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Autore: RikkyTikkyTavi2121    22/08/2016    1 recensioni
Percy Jackson,pochi giorni dopo la fine della guerra contro Gea, si ricorda improvvisamente di una cosa che assolutamente deve fare: rivedere sua madre,dopo quasi 10 mesi. Come farà il nostro eroe a gestire le emozioni di un ritorno così importante? Sarà da solo ad affrontare una sfida che all'inizio sembra più difficile di tutto ciò che ha passato in questi anni?
(Percabeth)
(Mini-Long 2-3 capitoli)
ATTENZIONE SPOILER! SAGHE EROI DELL'OLIMPO E LE SFIDE DI APOLLO
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Chirone, Percy Jackson, Percy/Annabeth, Sally Jackson
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Pochi giorni dopo la battaglia contro Gea,all’incirca il 5 di agosto, l’intera Cabina 6 fu svegliata all’alba da un allarmato figlio di Poseidone,che bussava alla porta e sembrava volerla abbattere.                                                                    
 -Annabeth!ANNABETH!- gridava Percy dall’esterno,nei rari momenti in cui smetteva per un attimo di prendere a pugni l’ingresso. La bionda capo cabina chiamata in causa si alzo sbuffando dal letto e si vestì velocemente con i soliti jeans e la maglietta del campo,mentre il fidanzato continuava a urlare il suo nome e a bussare con la delicatezza di un elefante,nonostante i lamenti dei figli di Atena.  
Non appena ebbe finito disse ai suoi fratelli di tornare a dormire se volevano e partì a passo di marcia verso la porta. La aprì e si ritrovò davanti Percy,con il pugno ancora alzato pronto a bussare per l’ennesima volta . La ragazza lo guardò con occhi fiammeggianti e,prima ancora che il ragazzo potesse proferire parola, lo prese per un braccio e lo trascinò fuori dall’area delle cabine,perché non le sembrava il caso svegliare l’intero campo con le sue grida.                                                                                                                                            
 I due ragazzi arrivarono all’anfiteatro,deserto a quell’ora, e il moro aprì la bocca per parlare,ma fu interrotto prima ancora di poter formulare un qualsiasi pensiero di scuse dalla sua ragazza, che esplose:-PERSEUS JACKSON!- “Ok,ha usato il mio nome per intero,sono un semidio morto” – Come ti è saltato in mente di svegliare l’intera casa di Atena a quest’ora! Non saranno nemmeno le sette!-
Percy sorrise,con il suo solito sorriso beffardo, e rispose:- Allooora, come mi è saltato in mente,era la prima domanda giusto?- Annabeth gli scoccò un’occhiataccia,ma il ragazzo riprese - Mi è saltato in mente perché ho un problema enorme e ho bisogno della mia Sapientona- A questo punto il figlio di Poseidone sfoderò i suoi migliori occhi da cucciolo e Annabeth sbuffò,con aria di superiorità,ma poi sorrise. Percy colse la palla al balzo:- E poi,Ragazza Saggia,non eri tu quella che si alzava presto tra noi due?- ghignò.                                      
a figlia di Atena alzò le mani in segno di resa:-Touché- rispose. Poi chiese:- Allora,qual è il problema enorme?- Ma il moro non diede risposta e chiese,ridendo: - Posso considerarmi perdonato,allora?- La bionda sorrise e alzò gli occhi al cielo: Percy non sarebbe mai cambiato. Annuì e lo baciò. Quando si separarono però ripeté la domanda: -Testa d’Alghe,qual è questo problema che necessita un consiglio?-         
-Beh … Più che un problema è una richiesta d’aiuto- disse il figlio del Mare,abbassando improvvisamente la voce – Io dovrei … dovrei andare da mia madre. Non torno a casa da quando sono scomparso e,certo le ho lasciato un messaggio dall’Alaska e Chirone ha detto che le hanno mandato notizie dal Campo ma,ecco,vorrei rivederla. Solo che dopo 10 mesi non me la sento di essere da solo. Verresti con me?- concluse imbarazzato.  
