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Autore: mikyintheclouds    18/06/2016    4 recensioni
Lily e James devono preparare la pozione Amortentia. Costretta a lavorare al fianco di James, Lily si accorge di lui, della sua presenza, di provare una sorta di sentimento per lui...che sia amore vero, o solo "colpa" del potente filtro d'amore?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Lily Evans non era mai stata così in ritardo.
Rettifico, Lily Evans non era mai in ritardo.
Di solito arrivava in aula almeno cinque minuti prima che la lezione cominciasse, soprattutto quando era la prima della giornata, per scegliersi il posto migliore, quello con la luce giusta, in modo da non dover sforzare la vista, e abbastanza vicino al professore da riuscire a sentire tutto per poter prendere quanti più appunti riuscisse.
Quella mattina, tuttavia, mentre cercava disperatamente il libro di Pozioni sotto mucchi di vestiti e cianfrusaglie non sue, si malediceva per essersi svegliata così tardi, per averci messo secoli ad alzarsi dal letto e, soprattutto, per non essere andata a coricarsi prima la sera precedente.
Aveva aiutato Mary MacDonald, una delle sue migliori amiche, a studiare Trasfigurazione in Sala Comune, poi Marlene McKinnon e Alice Prewett le avevano raggiunte saltellando e ridacchiando, visibilmente euforiche, in particolare Alice che aveva il viso rosso e un sorriso a trentadue denti e, si sa, una chiacchiera tira l’altra e l’inseparabile quartetto si era ritrovato in dormitorio a parlare della dichiarazione d’amore che Alice aveva ricevuto quella sera da Frank Paciock, loro coetaneo e anch’egli fiero Grifondoro, di quanto fosse carino, adorabile, del fatto che anche Mary volesse un ragazzo, dei ragazzi in generale, dell’amore, di James Potter, di quanto Lily non lo sopportasse, dei progetti per il futuro, dei MAGO imminenti, del nuovo taglio di capelli che Marlene aveva intenzione di farsi, di nuovo di amore, di ragazzi e di quanto fosse bello avere un ragazzo gentile come Frank Paciock.
Era notte inoltrata quando avevano finalmente deciso di spegnere la luce e adesso Lily guardava invidiosa e sconsolata le amiche che si godevano ancora almeno un’ora buona di sonno, mentre lei doveva correre a lezione.
Trovò il suo libro sotto una gonna di Mary e si ripromise di sgridarle una volta tornata in dormitorio… non si poteva vivere in quel disordine, per tutti i Gargoyle!
Recuperò rapida la borsa che teneva sopra una sedia, afferrò il mantello appeso all’attaccapanni vicino alla porta e scese a perdifiato lungo la scala a chiocciola che portava alla Sala Comune, superò il buco del ritratto schivando due piccolissimi ragazzini del primo anno e corse il più velocemente possibile, prendendo tutte le scorciatoie che conosceva, evitando gradini che sapeva essere trappole e sperando di non trovare Pix lungo la strada, altrimenti avrebbe potuto dire definitivamente addio alla lezione di Pozioni.
Maledisse almeno tre volte le scale che avevano la sgradevole abitudine di voler cambiare proprio quando qualcuno era di fretta e sperò che almeno Lumacorno le avrebbe perdonato quel piccolo ritardo… doveva valere pur comunque qualcosa il fatto di essere la migliore allieva del corso, nonché la studentessa preferita del Professore. Non che fosse solita ricorrere a quei trucchetti, ma a mali estremi, estremi rimedi.
Era quasi arrivata, accaldata e rossa in viso, quando sentì lo stomaco gorgogliare rumorosamente e si maledisse per non aver preso nulla da mangiare. Essendosi svegliata così tardi, sapeva di non avere alcuna speranza di poter fare colazione, ma avrebbe almeno potuto sgraffignare qualche Zuccotto di Zucca da quelli che Marlene era solita tenere in dormitorio.
Finalmente raggiunse il portone dell’aula di Pozioni, lo spinse e andò a sbattere contro qualcosa, o meglio qualcuno.
Rimbalzò indietro leggermente e fu subito agguantata da due forti braccia, le braccia di James Potter.
“Maledetto Potter!” Imprecò quando si rese conto di chi fosse, sfregandosi il naso dolorante.
“Buongiorno anche a te, Evans!” Disse il ragazzo con il suo solito tono allegro. “Abbiamo fatto le ore piccole, vedo.” Continuò, soffermandosi a guardarla.
