Serie TV > Teen Wolf
Ricorda la storia  |       
Autore: ArtistaDiStrada    18/07/2016    5 recensioni
Il racconto è ambientato dopo la quarta stagione, dove le seguenti stagioni sono rivisitate, perciò POSSIBILE SPOILER. Il branco è quello originario. Erica, Boyd e Allison sono vivi. Allison e Scott non si sono mai lasciati. Derek/Stiles.
Il racconto parla di un Derek assente (ancora per poco) da BH, di un branco spaesato e di uno Stiles alias Mamma Alpha.
Dal testo:
-Ma… cioè… Come? Perché?-
Gli sguardi del branco alternavano da lui a Scott.
-Stava minacciando i miei cuccioli. Nessuno tocca i miei cuccioli.- spiegò il ragazzo scrollando le spalle.
Genere: Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Il branco, Stiles Stilinski
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era stata una giornata estenuante. Il branco si era riunito nel loft dove ormai Derek e Stiles convivevano da diversi mesi nel vano tentativo di trovare un piano di difesa nei confronti di una nuova minaccia: un nuovo branco si era stabilito nei pressi di Beacon Hills e aveva attaccato Isaac e Jackson.

L’assenza di Derek si faceva sentire e tanto. Mancava l’abituale sicurezza dell’Alpha e i ragazzi ancora non riuscivano ad identificare Stiles come altro loro punto di riferimento.

Avevano accettato la sua nuova posizione gerarchica nel branco in quanto Compagno dell’Alpha, ma non il ruolo che per diritto gli spettava.
Era Stiles, Stiles  Stilinski, cavolo. Lo stesso ragazzo che collezionava figuracce con la stessa frequenza con cui respirava. Non poteva essere il loro Alpha. Stiles, dal canto suo, non sembrava intenzionato a comportarsi da capo branco, perciò il branco si trovava beatamente in una situazione di equilibrio.

Da quando Derek si era trasformato in un lupo completo ed era partito con Cora, il branco si era ritrovato senza una guida. Stiles, l’unico che aveva mantenuto un contatto con l’Alpha, li aggiornava ad ogni riunione.

L’umano aveva cercato in ogni modo di sradicare in loro il presentimento che Derek li avesse abbandonati e ormai da tempo il branco aveva accettato la “momentanea” assenza dell’uomo, come ci teneva a precisare sempre Stiles.

Era stato strano per il branco venire a sapere dall’umano, e non dal loro Alpha in persona, che Derek non era lì con loro perché cercava di aiutare il branco di sua sorella con un “problema”. Problema di cui, però, non si sapeva gran che.

Poi erano arrivati i Dottori del Terrore e il branco si era dimenticato delle piccole incongruenze riscontrate dagli aggiornamenti di Stiles.

Adesso si ritrovavano tutti intorno al tavolo, con le mani di Stiles che tenevano aperta una cartina del luogo e un branco più che esausto. Quello stesso giorno era avvenuto l’attacco.

A trovare i due Beta era stato Stiles e quando il ragazzo aveva chiamato gli altri, si era rinvenuto il corpo di un licantropo, la gola tagliata. Alleggiavano ancora gli odori di altri tre Beta, ancora presenti, ma di loro non c’era traccia. Erica e Boyd avevano seguito le tracce fino ai confini della città, dove l’odore sembrava affievolirsi.

Apparentemente se ne erano andati, ma ciò che più preoccupava i ragazzi era: se loro sono riusciti ad avvicinarsi così tanto senza che ce ne accorgessimo, chi altri potrà fare lo stesso? E, cosa più importante, chi aveva ucciso quel Beta?

Si trovavano in quella situazione da ore. Stiles che continuava a guardare la cartina con quello sguardo degli occhi, segno che si trovava nel suo mondo, Scott che si passava la mano sul viso cercando di seguire i ragionamenti della coyote inutilmente, Jackson e Isaac, ancora sotto shock, che venivano consolati da Lydia ed Allison, che al contempo cercavano di carpire ulteriori informazioni, ed Erica e Boys spariti chissà dove.