Ad Annabeth fecero tenerezza quelle parole: quello scemo del suo fidanzato,eroe di molteplici profezie, protagonista non di una ma di ben due Grandi Profezie,il ragazzo più forte che avesse mai conosciuto, aveva paura di non riuscire a reggere le emozioni nel rivedere sua madre! Ma cosa che ancor più la fece sorridere fu che aveva scelto lei,tra tutti,per chiederle di accompagnarlo:non Grover,non Jason. Lei .                         
Guardò il ragazzo davanti a lei, i capelli corvini scompigliati come al solito,gli occhi verdi come il mare che amava tanto abbassati e le guance sempre più rosse per l’imbarazzo, che già iniziava a dire,quasi sussurrando:- Scusa,non dovevo chiedertelo…- Non finì la frase che Annabeth di slancio gli prese la mano e e guardandolo negli occhi rispose.”Non dirlo neanche,Testa d’Alghe. Certo che verrò.” Poi si avvicino e baciò il ragazzo,un bacio dolce e semplice,solo per darsi coraggio. Un bacio così simile ai baci portafortuna che avevano fatto capire ai due di essere innamorati l’uno dell’altra.
Non appena si separarono Percy indicò la Casa Grande e i due,senza dire una parola,intrapresero una gara di corsa che vinse la bionda,giungendo pochi passi prima del fidanzato nei pressi dell’edificio bianco e azzurro.                                                                                                            
– Ti ho fatto vincere- disse il ragazzo ridendo,a mo’ di scusa.                                                                                                  
– Certo certo … tu vedi Chirone – rispose la bionda,con il fiato un po’ corto.                                                                        
– Sì,è là – concluse Percy,e  i due si avviarono verso il centauro che,sotto il porticato,chiacchierava con una ninfa.
Non appena il loro maestro li scorse,salutò con un cenno la ninfa,che scomparve, e si rivolse ai due ragazzi,che lo avevano nel frattempo raggiunto:-Annabeth,Percy,è successo qualcosa di grave?- chiese il centauro visibilmente preoccupato. Il ragazzo però si affrettò a tranquillizzarlo:- Tranquillo Chirone,non è successo nulla. Solo,ecco,io volevo chiedere se … -  Percy abbassò lo sguardo continuando a farfugliare parole a mezza voce.                                                                                                                                                                       
 Annabeth venne prontamente in suo soccorso: - Percy voleva chiedere il permesso di andare a trovare sua mamma,anche perché non la vede da quando è scomparso- disse la bionda risoluta. Il centauro guardò il ragazzo,che confermò tutto con un cenno della testa, pensando a quante cose aveva dovuto passare in quegli anni e non ebbe dubbi :- Certamente Percy. Vai da Argo e fatti accompagnare in città. Digli che hai il mio permesso.-  - No- era stato Percy a parlare –Scusa Chirone,ma  vedi,ecco avrei preferito che Annabeth venisse con me. Mi sembra giusto che mia madre veda che sta bene anche lei e io … vorrei non essere solo” disse,stringendo la mano della fidanzata.
 Il centauro guardò quei ragazzi,i suoi ragazzi, finalmente insieme e felici dopo tutto e nonostante tutto, e disse: - Va bene Annie,vai con lui.- I ragazzi ringraziarono e,uscendo,ripresero la gara di corsa fino ad arrivare da Argo. Spiegarono al guardiano del campo e in meno di due minuti tutti e tre erano sul furgone, viaggiando in direzione Upper East Side,Manhattan.

Angolo autrice

Allora,questa è una mini long di due o forse tre capitoli(capirete nel prossimo) su uno dei missing moments che secondo me mancano nella saga... Domani probabilmente posterò il secondo capitolo,ma non vi assicuro niente... un ringraziamento speciale alle circa 180 persone che hanno letto la mia precedente one shot e soprattutto un enorme ringraziamento a Letizia che è più o meno la mia più grande fan. Grazie Lety<3. Continuerò a dedicarti tipo ogni capitolo di questa storia.Amami. Love you everyone. Cardellino Intraprendente(new firma)
 
   
 
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