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Autore: _ Arya _    28/08/2016    11 recensioni
Killian Jones è un famoso scrittore di gialli in crisi, e dopo l'insuccesso dei suoi ultimi romanzi decide di trasferirsi a New York, in un appartamento dell'Upper East Side di Manatthan, per trarre nuova ispirazione.
La sua vicina di casa è Emma Swan, giovane investigatrice privata molto in gamba, e potrebbe proprio fare a caso suo.
Riuscirà a convincere la ragazza ad essere la sua nuova fonte d'ispirazione?
_______________________________________________________________________________
[Dal Prologo]
-Oh non ti preoccupare, tesoro. E poi, questo piccolo incidente è davvero valso la pena... la visuale non è affatto male- continuò a sorridere, stavolta malizioso, accennando al mio fondoschiena.
Sentii le guance andarmi a fuoco, ed ebbi l'irrefrenabile impulso di lanciargli in testa tutto il contenuto del secchio! Come si permetteva di fare un'affermazione del genere come se niente fosse?!
-Sei un maniaco! Ritiro le scuse, la pennellata è stata pure troppo poco!
-Oh scusa, non pensavo fossi una persona timida...- fece poggiandosi contro la porta della sua nuova casa, e incrociò le braccia per continuare a guardarmi con fare provocatorio.
-Non sono timida! Tu però sei un pervertito! Sei appena arrivato e già mi stai antipatico! Complimenti, hai segnato un record!
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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EPILOGO











1 anno dopo

EMMA POV

-Certo che lo voglio. Non c'è neanche da chiedere...
-Vuoi tu, Emma Swan, prendere come tuo legittimo sposo il qui presente Killian Jones, per amarlo, onorarlo e rispettarlo, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà finché morte non vi separi?
-Assolutamente sì. Cioè, lo voglio.
Ci fu qualche risata tra i presenti, ma nulla riuscì a distrarmi dalla vista di quelle bellissime pozze blu, lucide, riflesse nei miei occhi. Non c'era davvero niente di più bello al mondo.
-Per il potere conferitomi, vi dichiaro marito e moglie. Può baciare la sposa!
-Con piacere!- esclamò mio marito, e senza farselo ripetere due volte si gettò sulle mie labbra, per uno dei baci più belli che avessimo mai condiviso. Fu come se le oltre 50 persone attorno a noi fossero sparite, e ci fossimo solamente io e lui. Ci baciammo a lungo e con intensità, senza alcuna fretta, perché volevamo sigillare quel momento nel migliore dei modi.
-Ti amo Swan, non mi stancherò mai di ripetertelo...
-Anch'io ti amo... sono felice di averti sposato, finalmente.
-Già. Ce ne abbiamo messo di tempo!
-Avevamo altre cose per la testa, sai com'è...
-Sì, rischiare di farci ammazzare tutti i giorni. Fortuna c'erano i tuoi a darci una mano o ce l'avremmo fatta tra 80 anni!- rise, poi mi prese sottobraccio in modo che potessimo percorrere la navata, ed io afferrai il bouquet che mi porse una delle bambine che ci facevano da damigelle. Erano tre cuginette di Killian, ed erano davvero adorabili.
Tutti ci applaudirono lungo il percorso, e alcuni ci diedero la mano per congratularsi. Io le strinsi tutte, e per la prima volta non mi infastidì essere al centro dell'attenzione. Lo ero per qualcosa di incredibilmente bello, qualcosa che mi rendeva felice come non mai: finalmente ero parte di una famiglia vera. Avevo dei genitori che mi volevano bene, e nonostante avessi deciso da tempo di dargli tregua, facevano ancora il possibile per farsi perdonare; un fratello con cui avevo legato moltissimo e la sua fidanzata, che era diventata una delle mie migliori amiche. Avevo tutti i miei amici e una nipotina stupenda di soli 6 mesi. E poi avevo un bellissimo marito che mi amava e che amavo più di ogni altra cosa al mondo.