-Non capisco.- annunciò Scott. Stava ancora cercando di capire chi avesse potuto uccidere quel Beta, la foto del lupo tra le sue mani. Non era così grande da non poter essere ucciso, ma lo era troppo se si considerava che era stato sgozzato.

-Nessuna novità.- commentò Stiles sovrappensiero. Scott aprì la bocca colto sul vivo. L’altro quando si accorse di ciò che aveva detto arrossì violentemente.

-Ho pensato ad alta voce?- chiese e quando Malia annuì si passò una mano sul viso.

-Scusa, amico. Non dicevo sul serio. È che sono stanco.- si scusò guardandosi attorno. -Siamo tutti stanchi.-

Scott gli diede una pacca sulla spalla, segno che avevano risolto.

-Cos’è che non capivi, quindi?-

-Non c’erano tracce di un Alpha. Erano solo quattro Beta, almeno dagli odori presenti, di cui uno morto.- ricapitolò. Malia annuì con veemenza e Stiles si ritrovò a chiedersi come facesse quella ragazza ad avere tante energie dopo una giornata del genere.

-È alquanto improbabile che i tre Beta abbiano ucciso un membro del loro branco e anche se fosse perché sgozzarlo? Cioè sono lupi, non usano le armi.-

Piano piano che Scott ragionava ad alta voce, gli altri avevano iniziato ad ascoltare. Allison gli si era avvicinata e adesso lo guardava attentamente, seguendo il filo logico che stava andando  a creare nella testa del moro un’idea, idea che Stiles temeva fosse rivelata.

-Questo vuol dire che è stata una persona esterna al branco.- Scott annuì, convenendo alle parole di Allison.

-Ma noi non abbiamo sentito altri odori.- si intromise Malia.

-Perciò…-

-Stiles?- lo chiamò Lydia. Il ragazzo sussultò, troppo concentrato a pregare che il branco non arrivasse alla conclusione che temeva.  -Tu non hai visto niente?- tentò per l’ennesima volta, ma quello scosse la testa velocemente, troppo. La ragazza infatti socchiuse gli occhi e lo guardò attentamente, ma non disse nulla.

Ma poi perché Lydia era lì? Si chiese Stiles. Tutti avevano creduto a quello che aveva detto, ma oh, lei no, no signore. Perché doveva continuare a fargli domande?

-Stiles, tutto ok? Puzzi di ansia-  gli disse Malia storcendo il naso dopo averlo annusato. Il ragazzo fece un cenno di assenso poco convinto. 

-Penso sia meglio controllare in giro. Magari la persona che l’ha ucciso si sta nascondendo in città.- ragionò Scott ignorando del tutto lo scambio di battute riguardanti l’amico. Stiles ringraziò mentalmente la distrazione di Scott, dopotutto non era così negativa.

-Dobbiamo andare in ricognizione per tutta Beacon Hills?!- si intromise Jackson.

Allison mise su un cipiglio preoccupato. -E la scuola?-

-Senza un Alpha?- si intromise Malia con una nota di sconcerto. Queste erano cose che avevano sempre fatto con Derek.

La situazione divenne in poco tempo insostenibile. I ragazzi stavano urlando il loro disaccordo da tutti i pori. La testa di Stile stava per scoppiare.

-Non importa. Dobbiamo proteggere la città.- sentenziò Scott.

-Ma chi ci dice che invece non si stia nascondendo nella riserva?- se ne uscì Isaac. Il riccio stava cercando di far morire in Scott la sua stessa idea, ma non fece altro che avvalorarne la causa.

-Hai ragione.- convenne infatti il moro. -Dobbiamo organizzare delle ronde anche nella riserva.-

Gli occhi di tutto il branco ora stavano lanciando occhiatacce ad Isaac che si fece piccolo piccolo, lasciando sospesa la frase “Ma io non intendevo questo…”.

