Advent.
-..Makino?
-..mmm..
-Makino, sei sveglia?
La ragazza si riscosse. Socchiuse gli occhi cercando di mettere a fuoco.
Due occhioni neri la guardavano di rimando nel buio quasi totale.
-..Rufy.. ma che ore sono?- rispose sbadigliando.
-credo le quattro e mezza.
-ma che cavolo ti salta in mente, torna a dormire..- sussurrò al ragazzino sprofondando di nuovo nel cuscino.
-Ma..guarda fuori, Makino!- insistette lui.
Fu costretta a riaprire gli occhi.
-ma cosa c'è fuori..
Inciampando nel pigiama si trascinò alla finestra.
Il mare era un'enorme distesa nera e piatta, che a stento si distingueva dal buio della notte.
-Rufy, non c'è nulla..
-Guarda la baia, là!- esclamò il bambino, arrampicandosi sul davanzale per indicarle meglio il punto.
Lei seguì il suo sguardo nella foschia.
In lontananza, le luci di una nave.
Le onde si infrangevano lievi sul bagnasciuga, le impronte sulla sabbia scomparivano.
Il cielo era sempre più chiaro, sgombro da nuvole, ed una dolce brezza accarezzava la riva portando con sé profumo di fiori e di pane. Tra poco si sarebbe fatto giorno e lei sarebbe tornata alla locanda a preparare.
Era il ventuno marzo, il giorno della festa di primavera, il primo giorno della bella stagione.
Ed era sicuramente il suo giorno preferito, perché dopo un lungo e silenzioso inverno, dove praticamente non si vedeva anima viva in giro, il villaggio tornava a popolarsi.
I bambini correvano per le stradine, le ragazze intrecciavano corone di fiori per adornare le porte di legno delle loro case, i pescatori uscivano di nuovo con le loro barche.
E lei, naturalmente, quel giorno avrebbe accolto tutti alla locanda, con il consueto sorriso.
Prima però,avrebbe scoperto chi erano quegli sconosciuti che la notte prima erano arrivati a Foosha.
Solo le strida dei gabbiani in lontananza potevano rompere quel silenzio così perfetto che precedeva il sorgere del sole.
Si tolse i vecchi sandali e proseguì accelerando il passo verso la baia, stringendosi un pò sotto lo scialle leggero. Si arrampicò su una piccola scogliera e d'improvviso scorse una sagoma scura dall’altra parte.
Un uomo, alto e robusto, con un lungo mantello scuro che ondeggiava ad ogni suo passo.
Nessuna divisa, solo uno strano cappello di paglia che nascondeva nell'ombra completamente gli occhi.