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Autore: Daughter_Of_The_Moon    04/06/2016    0 recensioni
Questa storia nacque più di un anno fa, ma ha trovato realizzazione solo ora. Sarà costituita da varie parti, se va bene una per ogni anno di Albus. Questa è la prima. Spero vi piaccia, lasciate un commento se vi va, anche uno breve.
Non seguirà (ovviamente) The Cursed Child.
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1° settembre, 2017.
Albus è pronto per il suo arrivo ad Hogwarts, nonostante la sua paura di finire in Serpeverde. Un incontro con il figlio dei Malfoy, che non è come se lo aspettava, cambia la sua idea.
Nel frattempo, il mondo magico è in un nuovo conflitto, ancora tenuto nascosto: sparizioni di persone babbane e non, lanciano un allarme che il Ministero cerca di ignorare. Un antico nemico ed una vecchia maledizione si sono risvegliati. Le carte sul tavolo si sono mischiate, il gioco capovolto. E ad averne la chiave, questa volta, è qualcuno che nessuno avrebbe mai voluto affrontare.
Una nuova avventura, un nuovo ciclo ed un nuovo trio.
L'inizio di qualcosa di grande.
Genere: Avventura, Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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THE CURSE OF EVIL

La Maledizione del Demonio





PROLOGO





1° settembre, 2017

Binario 9 ¾



Scosse la testa, divertita. Il suo secondogenito non sarebbe mai cambiato, sempre pieno di paure, spesso rivelatosi inutili, ma gli voleva un bene dell'anima. Lo aveva lasciato con il padre, aveva capito che i due volevano stare in intimità, così si era allontanata, andando a salutare Rose, che stava per salire sul treno. Il padre della bambina la stava “minacciando”, dicendole che sarebbe stata diseredata se avesse fatto amicizia col figlio di Draco, e la bambina era pallida. Sbuffò: neanche il fratello sarebbe cambiato!

<< Ronald Weasley, smettila di spaventare tua figlia! >>

L'uomo si girò di soprassalto, sul viso un'espressione colpevole. A vederlo, sembrava il ragazzino di molto tempo prima. Aveva lo stesso carattere da bambino, giocherellone, curioso ed imprudente, con un'insana paura per i ragni; stessi erano i capelli rossi-un'eredità di famiglia-e stesso il fisico slanciato ed il naso lungo. Poteva quasi rivedere il fratello, anni fa, che saliva sul treno diretto alla più grande scuola di magia, Hogwarts, entusiasta.

Una donna si avvicinò a Ginny e Ron, guardando quest'ultimo severamente.

<< Ron, che cosa stai dicendo a Rose? >> quasi gridò, la nuova arrivata.

<< IO?! Ma non sto dicendo proprio niente! >> disse, in un tono talmente falso da far scappare un sorriso ad Hermione, che però non desistette dallo sgridare il marito.

Ginny si chiese, come ogni volta che la cognata e il fratello litigavano, come facessero quei due ad essersi fidanzati, sposati e, come se la lista fosse finita, a vivere insieme, ma, come ogni santissima volta, non riuscì a trovare una risposta, a parte forse una, che poteva sembrare scontata ma che-lo aveva imparato a sue spese-non lo era, per niente!

Ora che li guardava litigare, pensò che in realtà suo fratello era diverso, che Hermione lo aveva...cambiato. I cambiamenti erano quasi impercettibili a prima vista, ma c'erano.

Ron sembrava aver acquistato un'autostima che non credeva di avere, era più coraggioso-non di troppo, però-e era anche più muscoloso, segno che la donna lo teneva a dieta. Ma il vero cambiamento stava negli occhi. Avevano una luce diversa, indecifrabile. La stessa che vedeva nei suoi, quando si specchiava per truccarsi (anche se Harry diceva che era bellissima anche senza), o acconciarsi i capelli, dello stesso colore del fratello.

<< L'amore >> disse in un sussurro, a se stessa. Tolse lo sguardo dai due litiganti, e incrociò gli occhi della nipote, curiosi e vispi come quelli della madre.

Non pensava che l'avesse sentita, ma dovette ricredersi quando gli chiese << Cosa? >>

Ginny sorrise dolcemente, come solo lei sapeva fare, guardandola negli occhi.

<< Si, Rose, l'amore >> rispose, ma davanti allo sguardo smarrito della piccola, che magari si chiedeva cosa centrasse in quel momento quella parola, continuò.

<< L'amore è la più potente della magie, un incantesimo che non si compie con una bacchetta. L'amore è una magia del cuore, che lega due persone, o anche di più, chissà, con un filo invisibile, fragile e resistente allo stesso tempo, e le conduce ad un unico destino. Capisci? >>

La bambina rimase in silenzio per qualche secondo. Era molto intelligente per la sua età, aveva preso il cervello grandioso della madre, e leggeva anche tanto, ma l'emozioni non si possono studiare sui libri, né seguono il ragionamento logico.

<< Non lo so >> disse, infatti. << Come può un filo essere sia resistente che fragile? >>

La donna scoppiò a ridere, mentre le orecchie di Rose diventavano rosse.

