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Autore: ChrisClear    24/05/2016    0 recensioni
Quando, Harry Styles timido ragazzo di pese, si scontra casualmente con un ragazzo nel bagno di un aroporto, non sa ancora quello che gli riserverà il futuro. Non ha idea che qual momento gli cambierà radicalmente la vita. Louis Tomlinson, frenetico cittadino di Londra, non immagina che le risposte che cerca siano racchiuse negli occhi verdi di un ragazzo qualunque.
Tra coincidenze e casualità, attraverso vecchi incubi e problemi attuali, riuscirà l'amore a sbocciare?
-Alcuni amori sono semplicemente quastione di un attimo.
Genere: Angst, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono propietà di loro stessi. Questa storia è stata scritta senza scopo di lucro. Inoltre non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, nè offenderli in alcun modo. Potete trovare la storia anche su Wattpad. Aggiornameneto ogni lunedì. Storia scritta a quattro mani. Se volete lasciate una recensione.
Enjoy!
      
                                          HARRY


I miei occhi volavano da una parte all'altra dell'aeroporto alla ricerca del cartello che mi avrebbe salvato la vita. In realtà avrebbe salvato solo la mia vescica e la mia dignità, ma a causa della compagnia di mia sorella ero diventato piuttosto melodrammatico.
Finalmente vidi il simbolo della toilette e mi fiondai in quella direzione. Appena entrai sentii subito l'odore sgradevole dei bagni pubblici poco puliti e il senso di disgusto mi assalì. Mi tappai il naso e camminai velocemente verso il primo bagno libero, troppo concentrato sul mio bisogno per accorgermi che dal bagno di fronte stava uscendo qualcuno. Il risultato fu che gli finii maldestramente addosso. Quasi caddi all'indietro ma fortunatamente due braccia forti mi afferrarono e mi sostennero.
-Oops- sussurrai imbarazzato, allontanandomi velocemente da quel contatto indesiderato.
Sapevo per certo che la mia faccia a quel punto era chiazzata di un rosso acceso, quindi abbassai velocemente lo sguardo sul pavimento concentrandomi sulle Vans dello sconosciuto.
-Ciao!-
Alzai gli occhi per scrutare il viso del proprietario di quella bellissima voce e incontrai due meravigliosi occhi azzurri... Bellissima voce? Meravigliosi occhi? Mi vergognai all'istante di quello che avevo pensato e diedi la colpa alle continue chiacchiere di Gemma sui ragazzi che le piacevano.
Il ragazzo, che avrà avuto un paio d'anni in più di me, mi pareva preoccupato ma anche lievemente seccato. Mormorai un timido grazie nella sua direzione e mi allontanai di un altro passo, per mettere quanta più distanza possibile dallo sconosciuto.
Mi parve di sentire un “quando vuoi” ma avevo sicuramente sentito male. Non feci in tempo a scusarmi per bene che con molta fretta il ragazzo mi superò e imboccò l'uscita alle mie spalle.
Rimasi un attimo fermo nel bagno vuoto a pensare a quello che era appena accaduto prima di entrare nel bagno.
Quando uscii dalla toilette ritornai dalla mia famiglia per gli ultimi saluti prima della partenza.
Destinazione: Londra.

