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Autore: ArashiiHime    05/08/2016    0 recensioni
Dal prologo:
Ansimando, guardo' la mano sinistra recante il sacro triangolo che da sotto il guanto in pelle scintillava come non mai, dando fastidio ai suoi stanchi occhi che reclamavano assoluto riposo.
Mentre si annebbiavano, l'azzurro profondo e brillante che circondava le due pupille nere sembrava maledire quel simbolo che con forza si era appropriato della sua felicità, della sua famiglia, della sua vita intera. Del suo destino.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ganondorf, Impa, Link, Princess Zelda, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 5
-Desideri e presagi-

 

 

I tre ragazzi si allontanarono dalla piazzetta gremita di gente non senza fatica: Oltre a non riuscire a camminare senza rischiare di essere separati, in ogni momento c'era qualcuno che fermava I due Giovani principi per porgergli saluti o che gli si avvicinava per scambiare qualche parola con la sacerdotessa e ricevere magari una piccola benedizione.
Ci fu addirittura qualcuno che regalò loro delle focacce dolci al miele (Che Ganondorf E Link parvero apprezzare molto dato che le stavano mangiando con gli occhi) e dei dolcetti tradizionali fatti con frutti di bosco e bacche.
Una volta fuori dalla piazza, si fermarono per prendere fiato e si scambiarono qualche parola sul fatto che ci fosse davvero tantissima gente, sembrava esserci praticamente tutto il villaggio.
Giusto il tempo di tornare a respirare regolarmente, ed i tre amici ripresero a camminare, diretti verso la collinetta dietro al tempio del tempo, davanti alla piccola foresta: Andavano là sopra ogni anno durante la festa, perchè le stelle si potevano ammirare pienamente data l'assenza di luci, ma soprattutto perchè era un posto tranquillo e silenzioso ove regnavano esclusivamente le cicale notturne, o i grilli.
A volte avevano visto anche delle lucciole -tante, tantissime lucciole-, ma dipendeva dal clima che variava ogni anno.
E Zelda sperava vivamente di poterle vedere anche quella sera, perchè trovava che dessero un tocco speciale all'atmosfera di quel posto e all'insieme del momento.
Tra le risate e qualche discorso sul più e sul meno, giunsero infine al limite del villaggio dove le abitazioni iniziavano a farsi più rare e staccate, mentre in lontananza vedevano spuntare le più alte guglie del tempio del tempo. Circondati ormai dalla distesa di prato verde separato dal piccolo sentiero al centro, Ganon, Link e Zelda potevano godere sia del cielo stellato nero come la pece, sia della gentile brezza che aveva iniziato a rinfrescare con la sua carezza la folta erba e la loro pelle. IL villaggio, insieme alla zona del tempio e della foresta, era davvero enorme, talmente vasto da far dimenticare – a volte- di essere circondati da una barriera e di essere esclusi dal resto del mondo.
Zelda allargò un braccio verso i fili più alti di erba per sfiorarli con le dita delicate, mentre con l'altro braccio reggeva sia la Lira della Dèa che il cesto coi preziosi doni per i due amici. Canticchiava allegramente, e volgeva lo sguardo dapprima alle stelle, poi all'orizzonte.
Davanti a lei, i due fratelli già avevano ripreso ad interrompere quella pacata quiete che fino a poco prima regnava.
- Sei un maiale! Le hai già finite quasi tutte?!- Disse Link con un tono sconvolto mentre indicava il cesto di paglia che fino a pochi istanti prima conteneva le focacce al miele.
Ganondorf deglutì il boccone, poi si pulì la bocca strofinandosela con il dorso di una mano.
- Ah, guarda che io prima ti avevo chiesto se ne volevi una! Ma eri tutto preso a fissare le stelle che non mi hai manco sentito..!-
Il fratello sgranò gli occhi, incredulo, mentre un sentimento nervoso si impossessava di lui.
-... S-stai scherzando. Mi stai dicendo che non me ne hai lasciata nemmeno una?! Lo sai che sono le mie preferite!-
- Beh, sono anche le mie preferite...-
- ... ma che razza di fratello maggiore sei?!- Gli domandò Link allargando le braccia.
Il rosso si fermò e si mise in una posa da attore drammatico, con la mano destra sulla fronte, la sinistra sul petto, e la testa buttata all'indietro.
- Sono un fratello maggiore generoso che si è sacrificato per il bene del suo piccolo, amato e dolce fratellino... pensa a quanto ti avrebbe fatto male male male tutto quello zucchero...!-
L'altro rimase a Fissarlo per qualche secondo, senza dire una parola.
Ganondorf iniziò a sudare freddo.
- N-Non guardarmi così... oh, ahìmè! Sapevo che sarebbe stato un sacrificio incompreso! Dèi, voi sapete che le mie intenzioni erano pure come un cristallo!-
Link Continuava a fissarlo a metà tra l'irritato e lo sguardo da "sei il solito, lasciamo stare".
-... ma come diavolo parli?-
Ganondorf gli si avvicinò, protraendo le mani in avanti per afferrarlo, poi gli porse il sacchetto e glielo aprì: Dopo averci guardato dentro con l'aiuto della piccola lanterna ad olio che teneva in mano, Link scorse altre nove focacce.

