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Autore: giuggiola95p    27/07/2016    2 recensioni
La con di San Diego è volta al termine ma non tutti tornano a Vancouver, Jen e Lan, hanno deciso di pernottare lì...
Cosa succederà?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Jennifer Morrison, Lana Parrilla
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buona sera, lo so sono sparita ed ho lasciato molte cose in sospeso e mi scuso con coloro che seguivano le mie storie... ho iniziato l'università e l'ispirazione è volata via. Comunque qualche giorno fà si è tenuta la con a San Diego e guardando video e foto mi è venuta questa piccola os e non potevo con condividerla con voi :D Spero vi piaccia :* Un bacio a tutti... Fatemi sapere :*
"Quando siamo rimaste sole"
 
La con a San Diego era appena terminata, ma avevano deciso di passare la serata assieme per cenare in un ristorantino in centro; avevano parlato di tutto e di più, avevano riso e scherzato come una grande famiglia che si riunisce dopo tanto tempo. Avevano parlato di figli, delle varie famiglie, delle vacanze estive…ma a fine serata si erano divisi un po’ tutti. Bex e suo marito sarebbero tornati a casa quella sera stessa, come anche Josh, che voleva assolutamente tornare dai suoi piccoli e da sua moglie, Colin come Josh e Jared invece anche se voleva tanto rimanere un altro poco in città, dovette prendere l’aereo per tornare a casa sotto minaccia della madre. Le uniche che rimasero in città quella sera furono Lana e Jennifer che avevano prenotato, guarda caso, nello stesso albergo (consigliato dagli organizzatori della con) e il destino aveva voluto che avessero le camere vicine. Fecero la strada insieme sotto la fioca luce dei lampioni, pochi minuti ed erano già in albergo; c’erano stati sguardi ma nessuna delle due ebbe il coraggio di affrontare nessun argomento, rimasero in silenzio fino a che non si trovarono faccia a faccia sotto le forti luci del corridoio dell’hotel, davanti le loro stanze.
Ci fu un attimo di esitazione da parte di entrambe poi Lana iniziò a parlare.
<< Non mi sei sembrata molto a tuo agio oggi. >>
<< Non lo ero affatto, veramente… >>
<< Posso chiederti come mai? >>
Jen alzò gli occhi al cielo e fece un grosso respiro, poi tornò a guardare gli occhi di Lana.
<< Non ce la faccio più, è diventato tutto così monotono, stancante, frustrante… odio il fatto che associno il personaggio di Emma, e quindi anche me sempre e solo a Colin. Non so se ci hai fatto caso, ma quando abbiamo fatto le foto io ho avuto precise istruzioni; “è meglio che tu stia accanto a Colin”, non ho più nemmeno la libertà di fare ciò che voglio. >>
Lana la guardava dritta negli occhi dove si vedeva la sua frustrazione… Jen riprese a parlare.
<< E non è solo questo! Io e te non possiamo farci nemmeno una foto, non possiamo abbracciarci in pubblico, no, perché le fan darebbero di matto. Questo perché? >>
<< Perché alimentiamo un po le speranze SwanQueen >>
<< Esattooo… ma ti pare? Le foto con Colin le posso fare, ma una foto con te non è nemmeno contemplata. >> Respirò pesantemente.
<< Ma chi l’ha detto che non possiamo farla, per caso qualcuno ci ha fatto firmare un contratto dove c’era scritto che non possiamo postare foto assieme? Non mi sembra… Lo so che lo facciamo per non ricevere critiche o insulti da parte di alcune persone ma, non voglio privarmi di qualcosa che non fa del male a nessuno. Lo abbiamo fatto per troppo tempo… oggi ho letto il disagio nei tuoi occhi e ogni qual volta che incontravi il mio sguardo mi sembravi terrorizzata, come se avessi paura che qualcuno si accorgesse che mi stavi guardando. Mi sono stufata di tutte le critiche e le restrizioni che ci creiamo da sole… >> poi con un grosso sorriso stampato sulle labbra prese il fianco di Jen e la tirò a sé, per poi uscire il telefonino dalla tasca.
<< Ma che fai? >> disse Jen con gli occhi che le brillavano.
<< Diamo al mondo ciò che vuole. >>
Prese il telefono, aprì la fotocamera e scattò un selfie.
