Film > Alice nel paese delle meraviglie
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Autore: vavvina_95love03    23/06/2016    2 recensioni
[Dopo gli eventi di ATTLG] E gli anni passavano, tra i mesi in mare, gli scambi commerciali in tutto il mondo e gli inseguimenti da parte di pirati. Alice, non pensava ad altro che alle nuove avventure da vivere, si sentiva libera, senza alcun tipo di regole e di legami; ma l’amore spesso è imprevedibile e colpisce una persona quando meno se lo aspetta! Ed è quello che successe alla giovane Alice qualche anno più tardi…
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Liddell, Altro personaggio, Quasi tutti
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: Spoiler!
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Il giardino dell’Imperatore

 

 

 

    Erano passati diversi anni da quando Alice aveva detto addio al Cappellaio e a tutti i suoi amici di Sottomondo.

    Dopo l’ultima visita a Wonderland era ritornata da poco nel suo mondo e con la madre aveva inaugurato la nuova compagnia navale “Kingsley&Kingsley” e, nonostante, gli Ascot sperassero che la compagnia colasse a picco come una nave che affonda, ciò non avvenne, anzi Alice divenne il miglior capitano, donna, del suo secolo.
    Durante gli anni in mare Alice pensava spesso ai suoi amici di Marmorea, sperava ogni notte di poterli sognare e di incontrarli nei giardini della memoria o nel palazzo dei sogni, ma questo non avvenne mai; ma nonostante ciò, non smetteva di credere che un giorno li avrebbe rivisti…
    Gli anni passarono, tra mesi in mare, scambi commerciali in tutto il mondo ed inseguimenti da parte di pirati. La signora Kingsley, sperava che sua figlia un giorno decidesse di fermarsi e di mettere su famiglia, ma questo non era ancora nei pensieri della ragazza, la quale non pensava ad altro che a nuove avventure da vivere. Si sentiva finalmente libera, senza nessun tipo di regole e di legame (oltre alla madre). Ma l’amore spesso è imprevedibile e colpisce una persona quando meno se lo aspetta! Ed è quello che successe alla giovane Alice qualche mese più tardi…

    Era una normale giornata di navigazione, il cielo era azzurro, il mare era calmo e soffiava una leggera brezza, tutto procedeva a gonfie vele. Alice stava studiando le carte nautiche quando James Harcourt, entrò in cabina per avvisarla che entro poche ore avrebbero raggiunto le sponde della Cina.   
   
Alice sapeva che James provava più di una semplice ammirazione nei suoi confronti, ma dal canto suo lei aveva sempre provato per lui rispetto e una semplice simpatia. Qualcosa però stava cambiando in questo suo modo di guardarlo e ogni volta che si trovavano da soli, il suo cuore cominciava a batterle sempre di più velocemente. Ma sapeva che quello che stava iniziando a provare non era giusto nei confronti di un’altra persona che non vedeva da anni e questo la faceva star male e la confondeva sempre più. La sua testa le diceva una cosa, mentre il suo cuore gliene diceva un’altra.
    A chi dei due dar ragione?”. Alice si poneva spesso questa domanda e un giorno la risposta arrivò come un fulmine a ciel sereno.