Quando la risata di Ginny si spense, rispose << Vediamo come posso spiegartelo...immagina che due persone tengano un'estremità del filo a testa. Se queste persone si allontanano, il filo si tende fino a che non si spezza; ma se le persone invece di respingersi si avvicinano tra loro, questo filo non si spezzerà e le due estremità si potranno unire in un nodo, impossibile da sciogliere. Dipende tutto dalla forza di volontà. Bisogna essere coraggiosi per fare il nodo, che resterà per sempre lì, su quel filo >> concluse, soddisfatta di se e della sua spiegazione. Ma Rose sembrava ancora confusa.

<< Mi dispiace, zia. >>

L'undicenne abbassò lo sguardo, temendo di aver deluso Ginny, che, invece, sorrideva, guardando nuovamente la coppietta-abbracciata-, che si era riappacificata e aveva sentito il discorso della moglie del bambino-che-è-sopravvissuto, oramai cresciuto.

<< E per cosa? Sei ancora giovane, capirai più avanti. >>

Rose sorrise alla zia, felice. Un fischio improvviso la fece sobbalzare.

<< È ora di andare, Rose. Vieni qua e dammi un grande abbraccio! >> esclamò, stringendo a se la nipote, che rideva divertita.

La lasciò andare con un ultimo bacio, scansandosi per permettere ai genitori di salutarla come si deve. Tornò dalla sua famiglia, e la piccola Lily gli corse subito incontro.

<< Mamma, voglio andare anche io! >> piagnucolava.

Ginny le accarezzò i capelli-che erano uguali ai suoi-, ricordando che anche lei aveva fatto esattamente così, quando Ron era partito per Hogwarts.

<< Ci andrai tra due anni, Lily. Sei troppo piccola >> disse, sciogliendosi dall'abbraccio.

La ragazzina strepitò ancora un po', finché James Sirius Potter, il più grande tra i tre, già al secondo anno, se ne uscì con una delle sue.

<< Su, Lils, ti spedirò una tazza del gabinetto di Hogwarts! >>

Ginny roteò gli occhi. Probabilmente Fred Weasley stava ballando felice, contento di aver avuto un successore così perfetto, ovunque si trovasse. Magari un ballo a tre, con James e Sirius, da cui il rampollo dei Potter aveva preso il nome-e il carattere.

La donna sospirò e si mise le mani sui fianchi, guardando il con aria severa. Il ragazzo deglutì; Ginny sapeva essere davvero spaventosa.

<< Mamma, scherzavo, dai... >> provò a dire, ma Ginny non si fece ingannare.

<< Se mi arriva anche una sola lettera da parte della preside, giuro che ti lascio senza Quidditch fino a che non avrai terminato tutti gli studi. Sono stata chiara? >> lo “minacciò”.

James annuì velocemente.

<< Cristallina...vedrai, sarò buono come un Potter! >> disse, recuperando un po' della spavalderia tipica dei Grifondoro.

<< E, adesso Madama, devo andare a prendere in giro Teddy! Ciao mamma, salutami papà! >> si girò e salì sul treno, baldanzoso. La madre scosse la testa: non importava quante minacce o ricatti avesse fatto, il figlio maggiore non sarebbe cambiato mai.

Quante persone non cambieranno mai, pensò.

Si girò verso Harry, che aveva appena finito di parlare con Albus. Ora il ragazzo aveva un'aria più sicura di se, anche se nei suoi occhi verdi si scorgeva preoccupazione.

L'undicenne le sorrise, per poi abbracciarla.

<< Ciao mamma, ti scriverò subito dopo lo smistamento! >> poi, Albus Severus sorrise al padre, che gli scompigliò i capelli affettuosamente.

<< Non farti prendere in giro da tuo fratello, e ricorda ciò che ti ho detto. >>

Al annuì, poi corse verso il treno ed entrò appena in tempo, gridando un “vi voglio bene!”.

Ginny tratteneva le lacrime a stento. Sapeva che quella non era una giornata di lutto, anzi, ma vedere un figlio andare via, anche se per qualche mese, le strinse lo stomaco in una smorfia di malinconia.

Però continuò a sorridere ed a salutare, stringendo a se la piccola Lily Luna, pensando che le cose non erano mai andate meglio.

Sorrise a suo marito, che le diede un bacio sulla fronte.

Tutto era tornato alla normalità.

Andava tutto bene.







Angolo di quella pazza della scrittrice:

Ciao, popolo di EFP! Dopo secoli torno a pubblicare in questo fandom, impegnandomi in un progetto a lungo termine-molto lungo. Ho sempre amato la nuova generazione e sempre sognato di scriverci. Ho tutta la storia già in testa, che aspetta solo di essere scritta. Solo che non sono molto brava con gli inizi quindi ho paura. Non è la mia prima long, ma è la prima che voglio portare a termine. Non so con quanto preavviso posterò. Possono passare mesi come settimane come giorni, dipende tutto dall'ispirazione e la pigrizia. Preferisco non aggiornare che invece pubblicare una stupidaggine.

Questa sarà una crossover tra Harry Potter, Shadowhunters, Percy Jackson e Doctor Who (chi me lo fa fare...) e la storia che ne verrà fuori sarà qualcosa di particolare. Per il prologo ho voluto usare l'epilogo dell'ultimo libro della Rowling, cambiando punto di vista.

Il prossimo capitolo sarà ancora ambientato nel mondo di Harry Potter ed uscirà appena finita la scuola (quest'anno ho gli esami, capitemi!).

A presto,

Daughter_

   
 
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