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Autore: Sarah_Oncer    04/06/2016    1 recensioni
Quanto era bella oggi, è così bella sempre. La cosa che più mi colpisce di lei è che non sembra essere consapevole di quanto sia meravigliosa. Scuoto la testa come se potessi scuotere via anche ciò che provo solo pensando a lei.
Genere: Angst, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: colin o'donoghue, Jennifer Morrison
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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capitolo 8 She's the light in all my darkness of confusion

Jen Pov

Il ritorno verso casa è silenzioso. Nell'auto di Colin riecheggia soltanto la musica piacevole proveniente dall'autoradio.
Il luogo del concerto non è molto distante da casa mia, ma il tragitto sembra non giungere mai al punto di arrivo.
Vorrei dire qualcosa. Qualsiasi cosa. Proverei con una battuta, oppure dovrei dire qualcosa di serio.
Ma le parole non escono. Non ho la forza di affrontare nessun argometo. Non voglio pensare a niente.
Non voglio pensare a tutto quello che è accaduto, e soprattutto a quello che accadrà.
Tra poco dovrò salutare Colin, consapevole del fatto che devo lasciarlo andare, perchè la sua famglia lo aspetta a casa, in Irlanda.
Vedere sua moglie e suo figlio è ciò di cui ha bisogno per capire davvero quello che vuole. Dentro di me so che non posso nemmeno illudermi di far parte ancora della sua vita in un ruolo differente da quello che ho ricoperto in questi anni, dovrò ancora una volta farmi da parte, ed essere per Colin solo una collega e se lui lo vorrà una buona amica. Sono così stanca di soffrire...
"Eccoci arrivati." Dice schiarendosi la voce, riportandomi alla realtà.
Sorrido e spero non si renda conto di quanto il mio sorriso sia forzato. Mi avvicino allo sportello per scendere.
"Buon rientro in Irlanda." Alzo a pena lo sguardo, sperando di non dover incontrare i suoi occhi.
"Ehi.. aspetta." Mi ferma, afferrandomi una mano delicatamente.
"No, Colin. Basta. Prendiamo la scorsa notte e questa serata come un addio. Lasciamo perdere."
"Ma Jen.."
Lascio andare la sua mano e scendo dalla macchina, mi dirigo alla porta quasi correndo, e senza voltarmi indietro entro in casa.
Chiudo velocemente la porta, non posso permettergli di fermarmi, o di convincermi in alcun modo a passare insieme un'altra notte.
Staremo distanti per quasi due settimane, questo farà bene ad entrambi, cercando di auto-convincermi che questa sia la cosa giusta da fare, scivolo a terra piangendo, singhiozzando.

