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Autore: FlameWolf    10/08/2016    15 recensioni
Mi volto verso mio nipote, che ormai sta piangendo a squarciagola. Ripenso alla prima volta che l'ho visto, al suono della sua risata, a quella gioia sempre presente nei suoi occhi. Immagino i miei vicini, la gente del villaggio venire qui per strapparmelo via, per ucciderlo.
Sospetto, rabbia, ira.
Dopo questa edizione non avremo veramente nient'altro.
Genere: Angst, Azione, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Presidente Snow, Tributi di Fanfiction Interattive
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Ofellia Liddle, studentessa, Capitol City

 

Sento una morsa allo stomaco, ma è normale. Poco importa se ho studiato un sacco, l'ansia da prestazione si fa sempre sentire. Sarei una malata di mente se fossi tranquilla in questo momento. Sento Parisa ripassare a bassa voce accanto a me. Tutto inutile: quello che potevamo fare l'abbiamo fatto, sforzi dell'ultimo minuto aumenteranno solo la nostra stanchezza. Tanto vale cercare di rilassarsi, per quanto possibile.
Mi asciugo i palmi sudati delle mani in un fazzoletto, non voglio sporcare il vestito. Ho impiegato l'intero pomeriggio di ieri per sceglierlo: è di classe, ma giovanile e con una gran scollatura che mostra il mio seno generoso. Papà ha speso un sacco di soldi per farmelo rifare, sarei poco furba a non usare questo investimento. Lo so che è un trucco bieco, ma non mi importa. Sono disposta a tutto.
“Ofellia Liddle” Alzo la testa e noto che mi ha chiamata l'assistente, anziché il prof. Swann come speravo. Swann è un po' rincoglionito a causa dell'età, ti promuove facilmente, ma gli assistenti sono tutt'altro discorso... Quello che mi ha chiamato in particolare ha la fama di essere molto stronzo. Odio sostenere gli esami con gli assistenti, e come se avessero dimenticato che fino a pochi anni fa erano nella nostra stessa condizione. A volte penso che vogliono semplicemente dimenticarsi dei soprusi che hanno subito prendendosela su di noi che non abbiamo fatto niente.

Mi siedo di fronte all'assistente ed aspetto la prima domanda. È un uomo giovane, con una bellezza trascurata, non valorizzata. Ha degli splendidi occhi azzurri che non sono risaltati da nessun trucco. Non sembra avere tatuaggi, né segni di chirurgia plastica. I suoi abiti sono dozzinali, deve essersi davvero messo la prima cosa che ha trovato nell'armadio. Ha lo sguardo truce e sembra essere di cattivo umore. Fantastico. Mi aggiusto un attimo gli occhiali (indossati appositamente per sembrare più intelligente) mentre ascolto la prima domanda. Nascondo a fatica un sorriso soddisfatto: la so. D'ora in poi questo esame è in discesa.
Rispondo a tutte le domande con calma, usando un linguaggio più tecnico possibile. Lo fisso tutto il tempo negli occhi per fargli capire che non ho paura di lui, sono perfettamente sicura di me. Sono la dea della studio e nessuno può battermi in questo campo. L'assistente però non mi dà alcuna soddisfazione, durante i miei monologhi annuisce pigramente, senza accennare alcuna emozione se non la noia. Non mi guarda neppure le tette, zero. Sono un muro fastidioso per lui.

“Ventinove” afferma dopo la mia ultima risposta. Tirchio, avrei meritato il massimo. Mi osserva con un'occhiata di rimprovero, deve aver captato il mio malumore “A che specializzazione miravi il prossimo anno?”
“Storia” rispondo senza neanche pensarci. Secondo papà sarebbe uno spreco perché secondo lui finirei al massimo a fare la guida turistica oppure l'insegnate. Però a me piace l'idea di diventare una storica. Da bambina il nonno mi raccontava un sacco di storie sugli anni bui e io le ascoltavo estasiata ora dopo ora. Ho letto un sacco di libri in tema. È la mia più grande passione da sempre.
Il volto dell'assistente tradisce un'espressione divertita. Si sta prendendo beffe di me e del mio sogno?