- ah.-
-"ah"?-
- si, "ah". Conoscendoti credevo davvero che te le saresti pappate tutte tu.-
- sei un ingrato! Come credi che avrei potuto?- Urlò con un atteggiamento teatrale il rosso, mentre imitava il gesto di asciugarsi le lacrime con un fazzoletto dopo essersi gettato a terra.
In quel momento Zelda, che era rimasta indietro poichè camminava più lentamente per godersi il paesaggio, li raggiunse da dietro.
- Che state facendo? Vi sentivo urlare fin là...!-
Si bloccò nel vedere Il futuro sovrano gettato a terra in una posizione assurda e dalla dubbia interpretazione. Spostò lo sguardo interrogatorio su Link, che ricambiò con un'espressione che pareva pregarla di non fare domande.
-... ma che diavolo sta facendo adesso?- gli chiese mentre indicava Ganondorf, che si tirò su (dopo essersi avvicinato trascinandosi sul terreno) aggrappandosi alla veste di Zelda.
- Zeeeelda...- La ragazza trasalì, mentre Link lo squadrava con orrore.
- Link crede che io sia un cattivo fratello....- Riprese il rosso, fingendo di piangere.
Fu a quel punto che Il biondo gli tirò un sonoro pugno sul capo.
- E dacci un taglio! Piuttosto, chiudi quel sacchetto e tieni le focacce belle morbide: le mangeremo poi sulla collina.-
Il ragazzo lanciò uno sguardo fulminante al Fratello maggiore, e aggiunge con un tono minaccioso:- TUTTI INSIEME.-
Vedendo gli occhi celesti del biondo infuocarsi, Ganondorf eseguì in fretta il comando, e si riposizionò accanto ai due amici che intano avevano ripreso a camminare.
Era davvero una bella serata, il cielo sereno permetteva di vedere ogni singolo puntino lucciante e il vento non era neanche troppo fresco, ma piacevole e gentile.
Camminarono lungo la salita della collinetta lentamente e in silenzio, per non affaticarsi troppo e conservare fiato ed energie una volta giunti in cima.
Il silenzio regnava raramente tra i tre amici, ma in quel momento era inevitabile: Ognuno di loro, mentre camminavano, non poteva fare a meno di osservare quel manto nero e lontano stracolmo di puntini luccicanti simili a diamanti e pietre preziose dalle varie tonalità e dimensione, restando a bocca aperta e con gli occhi sgranati e bisognosi di quello spettacolo.
Certo, il cielo sulla collinetta era sempre bello da vedere di notte, ma in quella festa era ancor più speciale, e più bello.
Quando furono arrivati a metà del tragitto, delle piccole lucine giallo- verdastro iniziarono a sollevarsi ,danzando qua e là, dai ciuffi alti di erba che veniva cullata dall'aria primaverile.

- Le Lucciole!!!- Esclamò Zelda sbalordita, mentre indicava i piccolissimi e luminosi insettini che intanto proseguivano la loro danza posandosi sovente su un ciuffo verdeggiante.
Link e Ganondorf si fermarono inzieme alla ragazza per osservarle, il sorriso tranquillo e felice che regnava sui loro giovani volti.
- Meno male che ci siete anche quest'anno, piccoline- Disse Zelda socchiudendo gli occhi, mentre una di quelle creature le si posò su un dito candido che aveva proteso dolcemente per permettere ad una di loro di usufruire di quell'appoggio momentaneo.
Osservarono la scena ancora per qualche attimo, buttandosi anche tra le danze delle lucciole e giocherellando con loro, ma dopo qualche istante i tre ripresero a camminare: Comunque sia, le lucine giallognole li accompagnavano fino alla cima, e anche lassù le avrebbero poi ritrovate.
- Ah... finalmente!- Ganon si lanciò sull'erba poco sotto all'albero di ciliegio che si ergeva al centro della collinetta, sollevando i residui rosati dei fiori da terra.
Finalmente erano arrivati nel loro posto preferito... il luogo dove sin da bambini si ritrovavano in segreto.
Link, che arrivò insieme a Zelda subito dopo il fratello, trattenne il fiato nel vedere l'imponente ciliegio davanti a loro: Era bellissimo, come sempre, ma quella sera sembrava che il rosa pallido e candido dei suoi fiori brillasse di luce propria.
Tutt'intorno il terreno e l'erbetta verde appena spuntata erano ricoperti di Petali rosa che raggiungevano il suolo dopo una lunga ed elegante danza, aiutati anche dal vento.
- E' bellissimo,vero?- Disse Zelda, completamente rapita da quella scena.
- Altrochè... se solo non ci fosse quello stupido di mio fratello ai piedi dell'albero sarebbe ancora meglio.- Replicò Lui, sfociando in una risata soffocata alla quale zelda rispose sghignazzando.
Poi, per gioco, gli tirò il codino rimproverandolo – porta rispetto per tuo fratello, su!-.
- ...ma che ci fate ancora lì? Sbrigatevi, venite sotto all'albero e sistematevi!-
- Arriviamo, Ganon!-
I due ragazzi raggiunsero il rosso ai piedi dell'accogliente e possente albero, e mentre Link posava a terra il suo mantello color cardine notò delle incisioni sul tronco marrone scuro.
Le accarezzò, mentre un sorriso malinconico e dolce gli si dipingeva sulle labbra.
Erano dei piccoli segni che i tre amici lasciavano ogni volta che andavano lassù, non si era mai reso conto di quanto fossero vecchi alcuni... Era incredibile come passava il tempo.
Rise leggendone uno scritto da lui stesso qualche anno prima e che attirò la sua attenzione perchè particolarmente lungo: Citava "Ganondorf scemo, Mi ha mangiato le focacce al miele che Impa aveva fatto per il mio cpmpleanno. Questa me la paghi".
- La storia si ripete. Il lupo perde il pelo ma non il vizio- Constatò.
Poi, dopo essersi ripreso dai ricordi, imitò il gesto del fratello e gli si gettò di fianco mentre Zelda posava gentilmente il cesto e la lira contro la corteccia dell'albero, per poi sedersi di fianco ai due principi sistemandosi con cura la lunga veste.
- Ecco qui,- disse Il futuro sovrano porgendo tre focacce prima a Link poi a Zelda- queste sono le vostre: mangiatele prima che lo faccia io, ahah!-
- ... In effetti sarebbe meglio.- Replicò Link ripensando anche all'incisione lasciata sul tronco.
- Anche perchè non abbiamo cenato a causa dei preparativi... che fame!- Continuò poi il biondo massaggiandosi la pancia.
Gli altri due confermarono con uno stanco e rassegnato -Già...-
Consumaorono il piccolo ma ottimo e graditissimo pasto ammirando il cielo e le lucciole, circondati dal fruscio del laghetto poco più sotto, dai grilli , dai petali di ciliegio e dai rumori misteriosi ma quieti che solo nella notte abbracciavano quei luoghi.