In effetti, accaldata in viso, con i capelli spettinati e sicuramente le occhiaie a mezza faccia, non doveva essere un gran bello spettacolo.
Rendendosi improvvisamente conto di essere ancora tra le sue braccia, si divincolò e gli passò accanto dirigendosi alla sua postazione preferita, accorgendosi solo allora del caos che ragnava in quell’aula.
Si guardò intorno in cerca del Professore e, vedendola così disorientata, James venne in suo aiuto.
“Tranquilla, Evans, il Luma non è ancora arrivato. Accidenti, Felpato, vedi com’è fortunata la Evans? Fa una volta ritardo e non c’è il Professore, perché a noi non va mai così bene?”
“Forse perché noi facciamo tardi quasi ogni giorno, Ramoso.” Rispose tranquillamente Sirius Black.
“Già, forse hai ragione.” Concordò James, sghignazzando. “Ma torniamo a noi, Evans.” Riprese avvicinandosi a Lily e circondandole le spalle con un braccio. “Raccontami un po’ cos’avete fatto tu e le ragazze ieri sera… ho come l’impressione che ve la siate spassata alla grande. Potevate almeno invitarci, avremmo contribuito ad animare la serata… tu cosa ne pensi Lunastorta?”
In quel momento, un respiro affannoso e dei passi leggermente strascicati annunciarono l’arrivo del Professor Lumacorno. Lily prese al volo l’occasione per liberarsi dalla sgradevole sensazione del braccio di Potter sulla sua spalla e si pose davanti al suo calderone, vicina ad Emmeline Vance, mentre il Professore lanciava un incantesimo alla lavagna, facendo comparire gli ingredienti e la ricetta di una pozione e salutava calorosamente gli studenti: “Buongiorno miei cari ragazzi! Perdonate il ritardo, ma ieri sera sono stato trattenuto a parlare fino a tardi nell’ufficio del Preside e devo aver scordato di puntare la sveglia.”
-Per lo meno non sono l’unica-. Pensò Lily, divertita, iniziando diligentemente a scrivere sulla pergamena le istruzioni apparse alla lavagna, mentre gli altri studenti, che speravano di poter saltare definitivamente la lezione quando non avevano visto Lumacorno arrivare, strisciavano tristemente i piedi in direzione dei loro calderoni, borbottando malinconici tra loro.
“Allora.” Riprese con fatica Lumacorno, raggiungendo la cattedra e sedendosi pesantemente sulla sedia. “Chi sa dirmi, leggendo gli ingredienti, cosa andrete a preparare oggi?”
In aula calò un disorientato silenzio, due sole mani scattarono in aria: quelle di Lily Evans e di Severus Piton.
“Oh, beh, avete alzato la mano praticamente insieme, ma, per cavalleria, prego Lily.” Invitò il Professore, per nulla stupito che la sua pupilla sapesse la risposta.
“Sembrerebbe Amortentia.” Rispose Lily sicura, provocando risatine soffocate da parte delle sue compagne.
“Esattamente! Dieci punti a Grifondoro. Ora, chi sa dirmi quali sono gli effetti di questo filtro?” Chiese nuovamente il Professore.
Ancora una volta, le mani di Lily e Severus scattarono in aria e questa volta Lumacorno decise di far rispondere a Piton che, con la sua solita voce annoiata e strascicata, disse: “L’Amortentia provoca, in chi la beve, una forte ossessione nei confronti della persona che ha preparato e consegnato la pozione. Al malcapitato sembra di essere follemente innamorato del produttore della pozione, ma, una volta finito l’effetto, i suoi sentimenti tornano ad essere quelli che aveva prima di assumere la pozione stessa, in quanto non è possibile obbligare una persona ad amare qualcuno.” Concluse, guardando di sottecchi Lily.
“Nel suo caso, la malcapitata scapperebbe anche se fosse sotto il più potente filtro d’amore, dopo aver visto i mutandoni lerci che porta.” Bisbigliò James a Sirius, non curandosi di tenere un tono di voce eccessivamente basso, facendo ridere sia l’amico, sia la maggior parte degli altri ragazzi.
Il volto pallido di Piton riprese un po’ di colore e abbassò il capo, mettendosi a fissare il suo calderone ancora vuoto, mentre Lumacorno, facendo finta di non aver sentito, assegnava dieci punti a Serpeverde e invitava i ragazzi a cominciare a preparare la pozione.
