Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars
Ricorda la storia  |      
Autore: Pirilla_Echelon    09/08/2016    3 recensioni
Questa FF è ispirata alla canzone Love is a Laserquest degli Arctic Monkeys.
" L’amore, cosa? "
" Hai ancora paura dell’amore o, ora, lo prendi più seriamente? "
" Perché un’opzione avrebbe mai dovuto escludere l’altra? Ho paura dell’amore, perché lo prendo seriamente "
Bella risposta. Ne apprezzo la sincerità.
" Te lo chiedo, perché mi è sempre stato difficile riuscire a decifrarti. Insomma, è sempre stato un sogno per me, quello di sapere cosa ti passasse per la testa, ma è stato difficile per tanti motivi.
Sei un punto di riferimento per migliaia di persone, le inciti a credere in sé stesse e nelle loro possibilità, nel talento e nell’impegno.. ma vorrei conoscerti meglio, sapere chi sei davvero, anche nelle cose più banali e quotidiane "
Il suo sorriso si allarga. Ho sempre adorato la sua disponibilità a questo tipo di dialogo.
" Beh, sono qui. Puoi chiedermi tutto quello che vuoi "
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Saaalve!
Oggi, mi è venuta voglia di scrivere una nuova FF su Jay e, siccome mi sto drogando di Arctic Monkeys e AMO la canzone Love is a Laserquest, ho deciso di ispirarmi proprio al testo di questa canzone per creare qualcosa di un po' particolare.
Non so di preciso cosa ne sia venuto fuori, comunque, chi conosce la canzone comprenderà meglio alcune parti, dato che sono proprio pezzi del testo tradotti e "romanzati".
Vi lascio alla lettura. Fatemi sapere che ne pensate.


Bacii<3




<< Jay, ti senti mai più vecchio di quanto sei realmente? >>
Mi guarda, sorpreso da questa domanda inaspettata. Tuttavia, non pare andare in panico.
<< A volte. Altre volte, invece, mi sento un po’ troppo immaturo >>
Sorrido.
Sorride di rimando e i suoi occhi brillano come due ghiaccioli esposti alla luce.
È bello in modo imbarazzante.
<< Scommetto che continui a spezzare cuore con la stessa audacia che solo la giovinezza permette. >>
<< Spero di no >>
“Spero di no”.
<< Mh. >> Mi prendo un secondo di tempo per studiare il suo volto famigliare. << E l’amore? >>
Alza le sopracciglia.
<< L’amore, cosa? >>
<< Hai ancora paura dell’amore o, ora, lo prendi più seriamente? >>
<< Perché un’opzione avrebbe mai dovuto escludere l’altra? Ho paura dell’amore, perché lo prendo seriamente >>
Bella risposta. Ne apprezzo la sincerità.
<< Te lo chiedo, perché mi è sempre stato difficile riuscire a decifrarti. Insomma, è sempre stato un sogno per me, quello di sapere cosa ti passasse per la testa, ma è stato difficile per tanti motivi.
Sei un punto di riferimento per migliaia di persone, le inciti a credere in sé stesse e nelle loro possibilità, nel talento e nell’impegno.. ma vorrei conoscerti meglio, sapere chi sei davvero, anche nelle cose più banali e quotidiane >>
Il suo sorriso si allarga. Ho sempre adorato la sua disponibilità a questo tipo di dialogo.
<< Beh, sono qui. Puoi chiedermi tutto quello che vuoi >> annuisco e cerco di reggere il suo sguardo senza arrossire.
La domanda che ora mi balena in testa, però, chiede urgentemente di uscire. Ho bisogno di sapere.
<< Ti guardi mai allo specchio per ricordarti che ci sei.. o, magari, sono i baci di qualcuno a ricordartelo? >>
Inclina la testa.
Forse, non ha capito la domanda? Mi rendo conto di avergliela proposta in modo un po’ sconclusionato.
<< Questa mi sembra una domanda un po’ personale. >> mi ammonisce, sempre con quel suo sorriso gentile.
<< Hai detto che posso domandarti qualsiasi cosa.. >> faccio spallucce.
