniere per anni nel suo cervello erano riuscite a liberarsi. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per tornare indietro di qualche istante e recuperarle, ricacciandole nell’angolo più remoto della mente soffocandole sotto mille altri pensieri. Annientandole. Dimenticandole. Invece ne percepiva ancora l’eco nella stanza, dove avevano prodotto l’effetto di un’esplosione inaspettata e devastante.
 
Perché proprio lui, ancora una volta, doveva essere stato scelto per quella missione? Non ce la faceva più, aveva sopportato per troppo tempo. Ormai aveva 18 anni ed era prossimo ai test di ammissione all’università e non poteva certo permettersi di perdere tempo con i suoi amici di infanzia, suoi compagni di avventure e battaglie, né tanto meno poteva pensare sempre al problema “Digimon”. Era triste e sconsolato e si malediceva per essere il codardo che era sempre stato. Guardava il tramonto variopinto di rosso dalla banchina del Rainbow Bridge, il ponte simbolo della sua metropoli. Fissava il vuoto mentre ascoltava il rumore dell’acqua scorrere a pochi passi da lui. Pensieri indecifrabili affollavano la sua mente, mentre cercava di scacciare via quelle paure che gettavano il suo subconscio nell’oscurità più tetra. E mentre se ne stava in disparte nel suo mondo percepì provenire dei passi da dietro la sua schiena. Perciò si voltò e si stupì nel vedere chi lo avesse raggiunto: LEI!
 
<< Cosa ci fai qui? Non dovresti essere a lezione? >> gli chiese.
<< Mi hai beccato! >> le rispose sorridendole. Per quel giorno non aveva voluto mettere piede a scuola, un evento raro per un tipo studioso e preciso come lui.
Lei non lo guardò ma aveva percepito il sorriso in quelle parole, anzi anche lei si mise ad osservare l’orizzonte mentre le sue mani stringevano nervosamente il manico della cartella poggiata dietro la schiena. Lei non era mai stata un tipo taciturno specialmente con Joe Kido, che era diventato il suo punto di riferimento, la sua roccia, durante la loro prima missione a Digiworld, quando avevano rispettivamente 10 e 12 anni. Si conoscevano dalle elementari e da allora non si erano più separati, nonostante il trasferimento di lei negli Stati Uniti a causa di motivi di lavoro dei suoi genitori e le continue assenze di lui per colpa del troppo studio, dei compiti in classe, dei progetti scolastici. Fortunatamente, nonostante continuassero a sentirsi via Skype, Mimi era riuscita a tornare a Tokyo per finire i suoi studi liceali. Mimi, ormai sedicenne, era di nuovo felice perché poteva frequentare la scuola del suo vecchio quartiere di infanzia, aveva rivisto gli amici di vecchia data, i suoi migliori amici digiprescelti e finalmente aveva potuto anche riabbracciare i Digimon e la sua adorata Palmon. Sicuramente la lontananza dai suoi compagni l’aveva fatta crescere interiormente e le aveva finalmente anche fatto chiarezza per i suoi sentimenti e le sue preoccupazioni. Dopo la separazione dal gruppo dei prescelti durante la guerra contro i padroni delle tenebre, Mimi voleva mettere definitivamente la parola fine alle battaglie. Troppo sangue dei suoi amici digitali era stato versato per proteggere il gruppo dei bambini prescelti destinati a salvare entrambi i mondi (quello terrestre e quello digitale) e quanti sacrifici erano stati compiuti dai ragazzi pur di