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Autore: ThorinOakenshield    25/05/2016    5 recensioni
Immaginatevi Lo Hobbit versione Rapunzel: Bilbo nei panni della nostra beniamina dai capelli dorati, Thorin nei panni di Flynn Rider, poi aggiungete il resto dei nani nel ruolo dei briganti della taverna... et voilà! :D
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bilbo, Dwalin, Kili, Thorin Scudodiquercia, Un po' tutti
Note: Cross-over, Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ho un sogno anch'io
 
“Ho fame.”
A quelle parole, Thorin emise una risatina nervosa e si passò una mano tra i lunghi capelli corvini.
Di lì a poco lo avrebbe strozzato.
Non solo aveva ciarlato per tutto il tragitto, entusiasta di aver finalmente lasciato quel buco puzzolente che soleva definire casa, ma adesso osava pure lamentarsi di essere affamato.
“Perdonami, ma è categoricamente impossibile che tu abbia fame” esordì nervosamente il nano. “Stamattina ti sei fatto fuori un’intera scatola di merendine della Mulino Bianco – confezione compresa, ovviamente –, per poi passare senza remore ai biscotti Pan di Stelle.
Come se non bastasse, per strada hai rotto per andare da McDonald e, una volta usciti di lì, ti sei pure mangiato Cappuccetto Rosso mentre stava andando a trovare sua nonna!” I suoi occhi divennero quasi rossi, in preda all’isteria, mentre dentro di sé avvertiva sempre di più l’impellente bisogno di mettersi ad urlare. “Perdonami, ma mi biasimi se non credo che tu abbia fame?!”
“Ho fame” ripeté Bilbunzel battendo un piede per terra, con risolutezza, assumendo un’aria da bambino ostinato e capriccioso.
Thorin si fermò e sospirò, chiedendosi come mai il destino avesse avuto sempre la brutta abitudine di giocare a suo sfavore.
Purtroppo era costretto a sorbire quella sottospecie di gnomo dai capelli kilometrici per un bel po’, dal momento che, se non lo avesse condotto dagli elfi, non gli avrebbe mai restituito l’Arkengemma.
Dagli elfi.
In tutti i luoghi in cui potevano andare, quell’impiastro voleva recarsi proprio da quei damerini dalle orecchie a punta.
Uno di questi giorni avrebbe ammazzato qualcuno, se lo sentiva. Inoltre, come se tutto ciò non fosse abbastanza, ora non solo avevano Azog alle calcagna, ma erano braccati anche dal Lupo e dalla nonna di Cappuccetto Rosso. Il primo era intenzionato a vendicarsi per essergli stato sottratto il pranzo, mentre la seconda voleva vendicare la sua cara nipotina.
Il nano andò avanti ad autocommiserarsi finché non si accese una lampadina nella sua testa. Sul suo volto andò piano piano creandosi un sorriso malefico.
Lo hobbit voleva mangiare? Perfetto! Lo avrebbe portato nel posto migliore di tutti…
 
                                       ***
 
“Il Bell’Anatroccolo.” Bilbunzel lesse l’insegna di quella che doveva essere la taverna più cool del momento, ad avviso del suo compagno di viaggio. Certo che, a vedersi, non sembrava: quella bettola era isolata da tutto e da tutti, dimenticata da Eru, e possedeva un aspetto oltremodo rustico.
“Te lo giuro” disse Thorin sforzandosi di sembrare il più convincente possibile. “Questa è la taverna migliore della Terra di Mezzo! Le altre non sono niente in confronto a questa, niente la può eguagliare, nemmeno Gran Burrone.”
Lo stomaco dello hobbit brontolava da ore, quindi egli non si fece supplicare e decise di tentare la sorte.
 
