Libri > Trilogia di Bartimeus
Ricorda la storia  |       
Autore: Alsha    28/05/2016    4 recensioni
|Lockwood and co!AU|
Tenete d'occhio questi giovani talentuosi, presto leggerete il loro nome ovunque. Con la loro abilità nulla li potrà fermare.
Non sono ancora i migliori, ma presto lo saranno. Di chi parlo?Ma è ovvio!
Della Mandrake and Co!
La caccia ai fantasmi è il loro mestiere.
Genere: Dark, Slice of life, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Bartimeus, Kitty Jones, Nathaniel, Tolomeo
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

EDIT 06/03/23: la storia è stata tradotta e pubblicata sul mio profilo Ao3 per la #bartpromptweek23, giorno 1 "haunted". La trovate qui!
Ne ho anche approfittato per dare una sistemata alla formattazione e ad alcune frasi, ma nulla di sconvolgente

Nonostante il glossario finale (basato su quello ufficiale del primo libro), qualche indicazione sull’ambientazione.
La serie di Lockwood and Co (leggetela, ve lo intimo, ché sta per uscire il secondo libro) si ambienta nella Londra moderna, afflitta come il resto del mondo da circa cinquant’anni dal Problema, ovvero la manifestazione sempre di fantasmi (o Visitatori). A contrastarli ci sono le cosiddette “Agenzie Metapsichiche” dove i giovani dotati di Talento (la capacità di percepire le Manifestazioni di fantasmi) lavorano per individuare le Sorgenti (ciò a cui lo spirito è legato) e distruggerle.
Eccetto rari casi, solo i giovani (io ho alzato l’età di fino ai 22-23 anni per avere più ampio range delle età) possiedono questi Talenti che svaniscono gradualmente.
Questo, in generale, è tutto ciò che vi serve sapere.
Per altre domande, curiosità, eccetera eccetera ho un blog su tumblr e non ho paura di usarlo.


 
 
SALDO E SICURO
 
-di Nathaniel John Mandrake, che era solo un bambino voleva illustrare i libri di fiabe-
 
 
Raccolse i riccioli scuri in una coda scompigliata, tirò su le maniche della camicia, e imbracciò la ramazza.
 
Aveva spostato scatoloni e mobili in giardino e li aveva coperti con i teli da imbianchino che aveva comprato con poche sterline al negozio all’angolo, facendo tutto da solo anche se lui non era tra i più atletici ed era già metà dicembre.
 
Ma era casa sua, e non ci tornava da dodici anni almeno, era un suo dovere farlo.
 
 
Prima dei sei anni, Nathaniel non ricordava che poche cose.
 
Il profumo degli abbracci di sua mamma, il dolore di quando era caduto con la bici e si era fatto male, il mondo visto dall’alto delle spalle di suo padre.
 
E il fantasma.
 
Oh, quello era il più nitido di tutti.
 
Enorme, verde lucido, protendeva braccia lunghe e scheletriche, prive di carne fino al gomito, il volto dilatato in una smorfia di dolore estremo.
 
E i suoi genitori, illuminati dalla luce sovrannaturale della presenza, stretti vicini, paralizzati dal terrore.
 
Era scappato in lacrime nella sua stanza, si era chiuso nell’armadio con le maniglie di ferro stringendo un cuscino ed era rimasto lì a tremare fino a mattina. Lo avevano trovato dei clienti dei suoi genitori, venuti per una consulenza in quella villetta sbilenca a Portland Row, come avevano trovato i cadaveri gonfi e tumefatti dei suoi genitori nello studiolo accanto all’entrata.
 
Da quel momento in avanti non ricordava poi molto, brandelli confusi di interrogatori, di tazze di the caldo e di parole gentili sussurrate con poca convinzione.
 
Ah, e gli zii.
 
Martha e Arthur Underwood erano apparsi nella sua vita per la prima volta grazie a quella disgrazia.
 
 
– Solleva di più il braccio! Dannazione, impugnalo bene, saldamente! Cos’hai attaccato alle ossa, budino?
 
Il bastone di legno consunto picchiò violentemente sul parquet, e per lo spavento Nathaniel quasi perse la presa sullo stocco che finalmente, dopo aver compiuto otto anni, aveva la possibilità di usare.
 
