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Autore: pandafiore    20/08/2016    4 recensioni
[Post-Epilogo] {Per il momento incompleta.}
Capitol City si è ribellata.
La Paylor è morta, e, con essa, ogni speranza di un futuro felice per i distretti.
Gli anni sono passati, le cose sono tutte cambiate, il mondo è di nuovo sottosopra; tutto è diverso, tutto è come prima, ma in particolare una cosa è tornata: gli Hunger Games.
Chi vi parteciperà?
Beh, per la prima volta vedrete degli Hunger Games con personaggi che non vi aspettate, perché, a partecipare a questa nuova Edizione saranno proprio loro: i figli dei tributi sopravissuti.
I figli di Peeta e Katniss.
I figli di Johanna, Finnick, e molti, molti altri.
Chi vincerà?
Genere: Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bimba Mellark, Bimbo Mellark, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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7.

 

Avvertimento.





Ho appena chiuso occhio, quando parte il nuovo inno di Capitol City, svegliandoci tutti, e viene proiettata una forte luce in cielo, con lo stemma della capitale.
Iniziano, una dopo l'altra, a scorrere le immagini dei caduti, e ne conto in totale sette.
Dapprima riconosco i due ragazzi del distretto 3, tra cui quello che ho ucciso io, il figlio di BeTee. E mi vengono i conati. Poi scorre la ragazza del Cinque mi pare, i due del Sei, e qualcun altro; fondamentale è che sono ancora vivi i Favoriti e quelli del Tredici, dei quali io e Daisy abbiamo più paura; però anche Ambra Hawthorne - la figlia di Johanna - è viva, e lei non so se considerarla un nemico o no.

Si è appena spenta la luce nel cielo, quando gli scogli sotto di noi iniziano a tremare violentemente, e c'è a malapena il tempo di raccogliere lo zainetto impermeabile con il cibo e il resto, prima che i massi sotto di noi sprofondino in acqua, e anche noi veniamo inghiottiti da essa.

La bombola d'ossigeno finisce nelle profondità buie del mare, e non c'è speranza di riprenderla. Annaspo, cercando di non andare a fondo, fino a quando non recupero l'equilibrio, assieme agli altri, e chiedo loro cosa fare.
-Forse tornerà lo scoglio.- Afferma Finch, mentre nuota con la testa fuori dall'acqua; ci penso un po'... ripenso alle varie arene, e no, non credo che risalirà su questo punto lo scoglio. -Dobbiamo avanzare!- Grido, e mentre lo dico il cielo improvvisamente si fa luminoso, ed è giorno.
Iniziamo a nuotare, e lo facciamo per davvero tanto tempo, fino a quando non sentiamo un urlo terribile; mi volto e, a pochi metri da noi c'è un Tributo femmina che non riconosco, che lotta per non affogare contro un pesce enorme. È lungo tre o quattro metri, e mostra i denti affilati e sporchi di sangue, che mi fanno senso.
L'istinto più buono e umano di me - proprio quello di cui Capitol vorrebbe privarmi - vorrebbe quasi salvare quella ragazza, ma alla fine capisco che non val la pena che io muoia per salvare una sconosciuta; che poi, forse, nemmeno riuscirei a salvarla.
Riprendo così a nuotare più veloce che posso nella direzione opposta, mentre quel pesce si divora la ragazza.
Tengo d'occhio Daisy, che non rimanga indietro, e la spingo avanti gridandole di muoversi, mentre il pesce si accorge di noi. Eh, merda.

-Cazzo, Finch, fai qualcosa!- Grido, e Odair si ferma, mentre noi continuiamo a nuotare, e valuta la situazione con il suo tridente in mano. Forse decide che non è il caso di attaccare, perché lo vedo nuovamente al mio fianco, tra una boccata e l'altra.
Percepisco il fiato del pesce praticamente ai miei piedi, e ho il terrore nelle viscere, assieme al forte odore di sangue che emana il suo alito; poi, improvvisamente, si immerge tutto. Non lo sento più, ma forse è sotto il mio corpo. Ed è ancora peggio.

Continuiamo a nuotare in modo disperato, ma questa distesa d'acqua non ha nessun appiglio, niente di niente! Mi blocco, perché non ce la faccio proprio più, e giusto ora sento qualcosa di duro e rugoso contro il mio piede.
Il pesce, penso, sono spacciato.

Ma no.
La cosa sotto il mio piede non è l'enorme creatura marina che ci inseguiva, né un'altra in realtà; il mio ginocchio ci cade sopra quando ormai è sopra l'acqua, e scopro con piacere che è uno scoglio, come quello di ieri. Solo che si sta alzando sempre di più, e molto velocemente, costringendomi a sdraiarmici sopra a pancia in giù, imitato da Finch, che è l'unico qua sopra assieme a me.
Daisy e Cassandra, sono lì sotto, sempre più distanti perché lo scoglio sale vertiginosamente.
-Ma saranno sei metri!- Grido, gattonando al bell'e meglio verso Finch. Questo è un bel casino.

