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Autore: Juliet Leben22    31/05/2016    1 recensioni
Castiel ha richiamato i suoi fidati cacciatori per assegnargli una missione di vitale importanza che potrà cambiare l'esito di alcuni loro scontri: dovranno proteggere una ragazza, dal carattere forte con sfumature velate di fragilità, con un potere molto speciale.
Riusciranno i due fratelli a compiere la missione e a fermarsi solo alla sua "protezione"?
Genere: Fantasy, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Castiel, Crowley, Dean Winchester, Sam Winchester
Note: Lemon, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Più stagioni
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Capitolo 15”Goodbye Dear Friend”
 
Il mattino seguente, Dean parlò con Kevin per cercare un incantesimo per bloccare un angelo. Non spiegò esattamente a cosa gli servisse, ma il profeta intuì qualcosa.
Elenie era preoccupata -ormai conosceva bene il ragazzo dai capelli lunghi- e sapeva che avrebbe reagito in malo modo. Eppure, sarebbe stata al fianco del suo ragazzo.
Era strano chiamarlo così, ma era felice. Felice di aver trovato una persona che le desse tutto ciò di cui aveva realmente bisogno. Poco importava dei pericoli che entrambi sembravano aver appresso, quello che contava era che si sentiva bene con se stessa.
Rimase ad aspettare Dean nella stanza assieme a Castiel che le teneva le mani e la faceva parlare di tutto quello che amava di più: gli astri, la cultura, i libri. Dovettero passare diversi minuti, prima che udissero qualsiasi suono. Un rumore non particolarmente raccomandabile.
Elenie si sollevò di scatto dal letto su cui era seduta e spalancò subito la porta. Dean si trovava contro una delle colonne portanti della casa, a terra, con un taglio poco sopra la fronte. Fece per avvicinarsi velocemente ma qualcosa la spinse via. Si voltò e notò che Sam aveva ancora la mano alzata.
-Sam, ma cosa… -
-È un piacere conoscerti, oracolo.
Elenie indietreggiò, avvicinandosi a Castiel alle sue spalle.
-Castiel, che piacere vederti.
-Gadreel. Hai preso possesso di Sam… dov’è Ezechiele?
Sam ridacchiò. –Andato. Da tanto tempo.
-Immagino che Metatron ti abbia mandato qui.
Il suo sguardo si voltò verso Kevin, che stava cercando di prendere l’arma dalle mani di Dean: la prima lama. Con scarso successo.
-Cercavo proprio te.
Dean sbatté le palpebre più volte, sollevandosi da terra e tenendosi grazie alla colonna.
Gadreel si voltò verso Kevin e prima che qualcuno potesse intervenire, una luce bianca cosparse il suo corpo. Usciva dagli occhi, dalla bocca, dalle orecchie. Il suo corpo cadde con un tonfo gelido sul pavimento.
Il cacciatore si avvicinò immediatamente al corpo, ormai senza vita, dell’amico.
-Kevin!
Elenie senza pensarci si lanciò contro Gadreel e gli diede una serie di colpi in grado di procurargli dolore. Uno al costato, uno alla schiena e uno sul naso. L’ennesimo nello stomaco venne fermato prontamente dall’angelo che la fissò infastidito.
-Non sono qui per te questa volta, oracolo. Ma tornerò e lo sai.
La ragazza digrignò i denti, tentando di colpirlo ancora ma ogni altro colpo fu vano.
Infine, l’angelo se la caricò in spalla.
-Brutto figlio di puttana! - Dean intervenne prontamente, facendolo cadere e facendogli perdere la presa sui fianchi della ragazza che venne portata via da Castiel.
Il nemico diede un colpo molto forte al cacciatore che non fu in grado di evitarlo. Cadde all’indietro e Gadreel uscì dal bunker, lasciandoli soli.
Elenie si avvicinò immediatamente a Kevin e pianse, mentre appoggiava il capo sulle sue gambe. Gli accarezzava i capelli e le lacrime le scendevano senza riuscire a fermarle. Il dolore era così vivo e presente. Faceva così… male. Come se in quella famiglia fosse venuto a mancare un fratellino minore. Sollevò il viso, rigato da continue lacrime.
Castiel curò la ferità del suo fratello acquisito, con bende e cerotti.