“Cosa c'è da ridere?” gli chiedo stizzita.
“Non sapevo che le piacessero le bugie, signorina Liddle” Alzo il sopracciglio interrogativa, ma l'assistente si limita a guardarsi intorno, senza degnarmi di una risposta. “Come mai questa scelta?”
Non vedo cosa possa importargliene, ma il mio orgoglio da sognatrice è stato chiamato in causa e dunque spiego la curiosità che mi ha sempre contraddistinta e il bisogno disperato di avere la certezza che ci fosse qualcosa prima di me, perché la sensazione di vuoto che proverei altrimenti mi soffocherebbe.
“Sa che ricorrenza sta per cadere, signorina Liddle?” mi chiede.
Rispondo in automatico, troppo facile questa domanda “Venticinquesimo anniversario della fine degli anni bui e dell'inizio degli Hunger Games”
“Corretto” risponde e poi si avvicina talmente tanto a me da sfiorare il mio volto. Arrossisco di colpo, non me l'aspettavo. È talmente vicino da sentire l'odore del suo shampoo. Mi sento a disagio, ma rimango imbambolata come un'allocca “Visto che mi ha fatto ridere le rivelo un piccolo segreto: stasera ci sarà un annuncio del presidente in televisione”
“Come...?” l'assistente mi blocca prima che possa formulare la mia domanda
“Le basti sapere che è in relazione a questo evento storico. Lei sa per caso come Capitol divenne la regina sovrana di questa nazione?”
“Lo sanno anche i bambini. Furono i distretti stessi a sceglierci reputando la nostra gente più preparata e saggia per affrontare una responsabilità del genere. Era il nostro destino”
“Cazzate” commenta lui “Se era una questione di onore, perché siamo ancora al vertice anche dopo la ribellione? Evidentemente non eravamo per loro così tanto bravi” Apro bocca, ma non so come rispondere. Non ciò mai pensato, nessuno mi ha mai invitata farlo. “A proposito, mi chiamo Felix Grimes. Guarda il programma stasera, mi raccomando. Dunque.... Hera Jones?”

 

Mags Flanagan, vincitrice dei 14° giochi, distretto 4

Se c'è una cosa che so di me è che sono una sopravvissuta. Ho affrontato il fuoco, il ghiaccio, il metallo e l'orrore e ho vinto. Ho avuto paura perfino del più innocente dei fiori, ma il mio cuore batte ancora. Ho visto il punto più basso che l'umanità abbia mai toccato, e sono qui a testimoniarlo giorno dopo giorno. Resto in vita perché è l'unica cosa che so fare. Non sono la sola: l'intera Panem è nei miei stessi panni. Non mi sento speciale a causa del mio destino, so benissimo che anche chi mi circonda soffre. Tutti noi ci sforziamo nell'andare avanti. Resistiamo in attesa di neanche noi sappiamo cosa. Un miracolo, forse. Ma Dio non esiste, gli atti spettano solo a noi. È troppo presto, maledettamente presto. Avverto la rabbia, ma soprattutto la paura. Non c'è nient'altro che accomuna i distretti. Le comunicazioni sono morte, ed anno dopo anno ci sentiamo sempre più soli. Perfino io che sono una vincitrice non so praticamente nulla degli altri distretti. Riusciamo a vedere i nostri fratelli solo una volta all'anno. Capitol lo chiama momento di coesione e di unione, ma perfino un bambino capisce che gli Hunger Games ci dividono e basta. I tributi si ammazzano fra di loro, causando dolore a famiglie lontane e mai viste. Penso sia umano rivolgere la propria rabbia su chi puoi sfogare la tua frustrazione, anche se sai chi è il vero responsabile. Siamo così deboli... io sono così debole! Non posso far nulla per la mia gente, non ne ho il potere o l'abilità.
Mi inchino e do un bacio al mio nipotino, che stava iniziando ad agitarsi. “Va tutto bene Tane, la mamma arriverà a breve”. È così carino con quella faccia tonda e quegli occhi blu come il mare. Assomiglia tanto a mia sorella. Ci eravamo ripromesse che non avremmo avuto figli, che ci saremo circondate di gatti e che avremmo vissuto per sempre insieme. Eppure Tane è arrivato lo stesso, ma non posso rimproverarla per questo. Tane è l'essere più dolce che sia mai esistito, tutti l'adorano. È sempre allegro, piange raramente, dorme di già per tutta la notte e cresce come un vitello. È la vita stessa, nata contro ogni previsione e progetto. È un bambino perfetto in un mondo in rovina. Non posso neppure immaginare che un giorno potrebbe essere preso. Un giorno potrebbero strapparmelo via e non sono sicura che il mio cuore reggerebbe.