Arthur Underwood era stato uno dei primi Agenti ai tempi in cui il Problema non era ancora una realtà di vita, ci si era guadagnato il successo, spargendo limatura di ferro e lanciando retini d’argento su presunte Sorgenti.
 
Il suo breve periodo di gloria si era però spento miseramente quando aveva compiuto ventitre anni, e i suoi talenti erano svaniti quasi di colpo.
 
Ma ora aveva una seconda opportunità per riscattarsi da una vita passata a far l’impiegato, e questa opportunità era Nathaniel John Mandrake con il suo formidabile Udito.
 
– Caro, non ti pare di esagerare? – Martha Undewood fece il suo glorioso ingresso portando con sé il profumo di biscotti che ormai impregnava i capelli corti e gli abiti color pastello. Era i prototipo di mamma e nonna ideale, ma non aveva  mai avuto figli suoi da deliziare di quella naturale dolcezza, che però era stata la manna del nipote e dell’unico pronipote, Nathaniel.
 
– Non sia mai! – ribatté feroce Arthur - Domani abbiamo il nostro primo cliente, il ragazzo non è ancora pronto!
 
– Cosa?! Cliente?! – Nathaniel a quel punto sapeva cosa fare: si allontanò rapidamente dai due contendenti, portandosi accanto alla porta. Nonostante la signora Underwood fosse sempre pacata e gentile, l’aveva più volte vista prendere fuoco quando si trattava di scelte educative nei suoi confronti.
 
– Certo! Il ragazzo deve mettere alla prova i suoi Talenti! E sta calma, è solo un Bussa-sassi, nulla di che.
 
– Ciò non toglie che…
 
– IL CAMPANELLO! – strillò il bambino come mai altrimenti si sarebbe permesso – Apro io! – aggiunse a voce più bassa, le buone maniere che era stato forzato ad imparare che prendevano prepotentemente il controllo.
 
Percorse il corridoio a passo leggero e veloce, fiondandosi alla porta. Sapeva già chi aveva suonato.
 
 
Rosanna Lutyens era l’incarnazione di un angelo, ne era certo.
 
Ormai da quattro anni, dopo due anni passati a studiare con il terribile signor Purcell, quella gentile e giovane donna si occupava della sua istruzione. Niente scuola pubblica, era stato deciso, sarebbe stata solo una perdita di tempo.
 
Nathaniel apprezzava l’idea dell’istitutrice privata come pochissime altre cose proposte da zio Arthur, principalmente perché lui era sveglio, dannatamente sveglio, e lo sapeva.
 
Imparava in fretta concetti che a scuola avrebbe studiato anni dopo, poteva usare il tempo come meglio credeva, e poi c’era la signorina Lutyens: gentile, calma e che non aveva la minima intenzione di porgli un freno.
 
Seduto nel suo giardinetto, sotto alla fontana di pietra coperta di muschio, si esercitava nelle lingue, nella storia e nella geografia. Per non dimenticare il disegno!
 
Perché se c’era una cosa che Nathaniel aveva scoperto di amare era disegnare e ritrarre, e con i consigli della signorina Lutyens stava diventando sempre più bravo.
 
– Quando sarò grande, voglio disegnare le copertine dei romanzi! – le aveva detto un giorno.
 
– Ci sarà tempo. Quando avrai ventidue o ventitre anni potrai sicuramente frequentare un corso di grafica e chissà… Libri, pubblicità… In quel campo se si ha talento lavoro lo si trova.
 
– Venti… tre? – aveva ribattuto perplesso – Perché così tardi? Non posso farlo subito, appena sarò grande?
 
Ricordava ancora che gli aveva carezzato i capelli, e lo aveva baciato sulla fronte.
 
– Ma adesso sei un Agente. Il tuo Talento è grande, Nathaniel, potrai aiutare molte persone liberandole dai Visitatori. Finché ti è concesso, devi farlo.
 
Un anno dopo aveva dichiarato che il corso di studi era terminato. Nathaniel aveva fatto degli esami presso un istituto, e a dodici anni e mezzo era diplomato, pronto a dedicarsi esclusivamente alla caccia ai fantasmi.
 
Mentre la sua maestra lo salutava da lontano, cercava di ripetersi che era molto più fortunato di altri, che almeno lui aveva studiato, che molti ragazzini più piccoli di lui si trovavano sbattuti per strada ad avere a che fare con manifestazioni metapsichiche.
 