-Dobbiamo seppellirlo- mormorò a mezza voce l’ex angelo.
L’oracolo strinse forte il corpo dell’amico, continuando a disperarsi.
Quando il cacciatore fu pronto, si avvicinò alla sua ragazza e la prese in braccio, sedendosi sulla sedia. La strinse a sé, mentre lei nascondeva il viso nell’incavo del suo collo.
-Ho potuto dirglielo a malapena, prima che si presentasse lui.
-Sam tornerà, lo sai.
-Ha ucciso Kevin, Ellie.
La ragazza gli accarezzò la barba. –Non è colpa tua.
-Mi sento come se lo fosse.
-C’è un unico modo per dare onore a Kevin. Dobbiamo sconfiggere Metatron.
-Sono pronto a farlo.
 
 
Sam era tornato dopo qualche giorno ed era arrabbiato, certo, ma la cosa peggiore era stato spiegargli che Gadreel, l’angelo che lo possedeva, aveva ucciso Kevin.
Elenie aveva potuto avvertire il suo senso di colpa impegnare l’aria, i vestiti e lo stesso cibo che mangiavano. Non aveva potuto biasimarlo, anche se nessuno lo incolpava. Sembrava non volesse nemmeno più rivolgere la parola a lei, che gli era rimasta accanto fin dal suo arrivo.
Mentre Dean era sotto la doccia, una di quelle sere, l’aveva fermato davanti al caminetto, con un libro di fisica, pronta con le domande. Voleva distrarlo, voleva che ne parlassero.
-Sam- sorrise.
Non alzò nemmeno gli occhi. –Elenie- sospirò.
-Ti va di farmi compagnia mentre cerco di capire fisica quantistica?
Scosse la testa.
-Ti va di parlarne?
Si versò due dita di whiskey. –Non c’è niente di cui parlare.
Lo imitò e portò il bicchiere alla bocca. –Credo proprio che ci sia invece – bevve tutto d’un fiato.
Posò i suoi occhi castani su di lei. –So cosa stai cercando di fare e no. Non ce la farai, Elenie.
-Cosa starei tentando di fare, scusa?
-Tu vuoi che mi fidi di lui, che lo perdoni… è ovvio che tu sia dalla sua parte, ma non immischiarti per piacere.
Elenie sospirò, legandosi i capelli sciolti. –Sai, io ho una sorella. Posso capire. Lei è nata senza questa abilità, ma è davvero eccezionale ai miei occhi. È intelligente, simpatica, spigliata, logorroica… e sì, permalosa e svampita. Ma io l’adoro così com’è. Sa sempre cosa dire, non sta mai zitta. E io invece fin da quando ero piccola non riuscivo a parlare, a dar voce alle mie emozioni, ai miei pensieri. Non riuscivo quasi a fare le interrogazioni orali! Dove… insomma, ti prepari le cose da dire. L’ho sempre invidiata perché non aveva questo dono, o condanna che dir si voglia, e lei faceva lo stesso con me. Ci siamo scontrate molte volte. Talmente tante che forse non le ricordo nemmeno. Ma c’erano quei momenti… in cui potevamo solo stare lontane qualche settimana. Ci siamo fatte cose che due sorelle non dovrebbero farsi, Sam. Dean vuole e ha sempre voluto proteggerti. Ha fatto e farebbe qualsiasi cosa per te. Non ti colpevolizza, anzi, colpevolizza se stesso per Kevin. Ha fatto tutto quello che poteva per tenerti con sé. Perché sì, perderti diventa morire, essendo tu suo fratello. Credimi, quando poi perdi una persona così cara… è dura ricucire i rapporti con lei e con se stessi.
Sam era rimasto in silenzio per tutto il tempo, ascoltando e tentando di capire dove volesse arrivare a parare. Mille domande gli affollavano nella mente, ma solo poche emersero.
-Elenie, io colpevolizzo me stesso. Perché ero io. Gadreel o come si chiama era dentro di me. Non dentro Dean, o dentro di te… era dentro di me. Inoltre… la morte fa parte della vita umana.
La ragazza sospirò. –Io non ti credo colpevole.
-Ma io sì.
-Ci sono mille cose per cui ci colpevolizziamo, anche se non c’entriamo niente.
-Continui a difenderlo.