10 giorni dopo

Questi 10 giorni sono passati così lentamente, sembrava non arrivare mai il momento per tornare sul set, ma chi voglio prendere in giro? Il momento per rivedere Colin.
Mi sono sentita come una tossico-dipendente, in astinenza della sua droga preferita. Colin è la mia droga preferita.
Fortunatamente le mie amiche e la mia famiglia sono riuscite a distrarmi un pò con la loro compagnia. Ma in ogni momento di solitudine, non pensare a lui è stato davvero difficile. Oggi torniamo a lavorare e per quanto voglia fingere indifferenza, il mio cuore impazzisce all'idea di vederlo e allo stesso tempo si spezza.
Sono seduta in auto, nel parcheggio riservato agli attori. Aspetto, perdo tempo, cercando di proposito di arrivare in ritardo. Così non ci sarà il tempo per incontri furtivi nelle nostre roulotte e nemmeno per parlare, se non di lavoro.
Quando arrivo sono già tutti pronti per girare le scene ambientate nel castello a Camelot.
"Eccomi, sono pronta. Scusate il ritardo." Accenno un sorriso dispiaciuto.
Adam e Eddy mi lanciano un'occhiataccia, probabilmente stavano aspettando solo me per iniziare, e questo significa che... si eccolo. Colin mi sta fissando, è in piedi di fianco al letto. Vado verso di lui per posizionarmi dove e come stabilito dal copione.
Quando mi avvicino, lui deglutisce, sembra imbarazzato, ma fortunatamente è un professionista e non dice niente.
Mi sdraio sul letto, lui si siede vicino a me ed io istintivamente afferro l'uncino. Devo fingere di essere particolarmente provata dall'oscurità e da Rumple che tortura psicologicamente Emma. La mia parte è facile: devo starmene sdraiata sul letto mentre gli altri parlano, il mio attuale stato d'animo potrà essermi d'aiuto per l'interpretazione, magari fossero tutte così.
Terminiamo la nostra parte molto velocemente. Io, Colin e Jared usciamo di scena, lasciando continuare gli altri con le loro battute.
Rimaniamo in disparte, disponibili in caso che ci chiamino a ripetere o che agli autori venga voglia di aggiungere altro.
"Torno subito." e Jared se ne va lasciandoci soli. Ma si sono messi d'accordo? No!! Jared torna qui! Ti prego!!
Abbasso lo sguardo, cercando di evitare il suo. Fissare le mie scarpe sembra essere l'idea migliore.
"Ti ho chiamata."
Non rispondo, continuo a fissare le mie scarpe.
"Sono tornato in Canada da due giorni. Ti ho chiamata, diverse volte e ti ho scritto diversi messaggi. Non hai mai risposto. Nemmeno una volta. Jen? Non puoi ignorarmi per sempre, lavoriamo insieme."
"Quando vorrai parlare di lavoro, ti ascolterò. Vado a cercare Jared, Adam sta facendo cenno di ritornare." Mento, Adam non credo si sia nemmeno accorto che siamo ancora qui. Approfitto della distrazione di Colin e me ne vado in direzione della mia roulotte.
Accidenti! Mi sta già rincorrendo, accelero inutilmente il passo, e Colin mi raggiunge.
"Ti è andata male, hanno finito la scena e stanno andando tutti in pausa."
"Ah, avrò capito male, allora. Vado a cambiarmi..."
"Dato che vuoi parlare con me soltanto di lavoro, hai dato un'occhiata allo script di domani?"
No, non l'ho fatto. Effettivamente ho riletto solo quello di oggi e mi sono sentita sollevata dal fatto che per noi non ci fosse molto da fare.
"Certo che si." Mento di nuovo.
"Sei troppo tranquilla, qualcosa mi dice che non hai idea di cosa dobbiamo fare io e te domani."
Beccata!
Eddy sta venendo verso di noi, quindi resto in silenzio.
"Ragazzi, oggi voi due vi lasciamo tranquilli, avete solo un paio di scene semplici da girare, ma domani vi voglio particolarmente in forma. Non mi ricordo, ma spero che vi piacciano i cavalli!" Annuisco, fingendo di capire cosa intendesse.
Lascio Colin ed Eddy a discutere di alcuni dettagli e con la scusa del ritocco al trucco, me la svigno nella mia roulotte, la prima cosa che faccio è cercare il copione di domani per rinfrescarmi la memoria. Momenti molto romantici per Emma e Hook, a quanto pare. Come farò a rimanere ancora impassibile e professionale sentendo quelle belle parole pronunciate dalla voce di Colin? Anche se sono parole per Emma, anche Jen sarà lì. Continuo a sfogliare le pagine del copione. Perfetto, dopo un giro a cavallo ci sarà un fantastico bacio, in un bellissimo prato pieno di fiori. L'ideale per la situazione in cui siamo attualmente io e Colin.

Intanto terminiamo le riprese della giornata, girando prima insieme a Bobby in versione Rumple e dopo di nuovo con Jared.
Fortunatamente sono riuscita ad essere impassibile, e soprattutto professionale, quando io e Colin ci siamo dovuti abbracciare.
Saluto tutti e raggiungo di nuovo la mia roulotte. Voglio andarmene a casa il prima possibile quindi mi cambio velocemente, ma forse non abbastanza.
Sento bussare.
Non rispondo, già so che è lui. Magari pensa che me ne sia già andata.
"Avanti Jen. Voglio solo che parliamo. So che ci sei, vedo la luce accesa."
Dannazione! La luce! Non ci avevo pensato. 
Non ho altra scelta. Apro la porta.