<< Giusto >> Annuisce e si fa leggermente più serio. << Mi guardo spesso allo specchio, perché ho bisogno di ricordare che ci sono, chi sono, da dove vengo e qual è la mia storia. Mi guardo, perché ho paura di perdermi e ho bisogno di ritrovarmi più che mai >>
La risposta non mi soddisfa e lui sembra percepirlo, per questo pianta i suoi occhi nei miei, facendomi sentire nuda.
<< Ma, ci sono state volte in cui ho avuto bisogno di un bacio per ricordarmi di me stesso. >>
Trattengo il fiato per un paio di secondi.
Il modo in cui mi guarda..
<< I miei baci ti hanno aiutato? >> chiedo sotto voce, tanto che credo non mi abbia sentita.
<< Tanto da dover ancora fingere che tu sia stata solo una piccola amante e nient’altro >>
Il respiro mi si blocca in gola. Come ho potuto lasciare che mi sfuggisse una cosa del genere?!
Ho bisogno di una via di uscita.
<< Ehm..pensi di riuscire a ritrovarti in qualche luogo? >>
Sospira, notando la mia deviazione alla sua affermazione.
<< Nella mia mente >>
<< Nella tua mente? >>
<< Si, è l’unico luogo dove ho tutto. Forse, è un po’ sovraffollato, qui dentro.. >> si indica la testa << .. ci sono tante cose e persone superflue, ma anche tante cose importanti. Soprattutto, persone importanti. >>
<< Ti prego. >> sospiro.
Perché è così difficile non essere arrendevole davanti a lui?
<< Dubito sia una sorpresa sapere che io ti pensi spesso >>
<< Anche io ti penso, Jay >>
Un angolo della sua bocca si piega verso l’alto.
<< Mi pensi >>
Quanta dolcezza nella sua voce.
<< Penso che dovrei smettere di pensarti,  ma non riesco a sognare nulla di meglio che il tu pensiero.
Penso a te come un’ossessione >> sospiro << Ma giuro che non vorrei pensarti così tanto >>
<< Lo stesso è per me. Non abbiamo un posto per nasconderci, perché continuiamo a perseguitarci in continuazione.
 Però, come credo tu abbia già notato, le nostre menti non sono facili da gestire: hanno deciso di pensare l’uno all’altra e non possiamo far nulla se non mettere a tacere questo loro piccolo piacere, cedendovi. >>
Abbasso il blocchetto degli appunti che ho portato per l’intervista.
Il ricordo della mia prima intervista a Jared mi attraversa la mente come un flash e mi lascia stordita.
È passato così tanto tempo. Così tanti avvenimenti.
Soprattutto tra noi due.
<< Stai bene, Jules? >> mi chiede, sfiorandomi una mano.
Mi scanso senza troppa discrezione.
Non voglio che mi tocchi, perché mi sento troppo sotto pressione.
<< Sono parecchio stanca, Jay >>
Torna al suo posto, riacquistando quella sua dolcezza. << Lo vedo. Certo, anche le occhiaie ti donano parecchio, ma.. il fatto che tu le abbia, mi fa dedurre che qualcosa ti tormenti durante la notte. >>
Mi sorride ancora ed io vorrei vedere un minimo di sfida o di malizia negli occhi.
Tuttavia, nulla si palesa sul suo viso se non un’espressione calda, come un gatto che sta per fare le fusa.
<< Anche tu hai le occhiaie. Qualcosa che ti tormenta  >> Mantenere la concentrazione è piuttosto complicato, ma cerco ugualmente di portare avanti questa dannata intervista. << Quale è il tuo incubo peggiore? >>
Noto comunque quanto questa mia apparente diplomazia lo stia frustrando.
Se solo sapesse come mi sento io.
<< Il mio incubo peggiore sono io che ti cerco. In posti, in canzoni, libri..e altre donne, solo perché per un minuto mi sembra più facile pensare che tu sia stata davvero solo un’amante qualsiasi >>
Ancora.
Perché fa così?
Butto giù la saliva e provo a parlare. << Sei troppo tragico, Jared. Tra noi non c’è stato più di qualche bacio e qualche cena fuori. >>
Annuisce piano, toccato da queste mie parole.