“La pozione ha bisogno di due giorni di cottura, quindi per vedere i risultati dovremo aspettare la lezione di domani, ma vorrei che cominciaste fin da oggi la vostra relazione, perché poi domani avrete solo il tempo di completarla con l’aggiunta dei profumi che sentite quando l’annusate e che, ricordo, sono peculiari per ciascuno di voi. Mi raccomando, per tanto, di farla come si deve, perché non potete copiare e se non scrivete i profumi, prenderete una bella D. Al lavoro, adesso.”
Tutti si misero a tagliuzzare i petali di rosa, accendere il fuoco, aggiungere il peperoncino e, quando Lily stava mescolando, quasi pronta a bucare le uova di Ashwinder per poi farne colare il contenuto nel calderone, fu deconcentrata dalla potente voce del Professor Lumacorno che urlò: “Potter, Black, mi avete seccato!”
I due ragazzi, infatti, avevano passato i tre quarti della lezione a parlottare tra loro, ridacchiare e lanciarsi oggetti, distraendo e disturbando gli altri come se fossero due ragazzini di undici anni.
“Signor Potter, prenda le sue cose e si trasferisca vicino alla signorina Evans, al posto della signorina Vance. Vediamo se così la smetterete di fare i ragazzini.”
Lily, rendendosi conto di essere stata tirata in causa e, soprattutto, di doversi sorbire Potter per il resto della lezione e probabilmente anche per il giorno seguente, maledisse mentalmente il Professor Lumacorno e fulminò con lo sguardo James che, al contrario, aveva preso quella “punizione” come un premio e ora camminava tronfio verso di lei, con un sorriso da un orecchio all’altro.
“Buongiorno di nuovo, mia piccola Evans.” Disse quando la raggiunse, appoggiando le sue cose un po’ ovunque, andando anche ad occupare lo spazio di Lily che si alterò immediatamente.
“Tieni le tue cose dalla tua parte, Potter e fai silenzio. Non voglio essere richiamata per colpa tua.”
“Tranquilla, il Luma stravede per te. Non oserebbe mai dirti nulla.”
“Smettila di chiamarlo così, è davvero irritante.”
“Come, non lo chiamate anche voi così quando vi ritrovate nel vostro club di bavosi?”
“Sei forse geloso perché non sei stato invitato a farne parte?”
“Io geloso, Evans? Anche volendo, non avrei il tempo di frequentare un gruppetto di secchioni. Ho una certe reputazione da difendere, io.”
“Quella di pallone gonfiato è sana e salva, Potter, tranquillo.”
James ridacchiò e la guardò ammirato.
“Mi piace quando fai così l’acida con me, Evans. Mi fai venire ancora più voglia di uscire con te. A proposito… quando hai detto che usciamo?”
“Mmhh… fammi pensare… quando il mondo si capovolgerà.”
James rise ancora una volta. Per tutti i Troll di montagna, quanto amava quella ragazza! Non solo era bella e intelligente, sapeva anche essere sagace, spiritosa, divertente e lui era completamente cotto di lei, anche se non era ancora riuscito a dimostrarglielo nel modo corretto. Ma ci sarebbe riuscito, prima o poi; nessuna ragazza sapeva resistere al fascino di James Potter.
“Potter, se non vuoi ritrovarti una bella T in Pozioni ti consiglio si smetterla. Ti ho messo accanto a Lily per osservare come lavora, in silenzio e giudiziosamente, non per distrarla. Lasciala in pace e concentrati.”
James smise di ridere, ma continuò a guardare Lily che, sentendosi osservata, si girò verso di lui con uno sguardo omicida.
“Sto solo facendo quello che ha detto il Luma… osservo come lavori.” Sussurrò James, giustificandosi.
Aggiunsero l’acqua di Luna come ultimo ingrediente, diedero una bella mescolata, poi lasciarono l’aula, salutati da Lumacorno che, intanto, dava istruzioni per l’indomani: “Perfetto! Lasceremo qui i calderoni e domani vedremo cosa avete prodotto. Non dimenticatevi di scrivere la vostra relazione, perché avrete solo il tempo di aggiungere i risultati! Arrivederci!”
 
Il resto della giornata passò tutto sommato bene e presto Lily si dimenticò che l’indomani avrebbe dovuto lavorare nuovamente a fianco di James Potter, almeno fino a quando non lo rivide a cena e lui non perse occasione di farglielo presente.
“Allora, compagna di calderone, domani saremo ancora vicini!” Disse, circondandole le spalle con un braccio e attirandola verso di se. Lily si ritrovò schiacciata al corpo del ragazzo, tanto che riusciva a sentirne i muscoli tesi sotto il maglione e il leggero profumo di deodorante che aveva.