Fu Ganondorf a notare la prima stella cadente, o come la chiamavano nel regno una "stella di fuoco".
Si erano sdraiati tutti e tre sull'erba per vedere meglio il firmamento, e mentre Link e Zelda si scambiavano pareri su una strana costellazione, Il rosso Scattò in su urlando -STANNO INIZIANDO!-
La osservarono come in trance mentre quella si lasciava dietro una scia rossa e biancastra, fino a che non si dissolse completamente sotto ai loro occhi estasiati.
-wah, non abbiamo espresso il desiderio!- Constatò Zelda dopo pochi secondi.
- Rilassati- Le disse Link sorridendo -Tanto tra poco il cielo sarà pieno di stelle di fuoco. Allora rivolgeremo i nostri desideri alle divinità.-
Ed infatti dopo una decina di minuti il manto nero sopra alle loro teste inizò a riempirsi di scie colorate, prima solo qualcuna qua e là, per poi ricoprire peinamente la vastità del firmamento.
I ragazzi ammiravano il meraviglioso spettacolo ad occhi e bocca spalancati: era sempre stupendo ed un gran pivilegio poter vedere quel lieto evento ogni anno.
Era come una benedizione, e tutti potevano sentirsi un poco più vicini alle divinità che da sempre li proteggevano benevole.
Link Guardò dapprima Zelda, che stava soridendo con lo sguardo rivolto verso l'alto, i petali delicati che la sfioravano.
Poi si girò verso il fratello, anche lui sorridente, il volto leggermente illuminato da luci di vari colori.
Socchiuse per qualche secondo gli occhi celesti mentre abbassava la testa con fare pensieroso, e stringendo i pugni, dopo aver portato la mano sinistra al petto espresse il suo desiderio.
Quando riaprì gli occhi, incrociò lo sguardo di ganondorf: anche lui Doveva aver appena espresso il suo desiderio, dato che stava rialzando la testa e riaprendo gli occhi, la mano destra posata sul cuore.
Si sorrisero, curiosi e complici, ma non si domandarono nulla.
- Avete fatto?-
I due principi ruotarono lentamente la testa verso Zelda, che li guardava gentilmente seduta davanti a loro con le mani giunte in grembo.
- fatto cosa?-
-Avete rivolto i vostri pensieri più intimi alle creature celesti?-
I due ragazzi annuirono.
-Bene.- Continuò la sacerdotessa mentre si alzava per avvicinarsi agli amici.- Perchè ora tocca a me esprimere il mio desiderio-.
Quando gli fu vicina, Zelda afferrò dolcemente la mano sinistra di Link e la destra di Ganondorf: Entrambi i giovani sussultarono a quel tocco fresco, gentile, puro ed improvviso, ed i loro zigomi si tinsero di un rosso fulmineo. La vicinanza della Bella sacerdotessa permetteva di avvertire anche il suo dolcissimo ed inebriante profumo di fiori, che di certo non aiutava.
I fratelli Abbassarono gli sguardi, cercando di nascondere l'imbarazzo.
- Anche io ho un desiderio, anche se a dire la verità è praticamente lo stesso che esprimo ogni anno- Riprese lei con la voce calma mentre le luci colorate delle stelle cadenti le illuminavano il volto che veniva sfiorato ogni tanto da qualche petalo.
- Ma quest'anno voglio permettere anche al vento di sentire la mia voce palesare questo egoistico volere, che fino ad ora è stato benedetto dal cielo-
Abbassò lo sguardo mentre socchiudeva gli occhi blu, il vento che la accarezzava gentilmente come per risponderle.
Strinse la presa sulle mani dei ragazzi al suo fianco (i quali ricambiarono la stretta mentre attendevano curiosi di sentire cosa stesse per dire l'amica), e dopo aver rialzato gli occhi al cielo disse con una certa solennità – Voglio che noi tre restiamo insieme per sempre. Perchè siamo come la sacra Triforza: Uniti siamo preziosi, imbattibili ed unici. Sono sempre stata convinta che non sia un caso se noi tre ci conosciamo sin dalla nascita... la Triforza e gli dèi vegliano da sempre su di noi e guardano con sguardo benevolo e compiaciuto il nostro legame indissolubile-
Ganondorf e Link fissavano la giovane, estasiati, con la bocca e gli occhi sgranati.
Lei abbassò gli occhi e sorrise loro come era solita fare: gentilmente, dolcemente, con amore e con amicizia.
- Si- Disse ganondorf.
- Non importa cosa accadrà. Anche io voglio restare per sempre con voi. E con per sempre intendo Per Sempre.- Il rosso sorrise con passione e sicurezza, stringendo le mani dei due amici.
Anche Link Sorrise rimarcando il – Per sempre.- Del fratello maggiore.
Quelle parole erano come scambiarsi un patto, un giuramento di eterna amicizia.
Ricambiarono sinceramente quel sorriso insostituibile che Zelda gli aveva regalato poco prima, e constatarono insieme quanto quelle parole fossero vere, a quanto il loro legame da sempre li univa indissolubilmente.
Ne erano certi, era un legame più forte di qualsiasi cosa.

