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Autore: FlyChick    18/08/2016    1 recensioni
..."Non puoi sempre ottenere tutto quello che vuoi Shannon."
"Cos'è? Sei diventata una fan dei Rolling Stones? You can't always get what you want..." si mise a canticchiare.
"Lo sono sempre stata e lo sai. Non cambiare discorso."
Shannon prese una sigaretta. Un'altra.
"Perché fai tutto questo?" chiese lei osservandolo mentre la portava alla bocca.
"Questo cosa?"
"Questo. Fumare, bere... e tutto il resto."
"Il resto?"
"Si, portarti a letto ogni ragazza che incontri. O quasi."
"Perché? Perché lo faccio, mi chiedi? Perché é una tortura. E' una tortura Evelyn."
"Cosa?"
La guardò, meravigliato e deluso da quell'ennesima domanda di ovvia risposta...
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Shannon Leto, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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65.Lovers' Thing
-I'm A Selfish Bastard. But At Least I'm Not Alone.-

Lovers' Thing

Miami,
Qualche tempo dopo...

Evelyn, sua sorella Emily ed Emma attendevano nel backstage che Jared, Shannon e Tomo scendessero dal palco.
"Oh!" esclamò Jared vedendole, "c'è una riunione tra E in corso!"
Emma lo squadrò, incrociando le braccia: "Jared che cosa stai blaterando?"
"Si, una riunione tra E." gesticolò lui, sudato e ancora carico d'adrenalina, "Emily, Emma, Evelyn."
Emma non cambiò espressione, si limitò semplicemente a sbattere le ciglia. Evelyn ed Emily si scambiarono un'occhiata stranita, accompagnata da una sottile risata.
"Perché non apprezzi il mio umorismo?"
"Credo di poter dire che hai qualità migliori."
"Ad esempio?" sorrise spiritoso Jared.
Che cosa voleva dare ad intendere?
"Ad esempio muovere il culo e fare la valigia alla velocità della luce perché tra precisamente un'ora e tre minuti sei su un tourbus in mezzo a un'autostrada." ribatté Emma, "E lo stesso vale per voi due.", e facendo l'occhiolino alle ragazze si allontanò per cominciare i preparativi per la partenza verso la città successiva.
"Ma è sempre così?" chiese sottovoce Emily a Jared.
"Si, e la cosa che più non sopporto è quando mi deve dire cosa fare. Perché lo dice in quel modo, con quello sguardo... secondo me è una rara forma di sadismo. Evelyn tu che hai studiato psicologia non credi che ci possa essere una stretta relazione fra il fatto che lei..."
"Jared" lo fermò Shannon, che stava scendendo gli ultimi gradini per raggiungerli nel backstage, "smetti di riempire Eve con le tue cazzate."
"Oh, non credo che il tuo repertorio sia molto diverso dal mio, Shan!" si finse offeso Jared.
Evelyn rise, Shannon la raggiunse per darle un bacio.
"Che facciamo adesso ragazzi?" chiese, "Andiamo a bere qualcosa?"
"No" dissero Evelyn, Emma e Jared.
"Hey, perché no?" chiese Shannon stupito, aprendo le braccia.
"Perché tra precisamente cinquantanove minuti sei su un tourbus in mezzo a un'autostrada!" rispose Evelyn imitando la voce di Emma, "Muoversi!"
Tutti scoppiarono a ridere.
"Emma..." fece Shannon, mentre Jared annuiva.
Tomo li raggiunse: "Mi sono perso qualcosa?"
"No amico, Emma ci ha detto di muovere il culo. Facciamoci una doccia e andiamocene. Atlanta ci attende!"
"Voi fate pure con comodo," disse Evelyn, "io e mia sorella vi aspettiamo qui."
"Ok piccola." fece Shannon, "A più tardi." e la baciò di nuovo. Una, due, tre volte.
Non era mai abbastanza. Mai.
Ormai non riusciva più ad immaginare giorno senza di lui, senza ricevere un suo bacio, senza vedere il suo viso, senza avere il suo corpo. Sapere che era lontano la faceva sprofondare in una enorme tristezza, sfogliava le loro foto sul cellulare ogni quarto d'ora mentre cercava di fare l'inventario, riordinare jeans, dare retta a Miranda, lucidare la vetrina, ascoltare i pettegolezzi di Natalia...
Lo guardò allontanarsi con occhi sognanti, mentre pensava a tutto il loro trascorso.
"Oh mio Dio." commentò Emily quando ormai erano rimaste sole, "Sto per avere un attacco fulminante di diabete."
"Hahaha! E' scientificamente impossibile che tu abbia un attacco di diabete, Emily."
"Come era scientificamente impossibile che tu potessi anche solo lontanamente pensare di guardare Shannon in quel modo fino al mese scorso?"
"No.", sorrise Evelyn, "
E' da più tempo che lo guardo così. Lui ha risvegliato qualcosa in me."
"No, lui mi ha semplicemente ridato mia sorella. Quella che da anni desideravo rivedere da quando sei venuta anche tu a Los Angeles. Dopo che Damon, beh... ti ha lasciata e che l'hanno messo dentro."
Questa era la versione dei fatti che Emily conosceva. Voleva davvero vivere con quel peso? Voleva davvero nascondere ancora? Shannon le aveva dato un consiglio. Lei voleva seguirlo.
"Emily..." si voltò verso la sorella.
"Si?"
"Ti prego non odiarmi. Ma... Io ti ho mentito. Su tutto quanto. Ho mentito a te, a tutti."

Take a minute girl, come sit down. What's been happening?