Non si convinse mai.
 
 
Ci aveva messo una settimana a svuotare casa, a levare ragnatele, a ripulire, come gli aveva insegnato zia Martha, le pareti pregne di umidità con acqua e ammoniaca per disinfettare, e in altrettanto tempo aveva rimesso a posto i mobili, esattamente com’erano prima.
 
Una sola stanza non aveva avuto bisogno di essere toccata.
 
Lo studiolo dove i suoi genitori erano morti era stato svuotato tempo addietro dagli operatori del DIRICOMM e pavimentato con lastre di ferro ricoperte con un parquet nuovo. Quello vecchio era stato bruciato nei forni a magnesio, con buona parte delle cose contenute nella stanza per timore che divenissero Sorgenti e che i fantasmi dei coniugi Mandrake si manifestassero.
 
Ora Nathaniel era seduto sul pavimento della cucina, per non spostare nulla, sorbendosi il dolore atroce dei muscoli, l’ordine immacolato della stanza e quella sensazione di vuoto nella testa e nel petto.
 
Era giunto il momento di ricominciare a vivere.
 
 
La fatica e il freddo avevano ammazzato il suo positivismo.
 
La sensazione di avere migliaia di possibilità era stata solo una dolce parentesi, ora che doveva affrontare la solitudine e tutte le piccole fatiche quotidiane avevano preso l’adolescente astioso che era sempre stato e l’avevano donato nuovamente al mondo.
 
Così, sotto il nevischio che insistentemente gli gelava la faccia, con un plico di documenti sottobraccio, si allontanava dalla sede del DIRICOMM a lunghe falcate nervose, avvolto in un pastrano che schioccava nell’aria gelida.
 
Il viso nascosto nel bavero tradiva la sua il suo rinnovato stato di odio -del tutto motivato- verso il mondo.
 
Non poteva permettersi il corso di grafica, questo significava addio posto di lavoro tanto sognato come grafico pubblicitario e soprattutto al sogno di illustratore.
 
Significava che non poteva fare altro che tornare a cacciare fantasmi.
 
 
Il tavolo era ricoperto di carte e moduli, la luce dal lampadario li faceva sembrare fluorescenti.
 
Si stropicciò gli occhi, prese un sorso di the arricciando disgustato il naso per la qualità mediocre della miscela, recuperò la penna.
 
Tutta la modulazione per aprire la sua Agenzia era lì davanti a lui, e non riusciva a decidersi.
 
Underwood glielo aveva detto, che non sarebbe riuscito a sopravvivere al mondo, e lì davanti aveva il simbolo del suo fallimento.
 
Era solo, innanzi tutto, e un’Agenzia non si apre da soli, ma senza un’Agenzia già aperta non poteva avere modo di attirare qualche possibile collaboratore.
 
E poi era ormai troppo grande per essere assunto in una delle maggiori Agenzie che preferivano addestrare da soli i loro Agenti -ma grazie tante per l’aiuto zio Arthur, eh-, ma era troppo giovane per poter essere considerato affidabile, quantomeno senza un sorvegliante adulto a farlo sembrare un minimo affidabile.
 
Per un attimo, un solo attimo, pensò di tornare a casa.
 
Zia Martha non gli avrebbe negato l’ospitalità, e anche Underwood, dopo averlo debitamente rimproverato e umiliato, avrebbe potuto riprenderlo con sé, o almeno questo sperava.
 
Ma ricacciò in fretta e furia il pensiero, e, traendo forza da quell’improvvisa vergogna che provava per sé stesso, scrisse nell’unico campo vuoto.
 
Mandrake & co.
 
Semplice, di classe, gli dava potere e, soprattutto, non dipendeva in alcun modo dai futuri colleghi, che, ne era certo, sarebbero arrivati, e sarebbero arrivati i migliori.
 
Perché -al diavolo Underwood, al diavolo tutti- se non poteva disegnare avrebbe fatto ciò che gli veniva meglio.
 
Avrebbe cacciato fantasmi, e avrebbe avuto i migliori con sé, sarebbe stato il migliore.
 
Il giorno dopo consegnò al DIRICOMM i dovuti moduli, affisse due volantini sulla bacheca all’ingresso del grande complesso amministrativo.
 