-Hai tu lo zaino che abbiamo trovato sullo scoglio?- Gli domando, e lui si toglie dalle spalle lo zainetto impermeabile.
-Hai un coltello? Ah, e mi serve anche il tuo tridente.- Mi porge entrambi, sfilandoseli dalla cintola; faccio lo stesso con il mio tridente, e spero solo che il mio piano funzioni.
-Allora.- Esalo, svuotando sullo scoglio lo zainetto. Ne esce una confezione di carne secca, una lattina di zuppa, una di fagioli, una garza ed una corda. Oh, grazie al cielo.
Srotolo la corda, e scopro che è lunga poco più di un metro; è poco, ma dovrebbe bastarmi.
-Che hai intenzione di fare?- Mi chiede Finch, puntandomi con i suoi occhi colore del mare; posso peecepire il suo sguardo bruciarmi sulla guancia.
-Ho un piano. Spero funzioni.- Mormoro più tra me e me, che rivolto a lui.
Allora. Il mio tridente è di circa un metro e mezzo, e lo stesso quello di Finch; dunque assieme sono tre metri. Bene. Questa corda è un metro, e siamo a quattro.
-Finch, che ne dici, tra noi e l'acqua ci saranno sei metri?- Gli chiedo, e lui si sporge a controllare, cogliendo l'occasione per fare un segno alle ragazze di stare calme e vicine allo scoglio; lancio un'occhiata, e noto che Daisy sta tentando di arrampicarsi, ma è scivoloso e pungente, infatti si sta ferendo tutte le mani. Volevo usare anche la garza per il mio piano, ma mi sa che, tra questi tagli e quello che il figlio di BeTee le ha fatto agli stinchi, mi conviene tenerla per curarla.
-Sì, cinque metri sicuri.- Mi risponde Finch, domandandomi nuovamente cosa ho in mente, se può aiutarmi. Nego con la testa, ed impugno il suo coltello.
Dapprima rompo le bretelle dello zaino, e con entrambe ci faccio più o meno cinquanta centimetri. Siamo a quattro metri e mezzo, quindi. Okay.
Faccio a sfilacci lo zaino, legando assieme i vari pezzi con dei nodi ben saldi; alla fine ho altri cinquanta centimetri, quindi cinque metri dovrei ottenerli.
Al primo tridente fisso la corda di un metro, poi l'altro tridente, poi le bretelle ed infine i pezzi di stoffa annodati.
-Ho intenzione di lanciare questo giù.- Annuncio a Finch. -E loro dovranno arrampicarcisi, dici che ce la faranno?-
Ci pensa un attimo su, ma poi prende in mano la garza che avevo intenzione di utilizzare per Daisy; -Ti conviene fasciare le punte dei tridenti con questa, altrimenti con un passo falso si infilzano.- Un po' restio, acccetto il consiglio e mi faccio aiutare da lui. Il problema è che poi come curo mia sorella? Beh, intanto la tiro su dall'acqua e dal probabile pericolo che arrivino altri ibridi, come quello che ci siamo lasciati al di là della muraglia.

-Daisy!- Grido, e smette per un secondo di provare ad arrampicarsi. -Ascolta, ora ti lancio una fune, e voi dovete arrampicarvi, okay?- Alza un pollice in segno di assenso, e annuisce, così io le getto questa semi-corda.
Dista circa mezzo metro da lei, ma ce la fa tranquillamente ad appendersi. Solo che mi sorge un altro dubbio.
E se casco, mentre sto tentando di tirare su le ragazze?
Guardo allarmato Finch, che non mi sta seguendo con i ragionamenti, e mi viene l'illuminazione. Prendo il suo coltello e lo pianto bene tra due scogli, battendo con la latta di fagioli per fissarlo e infilando la confezione di carne secca tra gli speroni rocciosi, cosicché il coltello non scivoli.
-Ma tu sei un genio!- Ride Finch, e gli faccio un cenno del capo, riprendendo di nuovo tra le mani la corda.
Urlo a Daisy che può partire, e il ragazzo del Quattro mi dà una mano a tenere la fune, che oscilla pericolosamente.

Daisy sale in tutta tranquillità, e addirittura ci sorride, prendendo posto dietro di noi per aiutarci a tenere la corda, dato che Cassandra è un po' più pesante.
Improvvisamente, circa dopo due metri di salita, sentiamo che il tributo del Quattro non sta più salendo. Ma che cavolo...
Mi sporgo a vedere cosa stia facendo, e scorgo la sua faccia terrorizzata che si fissa le mani, gonfie di pustole bianche.
-FUNGHI!!- Grida, e perde l'equilibrio, ricadendo in acqua con un tonfo.
-Cosa ha detto?!- Si allarma Finch, che mi raggiunge per guardare di sotto.
-Ha detto che c'erano dei funghi, non so... penso velenosi, aveva le mani tutte irritate.- Gli spiego, terrorizzato.
-Ma... quando sono salita io non c'era niente, solo roccia!- Esclama ingenuamente mia sorella.
-È un piano di Capitol, Daisy.- Le spiega dolcemente Finch, guardandola.
Ed ecco che, finalmente, dopo istanti eterni, rivedo la chioma rossa di Cassandra tornare a galla.
-Ritenta!- Le grida Daisy, dalle mie spalle, e per poco non prendo un infarto quando vedo qualcuno correre in nostra direzione, dietro Finch. Siamo senza armi, sono tutte nella fune! Dannazione.
-Sta' ferma!- Grido a Cassandra, che non osa metter piede sulla fune. Mi guardano tutti in modo strano, perché forse non hanno ancora visto la minaccia.
Estraggo il coltello dagli scogli e dalla carne secca, e lo impugno saldamente, attendendo un po' distante dai miei compagni che quella figura, dapprima così piccola, e poi così vicina e formosa, acquisti nitidezza ad ogni passo.
Solo quando è a tre metri da me, realizzo che è Ambra Hawthorne, la figlia di Gale e Johanna.