sopravvivere all’ira e alla vendetta di questa nuova setta di nemici. Inoltre, nonostante le morti ingiuste di Digimon dal grande coraggio come Whamon, Chumon, Wizardmon e Pixemon, l’evento che veramente era stato la goccia che aveva fatto traboccare il vaso, e di conseguenza la sensibilità di Mimi, fu la lite inutile tra il confuso Yamato e il giovane leader del gruppo, Taichi. I due ragazzi erano le due facce della stessa medaglia, eppure nonostante avessero i Digimon più forti ed evoluti, erano diversi come il giorno e la notte, appunto, come il fuoco e il ghiaccio, proprio come i loro Digimon. Così Mimi, dopo la decisione di Matt (Yamato) di separarsi dal gruppo per riflettere sui suoi errori e il suo comportamento (che lui stesso considerava come un tradimento nei confronti dei suoi amici, ma soprattutto di Taichi, visto che era stato proprio lui a condividere il pensiero di nominarlo leader e loro guida per liberare Digiworld), anche lei aveva preso una dolorosa decisione, ossia separarsi dai suoi compagni di avventura e purtroppo anche dalla sua migliore amica (Sora) solo per non dover più combattere e cercare vie alternative alla violenza pur di riportare la pace. Nonostante fosse presa dallo sconforto, fortunatamente non era rimasta sola nel momento in cui aveva deciso di separarsi dal gruppo. Infatti Joe, il digiprescelto della sincerità e dell’affidabilità, l’aveva spalleggiata e si era offerto volontario di seguirla e proteggerla visto che, secondo il suo punto di vista, sarebbe stato pericoloso per una ragazza rimanere da sola in un momento del genere. Ma in verità Joe si era anche offerto in modo cavalleresco per poter stare a fianco della digiprescelta della sincerità e della purezza. Da tempo si era invaghito di lei e questo suo sentimento era aumentato successivamente soprattutto quando ormai, dopo la morte di Leomon, Mimi si era decisa nuovamente a combattere e a cercare volontari per creare un esercito Digimon che riuscisse ad aiutare i prescelti ed a sconfiggere definitivamente i padroni delle tenebre. E anche lei d’altro canto non era rimasta indifferente alla gentilezza del ragazzo timido, imbranato, paranoico e secchione che aveva conosciuto al campo estivo della scuola. Loro avevano età differenti e studiavano in due classi diverse, eppure nonostante venissero anche caratterialmente da due mondi completamente opposti l’uno dall’altra, erano riusciti con il tempo ad entrare in sintonia ed a solidificare la loro amicizia. Ma se per Mimi, Joe rappresentava il suo tutto e l’amicizia più bella e magica che si potesse instaurare tra un ragazzo e una ragazza (un’amicizia che la ragazza sognava da tempo poiché aveva sempre ammirato la scintilla e l’alchimia che c’era tra il leader Taichi e la sua migliore amica Sora), per il digiprescelto del partner Digimon Gomamon era esattamente il contrario. Quando si concluse la missione nel mondo digitale e i ragazzi tornarono nel mondo reale, Joe aveva compreso una verità che mai avrebbe potuto pensare per la sua giovane età: si era innamorato della prescelta della purezza! Di conseguenza il ragazzo aveva cominciato a cercare di conquistare le attenzioni della ragazza con qualsiasi mezzo: fiori, cioccolatini, uscite al cinema, una cena romantica, una gita… Insomma QUALSIASI cosa pur di renderla felice.