***
-Mi mancherai moltissimo, Harry-
Gli occhi di Loreena erano lucidi e le lacrime minacciavano prepotenti di uscire.
Mi piaceva il fatto che voleva dimostrarsi forte ai miei occhi per non farmi stare male. Lasciarla era un'angoscia abbastanza grande di per sé e non so se sarei riuscito a farlo se l'avessi vista disperarsi per la mia partenza.
-Anche tu mi mancherai, piccola- le dissi malinconico e le baciai la testa.
Poi, dopo un abbraccio di gruppo con tutta la mia famiglia che ingorgò il corridoio e mise a dura prova il mio autocontrollo, potei salire finalmente sull'aereo. Per mia fortuna il volo era stato ritardato altrimenti lo avrei perso di sicuro.
Camminai attraverso le file di passeggeri già accomodati finchè non individuai il mio posto. Quando lo raggiunsi notai con dispiacere che era accanto al finestrino.
Tra le mie tante fobie compariva la paura di volare e il posto di fianco al finestrino non mi aiutava di certo. Se poi per raggiungerlo dovevo sorpassare due ragazzi la cosa si complicava assai.
Presi coraggio e feci per chiedere ai ragazzi di spostarsi quando uno dei due si girò verso di me e... Era lui, il ragazzo del bagno!
-Scusate, posso passare per favore?- 
Lo dissi talmente a bassa voce che mi chiesi se mi avessero effettivamente sentito.
Il biondo tinto vicino al ragazzo del bagno alzò lo sguardo dal videogame a cui stava giocando e, con un sorriso cortese sulle labbra, si alzò per farmi passare. Il mio amico dagli occhi azzurri invece mi scrutò, all'apparenza senza la minima intenzione di spostarsi.
Dovetti scavalcare le sue gambe per sedermi e fu la cosa più imbarazzante e umiliante che avessi mai fatto. Le mie guance erano di un rosso acceso visibili come un semaforo.
All'imbarazzo della situazione si aggiunse anche la mia poco degna reazione al decollo.
La mia faccia doveva avere un’espressione talmente tanto terrorizzata che sentii il ghigno del mio vicino trapassare il tappo di terrore che mi si era formato nelle orecchie.
Appena l'aereo raggiunse la sua “stabilità” infilai le cuffiette nelle orecchie e feci partire la musica. Osservai lo sfondo del mio telefono e non potei fare a meno di sorridere.
La foto di una bellissima ragazza bionda mi sorrideva di rimando. Quella foto l'avevo fatta a Loreena al nostro primo appuntamento, al parco. La bellezza del suo sorriso mi aveva incantato fin da subito.
-E' la tua ragazza?-
La voce del mio vicino di viaggio mi riportò al presente.
Il mio sguardo diffidente si posò su di lui.
-Sì, è la mia ragazza- risposi un po' dubbioso togliendomi una cuffia.
-Molto carina- si complimentò lui.
Rimasi spiazzato dal suo repentino cambiamento d'umore e questo non fece altro che aumentare la mia diffidenza. Lui doveva averlo percepito perchè cambiò subito argomento, spostando l'attenzione su di sé.
-Non ci siamo presentati bene prima, in bagno. Io sono Louis-
Mi offrì la mano e io la strinsi educato. Aveva una stretta forte, sicura.
-Io sono Harry-
Il ragazzo biondo vicino a Louis girò la testa di scatto verso di noi, sul suo volto un'espressione interrogativa. Mi accorsi anche di un altro sguardo che mi trafiggeva la schiena e con la coda dell'occhio vidi una testa mora sbucare da dietro i nostri sedili.
Di nuovo quella brutta sensazione di disagio mi assalì. Non mi piaceva stare al centro dell'attenzione e gli sguardi indagatori dei due ragazzi erano decisamente un'attenzione indesiderata. Finalmente il biondo ruppe il silenzio e parlò:
-Vi conoscete?- chiese curioso.
-Lui è Harry- lo informò Louis.
Al posto di rilassarsi i due avvicinarono le teste a noi come a voler entrare nella conversazione. Peccato che non c’era alcuna conversazione in cui entrare e io di sicuro non volevo iniziarne una.
Volevo solo scomparire nel sedile o che apparisse una qualche hostess carina che li distraesse. Niente di questo successe e io mi ritrovavo sempre più schiacciato contro il finestrino nella speranza che questo si aprisse e mi facesse volare via.
-Ragazzi, avete intenzione di starlo a fissare per tutto il viaggio oppure vi degnate di presentarvi? Lo state terrorizzando.-
Sotto lo sguardo di ammonimento di Louis i due si presentarono. Il biondo si chiamava Niall ed era irlandese mentre il moro dai tratti orientali si chiamava Zayn ed era di Londra e così anche Louis. Stavano tornando a casa dopo una vacanza in Irlanda dai genitori di Niall. Io non fui così tanto generoso con le informazioni, lasciai che fossero loro a parlare e schivai ogni tentativo di volerne sapere di più da parte loro. Non mi fidavo. 
-Cosa ti ha spinto a lasciare il tuo piccolo nido sicuro per volare nella caotica Londra?- mi chiese curioso Louis.
La conversazione procedeva in modo abbastanza scorrevole ma io ero comunque teso come una corda di violino nel mio scomodo sedile troppo piccolo per la mia altezza.
-Ho ottenuto una borsa di studio-
-Allora abbiamo a che fare con un piccolo Einstein- sentii borbottare Zayn.
Tra tutti era il ragazzo più introverso e il meno cordiale. Non mi piaceva.
Notai che a Louis non era piaciuto affatto il commento di Zayn e che lo stava fissando con aria di rimprovero. A quanto pare solo lui poteva trattarmi in modo discutibile.
Non volevo essere la causa di un litigio fra amici, o almeno fu questa la scusa perfetta da rifilare per troncare la conversazione facendo partire la musica come nei miei piani originali.
Poco dopo mi addormentai sulle note di Paradise dei Coldplay.
   
 
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