Sommario:
‘I love you like rlb’ è divenuto una
componente famosa, accettata e preziosa del gergo americano. Il significato
delle lettere ‘rlb’ non è conosciuto, ma è
comunemente considerato come una forte dichiarazione di amore romantico, di
impegno e sacrificio.
Era
stato Dernier a dirlo per primo. Steve non avrebbe mai immaginato che una cosa
del genere avrebbe potuto sopravvivere la guerra e tutti gli anni che erano
passati da allora.
In
cui Tony impazzisce provando a capire perché questa frase ha un tale effetto su
Cap, Bucky prende in giro
la stampa, e Steve e Bucky si amano come rlb.
Note dell’autore:
ispirato da ‘Skyppy’s List, Howling Commandos Version’ by Odsbodkins
Note
della traduttrice: l’opera originale è “I love you
like rlb” di tolieawake
-.-.-.-.-.-
I love you like rlb
La
prima volta che la vide, Steve rimase immobile a guardarla. Tony, che stava
camminando e parlando e gesticolando selvaggiamente, tutto contemporaneamente
(come fa sempre Tony), all’inizio non se ne era accorto. Quando se ne accorse, si accigliò, girò sui
tacchi e si avviò verso dov’era Steve.
“Tutto
ok, Cap?” chiese, facendo scivolare gli occhiali da
sole abbastanza da poter dare un’occhiata a Steve.
“Sto
bene,” mormorò Steve, ma non riusciva proprio a spostare lo sguardo. Stava
guardando la grande vetrina del negozio accanto a lui, o meglio, stava
guardando oltre la vetrina, verso la maglietta dai colori vivaci che stava
indossando il manichino. Era di una vivida sfumatura di blu, attraversata da
dei vortici gialli e con delle lettere bianche mostrate orgogliosamente sul
petto.
I love you like rlb,
proclamava orgogliosamente.
“Che
c’è?” chiese Tony, ‘non l’hai mai sentito dire prima?”
Steve
deglutì, ma non rispose. Dietro il manichino c’era una serie di magliette, in
vari colori e fantasie, tutte che portavano la stessa frase – I love you like rlb.
“Io…” cominciò Steve, prima di fermarsi per schiarirsi la
gola. “Sai che cosa significa?” chiese.
“Uh,
è solo un modo di dire, Cap,” replicò Tony. “Sai,
tipo LOL o Got Milk? Le rose sono rosse. Una parte
molto importante della nostra cultura popolare che le persone usano senza pensarci
su troppo.” Poi diede una scrollata di spalle. “Non credo ci sia qualcuno che
sappia da dove viene, o cosa voglia dire ‘rlb’ – ma
tutti lo prendono come fosse, che ne so, una dichiarazione d’amore o una cosa
simile. Molto amore. Molto, moltissimo amore.” Tony aggrottò la fronte e
aggiunse. “Una volta ho regalato un braccialetto a Pepper
con su scritto I love you
like rlb. Molto
elegante, oro 24 carati, ogni tanto lo indossa.” Poi si fermò durante il suo
velocissimo discorso sconclusionato abbastanza a lungo per guardare Steve. “Sei
sicuro di stare bene, Cap? Perché sembra che tu abbia
visto tipo un fantasma.” Una pausa. “Non
hai visto un fantasma, vero?”
“No,
no, è solo che…” Steve permise alla sua voce di
spezzarsi, scrollando disperatamente le spalle, allontanando le mani dai
fianchi. Come avrebbe potuto spiegarsi. “Non so se le due cose sono collegate,”
disse, “ma lo dicevano alcuni tipi, durante la guerra.”
“Ah,”
disse Tony, girandosi per guardare le magliette nella vetrina. “Insomma, so che
questo modo di dire è in giro da un po’ di tempo. È una di quelle cose di cui
nessuno può essere certo su dove è iniziato o chi l’ha detto per primo.”
“Dernier,”
mormorò Steve.
“Cosa?”
Scuotendo
la testa, Steve fece un passo indietro rispetto alla vetrine, dandosi un
contegno. “Niente,” disse. Infilandosi le mani in tasca, per farle smettere di
tremare, anche se non l’avrebbe ammesso mai, si girò e si diresse nuovamente
per strada. “Non dobbiamo andare da qualche parte?” chiese.