"Anche del destino?"

Link Sgranò gli occhi, spaventato da quella voce interiore che gli era sembrato di avvertire.
Si guardò le mani, confuso, e si rese conto di stare tremando lievemente.
"Di nuovo quella voce..." pensò, stordito.
- Tutto ok, Link?- Gli domandò il fratello notando il suo comportamento e il tremolio delle mani.
- Sei pallido e... le tue mani tremano-
Il biondo scrollò la testa e ritornò in sè, sorridendo.
- mhmh, Non è nulla. Credevo di aver sentito qualcosa, ma mi sono sbagliato.-
-Non ti sarai mica appisolato mentre socchiudevi gli occhi poco fa?!- Domandarono ridendo Zelda e Ganondorf.
In tutta risposta il giovane principe tirò un sasso in testa a Ganondorf, e scoppiò a ridere.
- Ehy, che ti ridi? E poi perchè non lo tiri anche a Zelda?! Anche lei ha riso, che ingiustizia!- protestò quello, massaggiandosi la fronte appena colpita dalla piccola pietra.
- Ma io sono una ragazza e le ragazze non si picchiano, villano!-
- ... ecco, lo ha detto lei.-
Si guardò un'ultima volta le mani ancora leggermente tremolanti, e si portò la sinistra al petto coprendosela e massaggiandosela con l'altra, il volto pensieroso e assente.
Zelda si girò verso di lui per chiedergli qualcosa, ma si bloccò non appena vide l'espressione del ragazzo e la posizione delle mani.
- Lin- -
Voleva richiamarlo e accertarsi che stesse bene, ma venne interrotta: In quel momento Ganondorf tirò fuori del liquore da una piccola sacca che aveva nascosto sotto al mantello riposto dietro di lui, sotto all'albero, ed urlò entusiasta – Coraggio! Dobbiamo brindare!-
-...E quello dove lo hai preso, fratellone?!-
Anche Zelda si soprese ed esclamò – Ganon?!-
- Eheh- Il principe si grattò il naso, compiaciuto ed orgoglioso.
- L'ho preso dalle scorte di Impa, in cantina. Non potevo comprarlo giù alla festa o lo avrebbe saputo, quindi la mia vita sarebbe stata troppo breve anche se intensa, non c'è che dire.. cooomunque, avendolo preso dalla cantina non se ne accorgerà subito dato che l'ho preso da dietro lo scaffale.- Raccontò mentre dava gomitate maliziose al fratello minore.
Quello rise rassegnato.
- se lo scoprisse ti ammazzerebbe con le sue mani.-
Intanto Zelda li guardava contrariata a pochi passi da loro con le braccia conserte.
- Ragazzi... non dovreste bere quella roba.-
I due fratelli si girarono verso la sacerdotessa.
- Infatti io non la bevo, non mi piace- Rispose Il biondo.
Invece Ganondorf la pregò con le mani muscolose unite, come se stesse supplicando una dea di compiere un miracolo impossibile ed estremo.
- Eddai, Zelda! È solo per stasera! è un giorno speciale! Ti premetto che se bevo oggi non berrò il giorno della cerimonia!-
-.. prego?! Ma che razza di compromesso sarebbe? Non atteggiarti da ubriacone, ricorda che se il principe ereditario, per favore!-
La giovane sbuffò, sempre più contrariata.
- Ma che te lo dico a fare, tanto so che berrai comunque...Meno male che almeno Link ogni tanto si comporta come dovrebbe.-
- Che vorresti dire con "ogni tanto"? Io sono più disciplinato di questo qui- Replicò lui, indicando col pollice Il Fratello maggiore che Intanto aveva già iniziato a bere seduto sotto al ciliegio.
Il Biondo lo fulminò con lo sguardo e si chiese come diavolo potessero essere fratelli.
All'imporvviso, Zelda gli afferrò il braccio destro con entrambe le mani, avvicinandoglisi e guardandolo coi suoi occhi color oceano.
- Ti va di accompagnare la mia lira ed il mio canto con la tua ocarina?-
Lui la guardò per un istante, poi sorrise.
- Certamente, ci eravamo promessi di suonare insieme, no?-