-Perché sono d’accordo con lui.
-Lo sei sempre.
-A me non sembra proprio.
Il cacciatore sospirò. –Hai detto di avere una sorella.
-Si chiama Crystal.
-Ti assomiglia?
Sollevò le spalle. –Credo di sì, a parte per i capelli biondi e gli occhi castani.
-Dov’è adesso?
Elenie deglutì. –Non lo so. So che sta vivendo con il suo compagno da ormai due anni.
Sam sgranò gli occhi. –Come non lo sai?
-Sai, è più al sicuro in questo modo. Posso rinunciare a lei, se significa proteggerla e farla vivere lontano dalla morte che mi porto appresso. Ma quando ho bisogno di lei, so come contattarla.
-Lo hai mai fatto?
Scosse la testa. –Nessuna urgenza. Meno ne ho, più son contenta.
-Ti manca?
-Più di quanto esterni. Sai, prima la mia migliore amica e poi lei. Non è facile non avere nessuno di cui ti fidi del tuo stesso sesso. Che sia un’amica, una sorella, la mamma.
Annuì. –So cosa mi stai dicendo.
Lei chinò il capo e gli strinse la mano. –Dovete stare l’uno accanto all’altro, Sam. O Metatron non lo sconfiggeremo.
-Sconfiggeremo? – domandò fissandola confuso.
-Io vi aiuterò. Verrò in missione con voi, stavolta.
Sgranò gli occhi. –Mi sembrava che fossimo tutti d’accordo su questo. Come l’hai convinto? Anzi no, non voglio saperlo.
Elenie ridacchiò e scosse la testa. –Lui non è affatto d’accordo.
-Mh, quindi mi sembra di capire che io, Dean e Castiel siamo concordi nel dire che tu non verrai in missione.
Si versò altro whiskey. –So badare a me stessa! – esclamò, buttando giù altro liquido.
-Mi chiedo cosa succederà se finirà questa storia-
Si voltò verso Sam che fissava il suo bicchiere con finto interesse. –Cosa hai detto?
Lui sospirò. –Scusami Elenie-
In quel momento arrivò Dean e guardò i due con fare preoccupato. –Cosa sta succedendo?
Indossava solamente un paio di jeans e aveva in mano una maglietta.
Elenie si avvicinò a lui, voltando le spalle a Sammy. Era arrabbiata con lui, ma stava solo provando ad allontanarla. Sebbene ora stesse cercando di non rispondere a quella frase infelice, non l’avrebbe mai fatto. Ci sarebbe sempre stata per lui.
-Niente, Sam ha voglia di litigare. Ma non ci riuscirà stasera- disse andando in camera di Dean, ormai anche sua.
Il cacciatore dagli occhi verdi aspettò che la ragazza richiudesse la porta dietro di sé, prima di rivolgersi a suo fratello che continuava a fissare il bicchiere.
-Se ce l’hai con me, non prendertela con lei, okay?
-Hai ragione su questo.
-Senti, io… -
Lo fermò con la mano. –Ho solo bisogno di distruggermi per una sera, poi domani torneremo sui passi di Metatron.
Gli posò una mano sulla spalla. –Saremo pronti, vedrai – disse, mentre si massaggiava il braccio con il marchio.
Tornò in stanza, dove Elenie lo aspettava già sotto le coperte, rannicchiata.
-Hei Ellie-
Lei si girò tra le coperte, posando i suoi occhi ghiaccio su di lui. –Dean-
Si tolse i jeans e si stese accanto a lei. Le accarezzò i capelli e lei si sporse per dargli un bacio a stampo.
-Non so cosa ti abbia detto, ma… -
-Non importa, Dean. Sta male e va bene così.
Lei lo abbracciò, calmandogli quella sete di sangue che tanto cresceva ed era costante in lui. Lei sapeva come calmare la situazione, come calmare il dolore.
Kevin era una perdita così presente, ma allo stesso tempo sembrava così lontana. Entrambi si sentirono in colpa per quel pensiero, ma quando vivi una vita del genere, puoi solo far così per andare avanti.
Elenie sospirò e si addormentò tra le braccia del ragazzo, con una mano sul suo petto e una raggomitolata contro lo sterno.
Dean la fissò, nascondendo un sorriso.
 
   
 
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