"Cosa intendi, Eve?"
"Sono stata io a chiamare la polizia. Io ho trovato la droga a casa di Damon. Sono stata io a..."
Una lacrima stava per scendere, come il sipario che nascondeva la verità. O almeno una sua parte.
"E hai fatto la cosa giusta, Eve! Su questo non c'è alcun dubbio. So che lo amavi, ma hai fatto la cosa giusta. Non vedo perché dovrei odiarti."
"Perché lui era sieropositivo. E non me l'ha mai detto. Forse non lo sapeva nemmeno."
"Oddio Evelyn..."
"Ho nascosto a te e a tutti che a 19 anni spaventata, sola e piena di dubbi sono andata a fare i test HIV lontano da casa. Ho fatto una carta d'identità falsa per non farlo sapere a mamma e papà."
Emily era sempre più scioccata, preoccupata e triste.
"Ma non ho mai voluto leggere le risposte. Le ho tenute chiuse, in fondo a un cassetto, per anni. Aspettando che quel mostro che forse viveva in me cominciasse a divorarmi. Fino a quando Shannon non le ha trovate."
"E?" fece Emily ad occhi sbarrati, attendendo con ansia il finale, vedendo di nuovo in lui una piccola luce di speranza.
"E da lì il mio incubo è finito." rispose Evelyn, col viso rigato dalle lacrime, "O meglio, grazie al cielo non è mai iniziato. Io lo amo Emily. Io credo di non riuscire a pensare alla mia vita senza di lui. Non avrei mai potuto vivere una vita piena e vera come quella che sto vivendo adesso con lui e grazie a lui."
"Certo che lo ami." si tranquillizzò Emily, abbracciando forte la sorella, "E devo dire che a questo punto lo amo anche io!" ironizzò.
Evelyn sorrise fra le lacrime di gioia.
"Tranquilla sorellina, non ti biasimo. Semplicemente dimentichiamo tutto, ok? Non voglio più sentire questa brutta storia. E' finita, ora hai Shannon. E avrai sempre me. Ok?"
"Si, Emily. Va bene." e si strinsero forte, fortissimo, una volta ancora.

I'm your girl, you're my girl. Don't you know that I love you?

La fresca brezza mattutina, la luce dell'alba e la pace del silenzio. Evelyn riposava beata sul petto di Shannon, mentre lui giocava con i suoi capelli.
"Vorrei che ogni giorno, ogni momento fosse come questo." sussurrò Evelyn chiudendo gli occhi.
"Ti ricordi quello che mi hai chiesto a New York?" continuò alzando lo sguardo verso di lui.
"Dimmelo tu."
"Mi hai chiesto che cosa mi piacesse di te. Ora credo di avere una risposta."
Shannon non disse nulla. Lasciò a lei la parola.
"Mi piace quando mi stringi, mi piace addormentarmi con il tuo braccio attorno alla vita. Mi piace quando mi fai ridere e mi piaci quando sorridi. Mi piace tutto ciò che fai per me, soprattutto le piccole cose, quelle cose di cui forse nemmeno ti accorgi. Mi piace quando restiamo svegli fino all'alba a parlare. Mi piace da morire quando facciamo l'amore. Mi piace come riesci a rendere ogni giorno diverso, mi piace come mi fai sentire indispensabile e come riesci sempre a strapparmi un sorriso."
Shannon la lasciò continuare. Voleva che lei continuasse.
"Mi piace come mi guardi. Mi piacciono i tuoi occhi, le tue mani, i tuoi tatuaggi."

All that I am, all that I ever was, it's here in your perfect eyes. They're all I can see.

"E mi piacciono tutte le cose che mi hai portato dai tuoi viaggi in giro per il mondo. Mi sono sempre piaciute. Tutte quante. Le ho tenute tutte, con estrema gelosia. Mi piace quello che fai, mi piace quanto affetto dai agli Echelon, il tuo amore per la musica, mi piace tutto di te. Tutto. Dal tuo più grande pregio al tuo peggior difetto."
Lui rimase in silenzio.
"Hahaha." ruppe il silenzio Evelyn, "Che c'è? Sembri scioccato!" sorrise.
"No, no. Niente affato! Stavo cercando di contare tutte queste cose, ma... mi sono perso. Ho perso il conto sul 'mi piace quando facciamo l'amore'..."
Evelyn sentiva già le sue mani avide scorrere lungo i suoi fianchi.
"Chissà perché non avevo dubbi!"
Shannon era già sopra di lei.
"Te l'ho detto, sei una strizzacervelli!"
Evelyn non aveva scampo. Anche quella mattina avrebbero tardato al soundcheck. Shannon era semplicemente un uragano. Un uragano di emozioni, di vitalità, di passione. Era esattamente ciò di cui lei aveva bisogno e ciò di cui voleva avere bisogno. Per il resto dei suoi giorni.
"Ti amo Shannon, tantissimo."
"Anche io bimba."

Fine


Ringrazio chi ha aggiunto la storia alle seguite/ricordate/preferite e soprattutto chi ha recensito e condiviso i propri pensieri e le proprie opinioni. Mi ha fatto molto piacere leggervi tutte 
Grazie per avermi accompagnata in quest'avventura! Mi scuso per i molteplici e lunghissimissimi ritardi nell'aggiornamento, purtroppo non ho avuto modo di aggiornare regolarmente ad un certo punto della storia. Scusatemi davvero tanto! Adesso la parola passa a voi. Avete un capitolo preferito? Voglio sentire tutto tutto tutto ciò che avete da dire. :)

Baci, Flychick.
  
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