Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Signorina Granger    31/07/2016    8 recensioni
INTERATTIVA || Conclusa
[Prequel di "Le Sacre 28"]
Charles Malfoy non ha nessuna voglia di raccontare la storia delle Sacre 28, ma su grande richiesta di figli e figliocci, è costretto a farlo.
Che cosa è successo in quella fantomatica competizione tra le leggendarie Sacre 28, alla quale prese parte un membro per ogni famiglia sotto giudizio di Cantankerus Nott, scrittore di "Sacre 28"?
Avete già sentito la storia dei loro eredi... ma cosa è successo nei dettagli, nel 1945?
Come è stato realizzato l'Estratto di Sodalite?
Se volete saperlo, ascoltate questa storia.
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Abraxas Malfoy, Maghi fanfiction interattive
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
History 


Epilogo 
 
Malfoy Manor, 1 Luglio 1947


Altair Black teneva lo sguardo dritto davanti a sè, osservando una casa che conosceva quasi come fosse la propria.
Malfoy Manor non era affatto cambiata nel corso degli anni: tornando indietro con i ricordi, Altair era sicuro che rispetto a quindici anni prima non fosse cambiato molto nell’enorme dimora dei Malfoy. 

Eppure, quel giorno c'era qualcosa di diverso. 

Forse era nell'aria, oltre che nelle decorazioni di rose bianche che adornavano il contorno del viale dove stava camminando. 

Quel giorno non era come gli altri, si sentiva anche solo guardando l'austera casa.

Il viale era pieno di persone eleganti che si salutavano a vicenda o che procedevano con calma sulla ghiaia, a differenza del giovane Black che avrebbe preferito camminare a passo svelto... Peccato che qualcosa, o qualcuno, glielo impedisse.


Faceva davvero molto caldo e quasi ringraziò se stesso per aver deciso di indossare un completo color carta da zucchero e non uno nero... Non invidiava nemmeno lontanamente Abraxas, nonostante fosse una giornata molto speciale per il suo amico. 


Altair Black si voltò verso la persona che quasi si stava trascinando dietro da quando si erano Materializzati davanti ai cancelli spalancati della villa, tenendola a braccetto.

“Davvero non riesci a camminare più in fretta?” 


Elizabeth Abbott sbuffò sonoramente, guardando il fidanzato come se avesse detto di aver visto un ufo: no, ovvio che non poteva... E per tutta risposta si limitò ad accennare alle décolleté color avorio che portava ai piedi, abbinate alla sottile cintura che adornava la vita dell’abito corto color crema.


Altair afferrò il concetto e sospirò, capendo che la ragazza non si sarebbe mai messa a camminare in fretta con quei tacchi, quel vestito e quel caldo.

Tuttavia non voleva e non poteva arrivare tardi... Abraxas l'avrebbe ucciso prima di arrivare all’altare, probabilmente.

Peccato che, essendo molto alto e la differenza tra le loro gambe fosse notevole, Altair camminasse molto più velocemente della ragazza... Che con i tacchi alti di certo non era al massimo della sua agilità.


“Ok, ho capito. Facciamo così allora.” 


Altair si fermò all’improvviso, rischiando quasi di far finire Lizzy addosso al suo petto. La ragazza si fermò ed ebbe appena il tempo di guardare il fidanzato con cipiglio interrogativo prima che questi la prendesse in braccio, sollevandola e ignorando le sue proteste mentre riprendeva a camminare sulla ghiaia.


Lizzy, che era diventata di una discreta tonalità di rosso, implorò a bassa voce il ragazzo di metterla giù senza però essere accontentata: Altair finse di non averla sentita, ignorando deliberatamente gli sguardi che si stavano guadagnando dagli altri invitati... Molti dei quali li riconobbero come la coppia più chiacchierata degli ultimi anni. 


“Altair, ti prego! Mettimi giù, ci guardano tutti...” Lizzy sospirò, passando si una mano tra i capelli mentre invece lui le sorrise come se non gli importasse minimamente:

“E tu lascia che ci guardino... Infondo siamo proprio belli, non credi?” 


