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Autore: Daenerys21    11/06/2016    4 recensioni
Thorin è un pugile in cerca di vendetta per la morte di suo fratello.
Durante la coppa di pugilato di Gondor conoscerà Bilbo, anch’egli iscritto al torneo, ma per motivi ben diversi, e…
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[alternate universe, modern bagginshield]
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Azog il profanatore, Bilbo, Thorin Scudodiquercia, Un po' tutti
Note: AU, Movieverse, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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“Più un libraio che un pugile, ah! Ma chi si crede di essere quel… quel…”
Bilbo Baggins agitò il pugno a mezz’aria, incapace di trovare un insulto adeguato per Thorin Durin.
 
Quel presuntuoso non si era presentato ma lui non aveva fatto fatica a riconoscerlo. Le sfortunate vicende della sua famiglia dopotutto erano ben note, e Thorin era un volto conosciuto anche come erede di una delle famiglie più importanti di Erebor.
Da persona era ancora più affascinante che sui giornali e questo irritò ulteriormente Bilbo.
L’ultima cosa di cui aveva bisogno al momento era lasciarsi distrarre da quegli straordinari occhi azzurri, o da quella voce cavernosa e profonda. Per non parlare dei suoi pettorali e dei-
 
“Basta così, Bilbo Baggins! Perso per un uomo che nemmeno conosci e che ti disprezza senza motivo! Non è proprio da te”.
 
Bilbo sospirò afflitto: Thorin aveva tutta l’aria di essere un pugile perfetto, mentre lui… Non c’era da stupirsi che l’altro si fosse mostrato così scettico. Ma si sarebbe ricreduto, oh eccome! E sarebbe stato un vero piacere per Bilbo, aiutarlo ad aprire gli occhi. Negli anni aveva imparato a usare il suo corpo, agile e mingherlino, a proprio vantaggio. Si era sempre allenato il doppio degli altri, senza mai cedere, magari anche mostrandosi più debole di quanto non fosse, lasciando apposta che gli altri lo sottovalutassero, per poi partire di sorpresa al contrattacco quando tutti lo davano per spacciato.
Aveva sempre funzionato.
Certo, questa volta non si trattava di una competizione qualunque, bensì del campionato più prestigioso dell’intera Terra di Mezzo, tuttavia non c’era ragione per cui le cose, con impegno, pazienza e un briciolo di fortuna, non potessero comunque volgere a suo vantaggio. La fortuna era qualcosa che a lui non era mai mancata.
 
Dopotutto questa volta Bilbo Baggins, aveva delle ottime ragioni per non poter fallire.
 
Aveva appena finito di cambiarsi quando le suddette ragioni fecero capolino all’ingresso dello spogliatoio.
“Zio Bilbo!”
Un ragazzino di circa 11 anni gli corse incontro, allacciandogli le braccia attorno alla vita. Era alto circa la metà di Bilbo, aveva grandi occhi chiari e una chioma ricciuta color dell’ebano.
Bilbo ricambiò l’abbraccio, sorridendo, sorpreso.
 
“Frodo!” esclamò, “Che ci fai qui, piccolo mio? Credevo fossi rimasto in albergo con Hamfast”.
“Il signor Gamgee ci ha portati a fare un giro. Sam voleva vedere l’arena e io volevo vedere te”.
“Oh, ti ringrazio della sorpresa, piccolo mio”, la voce di Bilbo tremò appena, “Ma ricordi cosa mi hai promesso? Non ti devi stancare, lo sai…”
“Ma zio, io mi sarei annoiato da solo in albergo! E poi mi mancavi… ti prometto che non faremo tardi, torneremo prima di cena”.
“E’ così, signor Baggins”: la rotonda figura di Hamfast Gamgee fece la sua comparsa sulla soglia. Per mano teneva un ragazzino biondo: Samvise, il suo figlio minore. “Le chiedo scusa, so che avrei dovuto avvertirla…”
“Non importa, Ham, mi ha fatto piacere vedervi”, lo fermò Bilbo, “Stai solo attento che Frodo non si stanchi troppo”.
“Ma certo, sarà mia massima premura”.
 
“Beh, piccolo mio, ora che sei qui” continuò Bilbo rivolto a Frodo, “Ti andrebbe di accompagnarmi in palestra? Pensavo di allenarmi un po’ e cominciare a conoscere gli avversari. Tu e Sam potreste sedervi a guardarmi e a fare il tifo per me”.
 