I problemi però sono arrivati dopo, quando entrambi i ragazzi hanno cominciato ad avere impegni improrogabili e soprattutto quando giunse la notizia del trasferimento all’estero della famiglia Tachikawa per motivi di lavoro. Da che il viaggio alle Hawaii era stato organizzato come semplice vacanza e visita di cortesia, successivamente si era trasformato in un trasferimento definitivo negli Stati Uniti, per la precisione a New York, nella meravigliosa Grande Mela. Ma per la ragazza non c’era niente di meraviglioso in quella notizia: infatti per Mimi fu proprio un colpo basso che accettò a malincuore. Trasferendosi ad un oceano di distanza dal Giappone avrebbe lasciato sicuramente una parte di cuore, sia per i suoi amici che per la sua scuola. Il gruppo dei prescelti non sarebbe più stato lo stesso. Ma soprattutto avrebbe dovuto mettere la parola fine ai sentimenti che ormai l’avevano travolta come un fiume in piena: la bella Tachikawa, dopo tanto tempo, si era invaghita Joe e ricambiava i suoi stessi sentimenti: quel tipo taciturno con gli occhiali, dal cuore impavido, sincero e affidabile alla fine era riuscito nell’impresa e l’aveva conquistata. Eppure lei ora era tornata ma i sentimenti che per tanto tempo aveva provato per Joe si erano riversati verso un’altra persona o meglio un loro amico: il digiprescelto Koushiro Izumi. Durante la lontananza e l’assenza di Mimi, la ragazza riusciva a rimanere in contatto con i suoi amici, sia andando a Digiworld tramite il varco digitale (creato da Koushiro e Gennai) sia tramite le mail che inviava. Colui che riceveva più di tutti le mail di Mimi era proprio Koushiro (detto “Izzy”) perché faceva da tramite così che fosse sicuro che le mail della giovane Tachikawa arrivassero senza problemi di linea agli altri prescelti. Diciamo che Izzy riusciva ad avere il controllo informatico della situazione e delle mail dei suoi compagni sia per motivi di lavoro e missioni compiute a Digiworld dai nuovi digiprescelti sia per permettere che ci fossero contatti 24h con tutti i prescelti mondiali in tempo reale. Mimi, nel periodo in cui studiò in America, si rese conto che Joe si era allontanato da lei: per non soffrire le scriveva di meno, la cercava poco e solo tramite terzi (tra questi lo stesso Koushiro). Insomma voleva definitivamente troncare la relazione a distanza per rimanere solamente gli amici che erano sempre stati. Mimi aveva sempre sperato in un ripensamento del giovane ma fu tutto inutile: Joe pensava solo allo studio e il fatto che fosse lontano dalla ragazza lo rendeva triste. L’unico che poteva consolare il prescelto era proprio il suo Digimon Gomamon che lo aveva sempre supportato. Insomma, una volta chiusa la storia con Joe, Mimi nonostante ci fosse rimasta male, non ci aveva sofferto più di tanto perché aveva capito finalmente di aver confuso l’amore con l’amicizia e questo anche lo stesso Joe lo aveva compreso. Prima che Mimi tornasse in Giappone per finire il liceo, Joe era riuscito finalmente a dimenticare quel sentimento confuso che provava per la mora, aprendo così il suo cuore ad un’altra ragazza (la quale non era una digiprescelta e fortunatamente non aveva niente a che ora con la sorte che era toccata a lui anni addietro) che lo rendeva sentimentalmente felice. Tuttavia il ragazzo, saputa la notizia del ritorno di Mimi, era stato felice al pensiero di poterla rivedere tutti i giorni cosicché il suo gruppo sarebbe tornato di nuovo al completo. Però aveva anche appreso che le cose fossero cambiate per entrambi. Infatti il ragazzo sapeva dei sentimenti di Mimi rivolti a Izzy e allo stesso tempo aveva capito che anche lo stesso genio dell’informatica provava gli stessi sentimenti per la ragazza. Alla fine il giovane Koushiro, una volta lasciatosi la fanciullezza alle spalle, nonostante avesse sempre ignorato la bellezza di Mimi poiché troppo impegnato dalla “sua mente avida di sapere”, alla fine il suo cuore si era dovuto ricredere. D’altronde generalmente la tempesta ormonale degli adolescenti a 16 anni riescono in parte a fare buttare giù la maschera che nasconde i propri sentimenti e in fondo Izzy e Mimi erano il classico duo di amici che, anche se all’inizio possono avere qualche litigio, alla fine inesorabilmente vengono attratti l’uno verso l’altra come calamite.
