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Autore: Tefnuth    04/06/2016    2 recensioni
Sequel di Weird.
Dopo aver sconfitto la minaccia creata dal loro stesso padre, e dopo aver scoperto la reale natura dei loro potrei, Georg e Gustav credevano di poter ritornare ad una "normalissima" vita al B.P.R.D. con i loro fratellastri. Ma quando il corpo di Hans si trasforma in cenere, capiscono che il caso non è ancora chiuso. Una nuova minaccia si profila all'orizzonte, e sembra più pericolosa che mai dal momento che sembra conoscere arti a loro sconosciute. Tanto che la squadra dovrà ricorrere ad un nuovo membro.
Genere: Azione, Dark, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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“Forza, ancora un piccolo sforzo” disse l’agente Bradley al suo compagno, il corpulento agente Johnas; l’odore di fumo che emanava la sua divisa gli stava facendo solleticare il naso, ma non poteva grattarselo perché entrambi avevano le mani occupate. Stavano trasportando una teca che richiedeva tutte e quattro le loro mani, anche se il suo ospite era uno soltanto. Quando entrarono nell’obitorio lo stralunato dottor Cheash li stava già aspettando, tutto contento di avere un nuovo coinquilino
“Fate piano ragazzi” ribadì il dottore ai due agenti, indicando loro dove avrebbero dovuto appoggiare il contenitore
“E’ tutto suo, dottore” affermò Bradley, contento di essersi tolto quella patata bollente; anche se ormai era deceduto il cadavere di Hans gli faceva ancora paura
“Grazie signori. Permettetevi di offrirvi un caffè, così potrete approfittarne per riposarvi” si offrì Cheash, un invito che i due agenti non si fecero fare due volte
“Tanto qua non entra nessuno” commentò Johnas, mai parole furono tanto sbagliate.
Appena i tre svoltarono l’angolo per raggiungere la piccola saletta dove era stata allestita la postazione caffè, una presenza si materializzò all’interno dell’obitorio: una donna, con lunghi capelli bianchi e suture sul corpo; portava una veste leggera, sporca di sangue sulla gonna, e la sua presenza non sembrò sollecitare l’allarme, che rimase muto.
“Quanto sei stato ingenuo Hans: davvero pensai di poter competere con il maggiore dei tuoi figli? Ti avevo avvertito della forza sopita in lui” la donna soffiò sulla teca (riducendola in un mucchio di polvere finissima), scoprendo il cadavere, e una nebbia grigia si sollevò da esso. Quando tutto il fumo fuoriuscì, apparve lo spirito di Hans
“Padrona, siete qui” si inchinò lo spirito
“Mi hai deluso, profondamente. Ti ho gentilmente prestato i miei cuccioli adorati, ti ho indicato la via, e tu ti fai ridurre a questo modo. Sei un essere inutile” lo rimproverò lei
“Mi dia un’altra possibilità, non la deluderò” la implorò Hans
“Sono stufa di giocare, specie se so di non avere i pedoni vincenti” la donna fece comparire una nebbia nera che inglobò lo spirito dell’ex telecineta, poi a sua volta lei inspirò il fumo e sparì senza lasciare traccia.
Potete immaginare la faccia del dottore e degli agenti, quando videro il cadavere trasformarsi in cenere.
 