“Sììì!” esclamarono all’unisono i due ragazzini, facendo ridere i rispettivi parenti.
 

 
 
“Se non la pianti di fissarlo così sarà lui a fare la prima mossa e a cercare un pretesto per provocarti”
“Non chiedo di meglio”.
“Maledizione, Thorin! Ti ho portato qui per cercare di pensare ad altro, per sfogare la tensione, non per…”
“Ed è forse colpa mia se quel lerciume ha avuta la tua stessa idea?”
 
Dwalin scosse la testa sconsolato: tenere a bada Thorin si stava dimostrando cento volte più difficile del previsto. Di quel passo il suo amico non avrebbe avuto bisogno del torneo per affrontare Azog: lo avrebbe fatto fuori ancora prima dell’incontro inaugurativo e subito dopo sarebbe stato sbattuto al fresco.
Che gran casino.
 
“Ehi, Dwalin guarda un po’ chi è arrivato”.
Il tono di Thorin non prometteva nulla di buono: Dwalin si voltò per cercare di capire a chi alludesse e vide Bilbo Baggins salire sul ring.
 
“Bene bene bene” sogghignò Thorin, “Proprio quel che mi ci voleva”.
“Lascialo stare”, sospirò Dwalin, intuendo le intenzioni dell’amico.
“Lo hai detto tu che devo cercare di distrarmi, no?” lo rimbeccò Thorin, avviandosi in direzione di Bilbo.
 
“La vedo male” borbottò Dwalin, scuotendo la testa, ma senza intervenire. Perlomeno Thorin aveva smesso di fissare in cagnesco Azog.
 
Bilbo si voltò in quel momento verso di loro: Thorin lo aveva ormai raggiunto.
“E così fai sul serio, eh pulcino?” lo apostrofò, “Ero sicuro che scherzassi riguardo alla partecipazione”.
“Mai stato più serio signor Durin” ribattè freddamente, il biondo.
“Conosci il mio nome”, borbottò Thorin, alzando un sopracciglio, sorpreso.
“Anche se sei stato così cafone da non presentarti, il tuo è un volto piuttosto noto”.
 
Bilbo non era mai stato così gelido con qualcuno che non fossero i suoi odiati cugini, ma Thorin Durin sembrava tirare fuori il peggio da lui.
 
“Ma davvero” questa volta la bocca di Thorin si allargò in un ghigno di derisione e divertimento, “Il primo a comportarsi da cafone poco fa sei stato tu, quando mi sei venuto addosso in quel modo. Cos’è, cercavi forse un incontro ravvicinato con il famoso erede dei Durin?”
 
Bilbo rimase senza parole di fronte a quello sfoggio di totale presunzione.
Avrebbe anche potuto leggervi una qualche nota maliziosa se non fosse per il totale disprezzo emanato dall’altro.
Era talmente furioso che non sapeva come ribattere: avrebbe solo voluto prenderlo a pugni.
 
Thorin parve leggergli nel pensiero, perché le sue successive parole furono:
“Se è un incontro che cercavi, posso accontentarti subito: cercavo giusto qualcuno con cui allenarmi. Avanti, dimostrami quanto sei serio”.
 
Questa volta fu Bilbo a sorridere, compiaciuto: “Non chiedo di meglio”.
 
 
Dalla piccola tribuna Frodo, Hamfast e Samvise osservavano tutta la scena.
“Zio Bilbo ha trovato un nuovo amico”, esclamò il piccolo Baggins.

 
 
 
 
 
 
Lo soooooo, è corto >----<
Scusatemi! In realtà non pensavo di aggiornare così presto… però volevo lasciarvi qualcosa per il week end e mi è venuta l’ispirazione, così… volevo inserire il combattimento Bilbo-Thorin ma ho pensato fosse meglio conservarlo per il prossimo capitolo.
Intanto ha fatto la sua comparsa Frodo ^__^: cosa vuol dire che è lui la ragione per cui Bilbo vuole vincere? Lo scoprirete presto ^--^… credo :P
 
Grazie mille a tutti quelli che hanno letto, a chi ha messo la storie nelle preferite (MissWilde25) nelle seguite (leila91, baileyzabini90, yuna_19) e a chi ha speso tempo per recensire (lucri, fuji, leila, missWilde25).
Grazie a tutti!! <3 
   
 
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