                                                                                                                                                   *


“Mia madre?” 

“Tranquilla, sono riuscita ad allontanarla... Non ti disturberà.” 


Imogen sorrise ad Ariadne attraverso lo specchio a pavimento, in piedi con i capelli perfettamente acconciati e il volto truccato.

La bionda si chiuse la porta alle spalle, osservando la sua amica e non potendo non provare un moto di felicità per lei: benché fosse la prima a ripetere quanto il suo migliore amico fosse un cretino, era sinceramente felice che si sposassero... Finalmente, anche. 

Dopotutto ormai stavano insieme da quattro anni e quando Abraxas si era deciso a chiedere ad Imogen di sposarlo i suoi genitori avevano tirato un gran sospiro di sollievo. 


“Sei bellissima, Imogen... Abraxas rimarrà pietrificato.” 

“Grazie... Non è un modo per dirmi che hai intenzione dii incantarlo durante la cerimonia, vero?” 


Ariadne rise sinceramente alla domanda dell'amica, scuotendo il capo e promettendo che avrebbe fatto la brava: infondo erano i suoi migliori amici ed era davvero felice per loro... E poi era pure la damigella d'onore, non poteva combinare guai quel giorno... Anche perché Abraxas l'avrebbe uccisa se avesse fatto qualcosa al di fuori dagli schemi. 

Imogen si sistemò distrattamente la tiara che portava tra i capelli, osservandosi con un’aria critica che Ariadne non comprese: era davvero bellissima, con quel vestito bianco stile impero.


“Rilassati, stai benissimo... Ascolta, ti dispiace se passo a vedere come se la cava lo sposo? Mi piacerebbe salutarlo, così mi assicuro anche che non scappi o che non si faccia male il nodo alla cravatta.” 

“Tranquilla, vai pure... E se per caso cerca di darsela a gambe, prendilo per i capelli e trascinalo da me. Poi ci penserò io...” 


Il tono della Corvonero era così serio che Ariadne sorrise, immaginandosi perfettamente la scena prima di uscire dalla stanza. Percorse il corridoio con quanta fretta le permettessero i tacchi, zigzando tra parenti vari e camerieri che sistemavano a destra e a sinistra. 


Quando finalmente raggiunse la camera di Abraxas Ariadne bussò aprendo subito dopo la porta, senza dare all’amico il tempo di rispondere.

Abraxas era in piedi e sembrò leggermente sorpreso nel vederla, sorridendole nervosamente mentre Ariadne si chiudeva la porta alle spalle. Era solo nella stanza e la bionda non poté che esserne felice: se non altro, potevano fare in pace la loro ultima chiacchierata. 

“Ehi... Come va? Vedo che ti sei fatto un nodo decente, bravo!” 


Abraxas rivolse all’amica uno sguardo seccato, come a volerle dire di evitare di bacchettarlo pure il giorno del suo matrimonio. Ariadne invece sorrise mentre gli si avvicinava, guardandosi intorno e notando una certa assenza:

“Ma dov’è finito Altair?” 

“Me lo chiedo anche io. Beh, se non arriva vorrà dire che mi farai tu da testimone.” 


“Col cavolo, devo già fare la damigella! Non ho intenzione di sdoppiarmi o cose simili, quindi dovrai arrangiarti... Ma tranquillo, sono più che sicura che il nostro amico spilungone si farà vivo. Piuttosto... Come va? Nervoso?” 


Abraxas si strinse nelle spalle, sedendosi su una poltrona e tenendo gli occhi chiarissimi fissi sul vetro di una finestra, osservando il cielo azzurro e sgombro da nuvole.

“Un po’... Ma tranquilla, non ho intenzione di filarmela.” 


Ariadne sorrise e sedette accanto a lui, evitando di dire che era esattamente quello che Imogen aveva pensato... Quei due si capivano sempre al volo, anche se erano lontani sapevano sempre cosa stesse pensando l'altro in una qualche situazione. 