Nereide entra poco dopo, è visibilmente preoccupata. Con una mano cerca freneticamente il telecomando nel divano, mentre con l'altra si mangia le unghie già cortissime.
“Ned?” le chiamo cercando di catturare la sua attenzione. Mia sorella non mi degna di uno sguardo e sento Tane diventare sempre più nervoso. Finalmente la tv è accesa ed intravedo il brutto muso di Snow affiancato da quell'oca cerebrolesa della nuova fidanzata. Sono stata costretta una volta a parlarci, in seguito alla vittoria del mio pupillo Cyne. Ride nei momenti sbagliati, è superficiale e poco informata su tutto. L'unica cosa buona che ha è la sua bellezza. E la sua ricchezza. So perché Snow l'ha scelta. Tuttavia nella sua stupidità è innocua. L'ex del presidente, Julia, mi dava il pensiero invece.
Snow si avvicina sempre di più al centro del palco, raggiungendo così Enea, il nuovo conduttore degli Hunger Games e Camille, la prima stratega da un paio di anni.
“Popolo di Panem” saluta con un sorriso viscido “Ho l'onore di annunciarvi una piccola modifica per la prossima edizione dei giochi. Spero nel profondo del mio cuore che sarete entusiasti quanto me” Nereide prende in braccio Tane abbracciandolo forte a sé. Da canto mio mi stringo le ginocchia con forza, ho un brutto presentimento. “Come sapete la prossima edizione è la venticinquesima, un anniversario veramente importante. Un quarto di secolo fa mettemmo fine a un incubo. A una minaccia tremenda che avrebbe potuto ucciderci tutti. Pensate ai vostri cari, alle vostre cause, alle vostre belle auto, e ora immaginate un cumulo di cenere al loro posto. Siamo stati ad un passo da renderlo reale. Non possiamo commettere gli stessi errori, è nostro compito impedire ai nostri figli di vivere un avvenimento del genere. Tutti noi dobbiamo fare dei sacrifici...”
“.. tutti chi, gran figlio di puttana?” sbotta mia sorella di fronte a quell'affronto. La zittisco all'istante, voglio sapere dove vuole andare a parare
“... e per questo che dobbiamo sfruttare quest'occasione per rinfrescare la nostra memoria, per non rendere vane tutte quelle morti” Un umile senza voce si avvicina con in mano una scatola dorata, si affianca al presidente si inchina verso di lui, ponendogli il cimelio. Snow lo apre con calma estraendo un fogliettino di carta al suo interno. Il presidente lo legge con attenzione, per poi rivolgersi verso il pubblico “ Nel venticinquesimo anniversario, per ricordare ai ribelli che i loro figli morirono a causa della loro scelta di scatenare una ribellione, ogni distretto dovrà votare ed eleggere i propri rappresentanti nei prossimi giochi”.
Seguono altre chiacchiere, altri giri di parole inutili, ma il mio cervello è altrove. Come possono farci questo? Nessuna estrazione? Ci stanno davvero per spingerci ad ammazzarci fra di noi? Ci siamo sempre aiutati in questi anni difficili, ma dopo quest'edizione che cosa rimarrà se non il sospetto, il tradimento e la voglia di vendetta? Ci vogliono davvero rendere dei mostri?
Mi volto verso Tane, che ormai sta piangendo a squarciagola. Ripenso alla prima volta che l'ho visto, al suono della sua risata, a quella gioia sempre presente nei suoi occhi. Immagino i miei vicini, la gente del villaggio venire qui per strapparmelo via, per ucciderlo.

Sospetto, rabbia, ira.
Dopo questa edizione non avremo veramente nient'altro.