Uno, più grande, ricercava clienti, e l’altro, più piccolo, collaboratori.
 
Il primo volantino fece colpo.
 
 
Respirò, piano e profondamente.
 
L’aria del cimitero era umida e fredda, ma rilassante, in un certo senso. Anche se l’odore di terra bagnata lo infastidiva profondamente, la mancanza di smog nell’aria in qualche modo lo faceva sentire bene.
 
In mezzo alle lapidi incrostate di muschio, l’unico fantasma sembrava lui.
 
Lievemente illuminato dal sole che calava oltre i palazzi, con i lunghi capelli ricci che scendevano sulle spalle, e la giacca lunga, ed elegante che oscillava nel vento, Nathaniel fissava inquieto le statue rovinate di alcune tombe, sperando di apparire forte e fiero o quantomeno etereo e sovrannaturale quanto gli spettri che stava aspettando.
 
Perché in realtà era spaventato, tanto che si sarebbe messo a tremare se solo il suo cliente non si stesse  ancora allontanando.
 
Perché era solo sul campo, per la prima volta.
 
In realtà non doveva fare nulla di che, gli avevano detto, solo rimanere tutta la notte ad osservare quali tombe emanavano residui metapsichici e, se era possibile, identificare le Sorgenti perché il giorno dopo potessero essere distrutte.
 
Un lavoro di routine, nulla più nulla meno, che un ragazzino come lui poteva svolgere anche da solo –così, almeno, dovevano aver pensato gli abitanti del quartiere quando lo avevano chiamato- e soprattutto a basso costo.
 
Ormai era quasi buio.
 
Prese  le catene, spesse cinque centimetri, l’ideale per fare un cerchio bello largo dove stare tutta la notte, e le dispose tutt’attorno con metodica precisione.
 
Spostò il borsone all’interno del cerchio, e da esso trasse un termos metallizzato. Svitato il tappo, l’aroma tiepido del the si diffuse nell’aria, inebriandolo e rilassandolo.
 
Saldo e sicuro.
 
La voce del maestro Underwood gli riecheggiò nella testa, e lui tentò di scacciarlo bevendo un sorso della bevanda calda.
 
Saldo. I fantasmi si approfittano delle tue debolezze psicologiche, tu devi essere la tua miglior difesa.
 
Suo zio tornò a salmodiare nella sua testa, mentre riponeva, un po’ più tranquillo, il termos nella borsa.
 
Sicuro. Non trascurare mai la tua attrezzatura, ti salverà la vita.
 
Appoggiò la schiena alla borsa, accanto a lui un piccolo blocco con una lucina e una penna per annotare gli avvistamenti metapsichici e lo stocco sfoderato poggiato sulle ginocchia.
 
Respirò profondamente, con il fiato che si condensava in piccole nubi nell’aria gelida, e annotò l’improvviso calo di temperatura sul foglio.
 
Questo è tutto ciò che ti serve sapere.
 
 
I fantasmi erano più d’uno, alla fine, una decina circa.
 
La maggior parte noiosi Tipi Uno, Vergini di Gelo che comparivano sfocate agli angoli del suo campo visivo, irritantissime Foschie Farfuglianti che con quelle stridule risatine lo prendevano proprio dove il suo talento lo rendeva più sensibile, e qualche Ombra, anche, che trascinavano con loro echi di urla e pianti di lutto.
 
La maggior parte, non tutti, altrimenti non vi sarebbe stato motivo per Nathaniel di starsene in piedi ad agitare il suo stocco come un retino per farfalle.
 
Davanti a lui, appena più lontano delle catene di ferro, un Ossa Nude protendeva le braccia scarne verso di lui, ignorando il ferro argentato del cerchio a terra e dello stocco.
 
Dai lembi di carne che coprivano a malapena lo scheletro del fantasma, colavano gocce rossastre di sangue, ectoplasma, che sfrigolavano al tocco del metallo.
 
Improvvisamente essersi appoggiato al capanno del custode per avere la schiena coperta non gli sembrava più una buona idea. Niente vie di fuga, se non di lato, ma rischiava di farsi toccare.
 