Per quanto riguardava Mimi nonostante fosse tornata a casa e fosse elettrizzata dall’idea di poter continuare a vivere con i suoi amici ed i digimon, ancora non riusciva mettersi l’anima in pace ed a tranquillizzarsi poiché destabilizzata dai cambiamenti della sua routine quotidiana negli anni. Lei era cittadina americana e precisamente di San Francisco, sua città natale, quindi per la giovane liceale non era stato traumatico il cambio di lingua e studi dalla cultura orientale a quella occidentale, però comunque nel suo cuore San Francisco non aveva la stessa importanza di Tokyo: la California era il suo luogo di nascita ma il Giappone era il paese dove realmente aveva vissuto e dove aveva incontrato lui. E con il pronome “LUI” intendo JOE. Era tornata a casa non solo per finire gli studi nel luogo dove aveva vissuto per tanto tempo e continuando così a vivere con i suoi amici e con lui la vita di tutti i giorni, ma anche perché aveva una missione da compiere: doveva incoraggiarlo ad andare avanti e dirgli finalmente addio!
La ragazza era consapevole che i genitori le avessero dato solo un periodo di tempo limitato per rimanere in Giappone e che una volta ottenuto il diploma di maturità sarebbe dovuta tornare in America per iniziare gli studi universitari al college e di conseguenza dire addio per sempre alla patria del Sol Levante. Era una scelta troppo dolorosa ma sapeva di non poter continuare così e sapeva anche che prima o poi si sarebbe dovuta separare da loro, ma soprattutto da lui. Lo aveva amato per tanti anni, e la cosa era evidente, ma nel periodo in cui avevano provato a frequentarsi non si erano mai dichiarati apertamente: neanche un bacio. Quel gesto nel loro rapporto non veniva naturale, sintomo del fatto che l’uno non fosse il vero amore dell’altra. Basta poco per confondere durante l’adolescenza quella soglia sottile, ovvero la linea d’ombra che divide l’amicizia dall’amore. Ma questo errore, però, non lo avevano pagato solo Joe e Mimi, infatti in quel periodo proprio tre dei loro amici più fidati stavano vivendo la stessa situazione il tutto perché la migliore amica di Mimi non riusciva a prendere una decisione e in più perché l’equilibrio fratellanza tra gli altri due amici si stava disgregando a causa di una gelosia nata per aver amato e tuttavia continuare ad amare la medesima donna: la loro migliore amica.
 
Ora era il momento di affrontare quel discorso una volta per tutte e ci sarebbe riuscita solo grazie alle qualità che più la distinguevano dal resto del mondo: sincerità e purezza.
<< Sai Joe che oggi a scuola mi ha dato dell’egocentrica? Alcune mie compagne di classe mi hanno etichettato con l’appellativo di “Jikochu”! >>
Lui a quella affermazione si girò di scatto ma lei ignorò quel gesto, sorrise amaramente e proseguì il discorso.
<< Ormai è da un po’ di tempo che ne sono consapevole e so anche che da bambina ero molto viziata e capricciosa. Ciò nonostante non mi sono mai tirata indietro di fronte alle difficoltà e non m’importa nemmeno ciò che gli altri possano pensare di me perché ciò a cui tengo di più nella mia vita è dire sempre apertamente la verità, ma soprattutto avere l’onore di poter confidarmi con te! >>
Il ragazzo di nome Joe non sapeva che dire poiché si era perso nello sguardo profondo della giovane, che sempre riusciva ad incantarlo con quegli occhi.
 
<< Joe secondo te sono un’egocentrica? >> chiese non smettendo di fissarlo negli occhi, riusciva a vedere il suo riflesso sopra le lenti degli occhiali del giovane.