 

Esabell June, figlia del sindaco, distretto 10

 

La gente oggi non ha proprio voglia di dormire. Sono le due, domani è un giorno lavorativo, perché fanno tutto questo bacano? Mi rigiro nel letto cercando di coprirmi la testa con un cuscino, ma è tutto inutile. Di sotto sento gente urlare, battere i pugni contro i tavoli, bestemmiare. Che branco di maleducati, è notte, voglio dormire, è così difficile da capire?
Mi strattono via le coperte e scendo di sotto senza neanche mettermi le ciabatte che mi ha regalato la nonna per lo scorso compleanno. Adesso mi sentiranno.

Procedo a passi pesanti finché non vengo intercettata dalla mamma, che mi afferra ancor prima che possa dire “ah”
“Cosa ci fai qui?” mi chiede guardandomi dritta dritta negli occhi. È sempre ordinata, perfettamente truccata e vestita. La donna più bella del distretto. Dice sempre che è la moglie del sindaco e che non può farlo sfigurare, deve essere alla sua altezza. Eppure di fronte a me mi trovo una quarantenne sciupata, con i capelli spettinati e il trucco sfatto.
“Non riesco a dormire” mi lamento con meno voga di quanto volessi presentare all'inizio. Vederla in quello stato mi ha po' scosso. Avverto nel salone accanto la voce del vecchio Kenny, sembra fuori di sé
“Fottetevi voi e Capitol! Non potete accettare una cosa simile! Non possono imporci questa scelta!” sento subito dopo una sedia cadere a terra
“Hai idee migliori? Dovremo per caso prendere in mano torce e forconi?” replica Nan con lo stesso identico tono di voce
“Per i miei l'avete fatto” s'intrometterò un giovane. Lo riconosco: è Abe, il vincitore dei 21° giochi. È raro vederlo in giro.
“Credi che stiamo scherzando? Ci sono delle vite in mezzo!”
“Come tutti gli altri anni!” replica. È la prima volta che lo sento arrabbiato “Solo che questa volta siete voi a firmare la condanna a morte, ma a parte quello non cambia un cazzo! Ventitré morti ci saranno in ogni caso, saranno in ogni caso dei bambini. Cos'è? Improvvisamente tutto questo vi fa schifo?”
“Mamma... cosa?” chiedo confusa, improvvisamente spaventata per ciò che sta succedendo. È grave? Mi stringo a lei in cerca di protezione. Voglio le sue coccole sopra ogni cosa.
“Esabell va di sopra, va tutto bene” mi mente accarezzandomi i capelli “Nessuno ti farà del male” aggiunge, questa volta sincera. La mamma mi abbraccia forte e sento prepotentemente il suo odore, un misto fra erba e mughetto. Il mio tatto e il mio olfatto sono in paradiso, ma sento ancora gride di guerra. Sempre più prepotenti, sempre più furiose
“Abe, non volevamo offenderti” s'intromette Ascelina “Solo tu sai quanto hai sofferto, ma proprio per questo dovresti capirci meglio di chiunque altro”

Pausa, nessuno parla
“Non possiamo ribellarci, non ne abbiamo né la forza, né i mezzi” costata mio padre con la sua voce profonda “Non c'è molto da discutere” Kenny grugnisce per poi abbandonare la stanza
“Kenny!” lo richiama Ascelina, ma non si sente alcuna replica da parte dell'interessato
“Lascialo andare, lo capirà” afferma mio padre. Sembra veramente stanco “Non abbiamo molto tempo per scegliere come agire”
“Con che criterio scegliamo?” chiede Pete
“Ora vai a nanna, sono discorsi da adulti questi” mi riprende la mamma, distogliendomi dalla discussione e spingendomi gentilmente verso le scale “Mi dispiace per la tremenda nottataccia che ti siamo facendo fare, ma ora cerca di dormire”. Eseguo gli ordini, ma è tutto inutile: continuo a rigirarmi nel letto senza sosta, non riesco a non pensare alla riunione. Dopo mezz'ora sono di nuovo affacciata verso il piano di sotto. Devo sapere.
Ci metto poco a riprendere il filo: non sono andati molto avanti “Conclusione: possono votare solo i maggiorenni” annuncia Keith a disagio.
“Che scoperta” replica sarcastico Abe
“Se hai delle idee esponile pure” afferma mio padre. Io che lo conosco bene, riesco a captare la nota di fastidio ed irritazione, ma non sono sicura che anche gli altri la sentono. È molto bravo a nascondere le sue emozioni. Dice che ogni politico deve esserne capace.

