Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Diavolo Bianco    05/06/2016    3 recensioni
Dopo il Grande Gelo le cose ad Arendelle stanno tornando alla normalità, ma le notti di Elsa sono tormentate da incubi ricorrenti e brutali. Saprà Anna scacciare i suoi fantasmi?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anna, Elsa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Incubi

Un cadavere di ghiaccio crolla al suolo. C'è una spada bloccata nel suo petto ma nessuna traccia di sangue. L'essere rimane immobile. In una posa innaturale, contorta nel dolore. L'uomo davanti ad essa ghigna. Il tempo rallenta di colpo quando due occhi antartici notano l'accaduto. L'incanto si spezza quando un potente grido invade l'aria fredda. 
 
Un lieve bussare. Nessuna risposta. La mano dà colpi più decisi. Si sente un leggero gemito scontroso. 
"Vostra Altezza!" Voce carica di urgenza. 
"...Mn…?" Tono assonnato. Il servo aldilà della porta è nel panico.
"E' vostra sorella! Sta di nuovo urlando!" Riferisce in fretta. Pochi secondi dopo l'uscio si spalanca e Anna si mostra in tutta la sua poca regalità. Capelli rossi spettinati e camicia da notte verde spiegazzata. Un grido d'angoscia inonda il corridoio. La principessa scatta. Avanza rapida, quasi correndo. Raggiunge le stanze della regina di Arendelle. Entra senza bussare. Non ne ha bisogno. Si chiude la porta alle spalle e guarda preoccupata il ghiaccio che ricopre ogni centimetro della camera. I vetri sono rivestiti di brina bianca, l'aria è gelida e una potente bufera di neve riduce la visibilità. Eppure Anna riesce a scorgere un corpo inquieto sul letto. Lo raggiunge.
"...Elsa..." Sua sorella sta scalciando e urlando. Soffre. Il suo viso è ricoperto da lacrime ghiacciate e le dita afferrano disperate le lenzuola rigide. La principessa si sporge in avanti. Il vento le ulula nelle orecchie e le scompiglia ancora di più i capelli. La sua mano trova quella della regina e la stringe con fermezza. "Elsa." Chiama dolcemente.
"...No! A-Anna, no...!" La sorella si lamenta, ma non si sveglia. Le gambe si dimenano e per poco non colpiscono la principessa. Anna allora si sistema rapida sulla sua vita, bloccando drasticamente i movimenti spasmodici. 
"Va tutto bene, Elsa. Va tutto bene." Riprova con tono gentile. I servi, fuori dalla porta, tremano quando vedono il ghiaccio diramarsi lungo le pareti intorno a loro. La temperatura cala nel corridoio e precipita ancora di più nella camera. La principessa rabbrividisce, ma non demorde. Il suo respiro diventa una nuvoletta bianca che si disperde rapida nell’aria invernale. Elsa non smette di piangere e urla sempre più forte. Chiama sua sorella, la prega di non lasciarla. Anna sorride amorevolmente, mentre il suo sguardo si riempie di determinazione. Si abbassa. Lascia che il suo corpo caldo si connetta a quello freddo della regina. Tremori simili colpiscono entrambe.
"Sono qui." Iridi di ghiaccio appaiono rapide. Petto ansante e capelli platinati spettinati. La regina di Arendelle non è nel suo stato migliore. La tempesta si placa all'istante. Gli occhi chiari incontrano quelli brillanti della principessa. 
"Anna..." Voce fragile, indebolita dagli urli. Viene tirata in un abbraccio spaccaossa e il viso le affonda in una criniera morbida e profumata. "Mi... mi dispiace..." Mormora notando il ghiaccio e la neve che ricoprono la stanza. "L'ho fatto di nuovo." Dopo la fine del Grande Gelo le notti di Elsa sono state regolarmente invase da incubi. In alcuni non riusciva a sghiacciare Arendelle, in altri Hans la uccideva e saliva al trono. In alcuni, i peggiori, Anna moriva. Veniva uccisa dal principe delle Isole del Sud, oppure dalla regina stessa. Capita addirittura che la principessa rimanga una statua di ghiaccio per sempre.
