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Autore: channy_the_loner    12/07/2016    2 recensioni
Ogni storia d’Amore degna di essere raccontata comincia con il fiabesco C’era una volta.
Ma se vi parlassi di vampiri, spiriti, guerra, salvezza, maledizioni, sacrifici, tentazioni e paura, l’Amore sarebbe ancora così puro?
Loro non sono affatto innocenti fanciulle in attesa del principe azzurro; una giovane giornalista, una sorella protettiva, un’atleta ottimista, una superstiziosa combattente, una tenera fifona e una silenziosa malinconica, nient’altro che sei normali ragazze appartenenti a mondi totalmente diversi, ma accomunate dallo stesso Destino. Saranno costrette ad affrontare un viaggio attraverso l’Inconcepibile, dove tutto è permesso, per scoprire la loro vera identità; oltre il Normale, le certezze crollano e s’innalzano i dubbi, muri e muri di fragilità, ma dietro l’angolo ci sono anche motivi per abbatterli.
Si può davvero vivere per sempre felici e contenti, quando l’esistenza non è altro che un accumulo di dolore e lacrime? Quanto deve essere forte, l’Amore, per far nascere un sorriso nonostante tutto il resto? E infine, la Vita è un libro già scritto, o è il suo protagonista a prendere le redini del gioco?
-IN REVISIONE-
Genere: Generale, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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-BAD IDEA.

 

 

«Perché devo farlo proprio io?»

«Perché tu sei il nostro asso nella manica, la nostra bocca della verità.» «Ma è pericoloso...»

«Tranquilla! Se sei in pericolo, premi questo pulsante, così i rinforzi arriveranno in un attimo.»

«Okay...»


Ma non era per niente okay. La verità era che lei non voleva farlo, non doveva farlo. Era stata costretta dai suoi colleghi, dai suoi coetanei, dal sicuro scoop che quella notizia avrebbe fatto: Villa abbandonata abitata da creature misteriose. Sì, il successo sarebbe stato assicurato!

Tuttavia, appena arrivò davanti a quella maestosa villa avvolta dal mistero, Yui cambiò idea; l'articolo per il giornale sarebbe potuto essere scritto da qualcun altro, dato che la propria incolumità era ben più importante. Aveva accettato di occuparsi di quel caso solo perché la sua curiosità – la sua dannata curiosità – ebbe la meglio sulla paura, altrimenti si sarebbe accontentata di scrivere l'articolo di giornale sul nuovo negozio di giocattoli aperto in periferia. Ma, ora che si trovava immobile davanti a quell'immensa villa, si rese conto che accettare non era stata per niente un'ottima idea.

Prima di entrare nel giardino della villa, guardò per l'ultima volta il piccolo telecomando che le avevano dato e che lei avrebbe dovuto usare in caso di pericolo; lo strinse al petto come a volersi fare forza e poi lo rimise nella tasca della sua giacca beige. Abbottonò meglio la camicia bianca e lisciò la gonna per coprire meglio le gambe, nonostante indossasse degli stivali che le arrivavano alle ginocchia. Poi scostò leggermente il cancello arrugginito d'ingresso, che si aprì con un cigolio acuto. Yui fece un grosso respiro, poi entrò nel giardino dell'imponente villa, tirò fuori dalla sua borsa a tracolla un libretto e una penna ed iniziò a descrivere tutto ciò che poteva osservare.

"Il giardino della villa abbandonata presenta un aspetto molto curato e preciso, dovuto alla probabile presenza di un giardiniere. Ci sono parecchi roseti, i quali sono prossimi alla fioritura. Anche i cespugli sono in perfetto stato."

Camminò per il vialetto di ghiaia e giunse ad una fontana che ritenne essere impressionante.

"L'esterno della Villa è arricchito da dettagli minuziosi e precisi - possibile citazione, la perfetta simmetria dei mattoncini che delimitano le aiuole. La presenza di una fontana raffigurante un diavolo alato piegato verso il basso fa pensare ad una probabile passione per l'arte da parte dei vecchi proprietari dell'Abitazione."

Venne il momento di entrare nella villa. Yui, titubante, salì i pochi gradini che portavano al portone principale e, deglutendo, provò ad aprire la porta; inaspettatamente, la trovò aperta, quindi le bastò spingere per entrare, nonostante una remota parte di se stessa sperava di trovarla chiusa per mettere, così, fine alle ricerche.

"L'interno dell'Abitazione sembra impeccabile nonostante sia il buio a padroneggiare i vari ambienti, rendendo molto limitate le capacità visive. Sembra che gli interruttori siano finti, dato che nessuna luce si accende. Tuttavia ci sono delle enormi vetrate e finestre varie, che sono completamente coperte da tende. I mobili appartengono sicuramente alle più pregiate lavorazioni, nonostante diano l'impressione di essere parecchio malandati."

Stava continuando a descrivere ciò che la circondava, quando sentì chiaramente un tonfo alle sue spalle. Si girò e, con terrore, si accorse che la porta si era chiusa; si avvicinò nuovamente all'uscio e, dopo vari tentativi, constatò sgomentata che avrebbe fatto meglio a trovare un'altra via d'uscita. Ma non fece in tempo a fare un passo, che sentì un fruscio alle sue spalle. Si voltò allarmata, e le parve di scorgere due piccoli occhi fissarla: un brivido le percorse la schiena non appena incrociò il suo sguardo con quello perso nel buio. Percepì altri passi, provenienti da direzioni diverse. Deglutì. «Chi c'è là?» azzardò titubante.

Udì chiaramente delle risatine, poi altri passi ancora.