-.-.-.-.-.-
“JARVIS,”
chiese Steve, in piedi nel bel mezzo del suo piano all’Avenger
Tower (perché Tony era davvero ridicolo quando si
trattava di fare regali), “puoi fare una ricerca per me, per favore?”
“Certamente,
Capitano Rogers,” rispose affabilmente JARVIS. “Cosa
dovrei ricercare?”
“Ho… Ho visto una cosa oggi,” disse Steve, “mentre ero fuori
con Tony. Lui ha detto che era un comune modo di dire e basta, però…” sospirò, lasciandosi spezzare la voce, passandosi
una mano tra capelli. “Scusa, forse non
mi sto spiegando bene.”
“Forse
potrebbe iniziare dal modo di dire?” suggerì JARVIS.
“Giusto,
si, certo.” Prendendo un respiro, Steve si sforzò per far uscire le parole –
parole che pensava non avrebbe mai più sentito – fuori dalla sua bocca. “Ti amo
come rlb,” disse. Gli si spezzò la voce e dovette
schiarirsi la gola. Gli occhi stavano iniziando a pungergli, ma decise di
ignorare la cosa risolutamente.
“È
un modo di dire comune,” lo informò JARVIS, con un cenno pensieroso. “Cosa
vorrebbe sapere a riguardo?”
“C’è
qualcuno che sa da dove viene?” chiese Steve. “Tony dice di no, ma, be’, pensavo che forse non è una cosa di comune conoscenza?
O se c’è qualcuno che sa dov’è iniziato? Cosa significa?”
“Un
momento, prego,” chiese JARVIS, prima di fare un altro cenno. Steve sapeva che
era il suono che JARVIS faceva per far sapere di stare pensando – o meglio, che
stava facendo delle ricerche e mettendo in ordine delle informazioni.
Facendo
un passo indietro, Steve crollò sul divano, afferrando il cuscino più vicino e
strappandolo quasi a metà talmente lo stringeva forte.
“Nonostante
non sembri esserci un’origine documentata per questa frase,” disse calmo
JARVIS, aiutando Steve a calmarsi con la sua voce modulata, “viene generalmente
attribuito a un modo di dire sorto tra le truppe americane durante la Seconda
Guerra Mondiale. I soldati di ritorno portarono con sé su suolo americano anche
queste parole. L’origine nella guerra prestò una certa inclinazione romantica a
questo modo di dire, cosa che è persistita fino ai giorni nostri.
“Fatto
interessante è che anche le truppe francesi portarono a casa in Francia questo
modo di dire dopo la guerra, il che suggerisce che sia stato abbastanza famoso
da essere trasferito tra le truppe Alleate. O che fosse conosciuto tra la
resistenza. È anche piuttosto usato tra i paesi Alleati, ma maggiormente in
America.
“Nel
1951, fece la sua prima apparizione su prodotti commerciali – come una piccola
incisione su pendenti, venduti dalla compagnia Goldman Jewelry.
Le Stark Industries furono
coinvolte nel design delle collane.”
Steve
sussultò.
“Da
allora,” continuò JARVIS, “questa frase è apparsa su vari articoli commerciali
in maniera continua negli anni; nonostante i prodotti commerciali in sé siano
cambiati, la frase non è mai caduta in disuso. È stata accettata come parte dei
correnti gerghi americano e francese, e appare in molte commedie romantiche, in
libri rosa, in cartoline, così come in articoli di abbigliamento, gioielleria,
targhe e persino tatuaggi.
“Il
significato delle lettere ‘rlb’ non è conosciuto, ma
è comunemente considerato come una forte dichiarazione di amore romantico, di
impegno e sacrificio.”
Spingendo
il pugno contro la bocca, Steve si morse le nocche, provando a strozzare il
singhiozzo che gli stava salendo in gola.
“Durante
gli anni ’80,” continuò JARVIS, “la frase fu scelta
da un numero di attivisti per i diritti gay ed è stata da allora utilizzata con
orgoglio dalla comunità. Tuttavia, le prove suggeriscono che anche prima di
allora, e certamente da quel momento, è stata utilizzata come una frase per
esprimere amore tra partner, senza alcun riferimento al loro orientamento
sessuale.