“Lo credo bene! Non troverai un’altra pazza disposta a sposarti, te l’assicuro.” 


Abraxas spostò gli occhi dalla finestra per posarli sulla sua più vecchia amica, che rimase stupita nel vederlo sorriderle divertito invece di replicare: quante volte era successo che Abraxas non le rispondesse a tono? Probabilmente mai da quando aveva compiuto 10 anni.


“Sempre dolcissima, vero Ari? Però mi fa piacere vederti... Grazie per esserci.” 

“In realtà mi ha praticamente mandata la sposa per assicurarsi che tu ti faccia vivo alla cerimo-“ 


“Ariadne. Grazie.” 


Abraxas calcò leggermente il tono sull'ultima parola e la bionda sorrise appena, capendo cosa volesse dire e tacendo di conseguenza: in pratica, ‘ti ringrazio per essermi vicino perennemente nonostante litighiamo, però per una volta stai zitta e non replicare o inizieremo a discutere’.

Così Ariadne non disse nulla, obbedendo giusto perché era il giorno del suo matrimonio e si era ripromessa di fare la brava e di non mettere sù discussioni... Ma quella magia sarebbe durata solo ed esclusivamente per un giorno, lo sapevano entrambi anche mentre Abraxas tendeva la mano verso la ragazza e lei la stringeva nella sua, rimanendo in silenzio e ascoltando distrattamente le voci e i rumori che provenivano dal corridoio.


                                                                                                                                                  *


“Tu li vedi, per caso?” 

Aerin sbuffò, cercando di vedere qualcosa oltre due tizi altissimi che avevano avuto la brillante da di fermarsi proprio davanti a lei.
Connie scosse il capo mentre tendeva il collo, cercando un paio di figure familiari in mezzo ai numerosissimi invitati che stavano prendendo posto o erano già seduti.

Nell’enorme giardino dei Malfoy una grande tenda bianca fungeva da ambientazione per la cerimonia, adornata da un lungo tappeto contornato da decorazioni di fiori bianchi e blu. Eleganti sedie color avorio erano distribuite in file ordinate lungo la “navata” dove gli invitati si stavano sedendo in attesa che la cerimonia iniziasse... Peccato che le due ragazze stessero avendo qualche difficoltà nel trovare i loro amici.

“Aspetta, mi è sembrato di vedere i capelli di Ian! Seguimi!” 

Senza tanti preamboli Connie afferrò Aerin saldamente per un braccio e se la trascinò dietro, rischiando di farla inciampare per via dei tacchi a spillo che si era infilata ai piedi.

Trattando qualche imprecazione mentre rischiava di andare addosso alle persone più importanti della comunità magica, Aerin si fermò accanto a Connie vicino ad una fila di sedie, dove avevano preso posto un ragazzo dai capelli neri e uno di colore dai capelli corti.

Quest’ultimo alzò lo sguardo e sorrise, smettendo di parlare con l'amico per rivolgersi alle due ragazze:

“Bene, siete vive allora! Cominciavamo a darvi per disperse.” 

“Ah ah ah... Come vedi siamo sane e salve Maxi, grazie per l’interessamento.” 


Connie prese posto sulla sedia accanto al ragazzo con Aerin di fianco, mentre la Tassorosso si guardava intorno prima di sporgersi verso Ian:

“Tracce di Lizzy?”


“Non saprei dirti... Conoscendola, sarà inciampata da qualche parte e ora starà tirando giù il cielo con qualche imprecazione.” 

Ian aveva appena finito di parlare quando una figura molto alta e vestita di un azzurro sfrecciava sul tappeto accanto a loro, facendo voltare sincronicamente i quattro.


“Ma quello non era...” 


Connie non ebbe nemmeno il tempo di finire di parlare perché una voce decisamente familiare parlo alle loro spalle, facendoli voltare nuovamente:


“Si, era lui. Scusate il ritardo, ma sono comunque viva e vegeta... E non sono caduta da nessuna parte, per di più.” 