-Ferma!!- Le urlo, spostandomi a destra per evitare l'ascia in testa.
-Ryan?!- Ribatte, bloccando il nuovo colpo a mezz'aria. -Ryan!!- Getta l'ascia sullo scoglio e corre ad abbracciarmi, evitando di pochi millimetri il coltello che tengo in mano. -Oh, ero così terrorizzata! State bene?- Si rivolge anche a Finch e Daisy, troppo sconvolti dalle reazioni di Ambra per rispondere qualsiasi cosa.
-Ambra, c'è Cassandra giù che non riesce a salire, perché sono spuntati dei funghi velenosi sullo scoglio. Non possiamo scendere perché nessuno riuscirebbe a reggere la corda così pesante, ma lei non riesce a salire.- Tiro fuori tutto d'un fiato, sentendo che mi trovo di fronte ad una abbastanza intelligente da capirmi ed aiutarmi.
-Oh, bel casino.- Ridacchia sotto i baffi, in modo quasi sadico. Okay, è strana. -Beh, potrei lanciarle l'ascia con la quale colpire i funghi, ma se la becco in testa?-Biascica lentamente, e mi scatta la lampadina.
-Possiamo lanciare il coltello! È meno pericoloso.- Senza sapere i pareri degli altri, mi accordo con Cassandra e glielo butto in acqua abbastanza distante da non colpirla.
Pianto l'ascia come ferma fune, e fisso anche questa con la carne secca; in più Ambra ci si siede sopra, quindi sta ben ferma.
Finalmente Cassandra riprende a salire, puntellando sul coltello che rompe diversi punti dello scoglio, facendo cadere pezzettoni di roccia.
Ed ecco che le sue lentiggini e i suoi occhi verdi come l'oceano ci si ripresentano di fronte, sgranati ma splendidi.
Non dice una parola, ma si getta sulle pietre e porge a Finch le sue mani; sono piene rase di pustole bianche, gonfie e orribili, alcune scoppiate, dalle quali esce un pus biancastro. Mi viene da vomitare.
Siamo tutti tesi, mentre tiro su la fune, e tolgo le garze dai tridenti per medicare un po' Daisy, e un po' Cassandra.
Quello che più mi preoccupa di mia sorella è lo squarcio che ha sullo stinco; non è profondissimo, ma non è tanto bello.
-Qui c'è bisogno di qualcosa di Capitol!- Dico ad alta voce, affinché mi sentano bene, i telespettatori.
-Ragazzi, non lo avete ancora capito?- Irrompe Ambra, con le movenze della madre. -Noi gli stiamo sui coglioni, a quelli lì! Da Cruel, al più misero capitolino, nessuno ci darà mai un cazzo di niente! Nemmeno un deodorante! E sapete perché?!- Si ferma un secondo, rivolgendosi bene verso il cielo, e così a tutta Panem. -Perché noi vi stiamo sul cazzo, vero?! Sì, ma c'è qualcosa di più: noi vi facciamo paura! Perché noi siamo dei ribelli, e non abbiamo intenzione di sottometterci alle vostre stronzate, è chiaro?!- Sbraita, e le ultime sillabe ridondano nell'eco.
-Ma Ambra! Così ci metti solo nei casini!- Sbotta mia sorella, alzandosi e prendendola per le braccia.
-Siamo già nei casini, stupida.- Le risponde, e non posso darle torto.
Noi siamo i figli della rivoluzione.
Noi moriremo a prescindere qui.
Anche se giochiamo nel migliore dei modi, con un'intelligenza ed un'arguzia superiori a tutti gli altri, Capitol ci manderà degli ibridi apposta per disintegrarci. E penso sinceramente che il pesce dai denti insanguinati fosse solo un avvertimento.






°°°
Buongiorno!
Sì, in effetti questo capitolo giunge abbastanza tardi, ma penso abbiate visto anche voi che ho diverse long in piedi, e questa era passata in secondo piano.
Spero non vi siate dimenticati di me e di questa trama nel frattempo! ;)
Vi è piaciuto questo capitolo?
Attendo con ansia i vostri pareri! ;D
Sempre vostra,
pandafiore

   
 
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