“Poiché
non è mai stato documentato un punto di origine per la frase, le aziende sono
state in grado di creare articoli commerciali liberamente, e dunque, in questo
momento, vi è una proliferazione di articoli in commercio disponibili.
“Nonostante
le sue origini ignote, e la mancanza di chiarezza intorno al suo esatto
significato, I love you
like rlb è divenuto una
componente famosa, accettata e preziosa del gergo americano. Mi dispiace, ma
non posso darle un significato esatto delle lettere rlb
o una origine più specifica.”
Facendo
un respiro profondo, Steve si appoggiò alla spalliera del divano, sbattendo le
palpebre rapidamente. “Non ti preoccupare,” disse, ignorando il mondo in cui la
sua voce si spezzò nuovamente. “Grazie, JARVIS.”
“Non
c’è di che, Capitano. Se posso permettermi, lei sembra manifestare dello stress
mentale. Vuole che avverta il Signor Stark? O forse
uno degli altri abitanti della Torre? La Signorina Potts
è attualmente di sopra e ha finito di lavorare per oggi.”
“No,”
disse Steve, scuotendo la testa. “No, sto bene. Starò bene. Devo solo…”
Alzandosi,
incespicò verso la camera da letto, tremando leggermente e quasi inciampando sui
suoi stessi passi.
JARVIS
fece un suono preoccupato prima di cadere in silenzio.
-.-.-.-.-.-.-
Il
giorno seguente Steve si mise dei jeans, un cappello da baseball, una felpa col
cappuccio e degli occhiali da sole, e sfidò la follia che era fare shopping nel
ventunesimo secolo per comprare un paio di cose.
L’orologio
con l’incisione sul retro andò al suo polso. La tuta e la maglietta li infilò in
una busta, pronti a diventare il suo prossimo pigiama. Le targhette militari
finte – be’, ne comprò un paio per aggiungere ad una
di esse una semplice stringa di numeri (32557) – e poi se le appese al collo, lasciandole
cadere accanto alle sue targhette
militari, quelle vere.
Non
era molto, non era nemmeno abbastanza, ma in un qualche modo, lo fece stare
meglio.
-.-.-.-.-.-.-
La
battaglia con il Soldato d’Inverno era come niente di quanto avesse fino ad
adesso visto Steve in questo secolo. Il Soldato combatteva duramente e
velocemente e con un sentimento nei suoi movimenti, nonostante la precisione e la
grazia e gli ovvi allenamenti, che facevano pensare a Steve ai vicoli di
Brooklyn.
La
sua squadra stava gridando negli auricolari, Occhio di Falco perché né Steve né
il Soldato volevano stare fermi abbastanza a lungo da fargli sparare un colpo
sicuro. Iron Man girava in cerchio sopra le loro
teste, Hulk era lì vicino e sembrava essere pronto a
spaccare tutto se gliene avessero dato possibilità. La Vedova stava correndo
verso la loro posizione, pronta a entrare nella mischia. Thor li incitava
entrambi come guerrieri coraggiosi.
Poi
il Soldato afferrò Steve e in un qualche modo, durante la battaglia, il suo
elmetto gli era stato sfilato e il colletto della sua uniforme si era strappato
abbastanza da permettere al Soldato di stringere con le dita la catena che
aveva attorno al collo, tirandola e attorcigliandola.
Steve
si abbassò e rotolò a terra per evitare di venire strangolato, mentre allungava
il braccio disperato, per riprendersi le targhette militari.
Il
Soldato gelò sul posto, con lo sguardo fisso sulle targhette che pendolavano
dalla sua mano, gli occhi spalancati facendo mancare il respiro a Steve con un
pugno, mentre il suo cervello raspava in cerca di una ragione per la sua
reazione.
“Cap?” lo chiamò Occhio di Falco. “Ho una visuale.”
“Aspetta,”
disse Steve. Diede uno sguardo alle targhette, notando che il Soldato aveva
afferrato quelle finte, e che i suoi
occhi erano fissi su quella frase. Sul modo di dire.
I love you like rlb
Lentamente,
il Soldato alzò gli occhi verso quelli di Steve. “Cosa?” chiede. La sua voce
era attutita sotto la maschera, e Steve si ritrovò a fare un passo in avanti,
alzando le mani per togliergliela gentilmente.