La serata trascorreva piacevole e lenta, tra le stelle cadenti, il fruscio del vento e i fiori di ciliegio, i petali svolazzanti, le lucciole che danzavano armoniose...ogni singolo elemento portava un dono che esaltava la bellissima ed oscura notte che regnava sovrana in attesa del fratello giorno.
Ganondorf si era addormentato appoggiato al tronco imponente che gli prestava gentilmente il suo appoggio sicuro, ma dopo qualche istante scivolò sull'erba russando e arricciando il naso a causa dei petali che lo solleticavano.
Poco più avanti, Zelda e Link suonavano la ballata della dèa Hylia coi loro strumenti, e anche se non se ne erano accorti stavano già suonando da un'oretta.
Le note dell'ocarina e della lira riempivano l'aria accompagnando la voce dolce e delicata della ragazza che cantava con aria pacata e serena, ogni tanto il vento le accarezzava i capelli lunghi e biondi scompigliandoli appena.
Link, che stava suonando la sua ocarina azzurra in precedenza appartemuta alla defunta madre, passava abilmente di nota in nota con le dita capaci e talentuose, gli occhi chiusi e l'animo rilassato mentre ascoltava la voce dell'amica al suo fianco. Quella voce lo faceva sentire bene, al sicuro ed in pace con sè stesso. In effetti aveva davvero bisogno di suonare un po' con lei, fortuna che glielo aveva chiesto.
Quella sera la sua mano sinistra pareva di tanto in tanto scattare o addirittura esitare senza però mancare comunque nemmeno una nota, e Link sembrava cercare di nascondere questo piccolo intralcio ignorandolo o concentrandosi sulla melodia.
Ogni tanto apriva gli occhi celesti per scrutare Zelda mentre cantava e stuzzicava le corde bianche della la lira dorata con le dita magre e delicate, e si scoprì nuovamente a pensare che gli sembrava proprio un angelo: La pelle diafana e morbida illuminata dalla luna che si era alzata, i capelli biondi dorati e setosi sciolti sulle spalle e sulla schiena fino a quasi toccare terra, la veste lunga e decorata che le cingeva il corpo, la voce indescrivibile e le sue movenze gentili... ed infine i petali che le scivolavano addosso.
Arrossì lievemente e quando se ne rese conto si girò, tornò ad occhi chiusi e si mise a pensare alla strana sensazione che pochi istanti prima aveva provato nell'osservare la ragazza, che non gli era tuttavia nuova.
Fu in quell'istante che una ennesima, ma più forte, fitta gli assalì il dorso dell'arto sinistra: l'ocarina gli cadde di mano interrompendo bruscamante la ballata, e Zelda si girò Per vedere cosa avesse fermato il ragazzo.
Link era curvato su sè stesso mentre con la mano destra stringeva convulsamente la sinistra, gemeva e dal volto contorto si poteva capire immediatamente che stava soffrendo molto, i denti stretti e gli occhi chiusi. La sacerdotessa lanciò via la sua lira in uno scatto velocissimo e si fiondò sul principe allarmata e preoccupata come non mai, e gli cinse le spalle con le mani.
- Link?! Link, che cosa succede?! Rispondimi!-
Il ragazzo non rispose, e continuava a stringere fortemente la mano, il volto contratto dal dolore: la fitta non diminuiva, anzi.
Zelda lo osservò per qualche istante cercando di capire la causa del suo dolore, e dopo aver notato la presa che il biondo teneva sulla mano, gli si mise sopra per avvolgerlo completamente in una sorta di abbraccio, mentre con la mano destra gli afferrava l'arto dolorante.
Socchiuse gli occhi, e tra i gemiti di dolore di Link iniziò a recitare una litania con tono calmo e solenne: il suo corpo iniziò ad emanare una luce dorata e calda, e piccole palline luminose dello stesso colore si spandevano dal corpo della giovane sacerdotessa.
Link Sentì il corpo invaso da un tepore mai provato prima d'ora, e nella zona della mano sinistra quel calore era talmente intenso da risultare come lenitivo.
Piano piano il dolore cessò, ed una calma ed una serenità infinite presero il sopravvento nel suo animo fino a poco prima turbato.
Zelda smise di recitare la preghiera, e con essa anche la luce che emanava si spense lentamente.
Aprì gli occhi e si staccò appena dal corpo di Link, e tenendo le mani sempre appoggiate sulla sua schiena lo guardò in volto. Ora sembrava più tranquillo.
- Link... ti senti meglio?-
Il ragazzo prese fiato, continuando a guardare per terra per lo stato di intontimento.
- s-si... ora va molto meglio... che cosa mi hai fatto? N-non avrai mica... sprecato tutte quelle energie per me, vero?-
- Incantesimo di guarigione, cose che una sacerdotessa fa praticamente tutti i giorni... perciò non preoccuparti, intesi?- Rispose la ragazza dopo averlo guardato con tenerezza.
- Anche se non vuoi darlo a vedere, Link, ti preoccupi sempre per gli altri... poi quando stai male tu non te ne interessi...-
Link Ridacchiò, e lei in tutta risposa gli tirò un buffetto sulla schiena.
- Cosa ridi?! È la verità! Dovresti avere più cura di te stesso, te lo ripeto sempre!- lo sgridò Zelda mentre lo faceva sedere con la schiena contro una roccia poco dietro di lui.
Nonostante si sentisse meglio, Zelda continuava a scrutarlo in modo agitato per capire se davvero fosse tutto ok, così il principe le sorrise.
- sto bene, non ti preoccupare. Grazie al tuo incantesimo non mi fa più male nulla. Dico davvero.-
Lei lo guardò con un'espressione ancora leggermente turbata, ma sorrise.
In quel momento Link, che abbassò per puro caso gli occhi, notò una cosa che gli fece recuperare un colorito intenso sugli zigomi e spalancare gli occhi.