-Io mi rifiuto.- annunciò  all’improvviso Jackson, guadagnandosi delle occhiate sorprese perfino dalla sua ragazza. -Se avesse voluto farci del male, l’avrebbe già fatto. E invece ci ha aiutato. Io non ho alcuna intenzione di perdere tempo per una stupida ricerca.-

Scott snudò le zanne. -Stai contestando le decisioni del branco?-

Jackson reagì alla minaccia facendo brillare gli occhi. -Qui mi pare che tu abbia già preso una decisione senza chiedere niente a nessuno. Cos’è? Vuoi forse fare l’Alpha ora che Derek non c’è?- ringhiò il biondo. 

Stiles si ridestò dal suo mondo alle parole di Jackson e guardò attentamente il suo migliore amico. C’era un istinto dentro di lui che aveva fatto accendere degli allarmi, ma l’umano liquidò il presentimento ricordandosi che quello era Scott, il suo migliore amico, non avrebbe mai fatto del male a Derek.

-Non osare…- iniziò Scott. -Lo sai che non farei mai niente del genere!- Jackson non controbatté, ma alzò un sopracciglio.

-È per il bene del branco se dico che dovremmo cercare…-

-Cazzo, Scott! Sono stato io, va bene?! L’ho ucciso io.- sbottò esasperato Stiles, interrompendolo.

L’amico strabuzzò gli occhi e lo guardò come se fosse appena morto e resuscitato davanti a lui. Stiles non lo avrebbe mai ammesso, ma una piccola parte dentro di lui fu orgogliosa della reazione che aveva provocato.

-Ma… cioè… Come? Perché?- 

Gli sguardi del branco alternavano da lui a Scott. 

-Stava minacciando i miei cuccioli. Nessuno tocca i miei cuccioli.- spiegò il ragazzo scrollando le spalle.

Dal suo comportamento sembrava una semplice constatazione, ma la serietà nei suoi occhi era così sincera da far traballare Scott. 
Senza aspettare una risposta, il ragazzo girò sui tacchi e uscì dal loft. Dopo qualche secondo si sentì il motore della Jeep in sottofondo affievolirsi. Se fosse stato un film, quella sarebbe stata una di quelle uscite epiche di cui Stiles e Scott parlavano sempre.

-Cosa cavolo è successo?- esclamò Lydia alzandosi dal divano di scatto. Tutte le facce dei presenti esprimevano la stessa confusione.  

-Isaac, perché il tuo cuore batte così forte?- fece Malia girandosi verso il riccio.

Quello fece un sorriso imbarazzato. -Perché, a voi non ha scosso quello che è appena successo?- tentò. Non era neanche necessario saper fiutare le emozioni per accorgersi che Isaac aveva mentito.

-Menti.- ci tenne però a ribadire la coyote.

Isaac lanciò uno sguardo supplichevole a Jackson. Il biondo fece un debole cenno col capo, andando poi a stringere Lydia a sé, poggiandole il mento sulla spalla.

-Ecco, non è la prima volta che Stiles ci definisce i suoi…-

-…cuccioli.- terminò Jackson. Isaac annuì, appoggiandosi subito dopo sullo schienale del divano.

-Spiegati.-

I due ragazzi si guardarono e sembrarono prendere una decisione.

-Io e Isaac ci trovavamo dentro il capanno quando è accaduto.-

-Quand’è accaduto cosa?- ribatte esasperata Malia mostrando le zanne. Voleva sapere cosa fosse successo a Stiles. C’era quella sorta di istinto di protezione nei confronti dell’umano che Malia non sapeva spiegarsi, però l’accettava. E adesso voleva aiutarlo, ma non poteva se prima non scopriva cosa fosse accaduto. 