Joe esitò, sapeva che Mimi talvolta tendeva ad essere egocentrica ma non lo faceva con cattiveria, anzi, semmai era proprio il contrario, la sua era ingenuità era proprio la qualità di lei che Joe aveva sempre amato di più fin da quando l’aveva vista per la prima volta, quando era ancora un goffo ragazzino con gli occhiali, soprannominato “il secchione delle elementari”. Da quando lei era diventata sua amica, lei, quell’uragano di ottimismo e solidarietà, nessuno lo aveva più preso in giro poiché la dolce Mimi lo difendeva sempre dalle malelingue della loro scuola e perché il loro duo e il gruppo che formavano assieme agli altri loro amici prescelti, emanava una luce abbagliante che faceva azzittire tutti per quanto fosse calda e luminosa e VERA.
<< Hai esitato! Non negarlo! >> rispose ridendo la giovane Mimi, ci avrebbe scommesso tutto che l’amico in questo caso avrebbe esitato. Lei conosceva già la risposta ma comunque voleva sentirselo dire.
<< Scusa… >> abbassò la testa mortificato.
<< Ma non ti devi scusare perché già sapevo avresti reagito così. La verità è che io ho delle cose da dirti e cercavo di allentare la tensione sviando il discorso… >>
Dapprima sorridente, improvvisamente proseguendo il discorso, il volto di Mimi divenne serio. Sospirò e capì che era giunto il momento di parlare. Era sempre lei che aveva preso l’iniziativa e quindi sapeva che, anche in questo, caso la prima mossa avrebbe dovuto farla lei. Lui la guardava preoccupato.
<< Ehi Joe…Tranquillo non fare quella faccia! >> disse tranquillizzandolo mentre cercava di rimanere concentrata sul discorso che stava per fare.
<< Avrei dovuto capirlo ad un certo punto… Mi riferisco all’essere una “Jikochu”… Questi ultimi due giorni sono serviti a rendermi cosciente… Quando qualcosa sembra giusta o penso che qualcosa possa andare bene, agisco come se fosse giusta anche per tutti gli altri… Ma ultimamente non riesco a vedere quelli che mi stanno intorno… E finisco per farli stare male! >> disse tutto d’un fiato riferendosi implicitamente alla discussione che aveva avuto il giorno prima con Koushiro, al quale Joe fortunatamente non aveva assistito poiché il ragazzo non li aveva raggiunti durante lo scontro tra Togemon e Ogremon.
<< Per colpa del mio stupido carattere ho messo in pericolo anche Palmon… Ho perfino perso le staffe con MeiMei (è il soprannome che Mimi ha dato a Meiko Mochizuki)… Sono stanca di me stessa! >> dichiarò sull’orlo delle lacrime.
<< Se stai facendo qualcosa, essere etichettati come “Jikochu” va ancora bene…Io sono disgustato da me stesso! Sono un codardo che non vale niente! >> dichiarò il giovane Joe con la voce spezzata dai singhiozzi.
Sospirò il giovane Kido. Faceva fatica a parlare perché si vergognava di sé stesso e di quello che le stava confessando.
 
<< Joe “Senpai”… >> esclamò Mimi stupita dalla reazione inaspettata dell’amico.
<< Perché siamo noi, ancora una volta, a doverci preoccupare delle cose? Perché siamo i Digiprescelti? Perché questo deve essere proprio il nostro destino? >>
Ancora una volta Joe Kido non poteva fare a meno di porsi quelle domande sul perché fosse un prescelto. Perché mai avevano scelto proprio un come lui per questo ruolo?
<< Te lo stai ancora chiedendo dopo tutti questi anni? >> domandò Mimi cercando di sorridere ad un povero Joe che stava trattenendo le lacrime… Percepiva che il ragazzo sarebbe esploso da un momento all’altro.
<< No! Non è questo… anche se penso di essere andato oltre la stessa domanda ritorna senza mai lasciarmi in pace… >> rispose lui dubbioso e poco convincente. Poi ripresosi un attimo dall’umore che stava compromettendo il suo discorso, continuò a parlare accennando anche allo stesso tempo un sorrisetto all’amica di sempre.