Tra le risate, quindi, lanciai il mazzo di fiori senza guardare, per poi voltarmi e trovarlo tra le mani di una Regina confusa e imbarazzatissima.
-Bene bene... Robin rimbocca le maniche che i prossimi siete voi!- esclamò Killian tra le risate generali. E in effetti, mancavano solo loro! Mary Margaret e David si erano sposati, così come Ruby e Liam due mesi dopo la nascita della bambina, ed ora noi. Beh, mancavano anche Will e Mulan, ma ero certa che ci sarebbero arrivati, prima o poi: in fondo avevano ufficializzato la loro relazione soltanto da un paio di mesi, ci avevano messo perfino più tempo di me e Killian, ed era tutto dire! Erano una coppia davvero carina, però, e Will sembrava innamoratissimo della ragazza. Lei non era molto esplicita nelle dimostrazioni d'affetto, almeno pubblicamente, ma ricambiava quell'affetto e amore più di quanto non desse a vedere. Ora lavoravano in coppia e quando aveva dovuto lasciar andare sotto copertura soltanto lui per ricevere informazioni a distanza, aveva dato di matto, facendomi una lista infinita di tutto ciò che sarebbe potuto andare storto. Quando era tornato gli si era letteralmente gettata tra le braccia, e avrei tranquillamente scommesso tutto ciò che avevo che quella notte l'avesse convinto a smetterla di aspettare un eventuale matrimonio per fare l'amore.
Tutti gli ospiti ci seguirono fuori fino all'auto ed io non mi stupii affatto di trovare una limousine ad attenderci per portarci al luogo dove avremmo tenuto la cena, era proprio da Killian! Per gli altri avevamo affittato un pullmino, in modo che non fossero costretti a dividersi nelle macchine.
-Signora Jones, lascia che ti dia una mano...
-Va bene- accettai con un sorriso, e lasciai che mi prendesse la mano perché potessi accomodarmi. Non che ce ne fosse bisogno, non avevo un abito ingombrante, ma volevo lasciarlo fare il gentiluomo: mi piaceva.
Per quanto riguarda il vestito, avevo passato tre giorni in giro per i negozi con Regina, Ruby e mia madre, provandone almeno una sessantina in totale. Non ci avevo mai messo così tanto a fare shopping, ma avevo faticato a decidere se scegliere un classico abito lungo per sentirmi, almeno un giorno, una principessa, o qualcosa di diverso. Alla fine mi ero resa conto di non avere mai sentito la necessità di essere una principessa, quindi avevo scelto secondo i miei gusti. Un vestitino di cotone e tulle leggero, con scollatura a cuore, leggermente stretto in vita ed una gonna morbida che mi scivolava fino all'altezza delle ginocchia. Le maniche a tre quarti erano in pizzo, con dei piacevoli motivi floreali. I capelli li avevo raccolti solo in parte per lasciare sciolto il resto, e al posto del velo avevo optato per una coroncina di fiori bianchi. Il sorriso incantato di Killian quando mi aveva vista arrivare, seguito dal suo “sei bellissima”, mi aveva fatta sentire più bella di quanto non l'avrebbe fatto un abito enorme e sontuoso.
-Champagne?
-Come i vecchi tempi!- esclamai, afferrando la bottiglia -Non ci posso credere! È lo stesso che avevamo la prima volta in limousine insieme!
-Sì, beh...- sorrise timidamente -Volevo trovarlo. Quella sera è stata davvero speciale e... è stato più o meno il nostro fidanzamento ufficiale.