Jackson deglutì rumorosamente. -Isaac era stato appena sbattuto contro il muro. Stiles non lo sentivo più, pensavo fosse svenuto, ma poi ho sentito che ci chiamava cuccioli. Dopo è tutto confuso.- riassunse il biondo.

-Cosa intendi con ‘Ci ha chiamati cuccioli’?- gli domandò Lydia rigirandosi nell’abbraccio.

-Ha detto… ha detto che nessuno tocca i suoi cuccioli.- buttò fuori il ragazzo. Guardò Isaac e capì che provava la stessa cosa: era come se raccontando cosa fosse accaduto, tradissero Stiles. 

-E nessuno ha avuto la decenza di dircelo?- urlò Scott allargando le braccia.

-Pensavo di averlo immaginato.- Jackson annuì vigorosamente a conferma delle parole di Isaac. -Ci siamo resi conto solo poco fa che invece era successo.- Verità.

I ragazzi emanavano preoccupazione. Stiles, Stiles Stilinski, la stessa persona che se ne andava in giro con una mazza da baseball, aveva ucciso una persona, un licantropo, e non sembrava dargli peso. 

-Cosa vuol dire questo?- si intromise Allison. I due ragazzi scossero la testa. -Credo sia meglio chiamare Deaton.- ragionò Scott.

-Già avvisato. Sarà qui a momenti.- annunciò Peter.

Solo allora il resto del branco si accorse della sua presenza. Quanto in profondità quella scoperta aveva segnato il branco, se non riuscivano più neanche ad accorgersi dell’arrivo di qualcuno. 

-E tu da dove spunti fuori?- ringhiò il moro. Peter se ne stava seduto sulla scala a chiocciola e rideva sotto ai baffi. Si stava parlando del suo migliore amico, non di una persona qualunque. L’ilarità dell’uomo lo innervosì più di quanto non sarebbe accaduto in condizioni normali.  

-Calmati McCall. Sono qui da quanto basta per sapere che il nostro Stiles è diventato un assassino.-

Quella frase scatenò il putiferio. Jackson, affiancato da Isaac, si avventò come un fulmine contro Peter. Scott e Malia snudarono le zanne, pronti ad attaccare anche se avevano avuto i riflessi meno pronti dei due ragazzi. Nel frattempo Lydia ed Allison avevano fissato l’uomo con un’espressione oltraggiata la prima e scioccata la seconda.   

-Stiles non è un assassino!- ringhiò Jackson all’uomo sotto di lui. Ormai il biondo era completamente trasformato.

-L’ha fatto per proteggerci!- aggiunse Isaac con uno sguardo omicida negli occhi.

-Bene.- sogghignò Peter, cercando di scrollarsi di dosso Jackson. -Ho avuto la conferma che cercavo. E ora, se non vi spiace, vorrei alzarmi.- Se la stava ridendo, pensò Jackson perplesso, perché rideva? Il ragazzo indietreggiò, anche se titubante. 

-Scott.- si sentì dalla porta. Deaton era appena sopraggiunto nel momento peggiore. Approfittando della situazione, Peter riuscì a mettere una buona distanza tra sé e i due ragazzi e quando Jackson non lo trovò dove lo aveva lasciato, emise un ringhio frustrato. 

-Deaton.- lo chiamò Peter -Abbiamo appena trovato la nostra mamma Alpha!- esclamò battendo le mani.  




Note dell'autrice.
Innanzitutto, dato che siete giunti fin qui, vi ringrazio di aver letto. E' la prima fanfiction che scrivo e spero sia arrivata così come l'avevo immaginata. Chiedo scusa per eventuali errori, l'ho controllata tre volte, ma non si sa mai. Per quanto riguarda il contentuo del racconto devo dire che mi è sempre piaciuta l'idea di uno Stiles più autoritario e di autorià se ne vedrà non poca. Chi è fan Sterek non disperi.
Spero di non aver deluso le aspettative.        
   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Teen Wolf / Vai alla pagina dell'autore: ArtistaDiStrada