                                      ***
 
“Dwalin! Il tuo tavolo migliore, prego!”
Non appena Thorin Scudodiquercia aprì la porta della locanda, Bilbunzel trattenne con fatica un verso di orrore: quel luogo sporco e puzzolente era gremito di nani sudici e dall’aspetto truce. Uno di loro aveva persino un’ascia conficcata nel cranio, mentre degli inquietanti topi dagli occhi cremisi gli ornavano le spalle.
“Una meraviglia, non trovi?” Thorin spinse lo hobbit nella taverna, mentre quest’ultimo non osava mollare la presa dall’elsa di Pungolo. “Questa sì che è classe! Migliore di un hotel a cinque stelle!”
Bilbunzel non sembrava affatto rilassato. Il suo unico desiderio, in quel momento, era trovarsi ovunque meno che lì.
“Cosa c’è? Hai paura?” gli chiese Scudodiquercia con aria scaltra, passandogli una mano sul dorso. “Che peccato! Vedi, come ti ho già detto, questa è la migliore taverna della Terra di Mezzo, persino i locali degli elfi non riescono ad eguagliarla.” Lo condusse verso l’uscita, continuando a blaterare. “Se non sei disposto a stare qui significa che non sei pronto per questo mondo. Mi sa che è meglio che te ne torni a casa: tu sarai sano e salvo, mentre io riavrò la mia adorata Arkengemma. Saremo tutti felici e contenti.”
Improvvisamente, Dwalin si piazzò davanti all’uscita e incollò il suo sguardo su Thorin Scudodiquercia. “Sei tu?” Gli indicò un ritratto attaccato alla porta.
Il nano si accostò all’annuncio e sbuffò spazientito: non c’era verso, continuavano a fargli il naso troppo grande; anche se, a dir la verità, quella rappresentazione corrispondeva al vero, ma il suo ego smisurato non glielo faceva intendere.
Thorin non ebbe neanche il tempo per esprimere tutto il suo disappunto per quel disegno, che i nani lo afferrarono per le braccia e per le gambe.
“Muahahah! Azog pagherà un buon prezzo per avere il bastardo che gli ha amputato il braccio!” esultò Nori attirandolo a sé.
“Giù le mani, fratello! L’ho visto prima io!” Dori afferrò l’altro braccio di Thorin, dando inizio ad un vero e proprio tira e molla che stava rendendo il diretto interessato sempre più frastornato.
Sarebbero andati avanti all’infinito, se Bilbunzel non fosse saltato sul tavolo e non si fosse messo a gridare con tutto il fiato che aveva in gola.
A bruciapelo, dodici occhi rabbiosi e perplessi si puntarono su di lui.
“Mettetelo giù!” ordinò cercando di sembrare autorevole. “Ragazzi, voi non capite: ho bisogno di lui! Deve condurmi a Gran Burrone a vedere gli elfi, perché è il sogno più grande della mia vita. Dimostrate un po’ di umanità, nessuno di voi ha mai avuto un sogno?”
Nella taverna era sorto un silenzio oltremodo inquietante.
Dwalin mollò Thorin per raggiungere Bilbunzel con passi pesanti, tenendo le mani saldamente strette sul manico delle sue due asce preferite.
Lo hobbit lo fissò con lo stesso sguardo di un coniglietto che guarda il suo cacciatore. Ma le cose, per fortuna, non andarono come temeva…
Infatti il colosso tatuato non gli storse un solo capello, piuttosto si fermò dinanzi a lui e tenne gli occhi fissi ad un punto lontano, perdendosi in ricordi di tempi passati. “Io avevo un sogno, una volta.” Detto questo, lanciò un coltello sopra la testa di un nano dal buffo cappello sul capo, intimandogli implicitamente di suonare la fisarmonica.
È un piacere spaventare, sbraitare e ghignare…intonò improvvisamente Dwalin, ostentando un’aria feroce.
Un momento… pensò attonito Thorin, stando appeso al muro di legno. Si è davvero messo a cantare?!
Sono più crudele di Gordon Ramsaaaay…continuò il nano indicando il televisore che, in quel momento, stava trasmettendo il suddetto cuoco, impegnato a versare la pentola in testa alla sua nuova vittima, riempendola si improperi riguardo alla sua incapacità culinaria. “Metto tutti gli orchi a K.O. con le asce che io hoooo…Spalancò le braccia con aria esaltata, colpendo il malcapitato Ori, facendolo cadere a terra.Ma in fondo vorrei essere un tronista” concluse sedendosi su un trono sbrilluccicante, scatenando un’infervorata euforia da parte dei nani.
Ha detto tronista?! Una smorfia di disgusto si disegnò sul volto di Thorin, il quale non era più tanto convinto di aver avuto una splendida idea, recandosi in quel luogo.