"Non è colpa tua." La scuote la voce tranquilla della sua sorellina. Elsa sta per ribattere, ma l'altra è più veloce. "Andiamo nella mia stanza." Si sposta dal corpo della regina e la tira dolcemente per la mano. Quella la segue insicura. La principessa prende la mantelletta appoggiata al bordo del letto. La usa per coprire le spalle della regina, che intanto ha fatto scomparire il ghiaccio e la neve con un leggero gesto della mano. Il freddo però rimane nell'aria notturna. Escono dalla porta e subito i servi fanno diversi passi indietro. Paura, ecco cosa traspare dai loro piccoli occhi. Anna li ignora. Elsa ci prova, ma fallisce. Trema sotto quegli sguardi. Sente una stretta rassicurante nella sua mano e sul viso della principessa compare un sorriso dolce. Incoraggiante. La regina deglutisce. La sorella le apre la porta della sua stanza in un silenzioso invito. Entra con passi lenti. L'altra intanto ordina qualcosa ad una delle cameriere e poi chiude l'uscio. Le loro mani non si separano. Anna va a sedersi davanti al camino e ovviamente si tira dietro la sorella. Il tappeto è morbido e le loro schiene si appoggiano contro il bordo di un divanetto in pelle rossa. L'aria è parecchio più calda rispetto a quella nella camera della regina. Anche l'atmosfera è differente. Non è angosciante. E' tranquilla e accogliente. 
"Anna..." Comincia Elsa con tono tentennante. "Non c'è bisogno che tu venga da me ogni volta che ho un incubo. Posso gestirlo da sola."
"Non puoi farcela da sola, Elsa… ma insieme possiamo. Voglio esserci sempre per te e voglio anche recuperare quello che abbiamo perso."
"Non voglio che tu non dorma a causa mia." 
"Lo stesso vale per me.” Si guardano attentamente. “So che... i tuoi incubi ruotano intorno a me e diciamo che questo mi rende colpevole del tuo sonno disturbato. Almeno quando sei sveglia... vorrei fare in modo che tu sia felice e rilassata." Dà una stretta alla mano della sorella e si stringe a lei. "Non ti lascio sola soltanto per avere sogni più lunghi, anche se si trattasse di un immenso mondo di cioccolato." Ride, ma la regina accenna soltanto un rapido sorriso. "Elsa, credimi. Non sei un fastidio. Tra un po’ di tempo gli incubi passeranno e tutto si sistemerà completamente."
"Ma tutti avranno comunque paura di me. Hai visto i servi prima..." Anna sta per ribattere, ma un lieve bussare richiama la sua attenzione. Corre alla porta e la apre. Un'inserviente spinge dentro un carrello con sopra della cioccolata calda. Saluta le due nobili chinando rigorosamente il capo e se ne va rapida. La principessa versa della cioccolata calda in due tazze e torna dalla sorella. Durante la camminata la sua goffaggine si fa sentire. Un po’ di gocce oltrepassano il bordo di porcellana e rigano il bianco perlaceo. Passa ad Elsa la tazza pulita. "Grazie." Mormora quella prendendo l'oggetto e accostandoselo alle labbra. Beve un piccolo sorso della bevanda calda. La sorella si risistema accanto a lei. Beve con meno contegno. Restano in silenzio. La regina fissa le fiamme traballanti nel camino e ascolta il lieve scoppiettare delle braci. La principessa invece osserva la sua regina. Memorizza i lineamenti delicati e tranquilli del suo viso. Le sue labbra schiuse e gli occhi limpidi. Pare essersi calmata. Poggia il capo contro la sua spalla e sospira. Ciocche platinate si mescolano con quelle rosse.
"Non è vero che tutti hanno paura di te." Dichiara chiudendo gli occhi. "Kristoff non ne ha. Gerda e Kai nemmeno. Oh! Neanche Olaf e Sven ne hanno! Quindi non importa quello che pensano gli altri regni o la servitù." Nessun commento. "Io non ho paura di te. Non ne ho mai avuta."
"All'incoronazione però..."
"Ero sorpresa!" Dice rapida, prima che Elsa cominci a farsi altri deprimenti pensieri. "Ero stupita e magari anche un po’ arrabbiata. Insomma... non potevo credere che mi avessi nascosto una cosa del genere per così tanto tempo. Ma non sono mai stata spaventata dal tuo potere." Prende la mano della sorella. "Non ho mai avuto paura di te." Ripete seria. I loro occhi si incontrano. Determinazione si scontra con insicurezza. Un sorriso amaro si fa largo sulle labbra della regina. 