Il
suo cuore stava battendo all’impazzata nel suo petto e perse il respiro non
appena tolta la maschera. C’erano lacrime nei suoi occhi (le ignorò), e il suo cuore
stava battendo ancora più forte (da che ricordava, più forte da quando aveva
assunto il siero).
“Bucky,” sussurrò.
Lentamente
Bucky (perché quelli erano gli occhi di Bucky, anche se stavano lottando contro la confusione e lo
sguardo vuoto del Soldato) disse le parole. “Ti amo come rlb,”
disse.
-.-.-.-.-.-.-
“Per
dire,” disse Tony, “è un po’ strano. Prima Cap esce
fuori di testa per quella frase quando la vede su una maglietta, e ora il
Soldato d’Inverno – il Soldato d’Inverno!
– la usa tipo per infrangere la quantità folle di lavaggio del cervello che
ha sopportato.”
Clint
scrollò le spalle. “Dicono che è spuntata durante la guerra da qualche parte,”
disse. “Magari Cap era lì quando è iniziata.”
“E
il Soldato?” chiese Tony.
“Eravamo
lì.” La squadra si girò per vedere Steve mentre entrava nella stanza. I suoi
capelli erano ancora umidi dalla doccia, e i suoi occhi erano sospettosamente
rossi e accesi. C’era una speranza cauta nei suoi occhi che fece capire a tutti
quanto fosse stato chiuso in sé stesso. Steve fece un cenno con la testa verso
la finestra di osservazione davanti al quale erano tutti in piedi. Dall’altro
lato, il Soldato d’Inverno stava seduto ad un tavolo, con lo sguardo abbassato
verso le targhette militari che erano ancora chiuse nel suo pugno. I capelli
erano sciolti davanti al suo volto, perciò non riuscivano a vederlo con chiarezza,
ma era stato sospettosamente calmo e condiscendente da quando era stato preso
in custodia.
“Eravate?”
chiese Steve, spostando gli occhi verso Steve, valutando la cosa.
Steve
gli sorrise a denti stretti. “Eravamo,” ripeté. Fece un cenno verso il Soldato.
“Il suo nome è James Buchanan Barnes.
È il mio migliore amico. Lui..” Steve fece una pausa, facendo un respiro e
deglutendo. Poi scrollò le spalle. “Eravamo lì quando Dernier l’ha detto la
prima volta – non credo volesse farcelo sentire, ma l’abbiamo sentito
comunque.” Il suo sguardo si perse nel vuoto, vedendo qualcosa che loro non
potevano vedere.
-.-.-.-.-.-.-
“Siete
pazzi?” sibilò Dum Dum, guardando Dernier attraverso
la pioggia. Poi fece una smorfia. “Sapete cosa state rischiando.”
Dernier
scrollò le spalle, dando un’occhiata oltre la sua spalla dove Gabe era seduto sotto un lembo della loro tenda. “Lo so,”
disse. “E non rischierei questa cosa per niente, ma lo amo come rlb.”
“Rlb?” chiese Bucky, facendo un
passo in avanti accanto Steve e aggrottando le sopracciglia sotto la pioggia.
“Di che stanno parlando?”
Steve
scrollò le spalle, scuotendo la testa. “Non ne sono sicuro,” disse, col
sopracciglio corrucciato.
-.-.-.-.-.-.-
Infilando
le sue magre scorte in uno zaino, Steve se lo portò su una spalla, girandosi
per guardare in faccia i suoi uomini. “Non mi aspetto che voi mi seguiate,”
disse, “ma devo chiedervi di non provare a fermarmi.”
“Che
sta succedendo?” chiese Falsworth, entrando nella
tenda e dando uno sguardo intorno.
“Tu
che dici?” chiese Morita, “abbiamo un’altra
situazione rlb.”
Steve
sbatté le palpebre. “Cosa?” chiese, prima di scuotere la testa. “Non importa.
Il rendezvous è tra due ore, a nord-est da qui. Arrivate al punto di incontro
e..”
“Senza
offesa, Cap,” lo interruppe Falsworth,
“ma non andremo al rendezvous.”
“Nemmeno
per sogno,” concordò Dum Dum. “Tu vai a cercare Barnes. E anche noi.”
Steve
scosse la testa. “Non posso chiedervi di..”
