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Autore: Gwin1247    22/08/2016    0 recensioni
Loro si tenevano in vita a vicenda. Lei lo salvava dalle crisi, dalla rabbia, dal dolore e da ciò che piano piano lo avrebbe trasformato in un fantasma di se stesso. Lui la trascinava fuori dall'incubo che viveva e la amava, anche se non sapeva in che modo. Ma Finnick non amava solo lei, e Leah questo lo sapeva.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Finnick Odair, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Affondo le dita nella sabbia mentre guardo il sole sorgere sul mare, regalando al cielo mille sfumature di viola e di arancione. Piano piano sento gli uccelli che cominciano a cantare e penso a quanto deve essere bello vivere senza dover dipendere da un sistema che non riconosce ognuno come un individuo, ma come un oggetto, la cui sola funzione è quella di rifornire Capitol City di risorse e divertimento.

 

Tiro fuori dalla borsa una coperta e me la avvolgo addosso, per ripararmi dalla brezza fredda del mattino.

Sento alcuni passi alle mie spalle ma poi il rumore sparisce, soffocato dalla morbida sabbia. Finnick si siede accanto a me e mi sorride.

 

-'Giorno Leah.

 

-Ciao Finn.

 

Lo vedo prendere da dietro la schiena una scatola dal cartone lucido e me la poggia delicatamente sulle gambe. Io capisco immediatamente e gli rivolgo il più grande dei sorrisi.

 

-Ma dove li hai...?- Sono tanto felice e sorpresa che non finisco la frase.

 

-Me li sono fatti spedire da Capitol City, ho detto che dovevano essere metà alla fragola e metà al lampone- dice lanciandomi uno sguardo di intesa.

 

Sollevo il coperchio scoprendo 20 cioccolatini perfettamente uguali. Ne prendo due uno lo do a Finnick e l'altro me lo mangio io.

 

-Mmh...il mio è al lampone, il tuo?- dice con la bocca ancora piena.

-Fragola.- e gli sorrido, capisce subito a cosa mi sto riferendo.

 

Quando tre anni fa fui estratta alla mietitura cercai di godermi tutto il lusso che nella mia vita mi era sempre sembrato tanto lontano prima di entrare nell'arena. Sul treno che mi portò a Capitol City c'era un vassoio di cioccolatini alla fragola e al lampone e, una volta assaggiati ne rimasi estasiata. Finnick sembrò notarlo perchè da quel giorno fino a quando entrai nell'arena me ne portò uno. Un giorno alla fragola, un giono al lampone. Alla fine, quando nell'arena rimanevo solo io e il ragazzo del distretto 1, Finnick mi mandò un paracadute contenente due cioccolatini e un biglietto. Tieni duro Leah, diceva. Lì al momento mangiai quello al lampone, ma il giono dopo, poco prima di trovarmi nello scontro finale, il giono in cui vinsi mangiai quello alla fragola. La cosa che mi solleva di più è che io non uccisi nessuno, mi limitai a sopravvivere al freddo e alle fame. Alla fine mi ritrovai a scappare dal diciottenne dell'1. Arrivai ad un punto in cui l'unico modo per scappare era attraversare un torrente a nuoto. Io lo attraversai senza troppi problemi, ma lui non sapeva nuotare, così venne trascinato dalla corrente e sbattè la testa contro una roccia.

 

-Hey, che ne pensi se stasera ci vediamo io, te e Annie per vedere la trasmissione sull'edizione della memoria. Così noi due possiamo cominciare a discutere sulla strategia che useremo, e almeno passeremo un po' di tempo tu, Annie ed io. È da tanto che non organizziamo più le nostre serate.-mi propone.

 

Le nostre searate consistevano nel vederci, noi tre, e fare qualcosa.

Di solito io cucino i biscotti al miele e al cioccolato che Annie adora e poi parliamo,suono qualcosa al pianoforte, giochiamo a scacchi. E quando fa freddo organizziamo una serata in spaggia, con tanto di falò, portandoci da casa cibo e coperte, a volte Finnick porta le carte e, a volte io porto il mio quaderno e mi metto a disegnare.

Ma ora che Annie è peggiorata queste preziose serate si sono fatte rare. Penso a Annie che ha sofferto così tanto, e che ha solo me, Finnick e Mags. Non è molto, ma siamo diventati una famiglia, unita da una sofferenza comune.

 

-Penso che sia un'ottima idea, Finn-

 

*

 

La sera ci riuniamo tutti a casa mia, al Villaggio dei Vincitori, e accendiamo la televisione. Dopo le conclusione del programma sugli abiti da sposa di Katniss Everdeen, appare il presidente Snow che annuncia la particolarità di questa edizione “Nel settantacinquesimo anniversario, affinché i ribelli ricordino che anche il più forte tra loro non può prevalere sulla potenza di Capitol City, i tributi maschio e femmina saranno scelti tra i vincitori ancora in vita”.

 

Lentamente realizziamo ciò che queste parole significhino. Finnick piange e urla imprecazioni, Annie strilla dalla disperazione e piange e io corro ad abbracciarla. La accompagno al piano di sopra in una delle tante stanze da letto vuote, sussurrandole rassicurazioni per distrarla dalle urla di Finnick. Le do' dello sciroppo e si addormenta nel giro di pochi minuti.

A quel punto torno giù e quando vedo Finnick piangere e urlare mi cade addosso tutto il dolore che provavo a trattenere e scoppio in lacrime. Finnick mi abbraccia e mi accarezza i capelli. Mentre un pensiero non fa altro che tormentarmi.

Almeno uno di noi tornerà nell'arena.

 

   
 
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