Lizzy lanciò un’occhiata significativa in direzione di Ian, che sfoggiò un sorrisetto mentre Aerin chiedeva all’amica di sedersi con loro:

“Tranquilli, ci sono solo due posti liberi... Li lascio per Elliott e Amelia.” 


“Generoso da parte tua, ma dove pensi di sederti? Accanto a Lucille Flint per caso?” 

Maximilian sollevò le sopracciglia, trattenendosi dal ridere di fronte alla smorfia disgustata che comparve sul volto della ragazza, che scosse il capo prima di parlare:

“Nemmeno sotto tortura. No, credo che andrò a sedermi accanto a Cassy. Poveretta, se non vado a salvarla sua madre le rifilerà un milione di possibili futuri mariti... Ci vediamo dopo!”


Lizzy sorrise e avanzò sul tappeto proprio mentre Elliott e Amelia raggiungevano il quartetto, salutando tutti e domandando dove stesse andando la Tassorosso:


“A salvare sua cognata, a quanto pare... Su, sedetevi. Credo che non manchi molto all'inizio.” 

“Beh, lo spero, io ho fame!” 

“Ma Aerin, hai mangiato un panino mezz'ora fa!” 

Di fronte alle parole e alla faccia sbigottita di Connie Aerin si strinse nelle spalle, liquidando il discorso con la mano come a voler dire che non centrava un bel niente e che aveva fame comunque. 

Elliott intanto si era seduto accanto ad Ian, che gli aveva rivolto uno sguardo eloquente: sarebbe stata una giornata molto lunga, poco ma sicuro.


                                                                                                                                                 *


“Ah, sei vivo! Sono arrivati prima io di te, vergognati!” Altair roteò gli occhi alle parole di Abraxas, fermandosi accanto a lui e borbottando qualcosa sui “tacchi che impediscono di muoversi velocemente”. Abraxas lanciò all’amico uno sguardo curioso ma non chiese nulla, quasi non volendo sapere cosa intendesse. 


Lo sposo si torturò invece il nodo della cravatta, guardando male l'amico e invidiandolo da morire: perché diamine lui doveva vestirsi di scuro? Se non altro aveva ottenuto di vestirsi di blu e non di nero, altrimenti sarebbe morto entro la fine della giornata. 


“Non fare quella faccia, Imogen mi ha detto che potevo vestirmi come volevo... Se hai problemi con il caldo perché non vi siete sposati in inverno?” 

Alle parole di Altair Abraxas borbottò qualcosa che somigliava molto a “me lo chiedo anche io” e l'amico decise saggiamente di non indagare oltre, intuendo che la scelta della data non era stata del tutto un'idea sua... Probabilmente ci avevano messo il naso le madri degli sposi, conoscendole.

Abraxas aveva qualche problema con la suocera, in effetti... Lei stravedeva per lui, anche se forse non tanto per la persona che era quanto per come si chiamava di cognome. Lui invece proprio non la sopportava, Elizabeth Selwyn. Una volta aveva persino detto ad Altair di ritenersi fortunato per non avere una suocera da sopportare e con quelle parole si era guadagnato una sonora strigliata dalla fidanzata, che gli aveva dato dell’insensibile nei confronti di Lizzy. 


Abraxas rivolse uno sguardo ai numerosi invitati, che ormai erano quasi tutti seduti. In prima fila, a destra, c'erano sua madre e suo padre mentre a sinistra i genitori con i suoi fratelli e i vari cognati dietro di loro.

In realtà Abraxas sapeva che, fosse stato per lei, Imogen avrebbe messo i genitori fuori dalla tenda... Peccato che non potesse farlo, visto che cerano giornalisti da tutte le parti e di sicuro quel matrimonio avrebbe fatto grande notizia sulla Gazzetta del Profeta, che già quando era stato annunciato l'aveva definito “il matrimonio dell’anno”... L'ultima cosa che volevano era far parlare di come i genitori della sposa fossero quasi ospiti indesiderati. 