“Non
lo stai chiedendo, ci stiamo offrendo noi,” disse Gabe,
alzandosi in piedi. Attorno a loro, gli altri annuirono.
-.-.-.-.-.-.-
Tornarono
a campo base sei giorni dopo, coperti di fango, stanchi, affamati, ma con Barnes al loro fianco (be’, al
fianco di Steve).
Phillips
diede loro uno sguardo, prima di scuotere la testa. “Rlb?”
chiese.
“Rlb,” concordò Falsworth con un
cenno della testa.
-.-.-.-.-.-.-
“Avete
una ragazza a casa?” chiese Steve, dando uno sguardo al piccolo gruppo di
soldati attorno al fuoco che si scambiavano delle storie.
“Si,”
rispose uno di loro. Uscì fuori dalla tasca una foto consumata, tenendola in
modo da farla vedere agli altri. “Questa qui è la mia donna,” rispose. “La
donna più bella dei paraggi.”
“Una
bellezza,” commentò un altro soldato.
Quello
scosse la testa. “Nah, non è solo una bellezza,”
disse. “Questa è la donna che sposerò, la amo come rlb.”
Gli
altri annuirono, sorridendo comprensivi.
-.-.-.-.-.-.-
“Hey, Steve,” mormorò Bucky,
cambiando posizione in modo che la sua faccia fosse premuta contro il collo di
Steve, dove erano coricati nella loro tenda.
“Mmm,” rispose Steve.
Un
sorriso perfido curvò le labbra di Bucky contro la
pelle di Steve. “Ti amo come rlb,” disse.
Alzando
gli occhi al cielo – e il suo corpo – Steve si girò in modo da poter guardare Bucky negli occhi. “Davvero, Buck?”
chiese.
Bucky
si limitò a sorridergli in risposta. “Che c’è?” chiese. “Ancora non hai capito
cosa significa?”
“Certo
che l’ho capito,” rispose Steve. “Non sono così sottili come credono.” Bucky abbozzò una risata. “Ma avresti potuto dire ‘ti amo’ e basta,” continuò Steve.
“Avrei
potuto,” concordò Bucky. “Ma così mi piace di più.
Sai, l’ho sentito dire ad alcuni soldati oggi, come se fosse una cosa speciale,
qualcosa di più di un semplice ‘ti amo’. Mi piace.”
“Certo
che ti piace,” concordò Steve. Allungando una mano, attraversò il contorno
della fronte di Bucky, del suo naso, della sua
guancia. Bucky si girò, premendo un bacio contro il
palmo di Steve. “Ti amo come rlb, Buck,”
disse Steve.
-.-.-.-.-.-.-
“E
qui c’è il piano comune,” proclamò Tony, allargando le braccia e girando
intorno mentre indicava l’area in cui erano appena entrati. Dietro di lui, Bucky (perché c’era solo Bucky
adesso, niente più Soldato d’Inverno), diede uno sguardo in giro e fece un
fischio.
“Guarda
un po’ qui,” disse, girandosi per sorridere a Steve. “Adesso frequenti i
ragazzini ricchi.”
Sorridendo
(non aveva smesso di sorridere da quando Bucky lo
aveva abbracciato la prima volta, portando Steve vicino nella cella minuscola
in cui l’avevano chiuso, mentre premeva le labbra contro il collo di Steve e mormorando
quelle parole contro la sua pelle, ‘ti amo come rlb’),
Steve scrollò leggermente le spalle. “Solo un ragazzino ricco,” disse. “Anche
se molto ricco.”
“Esattamente,”
concordò Tony. “Dunque, se hai bisogno di qualcosa, fammelo sapere. Se non ce
l’ho già, sono piuttosto sicuro di potertelo procurare.”
“Hai
una di quelle magliette con su scritto I
love you like rlb?” chiese Bucky, facendo
un sorriso furbo verso Steve.
Tony
lo guardò a bocca aperta. “Cosa?” chiese, prima di fermarsi e scuotere la
testa. “No, non dirmelo, non lo voglio sapere,” disse (anche se lo voleva
sapere). “JARVIS, per favore, ordina a Barnes delle
magliette.”
“Certamente,
Signore,” concordò JARVIS con facilità.
