Ho paura a toccarti. Ho paura a baciarti. Ho paura a guardarti.
Ho paura di tutto. Io sono un mostro, sono un diavolo fuggito dall'inferno, sono un angelo cacciato dal paradiso. Non sono un umano perché un umano non commetterebbe tutti gli omicidi che io ho commesso. 
Quando ti tocco tremo, quando ti bacio sudo freddo.
Un diavolo può innamorarsi di un angelo?
Lui è il mio angelo. È biondo come i raggi gialli del sole, pronti a scaldarti da qualsiasi sia la loro distanza.
I suoi occhi sono buoni. Sono così buoni che non riesco a smettere di pensare a quanto io sia un vile nell'essermi innamorato di te. Sono dolci, mi fanno sentire a casa, mi fanno sentire in pace, mi mettono a mio agio e mi fanno sentire come se tutte le atrocità non le avessi commesse io. Ed allo stesso tempo ho timore di loro. Ho paura della loro bontà, della loro gentilezza e della loro dolcezza. Io non li merito, io non sono degno di loro. Io sono un diavolo, io sono un mostro.
Eppure quando mi stringi a te mi sento benissimo. Mi sento amato, mi sento in pace. Il mio cuore perde peso, la mia anima smette di maledirsi e ingiuarsi. Mi sento un uomo nuovo, un Bucky nuovo. Il tuo Bucky.
Quando cominciasti a prenderti cura di me tutto parve un incubo. Non volevo dipendere da nessuno per quanto ne avessi strettamente bisogno. Mi insegnasti ad amarti e ad amarmi quando neanche Dio voleva farlo. Mi avvicinasti alla stessa umanità che io avevo massacrato e che voleva mettermi al rogo, e dimostrasti a tutti loro quanto io, in realtà, non fossi cattivo né spietato o omicida come per tanti anni hanno parlato così di me tutti i media del mondo. Dalla scoperta dell'esistenza perdurante dell'HYDRA all'attacco a Vienna dopo il litigio tra Stark e tuo.
Riuscirò mai a guardarti negli occhi, quando facciamo l'amore, senza il timore di essere così maledettamente sbagliato, non idoneo a questo mondo?
Guardami, ti prego. Togli il velo dell'amore dal tuo sguardo e guardami per ciò che sono. Sono solo l'involucro di quello che nel '40 era Bucky.