«La domanda giusta sarebbe cosa ci fai tu qui?» le disse una voce maschile cupa e profonda.

La ragazza cominciò a tremare, rimanendo però ferma al suo posto. «Io sono un'impiegata del giornale della città e sono qui per scoprire il segreto di questa villa» disse, poi continuò. «Non ho cattive intenzioni, credimi.»

«Oh, quindi sei una paparazza?» disse un'altra voce, più allegra e scherzosa.

«Chi siete voi? E cosa sapete a proposito delle leggende che vengono raccontate ogni giorno a proposito di questo posto?» domandò Yui.

«Non sono affari che ti riguardano, piccola ficcanaso» disse una nuova voce proveniente da una scalinata imponente.

«Non essere così insensibile, Reiji. Daremo a questa ficcanaso tutte le risposte che cerca» disse la voce che aveva parlato all'inizio.

«Grazie!» esclamò Yui, visibilmente contenta.

«Subito dopo aver abusato di lei, ne oniisan?» chiese una nuova voce, una voce più inquietante.

Il sorriso di Yui morì. «Come?»

«Hai capito bene, Bitch-chan» e sibilò una voce nell'orecchio.

In un attimo, la ragazza si ritrovò sdraiata su un divanetto, il suo prezioso libretto a terra e dodici occhi fissi su di lei. Era impaurita e confusa, e non aveva il coraggio di muoversi. Riusciva solo a tenergli occhi spalancati e il respiro affannoso. Quelle sei figure si avvicinavano sempre di più, e Yui era inerme su quel divanetto di seta. D'un tratto la stanza s'illuminò come per magia e un fuoco scoppiettante prese vita nel camino dell'enorme salone, rendendo quei volti visibili: erano tutti ragazzi che sembravano avere la sua età, erano pallidi e i loro piccoli occhi lasciavano trasparire malvagità. Uno di loro, quello con i capelli rossi spettinati e occhi verdi come smeraldi, si sedette accanto a Yui e le sfiorò il petto con una mano, esordendo: «Certo che non ne hai proprio, di tette.» Ghignò malvagiamente.

La ragazza venne percossa da un brivido ed arrossì senza volerlo.

Poi si avvicinò un altro ragazzo: aveva capelli color lillà, occhi viola e un sorriso inquietante stampato sul volto, che teneva tra le braccia un orsetto di peluche. «Però sei davvero carina, sai?» le accarezzò una guancia, poi si rivolse al suo orsacchiotto. «Lo pensi anche tu, Teddy?»

«Lascia che ti dica una cosa» disse un ragazzo con capelli neri e occhiali eleganti poggiati sul ponte del naso. «Tu, da qui, non te ne andrai. Chiaro?» Le sfiorò i capelli.

Si fece avanti un altro ragazzo ancora, con capelli biondi e occhi azzurro cielo, con un MP3 attaccato al collo tramite un nastro, e le auricolari nelle orecchie. «Perché abbiamo intenzione di avere una lunga relazione con te» disse con voce suadente.

«Sei d'accordo, vero?» chiese un ragazzo con capelli bianchi e occhi scarlatti mentre le sfiorava una mano con le labbra.

«Bitch-chan?» concluse, alzando un lembo della gonna di Yui, un ragazzo dei capelli rossicci, occhi verde prato e un cappello nero ed elegante in testa.

La ragazza deglutì rumorosamente. Nei suoi occhi rosa era dipinta la paura. Mentre avevano, tutti insieme, iniziato a toccarla, Yui ebbe la forza di mettere una mano nella tasca della sua giacca ed estrarre lentamente il piccolo telecomando che le serviva per le emergenze. Purtroppo per lei, la tasca era troppa piccola e stretta per far entrare tutta la sua mano, nonostante la mano di Yui fosse molto piccola, perciò lei dovette per forza tirarlo fuori.

«Cosa cavolo stai facendo, Chichinashi?!» tuonò il ragazzo dai capelli rossi, quello che le stava solleticando il collo con il naso.

La ragazza andò nel panico, ma chiuse con forza e premette quel pulsante rosso; lo tenne premuto per qualche secondo, poi lo lasciò cadere a terra. Quel rumore secco di una scatoletta in pezzi attirò maggiormente l'attenzione degli altri ragazzi, che iniziarono ad imprecare. La ragazza, troppo stanca e debole, cominciò a chiudere lentamente gli occhi e, stremata e rassegnata al suo orribile destino, perse i sensi completamente, ma non prima di sentire dei canini affondare nel suo collo.

E, intanto, nell'aria si diffondeva il rumore di frenate di automobili, ambulanze in lontananza e persone che urlavano il nome di Yui.

 

 

 

 

Angoletto dell'Autrice!!

Ebbene sì, inizio l’ennesima fanfiction XD Vi piace? Io sono abbastanza soddisfatta ^^ Adoro Diabolik Lovers, quindi una vera e propria fanfic su di loro dovevo scriverla per forza! Quindi, ricapitolando: c’è Yui che arriva alla nostra bella villa allegra dove passeggiano unicorni e incontra i nostri bellissimi e dolciosi protagonisti per niente birbanti.

Kou: Stai dicendo una marea di sciocchezza, Neko-chan!

*fa finta di piangere*

Kou: Ma sei adorabile lo stesso!!

*ghigna malvagiamente* Sei troppo credulone, Kou-kun U.U

Ditemi cosa pensate della storia con una recensione, okay? Anche le negative sono ben accette, ovviamente! Detto questo, mi dileguo insieme al mio assistente.

Kou: Smettila di chiamarmi assistente, Neko-chan.

Mai, assistente.

-Channy

  
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