<< Per quanto ancora dobbiamo essere i “Digiprescelti”? Ci sono così tante cose che devo fare arrivato a questo punto della mia vita… Per entrare nella società e per diventare adulto… Devo decidere la mia strada per l’età adulta non per essere un “Digiprescelto”… Questa non è una missione ma una maledizione che ci perseguita da sei anni! Devo diventare uomo non posso più essere legato al passato è per questo che sto studiando! >>
Era riuscito finalmente a sfogarsi con qualcuno su tutto ciò lo stava affliggendo in quel periodo. Finalmente era riuscito a confidarsi con qualcuno visto che con Gomamon per paura di ferire i sentimenti del suo Digimon, non era capitata un’occasione simile, quella di poter parlare ed esternare le proprie preoccupazioni e i propri dilemmi. Così Joe provò a concludere il discorso dicendo:
<< E’ meglio essere una “Jikochu” piuttosto che essere un codardo come me! >>
<< Joe Senpai >> lo bloccò Mimi interrompendolo << Tu non sei un codardo! Mettitelo bene in testa! Se tu fossi stato veramente un codardo non saresti mai stato scelto per essere un “Digiprescelto”! Guarda che è normali essere spaventati e avere paura delle proprie scelte o delle proprie missioni ma questo non significa essere codardi, anzi, significa solamente essere dei normali essere umani e non dei supereroi come la maggior parte della gente vuole farci passare! Tu dici che quello per cui siamo stati chiamati sia una maledizione, io dico invece che proprio le avventure che abbiamo vissuto ti hanno fatto crescere e diventare il ragazzo meraviglioso che sei ora, prossimo ormai all’età adulta… >>
Lei non voleva assolutamente che lui si autocommiserasse poiché lui non era quel genere di persona che stava descrivendo per sé stesso. Mimi non voleva assolutamente che lui dicesse quelle idiozie…Non poteva sopportarlo poiché non era giusto e perché tutte queste affermazione false facevano soffrire entrambi. Per questo motivo alla ragazza venne in mente una domanda da porre al giovane: << Joe, tu mi ami ancora? O sei riuscito finalmente a dimenticarmi grazie alla tua nuova ragazza? >>
Joe rimase pietrificato da quella domanda e aveva paura a rispondere così Mimi cercò di tranquillizzarlo per metterlo a suo agio.
<< Rispondi sinceramente non mi arrabbierò a prescindere dalla risposta…Tu mi ami ancora? >> gli sorrise Mimi per incoraggiarlo.
In un primo momento non sapeva come risponderle poi decise di parlare pensando che dire la verità sarebbe stato l’epilogo migliore.
<< Non più come una volta… Però Mimi-chan, tutt’ora provo un profondo affetto per te e ti voglio bene proprio come ne voglio ai nostri amici ed ai miei fratelli! Tu per me, Mimi, sei la sorella minore che non ho mai avuto. Scusami ancora se ti ho messo in difficoltà per la confusione dei miei sentimenti, ma comunque, a parte questo, non ti ringrazierò mai abbastanza per essere voluta diventare mia amica! >> dichiarò un Joe commosso dal suo stesso discorso.
<< Joe, anche io ti devo ringraziare per essermi sempre stato vicino e scusami ancora se anche io ho fatto confusione per ciò che provavo realmente per te. Tu sei per me veramente il fratello che non ho mai avuto e ogni volta ringrazio il cielo per avermi fatto incontrare una persona meravigliosa proprio come il ragazzo che in questo momento ho di fronte a me e che mi sta dicendo tutte queste bellissime cose… Grazie per esserci sempre! >>
Mimi disse ciò tutto d’un fiato e con le lacrime agli occhi per l’emozione dei sentimenti che si stavano svegliando durante quella confessione/chiacchierata. Senza farsi sopraffare dalle emozioni, Mimi proseguì appunto con la sua “confessione”.