    Erano arrivati in Cina da qualche giorno e James ed Alice stavano passeggiando per i giardini dell’Imperatore. I dubbi del suo cuore non si erano ancora placati e pensava che presto, per ironia della sorte, sarebbe impazzita pure lei, se non fosse che una farfalla di colore blu si mise a svolazzare lungo il sentiero che i due giovani stavano percorrendo.
    Alice, senza dare alcuna spiegazione James, si mise a correre nella stessa direzione presa dalla farfalla, fino ad arrivare in un giardino pieno di ogni varietà di meravigliosi fiori. La farfalla era sparita e Alice provò a cercarla senza alcun risultato. Sconfortata si sedette sul bordo della fontana posta al centro del giardino e si mise a piangere. Aveva riconosciuto in quella farfalla il Brucaliffo, ne era sicura, non avrebbe mai potuto dimenticarsi dei suoi amici! E fu propri in quel momento che, tra le lacrime, il tempo sembrò quasi fermarsi; il giardino si riempì di tante luci diverse e la fontana cominciò a parlare con una voce a lei molto famigliare…
    «No! la fontana non sta parlando veramente con la sua voce…» si disse tra sé e sé Alice. E fu solo quando si girò verso l’acqua della che vide distintamente il volto del suo amato Cappellaio.
    «Cappellaio sei veramente tu, tu?» disse lei sporgendosi sempre di più verso il pelo dell’acqua.
    «Certamente Alice, chi dovrei essere?!?» disse lui con una faccia alquanto perplessa.
    «Oh, Cappellaio, non sai quanto io sia felice di rivederti, sono passati così tanti anni che ho cominciato a pensare che non vi avrei più rivisti, che non ti avrei più rivisto e… io…» Alice era così tanto felice che le lacrime cominciarono a rigarle nuovamente il volto, ora sempre più arrossato.
    «Shhh, calmati mia dolce Alice, fai un bel respiro. Io sono qui e qui con me ci sono anche tutti gli altri che…».
    Il Cappellaio non riuscì a finire la frase che tutti i loro amici si misero davanti per poter salutare Alice: Pincopanco e Pancopinco – “Sempre i soliti” si ritrovò a pensare Alice – il Ghiro e il Leprotto Marzolino (che sembrava più fuori di testa che mai), il Bianconiglio, lo Stregatto (che rivolse ad Alice uno dei suoi sorrisi stregati), Bayard (che si mise ad abbaiare e scodinzolare felice) e la dolce regina Mirana.
    Erano tutti lì e la Regina Bianca prese la parola: «Alice, mia cara, che piacere rivederti, ero convinta che questo mio piccolo incantesimo non sarebbe riuscito… Come anche il riuscir a far venire fin lì il Brucaliffo, ma vedo che a quanto pare mi sono sbagliata», disse sorridendo fra sé e sé, «Ciononostante, non so quanto questo possa durare ancora, perciò ti lascio parlare con Tarrant, mentre noi provvederemo a lasciarvi parlare da soli, vero ragazzi…» concluse rivolgendosi a tutta la compagnia li presente.
    «Certo!» risposero all’unisono i suoi amici.
    «Bene» riprese Mirana «Noi ora vi lasciamo e, Alice, ricordati che a volte seguire il proprio cuore è la cosa migliore che noi possiamo fare per noi stessi, ma anche per le persone che ci stanno accanto; non dimenticarlo mai e vedrai che la vita ti sorriderà sempre…» e così dicendo Mirana e gli altri se ne andarono lasciano soli i due.
   Chissà perché ci hanno lasciati soli e perché la Regina mi avrà detto quelle cose, ma soprattutto di cosa vorrà parlarmi il Cappellaio?” si domandò Alice.
    «Alice» disse Tarrant «Non credo ci rimanga molto tempo, ti abbiamo contattata perché abbiamo saputo che c’è qualcosa che ti affligge…».
    Alice sgranò gli occhi e guardò il Cappellaio con aria sbalordita. «Ma voi come fate… Cioè tu sai…», era agitata e le sue gote si erano leggermente colorate di rosso.
    «Si Alice lo so, e credimi non potrei che essere più felice per te. Hai trovato una persona che ti ama per quello che sei e che, sarei pronto a scommetterci il mio cilindro, sarebbe pronta a proteggerti dal mondo intero se ce ne fosse bisogno!».
    Alice non sapeva che dire, sapeva che il Cappellio aveva pienamente ragione, che James l’avrebbe fatto, ma lei non sapeva ancora se quello che provava per lui fosse amore o una semplice infatuazione. «Ma Cappellaio, io non riesco a capire i miei sentimenti, è la prima volta che mi trovo a fare i conti con una cosa come l’amore e non so come comportarmi…».
    «Ma è semplice Alice, proprio come bere una tazza di the con pasticcini!».
    «Perdonami ma non riesco a capire la tua metafora».
   «Alice… Non devi far altro che liberare la tua mente da ogni tipo di pensiero. Quando c’è di mezzo l’amore non devi pensare assolutamente a niente. L’amore è pazzo e credimi mia cara, io ne so qualcosa in merito».
    Il tempo a disposizione per i due stava per esaurirsi, Alice lo capì per il fatto che la voce del Cappellaio si faceva mano a mano sempre più flebile e lontana, quasi come un eco, «Cappellaio!» lo richiamò preoccupata che l’amico non fosse più lì in ascolto.
    «Credo che il nostro Tempo sia arrivato al termine. Sai, sarà meglio che dopo vada a farci quattro chiacchiere…!» disse un Cappellaio al quanto irritat. «Ascoltami, non perdere altro tempo con il tuo James. Per me, saperti felice accanto ad una persona che ti ama è il miglior regalo che mi si potesse fare… Sono sicuro che presto capirai ciò che intendo e ciò che tu provi…».
    «Cappellaio, aspetta! C’è una cosa che vorrei dirti prima che ci diciamo un’altra volta addio…». Alice non sapeva se quello che stava per dirgli l’avrebbe aiutata o avrebbe fatto soffrire entrambi. Fatto stava che non poteva dirgli addio un’altra volta senza avergli detto ciò che provava per lui… «Tarrant… Io…».
    «Lo so Alice… Anche io ti amo e ti amerò per sempre ed è proprio per questo che tu ora devi vivere la tua vita nel tuo mondo. Un giorno, chi lo sa, potremmo incontrarci in una nuova vita e potremmo stare insieme per sempre, ma quel giorno non è in questa vita...».
    Alice si mise a piangere, sia per l’emozione sia per la tristezza infinita di quel momento. Amava il Cappellaio ed il Cappellaio amava lei, ora non c’erano più segreti tra di loro, sapeva che quello che Tarrant le stava dicendo era la pura verità, lei sarebbe dovuta andare avanti senza mai però dimenticare il suo passato. «Cappellaio, grazie…».
     «Non c’è di che Alice» le sorrise Tarrant.
    «Cappellaio ascolta, dici che io e te ci rivedremo ancora in questa vita?» ormai le lacrime scendevano copiose sul suo viso.
    «Chi lo sa, la vita è piena di misteri e tutto potrebbe succedere nei suoi sentieri… Oh! Ho fatto una rima?!?».
    Alice sorrise, no non avrebbe mai potuto dimenticare il Cappellaio e i suoi amici, né in questa vita né in altre, «Addio Cappellaio», disse con un sorriso e le lacrime agli occhi.

