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Autore: no_love_dark    27/08/2016    2 recensioni
La vita di Nora è sempre stata tranquilla, mai nulla di strano o traumatico in 19 anni. Certo, è cresciuta senza una madre, ma suo padre non le ha mai dato motivo di sentirne la mancanza.
Però, si sa, lo stress che accompagna il periodo degli esami di maturità può causare strani sogni, incubi e visioni... oppure non centra niente?
strane voci sul conto del padre, sogni di donne bellissime a 6 code, volpi troppo grandi che il padre nega di vedere,... sta impazzendo? Oppure c'è qualcosa di vero nell'assurdo?
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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IL SOGNO

 

Il periodo precedente al primo grande esame della sua vita era decisamente stressante: sempre tesa e pronta a scattare ed iniziare ad urlare e a litigare per un nonulla, sull’orlo di una crisi isterica coi fiocchi,...

Nora camminava 2tranquillamente2 attraverso le strade di quel paese microscopico, un puntino insignificante che sulla maggior parte delle cartine risultava inesistente, in cui aveva vissuto da sempre, dove tutti non sapevano far altro che giudicare e criticare lei, per come si vestiva, e suo padre, vedovo, che a loro parere aveva cresciuto una pessima figlia. Si inventavano addirittura storie su di lui, infatti da un po’ di tempo girava voce secondo la quale ogni notte accoglieva una bellissima donna in casa loro e non la si vedeva mai uscire da lì… Ad essere sinceri, Nora non aveva mai visto una donna mettere piede dentro quella casa, neppure una zia o cugina, visto che il padre era orfano e la famiglia di sua madre non l’aveva mai conosciuta nè tantomeno sentita nominare.

In sostanza, non ne poteva più di quel posto e lo stress pre-esame non faceva altro che aumentare la sua irritazione nei confronti di quegli impiccioni dei suoi concittadini. Non vedeva l’ora di terminare gli studi per andarsene in una grande città, per esempio Milano, e non voltarsi più indietro.

 

Ben presto la fatica fisica causata dalla salita ripida che stava affrontando le occupò completamente la mente, impedendole di tormentarsi con strani pensieri che la rendevano solamente più nervosa. Chi glielo faceva fare di ammazzarsi così le gambe? Non era mai stata una persona amante del movimento, anche se le avrebbe fatto bene, tutt’altro, ma doveva scaricare la tensione e smettere di pensare in qualche modo e quello le era sembrato il più rapido ed efficace.

Quella mattina si era alzata alle 5:00, come ogni giorno da circa un mese; aveva indossato un paio di pantaloncini e una canottiera, total black, scarpe da ginnasticae, dopo un’abbondante colazione, aveva afferrato cellurare e cuffie, uscendo di casa.

Arrivata in cima al pendio si diresse verso un sentiero semi nascosto tra i cespugli, per poi ritrovarsi in una piccola radura, circondata da alberi su tre lati, impedendo agli altri passanti di vederla. Si sedette sul prato, rivolta varso il paesaggio che la cima della collina le permetteva di scorgere.

Aveva scoperto quel piccolo angolo di pace e tranquillità, nascosto dal resto del mondo, qualche anno prima per puro caso, insieme al suo ragazzo del primo anno di liceo, Marco.

Quanto l’aveva fatta soffrire quel primo amore, probabilmente mai realmente corrisposto? A volte, dopo quasi 5 anni, ci ripensava ancora, quasi con tenera nostalgia. Quello era il loro posto speciale…

Scosse la testa per scacciare quei ricordi tristi e si sdraiò sul prato sotto al sole, in cerca di un calore che, a quell’ora del mattino, era difficile trovare. Mentre osservava le nuvole rincorrersi nel cielo azzurro, cercò di allontanare ogni traccia di preoccupazione, concentrandosi sulle parole della canzone che stava ascoltando in quel momento (Demons, Imagine Dragons) e dando un senso alle forme delle nuvole che la sovrastavano…

 

Era tutto illuminato di bianco, candido, senza macchie, perfetto, che quasi le feriva gli occhi. Nora abbassò lo sguardo verso il suo corpo e vide che indossava una sorta di lunga tunica azzurra, la stessa tonalità dei suoi capelli che infatti si confondevano con il tessuto sulle spalle.

In piedi, davanti a lei, c’era una donna meravigliosa, con lunghi capelli di un biondo quasi bianco. Sorrideva dolcemente, quasi in modo materno, e le tendeva una mano, come una sorta di invito a raggiungerla.

Nora avanzò, facendo un passo verso di lei, inconsapevolmente, come se fosse in trance. Sollevò lo sguardo, distogliendolo dalla mano della donna e rimase paralizzata.

Era stata così rapita dalla bellezza e dalla dolcezza emanati dal viso della donna che non si era preoccupata minimamente di osservarla tutta… Tra i capelli di quella creatura spuntavano due grosse orecchie da volpe, ricoperte di pelo bianco, con le punte nere, mentre alle sue spalle, da dietro la sua schiena, ciò che Nora credeva fosse parte dell’abito indossato dalla donna, si trovavano 6 code, grosse e soffici, che si muovevano sinuose come se stessero danzando…

 

Nora si svegliò di colpo, ansimente e più agitata di prima.

Che diavolo di sogno aveva fatto? Non aveva minimamente senso! Una donna-volpe a 6 code? Probabilmente era colpa di tutti quei libri sulla mitologia e il soprannaturale che si ostinava a leggere…! Però, anche se non era stato un incubo, quel sogno le aveva lasciato un senso di inquietudine, angoscia ed ansia.

Alzandosi da terra guardò l’ora sul cellulare, rendendosi conto che ormai erano già le 15:30: addio al pranzo! Si affrettò a dirigersi verso casa, con l’obbiettivo di mangiare e recuperare tutte le preziose ore di studio che aveva perso a causa di quella dormita all’aperto.





 

NdA

  1. Il titolo è del tutto provvisorio

  2. Mi dispiace, lo so che come inizio non è granchè, ma dategli un po’ di fiducia!

  3. Ringrazio tutti voi che avete scelto di leggere questo inizio di storia!

  4. Ho cercato delle immagini che rappresentano Nora e la donna del sogno

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donna del sogno

 

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Nora


 
  
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