<< Joe “Senpai”, sai perché adesso sono orgogliosa di essere una “Digiprescelta”? Io che ero la prima come te a voler andarmene da Digiworld sei anni fa? Perché se io non avessi fatto quel viaggio incredibile insieme a voi non saremmo mai diventati così amici e soprattutto non saremmo mai diventati una famiglia che cresce insieme nel bene e nel male… >> e diceva tutto questo mentre continuava a piangere come una bambina. Perché con lui si poteva sfogare. Con lui si sentiva sempre come a casa.
<< Sai Mimi, spero che Izzy si accorga presto di essere stato fortunato ad essere stato scelto dall’amore di una ragazza come te! >> rise Mimi all’affermazione di Joe, continuando comunque ad ascoltarlo mentre lui si apprestava a finire quello che stava per dire.
<< Ricordati sempre: tu sei Mimi Tachikawa, non sei una “Jikochu”! E comunque anche se fossi un’egocentrica, e non lo sei realmente fidati, gli altri non hanno idea di cosa si perdono a non essere tuoi amici e di conseguenza a non poter conoscere la tua purezza e la tua sincerità! >> le disse Joe con il sorriso sulle labbra.
<< …E gli altri non sanno cosa si perdono ad essere amici di una persona coraggiosa, affidabile e sincera come te… Joe ricordati sempre… Tu sei tante cose, ma non di certo un codardo! >> rispose una Mimi sorridente continuando quella specie di “gioco” che aveva cominciato il suo amico. Lei non aveva mai dubitato di Joe, mai una volta! Anzi aveva sempre riposto una incondizionata fiducia verso quel ragazzo dai capelli corvini, suo primo amore.
Joe, al contrario della giovane Tachikawa, non era certo di quelle parole uscite dalla bocca dell’amica. Sapeva che Mimi stesse cercando di incoraggiarlo con ogni lusinga o complimento, la solita tattica che usano di solito gli amici per sostenerti… Ma lui sapeva benissimo che stavolta Mimi non avesse ragione…Di certo lui non era come Taichi! Non era leader coraggioso pronto a farsi in quattro per il bene del mondo… Lui era solamente un codardo!
Ma il giovane prescelto dell’affidabilità non sapeva che fortunatamente stava prendendo un grosso abbaio! Questo però lo avrebbe capito solo di lì a poco. Mimi infatti aveva sempre avuto ragione riguardo i difetti e le qualità del giovane: lui poteva essere qualsiasi cosa, ma un codardo no di certo! Sia Joe Kido che Mimi Tachikawa avevano qualcosa che li accomunava, a prescindere dai problemi che entrambi stavano affrontando in quel momento, chi per un motivo chi per un altro. Infatti i due erano legati senza ancora saperlo da un solo sentimento inconscio: la determinazione. Si esatto… Determinazione! Presto i due avrebbero affrontato insieme, ed a breve, la loro sfida più grande…
 
All’improvviso una goccia dopo l’altra cadde sulle loro teste e nel giro di mezzo secondo inizio a piovere. Ma a loro non importava perché in quel momento esistevano solo loro ed il loro duo.  Era un pomeriggio buio e piovoso e la pioggia assisteva come spettatore al momento di tre personaggi: un ragazzo una ragazza, Hikari Yagami, (loro amica, sorella di Taichi e anche lei digiprescelta) che appena aveva intravisto i suoi amici parlare da lontano, si era fermata a sentire i loro discorsi e le loro preoccupazioni senza però farsi notare per non interrompere quel momento di confessioni che si era creato, e il ponte come cornice e sfondo di quello che un domani non sarebbe più stato!
Imparare ed accettare di essere destinati a crescere significa prendere strade diverse da quelle di persone che hai giurato di non abbandonare mai. Non devi sentirti in colpa quando dici addio a qualcosa o a qualcuno, semplicemente perché questo addio potrebbe segnare l’inizio di qualcosa di nuovo ed inaspettato. Semplicemente perché è giusto così.