- Z-zelda... adesso puoi anche lasciarmi la mano, sto bene-
- Eh?- la giovane gli rivolse uno sguardo interrogativo, e quando capì a cosa si riferiva scattò lievemente indientro lasciando la presa sulla mano sinistra del ragazzo.
Scese un breve silenzio in cui entrambi guardavano a terra imbarazzati. Il vento soffiò delicatamente intorno a loro sollevando foglie, petali e quant'altro mentre cullava dolcemente le fronde degli alberi e le ciocche verdi e rigogliose sul terreno.
Le stelle cadenti stavano diventando via via più rare, e la luna piena era ormai padrona del cielo nero.
- Mi dispiace di averti fatto preoccupare... scusa...-
- Non devi scusarti... però si, mi sono spaventata molto...-
Link notò che aveva leggermente gli occhi lucidi, ma non seppe cosa dire. Cosa si dovrebbe dire ad una ragazza che sta per piangere? Non riusciva proprio a trovare le parole giuste e per qualche motivo si sentiva agitato.
Si grattò distrattamente la nuca, lo sguardo rivolto verso l'orizzonte.
- Link, da un mesetto a questa parte sei strano... anche Tuo fratello non fa che dirlo. Si può sapere che ti sta succedendo?-
La domanda arrivò improvvisa, e Link esitò un momento.
- Sono nervoso, vero?- Domandò, ridacchiando.
- si, ma...Non solo... sei sicuro che sia tutto a posto?-
Il ragazzo esitò nuovamente per un paio di volte.
- Mi dispiace di essermela presa con te, qualche mattina fa. Lo so che sei solo preoccupata, perdonami. E so anche che non sono molto facile come carattere.-
- Ne abbiamo già parlato, no? Era tutto a posto, non mi sono offesa. E poi diciamo che la tua penitenza è stata l'acqua fredda, ahah!-
Entrambi ridacchiarono, Poi Link tornò serio.
- ...non sono sicuro che vada tutto bene, Zelda. Mi sento... strano.-
- Continua- disse Zelda mettendosi sull'attenti.
- Da circa un mese faccio degli strani sogni... emh, non parlo di sogni piacevoli, tutt'altro.-
- Che tipo di sogni?-
- Beh, forse è meglio essere più precisi: è sempre lo stesso. Mi trovo in una distesa verdeggiante, solo io. Nessun altro. Mi sembra di riconoscere la grande piana di Hyrule, ma dato che l'ho vista solo poche volte da piccolo non ne sono molto sicuro.-
La ragazza annuì, sempre più concentrata sul racconto di Link.
- Comunque, mi metto a correre cercando disperatamente qualcuno intorno a me (anche se non so chi sto cercando), e mentre corro qua e là mi accorgo che l'erba intorno a me è diventata acqua. Cristallina, azzurrognola... luminosa... direi di un colore piuttosto bizzarro: celeste. Se dovessi paragonarla a qualcosa potrei dire che è esattamente come la luce che emanano gli oggetti E le case Sheikah del villaggio, ecco. Piano piano questa acqua mi inghiotte come sabbie mobili, e mentre annaspo per non cedere alla sua morsa vedo una mano muscolosa che arriva dalla nebbia... e mi spinge più a fondo.-
-... poi...?-
- La scena cambia. È tutto nero intorno a me: niente più prato, niente più acqua, nulla. Cerco di capire cosa stia succedendo e perciò mi guardo in giro. Mi sento intorpidito, non capisco e non riesco a ricordare come sono finito lì, ed inizio ad avvertire un fastidio al fianco destro. Dopo qualche istante riesco a sentire una voce femminile in lontananza: è confusa e distorta... sta piangendo e ad un certo punto inizia a farfugliare qualcosa di incomprensibile, ma concentrandomi riesco a cogliere le frasi "svegliati" "apri gli occhi" "Link". Non riesco mai a capire di chi sia quella voce.-
Zelda guardò Link negli occhi, turbata.
- Succede altro?-
- No, quando sento la voce femminile chiamare il mio nome mi sveglio di soprassalto, sudato e pervaso da una forte nausea, inquietudine e... desolazione.-
Un petalo andò a posarsi sulla mano sinistra del ragazzo, che lo afferrò e se lo portò all'altezza degli occhi.
- C'è un'altra cosa. Dalla notte stessa in cui ho iniziato a fare questo sogno...la mia mano sinistra non smette di farmi male.-
- La mano...? allora anche poco fa...?-
- Esatto. Ma questa sera era la prima volta che avvertivo un dolore così forte ad essere sincero. Non mi fa sempre male, solo dopo che mi sveglio da quell'incubo mi capitava, e andava avanti per tutta la notte. Fortunatamente non l'ho mai sentita farmi male durante il giorno... fino ad oggi... fino a poco fa.-
La sacerdotessa si portò una mano al petto visibilmente scossa, gli occhi sgranati.
- c'è altro che devi dirmi, vero?-
Link ridacchiò. Non poteva e non riusciva a nascondere nulla a quella ragazza, incredibile.
- Sento delle voci. Ma di questo preferirei non parlarne... non ora.-
- Lo hai detto ad Impa?-
- No. Nemmeno Ganon sa queste cose, non ne ho fatto menzione a nessuno. E ti prego di mantenere il segreto, ok?-
Improvvisamente Zelda gli afferò le mani e gli si avvicinò con la testa sul petto.
- Link... stupido! perchè non me ne hai parlato prima?!- Le tremava la voce.
Il ragazzo la scrutò con tenerezza mista a dolcezza, e le accarezzò i capelli biondi sulla nuca.
- Non volevo che ti preoccupassi. Ora calmati, va tutto bene-
- Non va tutto bene! Ciò che mi ha raccontato non ha nulla di cui non preoccuparsi!-
Strinse la presa sulle mani del ragazzo, e Link ricambiò la stretta.
- Prima quando mi ha sfiorato la mano sinistra, intendo prima che iniziassi a recitare la litania, ho sentito il dolore iniziare a placarsi. Anche quando mi hai afferrato la mano per esprimere il desiderio, io... ne sono stato felice.-
Nel sentire quelle parole Zelda sgranò gli occhi.
