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Autore: Deliquium    09/06/2016    2 recensioni
Chi è Saori Kido?
Una dea? Una bambina viziata? La nipote di un magnate nipponico?
Forse nessuna di loro. Forse tutte loro e anche altre.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Saori Kido
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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- Questa storia fa parte della serie 'Rovine'
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Una civetta si dondolava sopra un ramo d'ulivo

 

Io sono Atena
 

 

Io sono Atena.
Un pensiero.
Ti guardi allo specchio, la spazzola che scivola lentamente a districare i nodi.
«Io sono Atena.» Ripeti, questa volta in un sussurro, che dirlo a voce più alta potrebbe essere un guaio, potrebbe diventare reale.
Appoggi la spazzola sul tavolo da toletta con un sospiro e ti avvicini allo specchio. Il colore dei tuoi occhi è sempre lo stesso e non ci sono segni strani sul tuo volto.
Non sei una sciocca, sapevi che Mitsumada Kido non era il tuo vero nonno – come non notare le palesi differenze!
Sei cresciuta con questa consapevolezza: vezzeggiata, idolatrata, adorata da quell'uomo possente e severo. Era da questo che scaturiva la tua rabbia verso quei bambini. Eravate tutti orfani ... in fondo. Solo che tu avevi un posto speciale.
«Io sono Atena. Una dea.»
Aggrotti la fronte pensierosa, mentre dai le spalle alla tua immagine riflessa.
Cammini per la stanza a lunghi passi.
Cosa fa una dea?
Questo è un problema.
Hai passato l'ultima settimana chiusa nella biblioteca della Villa a cercare informazioni. Qualcosa che ti spiegasse cosa fare, cosa dire, come comportarsi … ma non c'era niente.
Nessuno ha mai pensato di scrivere un saggio sull'argomento.
Ti fermi.
Un'idea improvvisa.
Forse sui libri non avrai trovato nulla, ma c'è qualcuno che potrebbe aiutarti.
Apri la porta della tua camera.
«Fumiko!» gridi «Fumiko!»
Raggiungi la ringhiera del pianerottolo e ti sporgi. Fumiko corre trafelata.
Alza lo sguardo verso di te.
«Saori-dono.» dice chinandosi.
«Dov'è Tatsumi? Vallo a chiamare. Lo aspetto nei miei appartamenti.»
Ti volti, senza attendere risposta.

Apri la finestra. Il sole sta tramontando e si specchia nelle acque placide del Lago artificiale. «Avanti!» Dici senza voltarti quando Tatsumi bussa alla porta.
«Saori-dono. Mi av...»
«Siediti!» Lo interrompi.
Ti preme sapere. Parlare.
Lo trovi ancora in piedi, quando ti volti. Inarchi eloquente un sopracciglio, indicandogli la sedia con un cenno del capo.
«Così, io sarei ... la dea Atena.» dici assottigliando gli occhi.
«Perdon...»
Sollevi una mano stroncando qualsiasi cosa lui avesse potuto dire.
«Ammettiamo che io sia ciò che dite. Che cosa ...» ti interrompi chiedendoti se non sia utile metterla giù in modo meno schietto. «Dovrei fare?»
Evidentemente no.
Tatsumi sbarra gli occhi per un istante, poi il suo viso si rasserena e le sue labbra si piegano in un accenno di sorriso.
Serri i pugni.
«Che cosa sentite Saori-dono dentro di voi?»
C'è serenità e orgoglio nei suoi occhi.
Dentro di me?
Nulla! Saresti tentata di rispondere, ma non lo fai, perché sai che non è vero. Sai che c'è qualcosa dentro di te. C'è dal giorno del tuo tredicesimo compleanno, sebbene tu abbia finto che non fosse cambiato nulla.
Ma non è così.
Non è così.
Abbassi il capo. Le dita ad accarezzare il bordo del tavolo.
«Non ...» aggrotti le sopracciglia perché vorresti che le parole fossero quelle giuste, perché se lo fossero allora anche tu capiresti. Alzi la testa di scatto. Guardi Tatsumi negli occhi. «Sento una forza dentro di me. Non so spiegartelo bene, Tatsumi.» Abbracci il salottino con uno sguardo. «E' come se sapessi di poter fare tutto. Questa forza... questa energia che voi chiamate cosmo, io la sento.» Sorridi. «Capisci Tatsumi!?» compi un passo verso di lui. «L'Universo. Questa cosa che tiene insieme il mondo... Io la sento!» Adesso è più facile, quando ogni cosa prende vita nelle parole. «Se tu potessi … »
Lui sorride mentre tu gli afferri le mani.
«I colori, Tatsumi. E gli odori, e i suoni...»
Vorresti che lui capisse, vorresti che tutti capissero che cosa provi. Che tutto è come prima, ma allo stesso tempo non lo è. Che i colori sono più splendenti, che ogni suono vibra in armonia. E gli odori … e la carezza del vento … Non lo sapevi che c'è vento e vento! Che il vento del mattino, non è come il vento della sera.
«Ieri un uccellino è entrato nella mia stanza.» dici. «E io riuscivo a sentirlo … sentivo la sua paura, appena mi ha visto e poi ...» ti mordicchi il labbro. «Il suo affetto.»
«Non si può non amarvi, Saori-dono.»
Sorridi.
Tatsumi, caro Tatsumi.
Quasi un padre.
Ti siedi sull'alta poltrona di pelle.
Tuo nonno ti ha insegnato a non cedere mai di fronte alle difficoltà, ti ha insegnato a gestire il suo patrimonio in vista della sua dipartita, ti ha insegnato a comandare. Ha reso il tuo animo forte e la tua mente agile. Ti ha insegnato molte cose. Troppe per una bambina della tua età. Ma adesso sai che tutto ciò che ha fatto, l'ha fatto perché sapeva. Un sorriso ti increspa le labbra.
Che sciocca!, ti dici. Io so già che cosa devo fare.

 

Note dell'Autrice - La civetta e l'ulivo sono, secondo il mito, sacri ad Atena. Il titolo riprende la filastrocca “Un elefante si dondolava sopra un filo di ragnatela”.
Questa raccolta di oneshot (si spera) sarà interamente dedicata a Saori Kido. Non fa parte dell'headcanon di Sincretismo, ma rientra in quelle cose che ho scritto e che si richiamano al canon (per quanto io possa scrivere IC – ahahahahahah!).
Giusto due paroline per spiegare un po' come io intendo Saori Kido (almeno per quanto riguarda queste oneshot).
Saori Kido è Atena, e Atena è Saori Kido.
Mi sono presa la libertà di ipotizzare al compimento del tredicesimo anno di età, una sorta di lento risveglio della divinità intrinseca in Saori.
Mi affascina molto l'idea della dicotomia, ma non l'ho quasi mai presa in considerazione nei miei scritti. Per me, Saori continua ad essere Saori, il che significa che non c'è distinzione tra la parte umana e la parte divina e Saint Seiya non è nient'altro che un percorso di formazione.

 

 

 

Questa è opera di fantasia.
Saint Seiya, i suoi personaggi e ogni richiamo alla serie citata appartengono a Masami Kuramada. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma solo come omaggio da parte di un fan. Tutti i personaggi, gli episodi e le battute di dialogo sono immaginari, e non vanno riferiti ad alcuna persona vivente né intesi come denigratori. In particolare, i personaggi, le ambientazioni e le situazioni da me create, mi appartengono; per poterli utilizzare altrove, o per riprodurre questa storia o parti di essa è necessario il mio consenso.

   
 
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