Una cosa però la giovane sposa era riuscita ad ottenerla e tutti gli invitati ebbero modo di notarlo qualche minuto dopo, quando Imogen Selwyn fece la sua comparsa infondo all’entrata della tenda ornata da un arco di gelsomini, i suoi fiori preferiti. 

Abraxas sorrise, ignorando i leggeri mormorii che si erano propagati: Imogen era al braccio di suo nonno Alexander, non di suo padre.
Fortunatamente Alexander Selwyn era un uomo anche troppo rispettato nella comunità magica inglese perché qualcuno potesse fare domande indiscrete... 

Non sembrava però che ai genitori della sposa la cosa desse fastidio: o meglio, forse li irritava che la faccenda avrebbe suscitato scalpore ma non che la figlia avesse voluto farsi accompagnare dal nonno e non dal padre. 


Ovviamente però nessuno osò dire nulla mentre la sposa avanzava sul tappeto con un gran sorriso stampato in volto, gli occhi chiari e luccicanti fissi sul suo fidanzato.

Altair diede all’amico una leggera pacca sulla spalla mentre anche Ariadne sorrideva, in piedi parallelamente a loro con il vestito azzurro addosso e i capelli biondi raccolti sulla nuca. 

Imogen diede all’amica il suo bouquet dopo aver dato un bacio sulla guancia di Alexander, che dopo averle sorriso quasi con commozione era andato a sedersi accanto al figlio in prima fila.

Abraxas non ne era certo, ma probabilmente era l'unico della sua famiglia che Imogen avrebbe voluto invitare... Era stata legatissima anche a sua nonna, che però era morta diversi anni prima quando la nipote aveva 16 anni. 


Imogen rivolse al biondo un sorriso prima di prenderlo per mano, non curandosi minimamente degli invitati alle loro spalle: non le importava dei suoi genitori o di cosa pensassero quelle persone che erano state invitate solo per volere dei genitori di entrambi... Infondo contavano solamente loro due. 


                                                                                                                                                 *


Altair, dopo aver posto la sua firma, diede la penna d'oca ad Ariadne e alzò lo sguardo, puntando gli occhi azzurri su due persone in particolare che erano sedute vicine circa a metà della colonna di sinistra. 

Le due ragazze, le sue “due donne” stavano parlottando a bassa voce e Altair ancora una volta sorrise, non potendo che essere felice nel vederle andare d'accordo. 

Quasi sentendo il suo sguardo Cassiopea smise di parlare e alzò gli occhi, sorridendo di rimando al fratello maggiore e venendo imitata da Lizzy.

Altair si allontanò dall’altare, lanciando alla sorella uno sguardo indagatore: Cassiopea sembrava anche troppo contenta, a suo parere... Quasi gli venne il dubbio che stesse complottando per organizzare il suo, di matrimonio.


Probabilmente ai loro genitori la cosa non sarebbe andata giù facilmente, ma come la ragazza era solita dire al fratello “se te la fai scappare ti ammazzo, pensi davvero di trovarne un’altra così?” 

Altair non sapeva se lo diceva perché Lizzy le stava simpatica o perché li vedeva veramente bene insieme, però sapeva per certo che glie l'avrebbe chiesto, prima o poi... E a quel punto Cassiopea Black avrebbe stappato lo champagne per poi prenotarsi immediatamente un posto da damigella. 


Mentre anche gli sposi firmavano e Imogen diventava ufficialmente una Malfoy, gli invitati iniziarono ad alzarsi per lasciare la tenda e aspettare fuori mentre gli sposi si facevano fotografare con la famiglia e i testimoni prima di spostarsi al ricevimento. 

Tra questi c'era anche un certo gruppetto ormai conosciuto agli sposi: Ariadne e Altair dovevano rimanere dentro per le foto ma Maximilian, Aerin, Elliott, Connie e Amelia stavano raggiungendo l'uscita chiacchierando. Lizzy li raggiunse e si avvicinò ad Aerin, prendendola a braccetto mentre facevano per uscire insieme dalla tenda, parlando e ridendo esattamente come avevano sempre fatto. 