Mentre di sotto si scatenava un piccolo putiferio, nella sala allenamenti Georg stava provando ad esercitare i suoi poteri in forma astrale; a fargli da spalla era Gustav il cui corpo, in forma demoniaca, era costituito di pura elettricità. Lo scopo dell’allenamento era creare dei campi di forza equivalenti, e mantenerli stabili; una cosa più difficile da fare, quando si ha un corpo di pura energia
“Attenti ragazzi: avete dei picchi troppo alti” dall’altoparlante la voce di Elizabeth li avvertì che stavano perdendo il controllo dell’energia
“Merda! Georg stai emanando delle onde che mi disturbano” gridò Gustav al moro, poteva sentire l’energia del fratello spingerlo indietro
“Mi spiace, non riesco a…” prima ancora che il moro terminasse la frase, il suo campo di forza distrusse quello del biondo prima di deflagrare.
“Simulazione fallita, per oggi basta così ragazzi” disse Abraham, prima di spengere tutti i computer.
“Mi dispiace Gus, non sono riuscito a tenermi sotto controllo” si scusò Georg, appena lui e il fratello furono usciti dallo spogliatoio
“Tranquillo Hobbit, tutti fanno degli sbagli: anche io stavo perdendo il controllo” lo rincuorò Gustav, dandogli un paio di pacche sulla spalla.
Avendo già avuto il permesso da Abe di prendersi libero il resto della giornata, Georg e Gustav percorsero il corridoio che portava al nodo centrale dell’edificio; era impressionante il viavai degli agenti, e il rumore dei loro sussurri aveva raggiunto livelli così alti da diventare quasi insopportabile.
Sembrava che tutti stessero parlando di un’unica cosa: era successo un qualcosa nell’obitorio, qualcosa cui nessuno sapeva dare una spiegazione; non riuscirono a cogliere altro. Mentre cercavano di superare il fiume di persone che occludeva il corridoio, Georg si scontrò contro la tuta che racchiudeva lo spirito di Johann
“Entschuldigung Georg, ero sovrappensiero” si scusò il medium
“Non c’è problema. Ma che succede qua?” domandò il moro mentre conduceva Johann in un posto appartato, dove non correvano il rischio di essere investiti da qualche passante
“E’ una cosa stranissima: il corpo di vostro padre si è ridotto in cenere, senza alcun apparente motivo” spiegò il medium
“Ma come è potuto accadere? E’ morto, ed era in una teca” domandò Gustav
“E’ questo il punto: non si sa! I due agenti che hanno portato la vetrina all’obitorio hanno detto di aver trovato il cadavere in queste condizioni, dopo averlo lasciato appena cinque minuti. Ho già provato a controllare le registrazioni delle telecamere, ma si vede solo la teca che si dissolve e la decomposizione del corpo” continuò Johann sbuffando un paio di volte
“Possiamo vedere i nastri?” chiese Georg, forse le sue capacità potevano servire a qualcosa
“Ja. Ora li stanno esaminando Lyz ed Hellboy; sono nella sala riunioni, e ci sono anche Manning e i gemelli” indicò loro il medium.
 
La sala riunioni, in realtà la numero tre delle dieci che erano nell’edificio, era una stanza con pareti e arredo tutto in color argento; su una delle pareti c’era un grande schermo collegabile al pc, ed era su quello che i gemelli, Manning e i tutori dei fratelli stavano scrutando i nastri dell’obitorio. Quando Georg fece aprire la porta scorrevole fece sobbalzare colore che vi erano dentro, tanto che erano concentrati sul video
“Scusate, sono quelli i nastri?” domandò il moro
“Indovinato, ma non riusciamo a cavare un ragno dal buco” rispose Bill comodamente seduto sulla sua sedia girevole e con i piedi sul tavolo, il suo gemello era sulla sedia vicina nella stessa posizione
“Qualunque cosa sia successa, le telecamere hanno ripreso solo gli eventi fisici” disse Elizabeth, che aveva appuntato tutto ciò che aveva visto su un quadernino
“Abbiamo utilizzato ogni tipo di filtro: raggi x, ultravioletti, spettro. Niente da fare” aggiunse Manning, gli facevano male gli occhi per quante volte aveva visto il video
“Possiamo dare un’occhiata?” chiese Gustav.
Immediatamente Hellboy fece ripartire la registrazione: gli agenti che posano la teca, parlano col dottore prima di andare nell’altra stanza, poi la teca che si dissolve e infine il corpo che di decompone. Nessun intruso.
“Con questo non andremo da nessuna parte, ci conviene fare un sopralluogo” disse Gustav
“Stiamo aspettando il permesso dalla scientifica: Abe ci chiamerà non appena saranno pronti” li informò il pelato
“Sarà meglio che lo siano già: io vado là sotto” riferì Georg uscendo dalla stanza, non sapere nulla su come fosse successo tutto ciò lo faceva andare fuori di testa: poteva anche essere opera di Hans, magari si era solo finto morto e ora stava vagando indisturbato per il bureau, con chissà quali intenzioni.
Aveva quasi l’intenzione di teletrasportarsi direttamente nell’obitorio, ma poiché no sapeva ancora controllare il luogo di materializzazione, e anche per dare più tempo alla scientifica, fece tutto il percorso come un normale essere umano. Una buona cosa, dal momento che presto lo raggiunsero anche Gustav, i gemelli e Hellboy
“Non serviva che veniste in così tanti” affermò il moro
“Vogliamo vederti mentre fai le tue magie, e magari potrei darti una mano anch’io. Inoltre i tre qua dietro volevano sgranchirsi le gambe” disse Gustav
“Come volete voi” si arrese il telecineta, sarebbe stato impossibile provare a far desistere i gemelli o Red.
 