<< Che ci importa della gente? >>
Jen le sorrise genuinamente.
<< Già, che ci importa. >>
Mentre Lana caricava la foto su tutti i social, Jen era incantata dai suoi movimenti, dal faccino concentrato che aveva, quell’espressione così tenera… Come poteva succedere una cosa del genere Jen non se lo riusciva a spiegare, e forse era anche per quel motivo che non sosteneva apertamente il fandom SwanQueen/Morrilla, si avvicinava così tanto ai suoi desideri che le sembrava irraggiungibile. Forse si era presa una bella cotta per quella donna che ora stava trafficando con il cellulare davanti a lei, ma non era una cosa facile, ne da spiegare ne da comprendere. Era tutto troppo complicato, lei è sposata, lavorano insieme e tutto questo creerebbe troppo scandalo; ma la cosa fondamentale era che Lana, secondo Jen, non poteva mai innamorarsi di lei.
<< Fatto >> disse Lana girandosi tutta euforica. << Abbiamo fatto impazzire il mondo >>
<< Addirittura? >>
<< Oh sì… Non sai quante persone ci vorrebbero insieme. >>
Jen rise e sottovoce disse << Già non sai quante >>
<< Cosa? >>
<< Niente… >>
<< E dai Jen… non ho sentito… >> disse Lana avvicinandosi in maniera provocante, tenendo tese di fronte a se le mani pronte ad afferrare Jen.
<< Niente davvero… >> disse indietreggiando << Niente di importante >>
<< Jen, dove stai andando? Hai paura di me? >> disse alzando il sopracciglio destro imitando la voce della Evil Queen.
<< Lana!! >>
<< Ah ah! Stai parlando con la Evil Queen >> disse scherzando continuando ad avanzare.
<< Smettila… >> disse ridendo.
<< Oh no, signorina Morrison, non mi fermerò finché lei non mi dice cosa ha detto prima. >>
<< Ti giuro che non ho detto niente… >> non riuscì a finire la frase perché la sua schiena sbattè contro qualcosa di duro, probabilmente il muro.
Lana con un ghigno sul viso si fermò un attimo a guardare il viso di Jen.
<< Oh oh Miss Morrison, la vedo in difficoltà, non ha più via di scampo. >>
Jen si guardò in giro per pochi istanti, poi i suoi occhi si fissarono su quel viso meraviglioso, su quel sorriso che ogni volta le faceva perdere alcuni battiti. << Riuscirò a scappare… >>
<< Oh no… >> Lana camminò più velocemente verso Jen e appena le fù vicina iniziò a solleticarle i fianchi.
Jen soffriva tremendamente il solletico e non appena le mani calde di Lana le toccarono i fianchi non potè fare altro che soccombere nelle risate contorcendosi, cercando di bloccare Lana. Ad un tratto Jen riuscì ad afferrare i polsi di Lana e i ruoli cambiarono; adesso era lei a detenere tutto il potere, così cercò di staccare le schiena dal muro e con un abile gesto improvviso fu Lana quella con le spalle al muro.
<< La signorina Morrison ha rivoltato la situazione. >>
<< Non c’era alcun’ombra di dubbio… Ora che hai le mani bloccate non hai nient’altro che puoi usare contro di me. Conoscevi il mio punto debole e lo hai sfruttato, ma il tuo vantaggio è durato poco. >>
<< Ne sei completamente sicura? >> disse Lana con voce molto suadente all’orecchio di Jen.
Jen ebbe un attimo di cedimento, il profumo di Lana la inebriò e quella voce, quel caldo respiro su di lei le fece perdere per qualche secondo il controllo e la presa sui polsi di Lana si era allentata.
Lana aveva trovato il suo punto debole. LEI.
Era un po’ di tempo che Lana la guardava con occhi diversi, la sincronia che c’era tra di loro era palpabile e le scene SwanQueen ne erano la dimostrazione, perché le fan non si inventavano le cose, leggevano solo quello che davvero molte scene dicevano. E forse qualcosa c’era realmente, ma ERA COMPLICATO. Anche Lana, come Jen, non poteva immaginare la confusione che c’era nella testa dell’altra, non potevano conoscere i loro pensieri e le loro emozioni. Ma forse era arrivato il momento di buttarsi… e qual lieve cedimento nella stretta di Jen era un chiaro segno che forse negli sguardi, nei sorrisi che si erano scambiate in quegli anni c’era qualcosa di più di una semplice complicità e che Lana non si era sbagliata. Fù un istante quasi eterno dove i loro occhi non si staccarono mai…
Jen cercò di mantenere la voce il più naturale possibile, anche se era quasi impossibile.
