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Autore: Cipollina    01/08/2016    4 recensioni
La tradizionale Festa di Primavera a Malfoy's Mannor si svolge nella sua teatrale maestosità così come tutti gli anni. L'alta società del mondo magico è stata invitata e Draco e sua madre svolgono il loro compito da anfitrioni in modo eccellente... eppure Narcissa Malfoy è preoccupata e anche se sia lei che il figlio tengono d'occhio lo stesso nuovo ospite, i loro intenti sono diametralmente opposti.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Narcissa Malfoy | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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“Ballerai con me?”

“Posso farne a meno?”

Draco si morse le labbra con forza, no, non poteva perché lo aveva messo alle strette, aveva preso l’amore che provava per lui e gliene aveva chiesto la ricevuta.

Lo baciò, un bacio veloce quasi a fior di labbra, perché vedeva quanto Harry era contrariato e deluso e non sapeva se avesse il diritto di toccarlo, ma Harry lo afferrò con decisione dalla nuca, scompigliandogli i capelli per affondare le dita tra di essi e attirarlo maggiormente contro di sé, avvicinandosi alla sua bocca quasi con irruenza per poi chiederne gentilmente l’accesso. Draco dovette aggrapparsi alle sue spalle, le gambe di gelatina mentre la lingua del compagno giocava con la sua, lasciando il suo corpo a gongolare in ogni sua fibra per ogni tocco fugace.

Quando infine Harry lasciò che si allontanasse Draco dovette riprendere fiato, passandosi le dita sulle labbra ancora formicolanti. Ma Harry non scorse il suo sguardo adorante, gli occhi fissi sulle ciocche di capelli biondi che erano tornate diligentemente al loro posto non appena vi aveva sfilato le dita.

“Ora va… o tua madre mi Crucerà ancora prima di quel maledetto ballo”

Fu in un sussurro che gli disse che gli dispiaceva, ma Harry non fece altro che chiudere gli occhi, costringendosi a non sentire più quel dolce profumo di gelsomino che sembrava aver piantato radici nel suo naso.

Quando Draco si ripresentò in sala lo accolse uno sguardo severo di sua madre, ma lui non ci fece caso, le spalle irrigidite ma sul viso un sorriso gentile. Aveva sempre dato per scontato tutta l’ipocrisia della sua vita, sapeva che Potter aveva dovuto estrarlo da essa per trovarlo e sapeva che i primi tempi lo aveva odiato per questo, ma ormai aveva raggiunto il suo equilibrio, la sua vita da Malfoy non era un peso, era essere solo Draco con Potter che era un sollievo, una sottile differenza a parole e una enorme nei fatti, non aveva mai rinnegato la sua vita precedente, l’aveva solo messa da parte per fare spazio alla nuova.

Ancora una volta fu gentile e attento ai suoi ospiti, la sua mente ancora lontana ma i suoi modo perfetti, ancora più sotto controllo, ora che aveva confessato a Potter cosa voleva da lui.

Quando infine arrivò il momento dell’ultima danza la musica scemò dolcemente e il vociare della festa si attenuò mentre gli invitati si azzittivano con un sorriso sulle labbra. Draco Malfoy e sua madre erano ottimi ballerini e lo dimostravano ogni anno fin da quando Draco non aveva che quattordici anni, era uno spettacolo osservarli.

Questa volta tuttavia la Signora Malfoy non si avvicinò al figlio, i suoi passi aggraziati si allontanarono anzi da lui e mentre gli invitati che già avevano capito trattenevano il fiato, quelli che ancora non lo avevano fatto aggrottavano le sopracciglia, sorpresi: cosa stava succedendo?

Draco aspettò al centro della pista, guardando Harry che aveva però gli occhi fissi su sua madre che gli si stava avvicinando. Sarebbe dovuto essere suo padre ad accompagnare Potter da lui, ma Lucius Malfoy era in carcere e probabilmente si sarebbe Cruciato piuttosto di fare una cosa simile.

Narcissa si avvicinò con lentezza, Harry Potter era immobile in sua attesa, ma nell’ultima ora era visibilmente impallidito. Se ballare con lei per lui era stato un peso, farlo con suo figlio era una tortura. Il suo spirito Malfoy si ribellò con rabbia al ricordo di quanto era stata orgogliosa di ballare per la prima volta con il giovane Lucius, ancora dovevano sposarsi, ma il fidanzamento era già ufficiale e non ricordava di essersi sentita più fiera del giorno in cui il suo Abraxas Malfoy le si era avvicinato per portarla dal figlio, per la prima volta la Signora Malfoy, a dispetto dei documenti.

Quando posò gli occhi su Potter tuttavia non poté che sentire la rabbia svanire. Quel ragazzo la odiava, odiava lei e tutto ciò che lo circondava… ma amava Draco e per questo persino l’odio aveva fallito.

Questa volta la sua mano non tremò quando la tese verso quella di Potter, questa volta gliela strinse con gentilezza e il sorriso falso che piegò le sue labbra serviva soltanto agli invitati, per nascondere loro le parole sussurrate che solo Potter poteva sentire.

“La prima volta che ho ballato con Lucius eravamo soltanto fidanzati…”

Harry restò in silenzio, ascoltando le parole di Narcissa con gli occhi però fissi in quelli di Draco che lo stava aspettando: tremendamente bello, tremendamente perfetto.

“Quando il ballo si concluse ero la Signora Malfoy… “

Il sorriso sottile di Harry si incrinò ma quando la donna gli strinse la mano, questi riprese il controllo. Presero ad avanzare verso la pista da ballo, più lentamente di quanto avrebbero dovuto, ma Narcissa aveva bisogno di parlargli: per Draco, per il suo bambino.