La lama dello stocco, bagnato nell’argento, trafisse le braccia del Visitatore, costringendolo ad indietreggiare, facendo diminuire la morsa fantasmatica sulla mente stanca di Nathaniel. Tolta la sensazione di depressione e di morte interna, il giovane Agente venne colpito improvvisamente da un pensiero: stava per morire.
 
E stava per farlo come i suoi genitori anni prima.
 
Si chiese chi avrebbe trovato il suo cadavere.
 
– LEVATI!
 
Si riscosse dal suo rassegnato torpore, sgranando gli occhi, e si tuffò di lato senza nemmeno sapere perché. Un piede gli si impigliò nelle catene e lui le trascinò con sé, poi un lampo al magnesio illuminò la notte e il sorriso digrignato di un ragazzo, fermo in mezzo al cimitero.

 
 
 


GLOSSARIO
Agenzia di Investigazione Metapsichica 
È un’impresa specializzata nel contenimento e distruzione dei fantasmi. La maggior parte delle agenzie è gestita da supervisori adulti, ma tutte fanno ampio affidamento su bambini dotati di un forte Talento metapsichico.
Argento e ferro
Sono una difesa importante e potente contro i fantasmi, costituiscono la maggior parte delle attrezzature degli Agenti (catene e stocchi).
Bussa-sassi *
 È un fantasma di Tipo Uno di interesse pateticamente scarso, che non fa un bel niente a parte picchiare colpi.
DIRICOMM 
Dipartimento di Ricerca e Contenimento Manifestazioni Metapsichiche. È un’organizzazione governativa dedita a combattere il Problema. Indaga la natura dei fantasmi, cerca di distruggere i più pericolosi e monitora le attività delle molte agenzie in competizione.
Ectoplasma 
Sostanza mutevole di cui sono costituiti i fantasmi; allo stato concentrato, è molto nocivo per gli esseri viventi.
Fantasma 
Lo spirito di una persona morta. I fantasmi sono esistiti nel corso di tutta la storia, ma – per ragioni ignote – stanno diventando un fenomeno sempre più comune (noto come il Problema). Vengono categorizzati in tre gruppi principali a seconda della pericolosità (Tipo Uno, Tipo Due, Tipo Tre). Si aggirano sempre nei pressi di una Sorgente, spesso il luogo della loro morte. Raggiungono il massimo della loro potenza con le tenebre, soprattutto fra la mezzanotte e le due del mattino. La maggior parte sono ignari dei vivi o non provano alcun interesse per loro, alcuni invece gli sono ostili in maniera attiva.
Lampo al magnesio (o Fuoco Greco)
È un’arma importante per ogni agente che affronti fantasmi aggressivi, costituita da un barattolo metallico con un tappo di vetro frangibile che contiene magnesio, ferro, sale, polvere da sparo e un dispositivo di accensione.
Morsa fantasmatica
È un pericoloso potere di cui dispongono i fantasmi di Tipo Due, probabilmente estensione dello spleen (sensazione di malinconia). Le vittime, a cui viene risucchiata ogni forza di volontà, vengono sopraffatte da una sensazione di disperazione terribile e non riescono più a muoversi liberamente. Nella maggior parte dei casi si finisce per restare come paralizzati, in impotente attesa che il fantasma scivoli implacabile sempre più vicino…
Ombra * 
È il fantasma standard di Tipo Uno, e forse il Visitatore più comune. Difettano interamente dell’intelligenza malevola di altri fantasmi e sembrano ignare della presenza dei vivi. Di solito sono legate a schemi fissi di comportamento. Proiettano sensazioni di lutto e perdita, ma raramente mostrano emozioni forti.
Ossa-nude ** 
È un raro e sgradevole tipo di fantasma che si manifesta come cadavere sanguinolento e privo di pelle, con occhi ballonzolanti nelle orbite e denti digrignati.
Udito 
È una delle tre categorie principali di Talento metapsichico. I sensitivi dotati di questa capacità sono in grado di sentire voci di morti, echi di eventi passati e altri suoni innaturali associati alle infestazioni.
Vergine di Gelo * 
Figura femminile grigia e fosca, che viene avvistata in modo poco chiaro a distanza. Irradiano potenti sensazioni di malinconia e spleen, ma raramente si avvicinano ai vivi.
 
 
 
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Trilogia di Bartimeus / Vai alla pagina dell'autore: Alsha