“Che fortuna!” Rispose, acida, assestandogli una gomitata nelle costole.
Si staccò da lui e fece per andare a sedersi vicina a Marlene, ma lui non demorse e la raggiunse con una falcata.
“Io non ti piaccio.” Affermò James.
“Che occhio, Potter! Mai pensato di diventare un investigatore privato?”
“Un che cosa?” Chiese James, curioso e confuso.
“Lascia perdere!” Disse stancamente Lily, sedendosi pesantemente sulla panchina e iniziando a guardarsi intorno per decidere cosa prendere da mangiare.
“Voglio sapere perché.” Ribatté James, incastrandosi fra lei e uno sfortunato ragazzino del primo anno che venne spinto, con assoluta non curanza, mezzo metro più in là.
“Perché cosa?” Domandò Lily, leggermente irritata da tutta quella insistenza.
“Perché non ti piaccio?” Continuò il ragazzo, risoluto.
Lily allora si voltò verso di lui per poterlo guardare direttamente negli occhi e dirgli le cose in faccia una volta per tutte. “Perché sei insopportabile. Sei pieno di te stesso, vai in giro sempre giocando con quello stupido boccino, credendo che questo faccia cadere le ragazze ai tuoi piedi e sei arrogante, solo perché sei un bel ragazzo, Caposcuola e Cercatore. Non sei altro che un pallone gonfiato.”
Dicendo questo, Lily non si era accorta di aver alzato tanto il tono di voce, ma si rese conto di avere gli occhi di parecchie persone puntati su di sé e, con suo sommo orrore, realizzò di essere a pochissimi centimetri dal volto di James che, sorridendo amaramente, si perse qualche secondo in quei due bellissimi occhi verdi, metabolizzando le parole che lei gli aveva detto.
“Vedi solo quello che vuoi vedere.” Replicò piano, poi si alzò, voltandole le spalle, senza più proferire parola, senza ridacchiare, allontanandosi senza la sua solita camminata baldanzosa, lasciandola sbigottita.
James risalì in dormitorio, senza aver cenato, con le parole di Lily che ancora rimbombavano nella sua testa e bruciavano sul suo animo orgoglioso. Non era la prima volta che lo definiva un pallone gonfiato, ma quel giorno c’era qualcosa di diverso nel suo sguardo e capì che, se non fosse cambiato, se non le avesse mostrato chi era James Potter in realtà, l’avrebbe persa per sempre. Doveva mettere la testa a posto. Le avrebbe fatto vedere quanto si sbagliava. L’avrebbe fatto a partire dall’indomani.
 
Faceva stranamente caldo nell’aula di Pozioni quella mattina e Lily era sicura che fosse per via degli effluvi dei vari filtri d’amore che ancora sobbollivano nei calderoni e per il miscuglio di profumi che annebbiava un po’ i sensi.
Lily prese posto davanti al calderone, estraendo dalla borsa la pergamena, su cui aveva già scritto la propria relazione, e la piuma. Sentì uno spostamento d’aria dietro di sé e rimase sorpresa dal constatare che si trattasse di James Potter… mancavano ancora un paio di minuti all’inizio della lezione, dopotutto.
“Buongiorno Evans.” La salutò lui allegramente.
“Buongiorno.” Ricambiò Lily, guardandolo stupita. Non si aspettava di essere considerata, non dopo lo sfogo che aveva avuto la sera prima in Sala Grande. Se ne era pentita, ma, per tutte le barbe di Merlino, le aveva proprio tirato fuori le parole di bocca con la sua insistenza!
Si aspettò qualche commento dal ragazzo, invece lo vide osservare la propria pozione e scrivere sulla pergamena.
Decise di fare lo stesso e completò gli spazi che aveva lasciato vuoti, annotando il colore, madreperlaceo, il modo a spirale con cui usciva il fumo e si chinò, poi, sul calderone per poter sentire più distintamente i profumi.
Sentiva un sentore di qualcosa di antico, l’odore che avevano i libri della biblioteca che tanto amava leggere, poi un profumo più intenso, quello dell’erba e delle foglie bagnate che sentiva nei boschi da piccola, quando andava a giocare con Severus e poi un profumo che non seppe associare a qualcosa di distinto, ma che sapeva di aver già sentito e che era in qualche angolo del suo cervello. Era fresco e delicato, sapeva di pulito ed era molto invitante.
Ci stava ancora pensando, quando James si chinò verso di lei.
“Che stai facendo?” Chiese lei, quasi urlando, ritraendosi.