Colin Pov

Finalmente la porta si apre.
Jen si fa da parte per lasciarmi entrare e la vedo mordersi il labbro e sfuggire al mio sguardo. Quanto vorrei essere io a morderle quel labbro. Scuoto la testa per sfuggire a quella fulminea fantasia.
"Ho letto il copione. Quindi domani si va a cavallo e poi un'altra scena in un prato di fiori... Sembra che quest'episodio prenderà una piega interessante, credo che i fan dei Captain Swan saranno davvero molto felici..." 
"Davvero Jen? Non ci vediamo da 10 giorni e tu vuoi davvero parlare solo di lavoro?"
Stava parlando a raffica, ma io interrompo la sua parlantina, cosa m'importa adesso dell'episodio.
"Non mi sembra che ci siano altri argomenti di cui possiamo parlare."
"Non vuoi sapere com'è andata in Irlanda?"
"Ah certo. Come sta Evan? Chissà com'è cresciuto!"
"Sta bene e si è cresciuto molto." Lei accenna un sorriso.
"Abbiamo finito con i convenevoli e le frasi di circostanza? Possiamo parlare sul serio adesso?" Aggiungo, irritato dalla strana situazione.
"Credo di non volerlo sapere com'è andata. Non sono ancora pronta." Dice, questa volta mostrandosi sincera.
"Mi sei mancata." Mi avvicino, lei fa un passo indietro, ma io le prendo le mani e la tiro a me.
Le accarezzo i capelli, lei non dice niente, mi guarda negli occhi, con sguardo vulnerabile.
"Sono stati i 10 giorni più lunghi della mia vita. Ecco com'è andata. Ho pensato sempre a te, Jen." Ancora silenzio.
Avvicino il viso al suo, mi sono mancati così tanto i suoi baci, ma mi aspetto che lei mi respinga, quindi mi muovo con cautela.
Lentamente le mie labbra sfiorano le sue.
"Ehi, Jen volevo chiederti..."
Un ticchettio ed una voce proveniente dalla porta, che abbiamo sbadatamente lasciato aperta, ci fa schizzare via l'uno dall'altra.
"Oops, scusate. Già che sei qui anche tu Colin, lo chiedo anche a te, avete voglia di andare a mangiare qualcosa tutti insieme, prima di tornare a casa? Continuerete domani... a provare..." Dice Josh, palesemente imbarazzato. E' evidente che ha visto e capito quello che stava succedendo.
"Mi sembra un ottima idea." Jen afferra al volo la sua borsa e esce dalla roulotte. Fa cenno di uscire anche noi, così può chiudere a chiave.
"Dove andiamo? Avete già deciso?" Chiedo, rassegnato ma senza mostrarmi troppo contrariato.
"Ad un nuovo pub che hanno aperto recentemente vicino Stevenson. Tu e Jen potete venire in macchina con noi, poi vi accompagniamo a recuperare le vostre auto più tardi."

