Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: AlexisFrostbyte    10/07/2016    0 recensioni
Il paradiso è stato distrutto, e con esso tutti gli angeli che lo abitavano. Nemmeno una bambina fuggita all'assalto dei demoni è stata risparmiata. Ritrovato il suo cadavere a pochi chilometri di distanza da un villaggio, un giovane mago ha pietà di lei e le ridona la vita a condizione che ella diventi come tutti quelli che abitano la piccola cittadella: una gatta. Col passare degli anni riprenderà conoscenza della sua identità e, abbandonando il villaggio, pianificherà la vendetta del suo popolo in un castello, aiutata dagli stessi demoni che un giorno la uccisero ma che ora sono stanchi della schiavitù e della crudeltà del loro re.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Questo avvenimento cambiò ogni cosa, a partire dall'atteggiamento di Luna nei miei confronti, tanto che un giorno tentò persino di uccidere mio figlio dandomi una forte spinta facendomi cadere e mettendo a rischio il feto, abbandonandomi poi nel mio solitario castello. Fortunatamente le mie grida furono udite da Josh che chiamò in tempo colui che già una volta mi aveva salvata. Chi è costui e perchè Luna se la prese così tanto? Torniamo un po' indietro e capirete tutto..
Dal buio lentamente andava a definirsi una stanza abbastanza ampia che poi successivamente si rivelò essere l'unica di quella casupola in cui giaceva una bambina distesa sul letto e abbastanza stordita si guardava intorno per capire dove fosse. «Ti sei svegliata» udì una voce profonda e sul suo campo visivo apparve un anziano dalla corporatura tozza e alquanto basso, ma ciò che attrasse la sua attenzione fu la candida barba così lunga da fargli da strascico a coprire tutta la sua persona. Prendendo un po' di coraggio la bambina chiese «Dove mi trovo..? E...chi siete voi?» la voce le uscì più rauca e sussurrata di quanto si aspettasse «Il mio nome non ha importanza ragazza, ora cerca di riposare, ne hai tanto bisogno» quasi impercettibilmente una smorfia attraversò il viso di quel misterioso uomo, come se stesse nascondendo una terribile verità; confusa chiuse gli occhi e si rimise a dormire -urla strazianti, correva, le fiamme bloccavano ogni percoso che intraprendeva coperto da una scia di cadaveri, "Scappa!" gridava qualcuno, una risata malefica e il buio la avvolgeva- si svegliò con un urlo. Ancora quel sogno...era tutto così reale, quasi facesse parte del suo passato, ma lei non ricordava nulla, quasi neppure chi fosse. Così tanto presa da quel sogno non si accorse nemmeno di essere tra le braccia di qualcuno, il corpo non era tozzo, sembrava quasi quello di un ragazzino ed infatti quando si scostò vide un viso vispo ricoperto di lentiggini «Sei viva» lo guardò con aria interrogativa a partire dal fatto che non lo conosceva affatto. «Oh giusto» allungò la mano al quale lei ricambiò una debole stretta «Sono Eldain, il figlio dello stregone» ecco dunque svelata l'identità dell'uomo, ma ella continuava a non capire: come viva? il ragazzo stava per aprir bocca quando fu fermato bruscamente dal padre «Stai tranquilla, qui sei al sicuro Alexis, è questo il tuo nome giusto?» chiese lo stegone «Credo di si...» rispose balbettando e lui dopo averle dato una carezza portò via il figlio.
Il giorno dopo provò ad alzarsi dal letto, ma il forte giramento di testa la costrinse ad appoggiarsi a qualcosa e a chiudere un attimo gli occhi per non cadere. Quando li riaprì era davanti ad uno specchio: capelli neri con un unico ciuffo blu sfumato e gli occhi in contrasto tra loro per la chiarezza inquietante di quello lilla e l'oscurità dell'altro color pece, a coronare tutto erano le orecchiette da gatta. Strano...non si ricordava così, era quasi certa di essere bionda ma soprattutto di non avere quelle orecchie, ma era tutto così confuso...; riflesso nello specchio dietro di lei apparve l'anziano «Posso parlarti ?» chiese soltanto.
Seduti sul letto le raccontava una storia: Il paradiso era stato distrutto dai demoni e gli unici superstiti erano stati fatti prigionieri negli inferi, nella sua descrizione però molte cose coincidevano con l'incubo che disturbava il suo sonno in quei giorni e quando glielo disse sul suo volto si dipinse nuovamente quella smorfia. «Alexis...tu eri un angelo...tutt'ora lo sei ma ho dovuto mutarti un una gatta per poter vivere con noi in quanto in questo villaggio non sono ammesse altre specie» solo ora si accorgeva dei suoi occhi felini «Con quale criterio ha usato il mio corpo come esperimento? Come ha potuto prendersi questa libertà e soprattutto come ha potuto pensare che io volessi vivere qui? Io voglio i miei genitori!» era molto agitata e non si distingueva neanche il suo stato d'animo, se fosse triste o arrabbiata. Lo stregone tacque un attimo poi la guardò con gravità «Non capisci..? Tu sei un angelo, il che significa che provieni dal paradiso che ti ho appena detto essere stato distrutto...» Alexis spalancò la bocca e scosse la testa quasi non volendo dare ascolto alla sua testa che man mano metteva insieme tutte le tessere mancanti dell'enigma «Eldain ha trovato il tuo cadavere qui fuori e ti ho riportato in vita ma per poterlo fare ho dovuto darti questa nuova forma» respirava veloce spaventata mentre le lacrime le solcavano il viso senza che se ne accorgesse. Quando il vecchio le andò incontro per abbracciarla lei si ritrasse e corse via disperdendosi in quel villaggio dove tutti la osservavano chiedendosi se stesse bene o spettegolando sulla sua provenienza. Andò addosso a qualcuno ed inciampò negli steccati ma ogni volta si rialzava e continuava a correre finendo così nella foresta, ormai lontana per sentire il vecchio che la chiamava a squarciagola. 
Passarono i giorni e si accorse ben presto dei pericoli che una bambina poteva trovare in quel luogo. Mentre viaggiava da giorni in cerca di cibo, inavano, venne attaccata da un lupo. Tremante e in lacrime a terra indietreggiava cercando un ombra di pietà nel suo aggressore che le ringhiava contro. Fu come nelle favole che le raccontava sua madre che arrivò lei: una ragazzina apparentemente della sua età si mise coraggiosamente davanti al lupo ed estrasse la spada puntandola agi occhi dell'animale, strinse tra le mani l'elsa e si concentrò. Dalla lama fuoriuscirono delle scintille e successivamente si andarono a definire delle lame di fuoco il cui colpo andò a segno. Il lupo ormai ceco, se ne andò mugugnando. «Tutto bene Madamoiselle?!» disse avventandosi su di lei la ragazza. Le sembrava davvero preoccupata ed ebbe immediatamente fiducia in lei in modo istintivo. Annuii mentre le esaminava il corpo in cerca di eventuali graffi o ferite «Menomale...» disse alzandola «Grazie per avermi salvata...avevo molta paura» disse Alexis «Come ti chiami?» lei si inchinò e le baciò la mano «Mi chiamo Luna, piacere di conoscerla» questo gesto stupì Alexis che fece un risolino dolce «Chiamami semplicemente Alexis» e così cominciò una grande storia di amore fraterno che non si sarebbe mai spezzata.
   
 
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