“Sì.” Disse il ragazzo a sé stesso, scrivendo poi qualcosa sulla pergamena.
“Mi vuoi spiegare?” Domandò Lily, ancora confusa.
“Nulla, Evans, scusa, lascia perdere.”
Lily non era di certo una che demordeva così facilmente, infatti strappò la pergamena di mano al ragazzo e lesse l’ultima cosa che aveva scritto.
‘Lily Evans’.
Come?
Perché James Potter aveva scritto il suo nome vicino a quello di ‘manico di scopa’ e ‘polpettone di mia madre’?
Rimase a fissarlo, mentre i loro compagni entravano in aula, preceduti da Lumacorno.
“Buongiorno Lily. Oh, Potter! Buongiorno anche a te! Che sorpresa trovarti qui così presto.”
“Buongiorno a lei, Professore. Se Evans fosse così gentile da ridarmi la mia pergamena, le consegno subito la mia relazione.”
“Ottimo!” Disse Lumacorno avvicinandosi al calderone di James per esaminare la pozione. Il colore non era così madreperlaceo come quello di Lily, ma era comunque un ottimo lavoro.
“Molto bene!” Affermò fiero il Professore, prendendo la pergamena che James aveva appena tolto dalle mani di un’ancora scioccata Lily, che tentò di riscuotersi, cercando di finire il suo compito.
I pensieri che le affollavano la mente, tuttavia, le impedivano di concentrarsi e si ritrovò a guardare James, bene attenta a non farsi notare.
Lo osservò mentre puliva il tavolo da lavoro, i muscoli che si potevano intravedere nonostante il maglione della divisa, un’espressione concentrata in viso e una mano che ogni tanto andava ad aggiustarsi gli occhiali. Quelle braccia forti e quelle mani calde che l’avevano stretta a quel corpo muscoloso più di una volta…
Improvvisamente ebbe un flash e si ricordò dove aveva sentito il profumo che emanava la sua pozione, era quello del deodorante di James.
Il pensiero la fece arrossire violentemente, o forse era tutto quel fumo che le faceva sentire caldo.
Andiamo, era semplicemente ridicolo!
Lei era Lily Evans e lui era James Potter… erano come il nord e il sud, agli antipodi!
Eppure aveva ripensato alle parole di James durante la notte… ‘vedi solo quello che vuoi vedere’.
E se fosse vero? Se si stesse precludendo la possibilità di conoscerlo per dei pregiudizi che aveva maturato nei suoi confronti durante quegli anni?
Era innegabilmente un bel ragazzo, inoltre era intelligente, coraggioso, leale e altruista, quando decideva di togliersi per un momento la maschera da arrogante che amava così tanto indossare.
Era il leader del suo gruppo di amici e, se anche il tranquillo e assennato Remus Lupin, aveva una buona opinione di lui, qualcosa di vero sul fatto che, nonostante tutto, fosse un bravo ragazzo, ci doveva pur essere, no?
Lui, inoltre, aveva appena scritto il suo nome su quella pergamena, quindi voleva dire che una delle cose che amava di più era il suo profumo, quindi, in sintesi, voleva dire che amava lei.
Lily arrossì ancora di più… faceva decisamente caldo e tutti quei profumi le inebriavano i sensi…
Sapeva che lui le moriva dietro da tempo, ma, se prima pensava fosse solo un capriccio, uno scherzo, una sua ennesima presa in giro, adesso era più che evidente ai suoi occhi che James Potter non mentiva affatto quando le faceva i complimenti, seppure velati da quel suo modo borioso di dirli, e quando la invitava ad uscire.
Lo guardò ancora. Doveva ammettere che era affascinante.
Come, come, come?
Lily Evans aveva appena ammesso con sé stessa che James Potter fosse affascinante?
Per un momento pensò che forse Potter aveva corretto il suo Succo di Zucca con l’Amortentia, quella mattina.
Non poteva credere a quello che stava per fare, ma tutto quel fumo, quel calore, Frank e Alice che si erano fidanzati, tutto quel parlare d’amore, l’Amortentia stessa, non lasciarono alternative.
Sbirciò ancora una volta James, che parlava scherzoso con un loro compagno, e un sorriso le decorò le labbra, prese la sua pergamena e, accanto ai profumi che aveva già scritto, aggiunse: “James Potter.”
 
 
 
 
 
Ciao!!! Eccomi con un’altra storia su una delle mie coppie preferite di Harry Potter… Lily e James =)
Fatemi sapere cosa ne pensate!
 

   
  
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