Quando arrivarono l’obitorio era gremito di agenti, ognuno intento nel proprio lavoro: fotografie, rilievo impronte, spettrometria, ecc. Al centro di tutto c’era Abraham, che stava parlando con il professor Cheash il quale sembrava ancora più lunatico del solito.
“Trovato niente, Blu?” domandò Georg interponendosi tra i due
“Salve Georg, in effetti c’è qualcosa – l’uomo pesce prese un mucchietto di cenere, contenuto in un sacchetto di plastica-. Ho avuto una visione, toccando le ceneri di tuo padre: il suo spirito ci ha lasciato, per sempre” rispose Abe tenendo bene in vista la prova
“Quindi è stato lui, a rompere la teca” ipotizzò Gustav, sembrava che anche gli altri seguissero il suo stesso ragionamento
“Non è esatto: è impossibile per uno spirito ridurre in polvere una teca di cristallo, non ne avrebbe la forza; inoltre mi p sembrato di percepire uno strappo nella dimensione spaziale. Ciò vuol dire che qualcuno si è introdotto qui, usando il teletrasporto e senza far scattare gli allarmi, ha infranto la teca e…ha condannato vostro padre all’oblio” spiegò meglio l’uomo-pesce, prendendo un sospiro prima di enunciare l’ultima frase con molta tristezza
“Non hai visto chi sia stato?” chiese Hellboy, incrociando le braccia
“Mi dispiace fratello Red, chiunque sia è riuscito a nascondersi a me” si scusò Abe, chinando un poco la testa
“E se provassi io?” propose Georg, voleva far luce sulla faccenda il prima possibile
“Certo, fai pure” acconsentì Abe.
Dopo aver fatto scostare gli agenti che stavano lavorando sul tavolo che, fino a poco tempo prima, ospitava il corpo di Hans, Georg posò le mani sul freddo materiale di cui era fatto il supporto; chiuse gli occhi per potersi concentrare al massimo e invitò tutti i presenti di stare in perfetto silenzio. Dopo pochi istanti le ceneri di Hans fuoriuscirono dai sacchetti in cui erano state riposte, ed iniziarono a gravitare attorno alla testa del telecineta facendo sibilare l’aria con un ritmo cadenzato.
“Ecco la magia” si dissero telepaticamente i gemelli, scambiandosi anche un piccolo sorriso, dimenticandosi che quando faceva certe cose il fratellastro poteva sentire ciò che si dicevano
“Per favore ragazzi, mi disturbate” li rimproverò infatti il moro.
Dopo qualche giro le ceneri si allontanarono dal telecineta, volteggiando in mezzo alla stanza; poi si fermarono e composero una figura semovente in mezzo alla stanza, dove poteva essere vista da tutti: sembrava una donna, data la gonna e i capelli lunghi, ma non se ne vedeva il volto.
“Dannazione! Riesco a vedere solo la sua sagoma, non il suo viso” sussurrò Georg riaprendo gli occhi
“Nessun dettaglio in particolare? Qualunque cosa potrebbe esserci utile, almeno per iniziare le ricerche” domandò Tom
“Solo una cosa: lunghi capelli bianchi” rispose il telecineta.
 
Nota autrice:
E io che pensavo che fosse finita, e invece no. Ma ne sono felice perché mi sto divertendo un mondo a scrivere questa ff. Innanzitutto, onde evitare repliche per la mancanza del personaggio: Andy entrerà in scena dal terzo capitolo. Naturalmente non sarà un comune essere umano, ma non voglio spoilerarvi troppo, altrimenti vi rovinerei la sorpresa e questo non è bene. Spero che il capitolo non sia stato noioso, d’altronde sarebbe stato brutto inserire fin da subito uno scontro. Questa volta cercherò di dare un tono dark-horror ancora più visibile al racconto, perché si addice di più ai nuovi personaggi. Comunque, aspetto fiduciosa i vostri commenti.
  
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