Gli occhi che brillano come due fari nel buio.
L’uomo che ho davanti non ha nulla a che fare con l’uomo che ho visto sui red carpet o nelle altre interviste: sempre distratto, sulle sue e misterioso.
Non lo è mai stato con me, sin dalla prima intervista. È sempre stato così aperto, sincero e disponibile. A tratti, oserei dire, anche affettuoso.
Forse, è stato proprio questo affetto ad averci portati qui.
<< Lo so. È proprio questo il punto >> In un primo momento, sembra alterarsi. Ma, alla fine, una sua nuova personalità viene fuori << È finito tutto così presto, Jules.
Nemmeno il tempo di fare l’amore una volta >> lo osservo torturarsi leggermente le mani, come solo un bimbo imbarazzato farebbe.
È davvero così? È davvero imbarazzato?
<< Io.. >> continua << Io non riesco nemmeno a ricordare il motivo per cui tutto è finito. Puoi dirmelo tu? >> scuote la testa e, adesso, riesco a vedere perfettamente la sua frustrazione.
Beh, ora capisco cosa intendesse dicendo di sentirsi, a volte, vecchio ed, altre volte, ancora immaturo. Non si rende conto, però, di quanto questo lato fanciullesco lo renda così irresistibile ai miei occhi.
Scuoto la testa per riprendermi.
Buffo, come anche io abbia il suo stesso identico problema.
<< Non ricordo neanche io, Jay. >> Mi guarda quasi deluso. Sperava forse che potessi rispondere a questa domanda? Non so nemmeno se davvero possa esserci stata una fine a una cosa che non son neanche certa che fosse iniziata.
Sospira piano.
<< Jules. Dimmi qualcosa, per favore. >> mi si fa vicino e mi poggia una mano sulla guancia. Mi sorride piano, lieve, caloroso e angosciato allo stesso tempo.
Resto incantata al contatto tra la sua mano e la mia guancia; è come se fosse proprio questo contatto a farmi sentire in pace con l’universo.
<< Credo che entrambi fossimo stupidamente convinti che non si trattasse di qualcosa di importante. >>
Mi fissa con la bocca schiusa e Dio solo sa quanto mi piacerebbe avvicinarmi ancora un po’ per poterlo baciare.
<< Io credo di essermi sbagliato. >> sussurra piano sulla mia bocca, mentre i suoi occhi non si staccano dai miei.
Abbindolatore.
<< Anche io >>
Gli sfioro la barba con le dita e lo guardo socchiudere leggermente gli occhi.
<< Sei la cosa più bella che mi sia capitata, Jules. Vorrei che tu lo fossi ancora per un po’ di tempo. Pensi di poter sopportare me, la mia vita da artista e tutto ciò che ne comporta? >>
E me lo dice così. Come se mi chiedesse qualcosa di banale.
Vorrei dargli una risposta. Vorrei dirgli che ci sto, ma è talmente tanta la paura che ho di sembrargli un’imbranata che preferisco non dirgli nulla.
Gli sorrido solo, con la stessa dolcezza e lo stesso calore che ha usato lui fino ad ora.
È quello che voglio: recuperare la tenerezza che ci siamo egoisticamente tenuti per noi, senza mai scambiarcela, ma costudendola con morboso orgoglio.
Gli sfioro le labbra in un bacio fulmineo, talmente veloce da lasciarlo confuso.
<< Possiamo continuare la nostra intervista, Signor Leto? >>
Mi guarda e mi sorride, capendo che il mio bacio sia la risposta definitiva. Poi, scoppia a ridere i modo chiassoso. Un modo in cui poche volte l’ho visto fare, ma che vorrei ammirare per il resto della mia vita.
Torno al mio posto, mentre lui si tiene una mano sulla pancia.
<< Quando sarò tutto pipa, pantofole e sedia a dondolo e canterò orribili canzoni sull’estate..Beh, forse, sarà allora che riuscirò a trovare un buon motivo per autoconvincermi che tu sia stata un’amante qualsiasi.
Forse. Anche se non credo che ci riuscirò mai. >>
 
 
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 30 Seconds to Mars / Vai alla pagina dell'autore: Pirilla_Echelon