<< Sicurissima! >> cercò di mostrare sicurezza e irremovibilità e questo fece ridere Lana di gusto.
<< Mi spieghi che hai da ridere? >>
<< Mi fa ridere il modo in cui cerchi di ostentare serietà, il tuo viso così concentrato…e il fatto che credi di non avere più alcun punto debole che io posso usare contro di te. >>
<< Forse perché è vero… non ne ho! >>
<< Vogliamo vedere? >> disse Lana con tono di sfida.
Jen cercò di rimanere composta e seria, tentò di non dargliela vinta.
<< Avanti vediamo. >>
Lana aveva ancora i polsi attaccati al muro sotto la presa di Jen, la schiena attaccata al muro e Jen a pochi centimetri da lei. Sorrise maliziosamente e si avvicinò quel poco che poteva a Jen, quel poco che le bastava per arrivare al suo viso. Le punte dei loro nasi si sfioravano e i loro profumi si mischiarono; le loro labbra erano così vicine che quasi si toccavano, il petto di Jen si alzava in maniera irregolare e il cuore le batteva più forte che mai. Quelle labbra, quella cicatrice erano a pochi centimetri da lei ma non poteva cadere nel suo tranello, non adesso che stava “vincendo”. Lana vide quella scintilla negli occhi di Jen, sentì il suo respiro farsi più irregolare, sapeva che stava per cedere e anche lei, d’altro canto non riusciva più a non baciare quelle meravigliose labbra che erano davanti a lei, ma doveva farla soffrire un altro po’, doveva farle capire che lei sapeva. Così si morse il labbro inferiore, senza mai allontanarsi, fu un gesto deciso ma lento, molto lento e i suoi occhi non si staccarono mai da quelli verde-azzurri di Jen. Stava cedendo, lo sapeva, lo sentiva e bastava un’altra semplice mossa per farla cedere del tutto; si passò la lingua sulle labbra, su quelle labbra rosso acceso, in senso anti orario e in maniera lenta. Quella eral’ultima mossa, l’aveva uccisa… Jen sentì come se qualcosa dentro di lei fosse esploso, un caldo improvviso si impossessò di lei. Lana si aspettava che le labbra di Jen si fiondassero sulle sue, ma ciò non avvenne, era cocciuta… voleva vincere lei e Lana gliel’avrebbe lasciato fare, questo round l’avrebbe vinto Jen. Non disse niente, avrebbe voluto provocarla, ma non disse niente, agì.
Era qualcosa che desiderava fare da tanto tempo, ma non aveva mai avuto né l’occasione, né il coraggio; “Ora o mai più” si disse.
Era il momento!
Lana azzerò le distanze, baciò quelle meravigliose labbra, sapeva che non era la cosa giusta da fare, ma era quello che sentiva dentro. Dimenticò tutto e baciò la donna di cui era profondamente innamorata, la baciò e fu in quel momento che capì che era quella la cosa che avrebbe voluto fare tutte le mattine e le sere della sua vita, era tra quelle braccia che voleva stringersi quando non sopportava più il resto del mondo ed era quel calore che voleva sentire per il resto della sua vita. Quel bacio aveva annullato anche la presa di Jen che si era sciolta nel momento in cui le labbra di Lana si erano posate sulle sue, adesso le sue mani vagavano senza una meta sul corpo di Lana. Fu un bacio interminabile, pieno di passione, una passione che era stata repressa per tanto tempo. Quando si staccarono per riprendere aria i loro occhi brillavano di una luce diversa, avevano trovato un porto sicuro l’una nell’altra. Non avrebbero mai pensato che sarebbe andata a finire così, non avrebbero mai pensato che si sarebbero innamorate l’una dell’altra, ma l’amore è così, potente e pazzo… e in fin dei conti ci si innamora della persona con cui mai avresti pensato di stare.
E così era successo.
 
  
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