Si conoscevano da 11 anni ma non era cambiato molto: avevano lasciato Malfoy Manor due anni prima dopo quel gioco che tutti loro ricordavano e per la prima volta da quel lontano giorno, erano di nuovo tutti insieme in quella stessa casa.


Il fotografo, prima di fare alcuni scatti agli sposi da soli e con le famiglie, chiese ad Imogen si ci fosse qualche invitato particolare con cui volesse immortalare quel momento... E a quella parole Imogen Selwyn in Malfoy sorrise, annuendo appena con il capo prima di parlare, chiamando quelle persone che stavano per uscire:

“Ragazzi! Aspettate... Dai, facciamoci una foto tutti insieme!” 


Il gruppetto si fermò e tutti si voltarono sincronicamente verso la sposa, certi di aver sentito male o che non stesse parlando con loro... Ma il sorriso di Imogen li convinse del contrario e gli eredi delle Sacre 28 si avvicinarono all’altare per farsi fotografare tutti insieme per la prima volta. 



Nessuno di loro sapeva che cosa il futuro gli riservasse, o che diversi anni dopo i loro nipoti si sarebbero incontrati per lo stesso motivo che li aveva spinti a passare un mese a Malfoy Manor...

Nessuno di loro sapeva che quella foto non sarebbe mai stata persa e che un giorno qualcuno ci avrebbe messo le mani sopra, riconoscendo quelle persone sorridenti immortalate in bianco e nero come i loro bis bis bis nonni o pro pro pro zii... 

Non sapevano che un libro chiuso in un cassetto a qualche piano di distanza avrebbe causato più problemi di quanto non avrebbero mai pensato, ma mentre l’obbiettivo della macchina fotografica scattava nessuno pensò a niente di tutto questo, concentrandosi invece sulla bella giornata che li aspettava...

E perché no, anche una vita intera. 


                                                                                                                                                                 *

 
Malfoy Manor, 1 Luglio 2099 


“E finisce così?” 

“Beh, si tesoro... Ogni storia ha una fine, per quanto bella o vera possa essere.” 


Alle parole di Declan Shafiq un coro di domande si solleva, dimostrando che i bambini non sono ancora del tutto soddisfatti:

“Ma cosa è successo dopo?”

“Che fine ha fatto il libro?” 

“Ci raccontate cosa è successo a voi quando eravate qui?” 

“Altair e Lizzy si sono sposati?” 



“Ok, credo che per stasera possa bastare ragazzi... E non accetterò proteste: volevate la vostra storia, l'avete avuta.” 

“Ma mamma, vogliamo sapere cosa è successo dopo!” 


Jane Elizabeth sbuffa, lanciando alla madre uno sguardo quasi implorante. Irina però rimane impassibile, avvicinandosi al tappeto mentre Declan si alza con la figlia più piccola, Rebecca, in braccio.

La padrona di casa aiuta la figlia ad alzarsi prima di parlare con un tono fermo che non ammette repliche ma gentile allo stesso tempo, decisa a non cedere:

“Tesoro, quello che è successo dopo è un’altra storia... Magari un giorno vi racconteremo anche la nostra avventura, ma non stasera. Ora tutti a letto, è tardissimo e domani non voglio vedere zombie per casa...” 

Brontolando i bambini si alzano ed escono dalla grande sala parlottando a bassa voce su quanto hanno appena sentito, discutendo sulle ipotesi più disparate riguardo a cosa sia successo dopo il matrimonio tra Abraxas ed Imogen, episodio con cui Declan ha concluso il racconto.


“Sai che presto vorranno anche sentire la nostra storia, vero?” 

Alle parole di Charlie Irina annuisce quasi sospirando, lanciando uno sguardo al dipinto che raffigura Abraxas Malfoy e Imogen Selwyn, appeso accanto al camino. 