Alzò lo sguardò ed incontrò il volto sorridente di Link che la fissava con quel celeste incredibilmente vivo e brillante che tanto la affascinava. Ancora una volta le parve di perdersi in quel cielo che la stava scrutando fin nel profondo.
Si resero conto dopo qualche istante che si stavano fissando così intensamente da troppo, e distolsero gli sguardi con fare imbarazzato.
" ma che diavolo mi metto a dire... che scemo...!" Pensò il ragazzo, insultandosi continuamente.
Il silenzio appena sceso venne rotto da Ganondorf che a pochi passi da loro emise un grugnito più forte di prima: come russava! E di certo non accennava a svegliarsi.
Zelda e Link si guardarono e si misero a ridacchiare.
- è il solito ubriacone.. ti immagini che razza di Sovrano ci toccherà servire?già mi immagino.-sbottò il ragazzo.
-eheh. Ganondorf è molto fortunato ad avere un fratello minore come te, sai?-
- No. Diciamo piuttosto che sono IO ad essere fortunato ad avere lui con me. Gli devo la vita, e non avrò pace fino a che non lo vedrò seduto sul trono. E' il posto che gli spetta.-
- Già. Di certo sarà un ottimo re. Alcolici a parte.-
In quel momento a Zelda venne in mente dei regali che aveva finito quella mattina proprio in vista della festa, e dopo essersi alzata di scatto (spaventando il povero Link con quella mossa improvvisa), afferrò il cesto in paglia che aveva riposto sotto al ciliegio, facendo attenzione a non svegliare Ganondorf che continuava a russare beatamente.
Tornò a sedersi davanti a Link che la squadrava come se fosse pazza a causa di quella mossa fatta poco prima.
- Mpf, ti ho spaventato?- gli chiese mentre iniziava a togliere il panno che copriva il cesto.
- Un pochino, ahah! Oh, ma questo non è il cestino che avevi oggi al tempio?-
- Bingo!-
- Come mai te lo sei portata dietro?-
- Ora vedrai. Però devi chiudere gli occhi, su.-
Link Le lanciò un'occhiata poco convinta, ma eseguì comunque la richiesta della ragazza, incuriosito dal suo atteggiamento.
Dopo pochi minuti in cui sentiva la Bionda che muoveva il cesto e spostava vari panni, si sentì appoggiare qualcosa sulle gambe.
- Ora puoi aprirli.-
Il principe aprì lentamente gli occhi: si ritrovò davanti un pacchettino avvolto in pelle marrone scuro liscia, legato al centro con un nastro di spago che culminava con un fiocchetto ed un fiore azzurro legato al centro di esso.
- ...e questo?-
- ..aprilo, forza-
Tolse delicatamente il nastro bianco in spago e slegò il fiorellino che posò poi a terra, poi srotolò la pelle marrone per giungere infine a ciò che questa avvolgeva: stoffa.
Liberò completamente l'oggetto dalla morsa di ciò che gli stava attorno, e dopo averlo afferrato si ritrovo' davanti una mantella nera ricamata da vari ghiri gori rossi e bianchi. Era stupenda, e Link poteva avvertire il porfumo di Zelda su di essa.
- Ma questa è...-
- T-ti piace? L'altro pacchetto è per Ganondorf, e contiene la stessa cosa. Ma glielo darò domani. Dato che tra qualche giorno ci sarà la cerimonia ho pensato di farvi un piccolo dono di buon auspicio... e...e poi... beh... i vostri mantelli erano tutti rovinati, così... ne ho cuciti di nuovi... sono certa che vi terranno al caldo e--
Link la interruppe sorridendole e afferrandole una mano che stava nervosamente giocherellando con una ciocca di capelli.
- E' meravigliosa, ti ringrazio. Ne avevo veramente bisogno, la userò senza dubbio. Ho sempre amato le cose fatte da te, sono sempre bellissime-
A quelle parole la ragazza sussultò e arrossì violentemente.
- I- In realtà, Link...-
-...si?-
- P-per te... c-ci sarebbe anche... questo...- Balbettando nervosamente, Zelda tirò fuori dal cesto un altro piccolo pacchettino, porgendolo poi al ragazzo.
Link La guardò per un momento e vide che le trmavano lievemente le mani, ma non ci dette peso e afferrò il pacchettino, aprendolo.
Tirò fuori un piccolo ciondolo con una pietra celeste legata all'estremità, brillava di luce propria.
- Una pietra Sheikah?-
- Si-sicuramente dopo la cerimonia avrete il permesso di uscire dal villaggio.. però saperti lontano mi rende triste e.. e ansiosa... p-perciò ho avuto l'idea di farti una collana con quella pietra, perchè permette di comunincare in lontananza, ne ho una anche io- Disse la giovane balbettando liveemente, mentre mostrava il ciondolo che indossava tirandolo fuori da sotto alla veste.
-E-e poi...sai... q-quella pietra è la mia preferita perchè ha lo stesso colore dei tuoi occhi...-
Il ragazzo diventò tutto rosso dopo quella rivelazione, e subito dopo aver osservato per qualche istante gli occhi bassi della sacerdotessa spostò lo sguardo sul ciondolo.
Zelda iniziava a temere che non lo volesse o che gli desse fastidio un dono del genere, perchè continuava a rigirarselo tra le mani senza dire una parola, ma dopo qualche istante si sorprese nel vedere che Link se lo stava legando al collo.
- E' stupendo, ed è un'ottima idea, Zelda.-
"Zelda" Si ripetè lei mentalmente, pensando a quanto il cuore le battesse nel sentire il suo nome uscire da quella bocca.
-Link, senti....-
-dimmi-
La giovane deglutì, rossa in volto come un pomodoro.
Esitò qualche istante, poi dopo un po' proseguì ad occhi chiusi -dopo la cerimonia, tra qualche giorno... vorrei parlarti di una cosa... è molto importante per me... perciò...!-
- Ti ascolerò.- Le rispose il principe sorridendole.
Lei vedendo quello sguardo così dolce credette di morire, ma si limitò semplicmentente a ricambiare il sorriso anche se dentro di lei avrebbe voluto urlare e saltare dalla felicità.
- Grazie...!-