 
 

TitoloDigimon Adventure Tri “Ketsui” – Addii & Determinazione
Personaggi: Joe Kido, Mimi Tachikawa
Genere: Romantico, Introspettivo, Slice of Life, Azione, Mistero
Rating: NC13
Avvertimenti: Longfic, What if...?, Missing Moments, Movieverse
Wordcount: 4619 (Fidipù)
Note: Popolo delle Fanfiction Digimon… Buonasera! Questa è la mia prima fanfiction che scrivo in assoluto sulla saga di Digimon Adventure. Ci tenevo a scrivere la mia prima fanfiction proprio nello spazio dedicato all’universo Digimon, perché questa saga e questo anime hanno segnato la mia infanzia ossessionandomi a vita per una passione che non riesco né a mitigare, né a fermare. Insomma sono completamente drogata dei Digimon!
Questa one shot è nata grazie ad un racconto breve che ho dovuto scrivere per l’università e il giorno in cui dovetti fare questo compito era proprio lo stesso giorno in cui uscì il secondo film di “Digimon Adventure Tri: Ketsui (Determinazione)”, e la cosa bella è che la professoressa del mio corso di scrittura creativa mi ha premiato! E così, ho vinto il premio di classe per il miglior racconto poiché la mia professoressa era rimasta soddisfatta e colpita dalla mia scelta di aver ambientato la storia a Tokyo.
Sono molto contenta che questo nuovo film mi abbia ispirato quel giorno a scrivere questo racconto, perché vi giuro, stando a lezione stavo soffrendo molto, poiché il film era già stato postato in rete. Quindi, mentre tutti gli altri se lo stavano guardando dal pc, io dovevo per forza seguire la lezione. Quel giorno lo ricordo anche come il momento in cui ho sofferto tanto perché la mia impazienza mi stava facendo esplodere e morire di curiosità! Comunque, tornando a noi (al di là delle mie comiche situazioni di routine quotidiana XD), ho voluto descrivere un missing moment che ritrae a mio parere la scena più bella e commovente del secondo capitolo di “Digimon Adventure Tri”.
Quando ero piccola ho creduto fermamente che Joe, per un periodo, fosse veramente innamorato di Mimi. Così ho voluto descrivere il loro voltare pagina poiché, anche se un domani prenderanno strade diverse, (rimanendo sempre comunque “Digiprescelti”, ma soprattutto amici) sapranno sempre di poter contare l’uno sull’altra e che niente li separerà mai. 
Ringrazio in anticipo tutti quelli che recensiranno e leggeranno la mia storia (non vi preoccupate che appena avrò finito gli esami universitari aggiornerò in men che non si dica... ma in questo momento non mi è possibile poiché immersa dallo studio) e vi posso già dare un indizio su chi sarà il primo personaggio di cui parlerò...(nd. Ma non avevi appena scritto una one shot su lei e Joe? Si, ma questa volta l'affianco ad un personaggio femminile con la quale è molto legata E NO... NON E' QUELLA PIAGNUCOLONA DI MEIKO XD)
“Ha i capelli lunghi e porta un grazioso cappello rosa da cowboy. E' figlia unica ed è un po' viziata ma in verità il suo cuore è pieno di purezza, sincerità e di buoni sentimenti. E' la pacifista del gruppo dei digiprescelti, odia la violenza gratuita e adora essere trattata come una principessa da chiunque ella si trovi davanti. Tutti gli esseri viventi, sia umani che Digimon si innamorano di lei e tutti (ma dico PROPRIO TUTTI) cadono ai suoi piedi appena la vedono non riuscendo a resistere al suo fascino (nonostante sia, all’inizio della serie, la più petulante del gruppo!). La sua migliore amica è Sora Takenouchi e il suo Digimon partner è Palmon... Indovinate un pò chi è la digiprescelta di cui sto parlando?”
Alla prossima!

   
 
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