“Non credo che tu abbia colto il significato di ciò che ti ha chiesto e anche se ho acconsentito a farti ballare con lui, non ti accompagnerò prima di essermi assicurata che tu comprenda”

Harry aveva gli occhi sempre fissi in quelli di Malfoy e vide un’ombra oscurargli il viso nel rendersi conto che sua madre gli stava parlando e che c’era qualcosa che non andava.

Eppure Harry non rispose, prendendosi il tempo che non aveva perché seppur avanzando lentamente stavano per raggiungere Draco. Rifletté e lo fece con calma, infine il suo sorriso si rafforzò sul suo volto e lui si arrestò, fermando a sua volta la Signora Malfoy.

“Non ballerò con l’erede dei Malfoy, non prenderò mai il vostro posto, non sono adeguato e non lo sarò mai, è un ruolo che non solo non mi si confà ma che in più aborrisco…”

Narcissa lo guardò dritto negli occhi ma non batté ciglio, sapeva apprezzare la sincerità e sapeva che il ragazzo non aveva finito.

“Non ballerò con l’erede dei Malfoy perché odio il significato di questo ballo… ma rispetto il significato che gli da lui ed è per questo che ballerò con Draco

La donna annuì, nei suoi occhi quel rispetto che Harry non avrebbe mai pensato di poter guadagnare, ma ancora non aveva finito. Sapeva che gli invitati stavano cominciando a bisbigliare tra di loro, incapaci di immaginare la conversazione che stava avvenendo tra loro due, ma c’era ancora una cosa.

Draco li vide scambiarsi ancora qualche parola poi sua madre abbassò graziosamente il viso in un assenso e lasciò la mano di Harry. Per un momento pensò che si stesse rifiutando di accompagnarlo sebbene glielo avesse promesso, ma se sua madre effettivamente tornò a raggiungere il lato della pista da ballo, lo stesso non fece Potter, che continuò ad avvicinarsi a lui.

Quando infine lo raggiunse Draco era un fascio di nervi: che diavolo stava succedendo?

Tuttavia le labbra di Harry si distesero in un timido sorriso quando infine gli porse la mano e Draco la accettò con naturalezza: era il suo Potter, non avrebbe mai potuto fare altro che accettarla.

“Che cosa succede?”

“Ho detto a tua madre che ballerò con Draco e non con Malfoy…”

Draco annuì, posizionandosi davanti a lui per il ballo e appoggiando il proprio corpo contro quello del compagno con la sicurezza con cui negli ultimi anni lo cercava nel sonno.

“Ma le ho detto che non sarebbe stata lei a portarmi da te…”

Harry strinse nella propria la sua mano destra come mille volte aveva fatto quando averlo vicino non gli bastava e aveva bisogno di un contatto, fosse anche tanto innocente quanto tenersi per mano.

“…perché quello che mi lega a te…”

Entrambi portarono la mano dietro la schiena del compagno. Draco sentì la mano di Potter bollente appena sotto le sue scapole posarsi su di lui così come decine di altre volte si era posata per guidarlo quando tentennava, per confortarlo quando provava timore, per stringerlo a sé quando aveva bisogno di lui.

“…ha sempre e solo riguardato noi due soli”

Draco sorrise, un sorriso vero, un sorriso che fece sbattere le ciglia a più di una signora e che accese nel loro petto un calore di cui difficilmente l’alta società riconosceva l’esistenza. Perfino Narcissa sentì il proprio cuore accelerare nel petto , non aveva mai visto un sorriso simile sul volto del figlio.

La musica cominciò e i due ballerini a malapena la notarono, lasciando che i loro corpi si muovessero quasi spontaneamente, guidati da tutte quelle ore in cui si erano ritrovati a ballare nel salotto di casa loro, stretti dolcemente laddove a casa erano avvinghiati ben più di quanto sarebbe stato decoroso, con i passi che si armonizzavano tra di loro anche se nel loro salotto finivano sempre per diventare impacciati per le risate o per i baci che dopo un po’ il contatto ravvicinato non poteva che suscitare, oppure per il piccolo Ted che finiva per aggrapparsi alla cintura di uno dei due fino a quando non lo infilavano tra di loro, lasciando che ballasse con i piedi su quelli di Malfoy, aggrappato ai suoi fianchi con una risata sulle labbra.

Sparirono gli invitati, sparì Narcissa Malfoy, sparirono Neville e Blaise che li guardavano sopraffatti dall’emozione nel cogliere il vero significato di quel ballo, sparirono tutti…

E quando infine il ballo si concluse Draco continuò a guardarlo dritto negli occhi e Harry ricambiò il suo sguardo: non era lui quello che doveva diventare la Signora Malfoy, era Draco che doveva diventare il Signor Malfoy, ne aveva bisogno perché lo aveva sognato da tutta la vita e perché quando tutto dei suoi piani sul futuro era saltato quello gli era restato ancora. Era il Signor Malfoy e tutti avrebbero dovuto prenderne atto, non faceva più le veci di suo padre, ormai agiva soltanto per se stesso e il fatto che avesse cominciato a farlo già molto tempo prima non contava affatto. Quel ballo lo aveva trasformato in un Malfoy ed esserlo gli dava infine la libertà di scegliere di vivere in quanto Draco.

Il sorriso luminoso che Draco aveva temuto alla fine del ballo con sua madre fiorì infine sulle labbra di Potter, ma lì, ancora stretto tra le sue braccia, riuscì a non risultare per nulla inappropriato e mentre le sue ginocchia formicolavano per l’emozione Draco si disse che un sorriso del genere non sarebbe potuto esserlo mai.

 

Et Voilà!

La storiella è finita, spero che vi sia piaciuta e che troverete il tempo di lasciarmi una prova del vostro passaggio!

Baci8li.Ci.

  
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