    «Addio Alice…».
    La voce del Cappellaio si disperse nel giardino, il tempo parve di nuovo tornare a scorrere e dopo pochi istanti Alice udì la voce di James chiamarla. «Alice… dove siete…».

    «James sono qui!», gli rispose di rimando a ragazza.
    Poco dopo James, che sembrava aver corso una maratona, raggiunse Alice alla fontana, «Capitano, meno male che vi ho trovata, siete corsa via così all’improvviso. Spero di non averle detto qualcosa che le abbia arrecato offesa», il ragazzo era alquanto preoccupato.
    «No James, state tranquillo, voi non mi avete per niente offesa, è che avevo visto qualcosa che non vedevo da anni e non volevo perdermi l’occasione di rivederla».
    «E l’avete vista?», chiese James.
    «Oh se l’ho vista… rivederlo è stata una delle due cose più belle che mi siano capitate in questa giornata…» rispose Alice guardandolo negli occhi.
    «E quale sarebbe la seconda?» chiese James alquanto incuriosito.
   «Non l’ho ancora capita fino in fondo, ma credo che presto la scoprirò…» disse Alice sorridendogli. «Sarà meglio incamminarci verso il porto
Signor Harcourt, tra poche ore si salpa e non voglio assolutamente tardare al nostro prossimo sbarco in Argentina».
   «Certamente Capitano!» gli rispose con enfasi il suo sottoufficiale pronto ad incamminarsi verso l’uscita di quel magnifico e al quanto magico giardino.
    Alice ne era certa, quello che provava per James non era una semplice infatuazione, era amore… Un amore diverso da quello che prova per il Cappellaio, ma pur sempre amore e poi chi dice che una persona non possa amare più di una persona? Dopo tutto esistono varie tipologie di amore.

 

 

 

 

N.A. Ciaooooo…!!! Allora che dire, ieri sera mi sono messa un po’ a fantasticare sul futuro della nostra Alice… lo so nella mia “fantasia” Alice decide di “stare” con James… ora io sono una assoluta sostenitrice della coppia TarrantxAlice, ma ad essere realistici, non credo che Alice tornerà mai a Sottomondo e non volevo pensare che lei vivesse da sola e non avesse una famiglia e a me James non mi dispiace tanto come “secondo” partito per Alice (il primo sarà sempre Tarrant) e poi un po’ nel film si vede che a lui prova qualcosa per lei (anche se potrebbe essere semplice ammirazione)…

In molti magari si chiedono perché Alice si tenga tutto dentro senza dir niente alla madre, io penso che Alice sia una persona molto forte, ma una piccola parte di lei è fragile, come in tutte le ragazze e che questa sua fragilità non voglia mostrarla alle persone che le stanno attorno, l’unica persona alla quale Alice mostra questo suo lato è il Cappellaio.

Invece per chi si chiede come gli amici di Alice sanno di questo suo “problema”, beh non lo so nemmeno io… è un po’ come dire “come facevano a sapere che Alice si trovava a casa degli Ascot?” o cose così… diciamo che “Sottomondo sa tutto…!” ahahaha :’) Per finire spero che la lettura vi sia piaciuta, spero con tutto il cuore che sia stata scorrevole e con pochi errori ortografici, spero che la punteggiatura sia corretta, non sono molto brava in questo, nei temi non è che brillassi molto, questa è dopo tutto la mia terza storia, seconda storia sul fandom di “Alice nel paese delle meraviglie”… se volete lasciare un commento con una vostra opinione o anche con delle critiche costruttive sono ben accettate… e detto ciò ringrazio tutte le persone che sono arrivate a questo punto, grazie mille per aver letto questa mia pazzia! XD

   
 
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