“Suppongo di sì... Ma spero che avendo sentito quella con cui tutto ha avuto inizio si calmeranno per un po’.” 

Il marito sorride come se non ne sia poi tanto sicuro, appoggiandole un braccio intorno alle spalle e avviandosi alla porta per seguire i loro amici fuori dalla sala. 

Uscendo Irina Lumacorno in Malfoy si chiude la porta alle spalle dopo aver lanciato un’occhiata al grande salotto, sorridendo appena mentre quasi le sembra di percepire il ricordo dei loro antenati che parlano, ridono e cenano insieme esattamente come avevano appena fatto loro.


Quando si suol dire che la storia si ripete... 














 
............................................................................................................
Angolo Autrice:


*scena stile ‘Momenti di gloria’ con tanto di spiaggia e musichetta*

Ok, lasciamo stare, la sola idea di correre sulla sabbia mi mette caldo... Meglio una granita al cioccolato, vah. *Altair gliene passa una sbuffando* 

Bene, ora che ho la mia granita posso cominciare.


Concludiamo anche questa storia insieme al mese di Luglio... (Nota per Erika alias Slytherin2806, se stai leggendo: tanti auguri!) 

In Sacre 28 avevo concluso raffigurando gli OC a cena insieme e non volendo essere ripetitiva ho deciso di ambientare l’epilogo al matrimonio tra Abraxas e Imogen... Spero che vi sia piaciuto! 

Ho voluto inserire un breve passo dedicato agli OC dell'altra storia con un parallelismo, ambientato nello stesso posto e nello stesso giorno “qualche anno” più tardi. 


Ringraziamenti 


Grazie a:


Sesilia Black 
HadleyTheImpossibleGirl 
Nene_92
TatianaRomanova 
Coco
Inazumiana01
Moontastic
Forever_night7


Per aver partecipato... Grazie anche per essere state sempre tutte molto presenti, credo sia la prima volta in cui concludo una storia dove nessun autore è scomparso nel nulla!


Grazie a:

TatianaRomanova
Nene_92
Slytherin2806
Sesilia Black 
Inazumiana01
Fenicebook
Forever_night7 



Per aver messo la storia tra le Preferite e grazie a: 


Nene_92
PrettyLittleQueen
HadleyTheImpossibleGirl 
Sesilia Black 
C o c o 
Moontastic
Leda_ 
Chia_baroni 


Per averla messa tra le Seguite. 


Grazie per chi ha solo letto, spero che la storia vi sia piaciuta! 


Ho adorato tornare a scrivere sulle Sacre 28, grazie per avermi mandato degli OC veramente fantastici con cui mi sono divertita molto... Spero che la storia complessivamente vi sia piaciuta e anche il finale.

Ovviamente come sapete non è proprio finita del tutto visto che voglio pubblicare anche la raccolta di OS... premetto che sarò molto veloce come l'altra volta con grande probabilità, ergo tenete d'occhio la pagina di Harry Potter perché vi troverete facilmente una OS al giorno. 


E con questa concludo un’altra Interattiva... Dopo due mesi di stesura sono soddisfatta del risultato e spero che lo siate anche voi. In caso questo finale vi faccia schifo, siete autorizzati a presentarvi sotto casa mia con torce e forconi.

Ora, so che alcune di voi sperano che io scriva anche un Sequel vero e proprio di Le Sacre 28... La mia risposta è, sinceramente, che non lo so. 
Più che altro perché non ho in mente un’idea ben chiara su cosa poter far succedere in questa ipotetica storia, che avrebbe come protagonisti i figli di Charlie e Company che avete incontrato brevemente nel corso di History. 

Perciò non vi dico che la scriverò ma nemmeno che non lo farò... Stiamo a vedere, chissà che non mi venga un lampo di illuminazione divina! Si accettano consigli, comunque XD 

A questo punto vi saluto, ci vediamo domani con la prima OS! 


 
Signorina Granger
   
 
Leggi le 8 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Signorina Granger