Pausa. Silenzio. Qualcuno forfecchia qualcosa a mezza voce, ma non riesco a sentire
“Disabili, malati, reietti, orfani senza nessuno” suggerisce Abe a mezza voce, come se si vergognasse.

“Tu stesso eri un reietto, ti ricordi?” gli fa notare la mamma con tenerezza. Sento il disagio di Abe fin quassù
“Annette, saranno quasi sicuramente loro i prossimi tributi” replica amaro
“Preferiresti i bambini di famiglie ricche e ben amati? Preferiresti mandare loro ai giochi? Facile eh? Tua figlia non ha ancora raggiunto l'età giusta” sbotta Chris.
“Non voglio che la gente utilizzi questi giochi per buttare via quello che loro considerano immondizia! Tesoro! Diglielo anche tu!”
Mio padre non risponde e finalmente riesco a connettere tutti i pezzi del puzzle. Come sono tarda... come ho fatto a non arrivarci prima? Vogliono davvero? No, non è possibile... eppure... Non Beth, vi prego! Mi aiuta sempre a fare i compiti! Neppure Jeremiah! Mi regala sempre un po' di bacche e neppure Karma! Il povero Louis ha già sofferto abbastanza e Darren non sopravviverebbe mai là dentro con quella gamba che si ritrova. Rivedo i volti di tutti i miei amici più grandi, i miei cugini, i miei conoscenti. Nessuno di loro deve andare.
“Se la prenderanno con te sindaco. Qualunque cosa succeda”
“Lo so. Darò le mie dimissioni appena i giochi si saranno conclusi”.
No, no, no! Cosa succede? Andava tutto bene stamattina e adesso le nostre vite stanno andando a rotoli! Papà adora essere il sindaco e io amo vivere in questa grande casa. Non voglio che papà rinunci a questo posto, non voglio che scelgano chi deve morire quest'anno, non voglio che nessuno muoia! Non voglio, non voglio!
Nascondo la testa fra le ginocchia e incomincio a piangere senza freno. Ho paura mamma, voglio solo che tutto questo finisca, ti prego salvami!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nuova interattiva! “Memoria” è una sorta di seguito di “Come little children”, ma la si può leggere tranquillamente lo stesso, dato che si tratterà poco dei personaggi della precedente fanfiction. Abe e Julie sono per l'appunto personaggi di “Come little children”

 

Ora tocca a voi! Ricordate che non si accettano volontari, a meno che il vostro tributo non riesca a convincere gli altri a votarlo (cosa non facile dato che deve essere ultra convincente e fortemente determinato). Mi servono:

 

Nome

Cognome

Soprannome (facoltativo)

Età

Distretto

Aspetto fisico

Carattere

Storia

Perché l'hanno votato (se ha convinto il distretto dire come. Attenzione deve avere motivazioni molto stabili)

Relazioni con la famiglia

Relazioni con gli amici

Eventuali nemici (facoltativo)

Interesse romantico (facoltativo)

Orientamento sessuale

Punti di forza

Punti di debolezza

Cosa ama/cosa odia

Con che genere di persone è pronto ad allearsi (se è un tipo da alleanze)

Altro (facoltativo)

 

So che vi chiedo tanto, ma è necessario per presentarvi una buona storia. Inoltre non voglio tributi che hanno partecipato in “Come little children” mi farebbe strano avere a che fare con degli zombie.

Alla prossima!

 

 

Tributi

Distretto 1 occupato

Distretto 2 occupato

Distretto 3 occupato

Distretto 4 occupato

Distretto 5 occupato

Distretto 6 occupato

Distretto 7 occupato

Distretto 8 libera la ragazza

Distretto 9 occupato

Distretto 10 occupato

Distretto 11 occupato

Distretto 12 occupato

 

 
presi 24 su 24 (momentaneamente tutto occupato)
  
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