-.-.-.-.-.-.-
Bucky
tendeva a usare le sue magliette con su scritto I love you like rlb mentre era nella Torre – ogni volta che non era in
uniforme, poteva essere trovato a rilassarsi in una delle sue magliette. Steve
gli faceva sempre un sorriso affettuoso quando vedeva le magliette, e Tony era
piuttosto sicuro che quella era una mezza ragione per cui erano praticamente
diventate la firma dell’armadio di Barnes.
Perciò
non fu affatto una sorpresa quando ne indossò una alla sua prima intervista con
la stampa. Almeno, non fu una sorpresa per gli Avenger
(anche se il fatto che Barnes si rifiutasse di dirgli
perché gli piacessero così tanto quelle magliette stava facendo impazzire
Tony), anche se fu una sorpresa per la stampa.
“Sergente
Barnes,” chiese una giornalista. “Ho notato che sta
indossando una maglietta decorata con la famosa frase I love you like rlb. Mi stavo chiedendo, è stata una scelta
particolare? Ha un particolare significato per lei?”
Bucky
sbatté le palpebre, guardando la giornalista, prima di girarsi per guardare
Steve. “Non lo sanno?” chiese, sembrando vagamente incredulo (ma con un sottile
strato di humour dietro che suggeriva che sapeva esattamente cosa stesse
facendo e che la sua incredulità era parte di un folle piano elaborato da lui –
Tony ancora non riusciva a credere che cose potesse convincere Cap a fare quando la sua voce assumeva quel tono).
“Bucky,” sospirò Steve, alzando gli occhi al cielo, ma senza
fare alcun cenno per fermarlo.
Girandosi
verso i giornalisti, Bucky sorrise loro dolcemente.
“Certo che per me significa qualcosa,” disse. “Insomma, sono sorpreso che
qualcuno si sia ricordato di questa follia,” diede una scrollata di spalle.
“Penso sia stato Gabe a usarlo per la prima volta.”
“Dernier,”
lo corresse affettuosamente Steve.
“Giusto,”
concordò Bucky con una risata, “Dernier.”
“Ci
sta dicendo,” chiese la giornalista, con gli occhi spalancati, “che conosce
qual è stato il primo momento in cui è stata usata questa frase iconica?”
“Certo,”
disse Bucky. “Almeno, conosco i tipi che l’hanno
usata per primi. Non sono sicuro se l’ho sentita la prima volta che è stata
utilizzata – non era una cosa che dicevano davanti a me o a Steve, all’inizio.”
“Perché
no?”
Bucky
rise di nuovo. “Perché era su di noi,” rispose con un sorriso. “Non volevano
farci capire di avere capito.” Un’altra scrollata di spalle. “Pensavano di
essere furbi, molto subdoli.” Scosse la testa con un un
sorriso affettuoso. “Dernier lo diceva su Gabe.”
“Jacques
Dernier e Gabe Jones,” chiese un altro giornalista, “che,
anni dopo la guerra, hanno confermato di avere una relazione romantica dai
tempi della guerra?”
“E
durante,” concordò affabile Bucky. “E si, Dernier
diceva di amare Gabe ‘come rlb’.
Lo usavano tutto il tempo – be’, non necessariamente
l’intera frase ‘ti amo come rlb’, ma ‘rlb’. Come se fosse un codice super segreto che avevano
inventato loro. Steve sta per fare qualcosa di stupido perché mi sono di nuovo
allontanato dai ragazzi, è una ‘situazione rlb’.
Spiegare a Phillips perché eravamo in ritardo al rendezvous, ‘scusi, Generale,
ma rlb, sa com’è?’”
Accanto
a loro, Tony era a bocca spalancata – è un genio, ok, perciò lui l’aveva
capito.
“E
l’rlb,” chiese la prima giornalista, avvicinandosi
sul posto, “cosa significa?”
Bucky rise. “Rogers loves
Barnes, ovviamente.”
-.-.-.-.-.-.-
Ci
fu una violenta e prolifica reazione alla dichiarazione di Bucky.
Tony dichiarò che avevano rotto Internet (Steve era piuttosto sicuro che fosse
impossibile, ma lasciò credere a Tony di averli convinti), e per un certo periodo
di tempo i giornalisti non furono interessati a nient’altro.
Ma,
alla fine dei giochi, le cose non cambiarono.