Arriviamo al pub in poco tempo, effettivamente è molto vicino a Stevenson. Durante il tragitto, Jen si è seduta dietro insieme a Ginny e abbiamo parlato del più e del meno. Di Evan, di Oliver e delle scene girate oggi. Vorrei capire cosa ha davvero visto Josh poco fa, ma è evidente che non è il momento giusto per capirlo.
Anche gli altri sono arrivati. Ci sono quasi tutti quelli presenti oggi alle riprese. La serata trascorre molto serenamente. Jen è stata ben attenta a sedersi il più lontano possibile da me. Quando abbiamo finito di mangiare, decido di andare fuori a prendere una boccata d'aria fresca, ne ho decisamente bisogno.
"Ehi aspetta, Colin!"
Josh mi raggiunge sulla porta, porgendomi una birra.
"Ah grazie, amico."
Usciamo, ci appoggiamo ad un muretto all'esterno del locale ed iniziamo a sorseggiare le nostre birre.
"Allora mi vuoi raccontare qualcosa tu, o continuiamo entrambi a far finta di niente?" Prevedevo che mi avrebbe detto una cosa simile, ma è ugualmente difficile rispondere. Finora non ho mai parlato a nessuno di quello che sta succedendo con Jen, se non con la diretta interessata.
Ammettere tutto con una terza persona è più doloroso di quanto immaginassi. Rende tutto più reale e senza via di scampo.
Mentre penso a cosa dire, Josh continua a fissarmi, in attesa che sputi il rospo. Io continuo a non dire niente.
"Ok, ascolta, non devi farti problemi con me, se ti va di raccontarmi, di sfogarti un pò, io sarò una tomba. E' che hai proprio l'aria di uno che ha bisogno di parlare e non solo perchè ho visto quello che ho visto, è da un pezzo che tu e Jennifer siete strani, passiamo così tante ore insieme, non è difficile accorgersi che è cambiato qualcosa, quello che potrei aver visto stasera, per me sarebbe solo una conferma... ma se non ti va, fingerò di non aver visto niente."
"Sto facendo un casino Josh...." Inizio, con un filo di voce, carico di vergogna. "Giuro che ho provato a non cedere alla tentazione, ho cercato per anni di scacciare ogni sentimento, ogni impulso, praticamente da quando la conosco. Non volevo ferire nessuno, non volevo che accadesse tutto quello che già è accaduto..."
"Quindi non mi sbagliavo, è già successo qualcosa?"
"Più di una volta a dire il vero, la prima doveva essere l'unica e le successive... ogni volta diciamo che è l'ultima... Ed il bastardo so di essere io... Lei mi respinge continuamente, ma io non le riesco a stare lontano, semplicemente non posso starle lontano! Queste settimane senza poterla vedere, né parlare con lei, sono state strazianti. Ero in Irlanda, con la mia famiglia, con mio figlio e il mio chiodo fisso era sempre lei. Speravo che questo periodo di distanza, potesse servire per farmi tornare a credere nei miei principi e alle mie priorità, e invece è servito a farmi capire ancora di più quanto Jen sia davvero importante per me."
"Scusa amico, devo chiedertelo: Helen?"
"Mi sto rendendo conto che il nostro rapporto è cambiato. Le voglio bene, è la madre di mio figlio, è la persona che meglio mi conosce al mondo..."
"Ma?"
"Ma... Non lo so... forse è proprio questo il nostro problema. Portare avanti un matrimonio a distanza di per sè non è semplice... Siamo marito e moglie, abbiamo un bambino... ma avvolte sento che non siamo niente più che buoni amici, è brutto dirlo, lo so... ma siamo quasi come fratello e sorella. E non fraintendermi Josh, non lo dico per giustificare quello che sta succedendo con Jen. Anche se Jen non esistesse, il mio rapporto con Helen non sarebbe migliore. Jen non ha colpe nel fallimento del mio matrimonio. Io ed Helen conduciamo due vite molto differenti, all'inizio credevamo che il mio lavoro non sarebbe riuscito a dividerci, ma più andiamo avanti e più mi rendo conto che i miei ideali e i suoi ideali non sono più gli stessi come un tempo, noi non siamo più gli stessi, forse era inevitabile arrivare a questo punto se voglio continuare a fare questo lavoro."
"E Jen che ruolo ha in tutto questo?"