"A volte mi chiedo... Arendelle sarebbe andana perduta se non ci fossi stata tu?" Solleva un lembo del mantello che ha sulle spalle. "E se tu non esistessi... cosa... sarei io? Cosa sarei diventata?" Copre il corpo di Anna e abbassa il capo. "E' probabile il mostro che molti temono che sia. Sicuramente avrei bloccato tutto in un eterno inverno e il regno sarebbe andato distrutto." Labbra calde si poggiano sulla sua guancia fredda. La temperatura è scesa e il fuoco nel camino sta lottando contro il gelo.
"Ho sempre saputo come fermare quell'inverno." Ammette la principessa poggiando il capo sulla spalla della sorella e lasciando la bocca rivolta al suo orecchio. "Tu ne eri la causa e io ti conosco meglio di chiunque altro. Dovevo semplicemente raggiungerti. L'amore può scongelare un cuore ghiacciato.” La voce bassa e il respiro caldo di Anna stanno facendo uno strano effetto ad Elsa. Sente dei piacevoli brividi lungo la schiena. “Sapevo che avrei dovuto fare qualcosa di significativo per salvarti. Per salvarci entrambe." La principessa si stringe contro la regina. "Non pensare ad un mondo in cui io non esisto o dove muoio. Io sono qui e sto respirando." Con gesti alla cieca sposta le dita fredde della sorella sul suo polso. Elsa percepisce immediatamente una pulsazione regolare. "Senti? Il mio cuore batte." Sussurra contro la conchiglia dell'orecchio della regina. 
"…Anna!" Un singhiozzo debole. La principessa trascina sua sorella tra le proprie gambe e se la stringe al petto. Quella le abbraccia la vita e piange silenziosamente nel suo collo. Lacrime amare bagnano il tessuto morbido della camicia da notte verde. Elsa è fragile. Elsa è impaurita. Elsa ha una perenne tempesta dentro e Anna sembra l'unica in grado di placarla. Elsa è una regina. Una regina giovane ed inesperta. Anna è sua sorella. Anna è il suo mondo. "Sei tutto ciò che mi resta. Mi dispiace averti abbandonata per così tanti anni e di non esserti stata accanto nei momenti difficili." Mormora tra un singhiozzo e l’altro. Si tira indietro e con gli occhi umidi guarda la sua sorellina. "Perdonami se non hai ricordi della nostra infanzia insieme." 
"Ma io ne ho uno." Le sorride la principessa. Non si riferisce alla ciocca bianca nei suoi cappelli, che si è rifatta fare dalla regina pochi giorni fa. Allunga una mano e la poggia gentilmente sulla guancia pallida. "Ed è il più bello di tutti." Sorride con amore. "Sei tu." Avvicina il viso a quello della sorella. Le sue labbra si poggiano nell'angolo di quelle di Elsa.
"...Anna..." La regina è sbalordita da quel comportamento. Di solito la principessa inciampa sulle parole o divaga lungamente. Ora è diverso. Le sue parole sono profonde e mirate. Scelte accuratamente e i gesti non sono goffi. Sono sicuri e gentili. 
"Sarebbe bello se tu avessi anche il potere di fermare il tempo." Sussurra ad un tratto Anna. L'altra la guarda interrogativa. "Perchè vorrei tenerti tra le mie braccia per sempre." Segue un lungo silenzio. Non è pesante, ma carico di pensieri. Sentimenti sconosciuti si fanno strada nelle due giovani e il loro legame comincia segretamente a mutare. La principessa poggia la guancia sul capo della regina. Ciuffi platinati le solleticano la pelle lentigginosa. Poco dopo sente un respiro lento e regolare contro il collo. Sua sorella si è addormentata. Anna sorride e stringe la presa sulla figura snella tra le sue braccia. “Sogni d’oro, Elsa.”
 

-Parole Dovute-
E niente. Avevo voglia di scrivere qualcosa di “riflessivo” (?) ed è saltato fuori questo (e mi rendo perfettamente conto che certe cose sembrano messe lì totalmente a caso). La one-shot si ricollega leggermente a ‘La ciocca desiderata’ ma non bisogna per forza averla letta quindi chi non l’ha fatto non si deve preoccupare.
Detto ciò mi scuso per gli errori (e le incongruenze) e ringrazio il lettore di passaggio che si è sorbito questa piccola follia (che ha una pallida sfumatura di Elsanna). Alla prossima! 
  
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