Bucky
continuò a indossare le sue magliette mentre era nella Torre, e a coricarsi
accanto a Steve la notte, mormorando quelle parole sulla sua pelle. In un
qualche modo, il fatto che questa, dopo tutto quello che era successo, tutta la
storia che era stata scritta su di loro, che questa fosse la cosa che era
durata e che era prosperata di più – faceva sorridere Bucky.
“Ho
sempre detto che il nostro amore era come una di quelle storie epiche,” disse a
Steve con affetto.
Steve
fece una smorfia. “Questo non è vero. Tu dicevi che io ero un imbecille e che
mi dovevi stare vicino altrimenti mi sarei fatto uccidere.”
Bucky
scrollò le spalle. “Anche questo è vero,” concordò con facilità. Poi fece un
sorriso, acceso e brillante, quel tipo di sorriso che scacciavano via le ombre
del suo dolore e del senso di colpa per un momento. “Comunque sia, siamo, tipo,
la definizione dell’amore romantico in questo secolo,” disse. “Dovrà pur
contare qualcosa.”
“Questo
non lo so,” rispose Steve, “ma so che ti amo.”
“Come
rlb?” chiese Bucky.
“Certo,”
annuì Steve con una risata, “Ti amo come rlb. Adesso
stai fermo, cretino, sto provando a disegnarti.”
Note
dell’autore: L’idea per questa fan fiction, ‘I love you
like rlb’ mi è venuta dopo
avere letto la voce numero 33 della magnifica ‘Skippy’s
List, Howling Commandos Version’ di Odsbodkins. Ho adorato l’idea che i Commandos
usavano degli acronimi per descrivere la relazione tra Bucky
e Steve, ed ecco da dove è venuta questa fic. Se non
avete ancora letto la lista, vi garantisco che vi lascerà col sorriso addosso!
Note
della Traduttrice: Primo lavoro di traduzione per questo universo! WOW. Ho
adorato questa storia e non ho potuto fare a meno di tradurla. Spero vi piaccia!
Ho un paio di spiegazioni da fare:
· I love like
rlb. Non l’ho tradotta in
tutta l’opera di proposito. È il 2016, e anche qui in Italia su magliette,
orologi, cappelli, eccetera, si trovano incisioni o decorazioni in inglese. Perciò
ho deciso di tradurre la frase solo quando lo diceva un personaggio ad un altro
per indicare il significato e non il
modo di dire in se. Non so se sono stata chiara. Spero di si.
·
Got milk?
Non so perché sto provando a spiegarlo a voi, quando non l’ho capito bene nemmeno
io. Per quel che ne so è una trovata pubblicitaria per invitare al consumo di
latte di mucca. Credo sia diventato un meme lì negli USA
o una cosa del genere. Boh.
·
Rlb. Rogers loves Barnes – Rogers ama
Barnes. Le
iniziali sono ispirate all’entrata 33 della ‘Skippy’s
List, Howling Commandos Version’ di Odsbodkins. L’entrata dice: “Not allowed to respond to queries as to where
your officers are with ‘SNRFB’. We know what SNAFU means, we have worked out
what this means.” Ovvero “Non si deve rispondere a domande
su dove si trovano i nostri ufficiali con ‘SNRFB’. Sappiamo cosa vuol dire
SNAFU, abbiamo capito cosa significa.” SNAFU vuol dire (è una cosa ufficiale, veniva
usato veramente durante la Seconda Guerra Mondiale) ‘Situation Normal, All Fucked
Up’, letteralmente, ‘Situazione Normale, Tutto a Puttane’, praticamente ‘come
al solito, va tutto male’. SNRFB, di conseguenza, vuol dire ‘Situation Normal, Rogers Fucking Barnes’, ovvero ‘Situazione
Normale, Rogers Scopa Barnes’.
È una cosa estremamente divertente.
· Cosa
che non c’entra niente con la fan fiction, ma che mi fa arrabbiare come una
bestia è la traduzione orribile di “Jerk. Punk.” In “Cretino.
Imbecille.” Nei film. Jerk e Punk hanno un sottotesto
molto particolare come parole (jerk è un sinonimo
molto volgare per ‘masturbarsi’ e punk indica ‘giovane uomo che ha una
relazione sessuale con un altro uomo’) e cretino e imbecille non mi piacciono.
Che peccato.