Pensando a lei, sorrido spontaneamente. "Jen è la luce in tutta questa mia oscurità di confusione. - il riferimento alla storyline della serie è del tutto casuale, forse mi sarò lasciato influenzare - Quando sto con lei io sto bene, sensi di colpa a parte, quando riesco a spegnere il cervello e a non pensare alle mie responsabilità, con lei sto bene. Quello che mi sorprende è che non mi sono mai sentito così prima. Sono come un adolescente alle prese con il primo amore. Ma lei per me non è un capriccio. Provo sentimenti reali nei suoi confronti. E' una delle poche persone con cui riesco ad essere me stesso al cento per cento, ed è anche la persona che meglio mi capisce in ogni circostanza. Siamo stati amici a lungo, prima di arrivare dove siamo, e abbiamo sempre avuto un rapporto speciale. Abbiamo cercato di reprimere con tutte le nostre forze quello che davvero ci univa. Lei è più brava di me in questo, riesce a tenermi a distanza se decide di farlo, mentre io..." Scuoto la testa esasperato.
"E non ti sembra forse arrivato il momento di prendere una decisione drastica?" Temevo questa domanda, domanda che io stesso mi pongo costantemente.
"Io non voglio far male a nessuno, non voglio far soffrire nessuno. Ho già fatto piangere Jen così tante volte in questo periodo, che non mi dovrebbe essere più concesso nemmeno di pensarla."
"Quindi nonostante tutto vuoi dire che resterai con tua moglie?"
"Non intendevo questo, non voglio più che Jen soffra a causa della mia confusione. Vorrei solo poter stare insieme a lei, tranquillamente, senza sentirmi un verme ogni volta che la tocco."
"Senti, sai che nessuno può capire la tua situazione meglio di me? Ci sono passato anch'io. La mia storia non è molto differente dalla tua. Non ti mentirò, all'inizio è dura, lo è per tutti, per te, perchè tu cerchi di proteggere gli altri ma lo fai a tue spese, per tua moglie e per la terza persona. Ma vedrai che con il tempo le cose andranno accomodandosi da sole. Guarda me e Ginny adesso... Quando mi sono sposato, la prima volta, immaginavo che sarebbe stato per sempre, ma poi Ginnifer è entrata nella mia vita e ha cambiato tutto il mio mondo, rendendolo migliore, abbiamo dovuto soffrire per arrivare ad essere felici, ma adesso lo siamo."
"Forse hai ragione tu. Infondo al mio cuore so bene qual è la scelta drastica che devo fare per la mia vita. Anzi, in realtà il mio cuore ha già deciso da tempo che è Jen quella che vuole."
Josh, sorride fiero di avermi fatto giungere a questa conclusione. Parlare con lui mi ha fatto realmente bene. Non mi ero reso conto di quanto avessi bisogno di confidarmi con qualcuno, qualcuno che capisse ciò che sto passando.
Sorride ancora e si allontana in direzione dell'entrata del locale.
Non capisco perchè dopo questa lunga chiacchierata se ne sia andato così, ma gli sono talmente grato che non do particolarmente peso alla sua uscita di scena.
Io resto lì, ancora appoggiato a questo muretto, alzo lo sguardo verso il cielo, ammiro le stelle e medito su quello che è stato detto e su come dovrò comportarmi d'ora in avanti.
Sento un rumore, dei passi, una colpetto di tosse, per schiarire la voce.
Mi volto e con la coda dell'occhio vedo che da un angolo esce dall'ombra una sagoma che riconosco all'istante.
Il mio cuore perde un battito, realizzando che Jen per tutto questo tempo era lì ed ha sentito tutto.

Angolo dell'Autrice

Benritrovati amanti disagiati dei Colifer come me ;)
Mi scuso per la lunga attesa, ma finalmente eccomi qua con il nuovo capitolo. Questa volta un capitolo meno passionale e più riflessivo, spero tanto che vi sia piaciuto!
La fine della fan fiction, probabilmente si avvicina, spero che vi stia piacendo anche in generale. Se vi va lasciatemi una recensione, a me fa tanto piacere leggerle!
A presto.. con i prossimo capitolo! Cercherò di non farvi attendere troppo ;)

Sarah_Oncer
   
 
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