Sogno sempre di esibirmi davanti a Maria de Filippiiiii.Bilbunzel si accostò a Dwalin, preso da quella canzone improvvisata. “Diventar una star e andare con Belen nel Mississippiiiii…”
Ormai tutti i nani si erano messi a ballare, mentre Scudodiquercia li osservava come se fossero stati un branco di malati di mente.
Sì la rissa mi rilassa, ma la gioia poi mi passa! Vi ringrazio! Perché il mio vero sogno è questo qui!
Il resto dell’allegra combriccola si unì al canto di Dwalin, abbassandosi e rialzandosi simultaneamente, in una danza preparata lì per lì.
Thorin si portò una mano alla fronte, maledicendo la sua mente bacata che l’aveva condotto in quella gabbia di idioti.
E il peggio doveva ancora arrivare…
Ho il mento sbarbato, tutti mi scambian per un umano, e in effetti sembro tutto fuorché un nano.
Riconoscendo quella voce, il mancato Re sotto la Montagna si lasciò scivolare le mani dal viso. Se prima era schifato, ora era letteralmente inorridito: cosa ci faceva suo nipote Kili con quegli scimmioni impazziti?!
Tutti questi pony che perso ho, è una vergogna, sì lo socanticchiò Kili con aria rammaricata, chinando il capo. “Ma Tauriel a conquistar comunque riuscirò.Donò a Bilbunzel una rosa, facendolo intenerire ed assumere un’espressione da ebete.
Le luci si puntarono al centro del locale, lì dove si trovava Ori completamente nudo, fatta eccezione per una gonna hawaiana che gli copriva le grazie. Il suo capo era riscaldato da una parrucca rossa, mentre egli non aveva l’aria di essere del tutto sobrio… Si trovava rilassato su una barchetta di legno, in una posizione decisamente provocante, come la sua espressione.
Kili balzò sull’imbarcazione, mandandola avanti con un remo strusciato contro il pavimento. Sogno spesso un’elfa dalla lunga chioma rossaaaaa… che a letto mi sorprenda con qualche stratosferica mossaaaa…
Thorin si sentì fremere dalla rabbia: suo nipote innamorato di un elfo femmina. Questo era decisamente troppo per le sue povere e regali orecchie.
Sono tutto fuorché sveglio, per non parlare di mio fratello!Kili si avvicinò ad un altro giovane nano. Quest’ultimo era biondo e aveva delle buffe treccine che gli ornavano la barba.
A quella vista, Scudodiquercia non poté fare a meno di domandarsi dove avesse sbagliato con quei due imbecilli.
E poi c'è un elfo allampanato che, ahimè, verrà friendzonato! In ogni caso il sogno che conservo è questo quiiiiii.
La danza e il canto dei nani andò avanti. Il tutto fu abbellito da un Ori versione Cupido, appeso ad una corda e lasciato volare per tutta la locanda, mentre egli mandava baci in giro.
Come se non bastasse, Bilbunzel si era lasciato prendere dall’entusiasmo, ed ora si trovava sul tavolo a cantare a squarciagola, oramai ubriaco fradicio. “Se il sogno chiama…”
Rispondi sì!urlarono i suoi nuovi amici pelosi, alzando in aria i loro boccali stracolmi di birra.
“Se il sogno chiama…
Rispondi sì!
E se poi vuoi che si avveri fai cosìììì…biasciò sgraziatamente lo hobbit. Era talmente instabile che per poco non cadde giù dal tavolo.Fino a ieri gli elfi ho sognato, e poi un nano ho incontrato! In fondo al mio cuore un sogno c’èèèèè.
Thorin Scudodiquercia incrociò le braccia sul petto e sospirò abbattuto. Ci mancava solo che giungessero anche Azog, la nonna di Cappuccetto Rosso e il Lupo, e la giornata sarebbe stata una merda completa.
Probabilmente il mancato Re sotto la Montagna si sarebbe messo ad urlare istericamente, se avesse saputo che i suoi tre cacciatori lo stavano osservando dalla finestra proprio in quel preciso momento…
 
L’Antro di Lucri:
 
Ok, adesso chiamate pure il manicomio e fatemi rinchiudere dentro con una camicia di forza, ma è stato più forte di me buttare giù sta scempiaggine xD.
Da quanto ho pubblicato Bilbunzel: L’intreccio della Montagna, ho sempre avuto la ferrea convinzione che, prima o poi, avrei scritto un’altra fanfiction di questo stile. Ed ora eccola qua, per vostra sfortuna xD.
Comunque non potete immaginare il mio disappunto in questo momento: avevo in mente un’immagine super figosa, di Azog, la Nonna e il Lupo che spiavano Thorin e Bilbunzel dalla finestra della taverna, ma non sono riuscita a farla! T.T Vabbè, c’est la vie, la smetto di autocommiserarmi.
Un bacione
 
Lucri

 
   
 
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