La notte infine si addentrò nelle sue ore più buie.
E tra ringraziamenti e preghiere rivolti alle divinità per la serata trascorsa piacevolmente, i tre ragazzi rincasarono.
Impa li attendeva sulla soglia di casa con la sua pipa luccicante nella mano, mentre il fumo le usciva dalle labbra colorate di un rosso intenso.
-... Per caso si è beccato in testa un meteorite?- Domandò, indicando con i suoi pungenti occhi color sangue Ganondorf che era praticamente addosso a Link. Dato che non c'era stato verso di svegliarlo, il poveretto era stato costretto a prendeselo in groppa.
- ...purtroppo no, Impa. Purtroppo no.-
Quella li guardò poco convinta come per cercare di capire cosa avessero combinato, e poi si scansò dalla porta da cui si vedeva la luce della cucina.
- Entrate, è tardi e domani mattina non ci saranno sconti per i dormiglioni.-
Zelda e Link (che cercava di ignorare il russare del Fratello sulle sue spalle) le andarono dietro, mentre si rivolgevano uno sguardo sorridente.

Qualcosa stava cambiando, ma chissà se il cielo avrebbe benedetto i desideri ed i sentimenti affiorati in quei tre giovani, in quella sera di primavera.



 

Angolo autrice ***************************

Salve a tutti!^^/
...scusate di nuovo per l'assenza, è un periodo terribile @.@
Devo ancora rispondere alle recensioni, ma prestò provvederò!di nuovo, scusatemi * piange *

Nel precedente capitolo c'erano un sacco di errori di battitura dato che lo avevo scritto velocmente nei momenti di pausa, ma stavolta mi sono presa un pochino più di tempo e ho ceracto di fare più attenzione. :3
Mi sono molto divertita nello scrivere questo capitolo, soprattutto il pezzo dedicato a Link e Zelda (oddio quanto li shippoooo).

Non vedo l'ora di arrivare al punto saliente del racconto! Farò del mio meglio per non farvi aspettare troppo perchè vorrei davvero sentire i vostri pareri! >W<

Alla prossima, e grazie infinite per aver letto anche questo capitolo! <3

   
 
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