-Hai ragione...- sussurrai, tornando indietro con la mente: quella sera era davvero stata speciale. Avevano festeggiato il successo di Killian e io avevo deciso di annunciare la nostra decisione davanti ai nostri cari, metà di quelli presenti oggi. Da allora, le cose erano solo state un crescendo. Io e i miei genitori avevamo continuato a conoscerci, con Will eravamo riusciti a costruire un rapporto sempre più forte, e con Killian eravamo diventati più uniti che mai. Finito il lungo ed emozionante tour promozionale ci eravamo concessi una vacanza a Los Angeles, due settimane di mare, sole e divertimento. Tornati a casa, avevamo riaperto lo studio e ripreso il nostro lavoro, mentre lui, pian piano, aveva iniziato anche la stesura del secondo romanzo.
-A noi, allora!- esclamò alzando il calice con un gran sorriso.
-A noi! Killian, lo facciamo un bambino?
Lo guardai mandare giù il suo champagne in pochi secondi, per poi posare il bicchiere e fissare lo sguardo nel mio, stupito. Mi venne da ridere, ma decisi di reprimere l'impulso per il momento.
-O... ora?
-Non ora ora- borbottai divertita guardandomi intorno, e lui incrociò le braccia al petto come per dire “sono serio Swan”. Mi venne da ridere di nuovo.
-Sì, comunque. Se vuoi, certo. Io ultimamente ci ho pensato e... sono pronta.
-Dici davvero? Lo so che ne abbiamo parlato, tesoro, ma non devi sentirti in dovere...
-No... no. Lo so. Ma lo vorrei davvero, con la figlia di Ruby e Liam ho scoperto di non fare poi così tanto schifo coi bambini...
-Certo che non fai schifo, sei adorabile.- mi rassicurò, stringendomi la mano -Lo voglio anch'io.
-Bene...- sospirai lieta, lasciandomi andare tra le sue braccia. Non era stata una decisione facile da prendere per me, l'impulso che avevo avuto era stato di rimandare di un altro paio di anni prima di pensarci, ma che motivo c'era? Eravamo pronti entrambi ed entrambi lo desideravamo. Nessuno dei due aveva avuto un'infanzia semplice ed ero certa che anche lui condividesse le mie stesse paure, ma sapevo anche che saremmo stati degli ottimi genitori. L'amore nella nostra famiglia non sarebbe mai mancato.
-Fantastico. Abbiamo un mese in giro per l'Europa per provarci... idee sul paese in cui vuoi rimanere incinta? Parigi magari? O Vienna?
A quel punto scoppiai in una risata che non riuscii più a trattenere e lo colpii delicatamente sul capo. Era un grandissimo idiota, ma un idiota molto bravo a sciogliere la tensione. Parigi, Londra, Vienna, Roma, Barcellona, poco mi importava di dove sarei riuscita a rimanere incinta. Avevamo un mese di luna di miele in giro per l'Europa per provarci e, se non ci fossimo riusciti, non avrei avuto alcun problema se fosse successo a casa nel nostro letto.
-Lo sai che scherzo, amore- disse, quando riuscì a smettere di ridere -Non importa dove accadrà, sarò comunque l'uomo più felice sulla faccia della Terra. Possiamo anche cominciare stanotte!
-Chissà perché non avevo il minimo dubbio!
-Puoi biasimarmi? Oggi sei così bella che ho ancora più voglia di toglierti questo vestito! Sai, per non sgualcirlo...
-Sì, sono certa che il motivo è proprio questo...- borbottai ironica, alzando gli occhi al cielo e gustando il mio bicchiere di champagne, mentre lui se ne versava un altro.
Ero felice. Ma non era più una novità, perché Killian mi rendeva felice ogni giorno. Mi dava più amore di quanto avrei potuto ricevere in una vita intera, e nonostante ora avessi tante altre persone che mi volevano bene, lui era e sarebbe sempre stato il primo. Tutto ciò che era venuto dopo lo dovevo soltanto a lui, perché mi aveva insegnato ad aprirmi e cogliere le occasioni con serenità, piuttosto che respingerle per la paura di soffrire.
-Tesoro, mi senti?
-Cosa?- scossi la testa, riscuotendomi dai miei pensieri e poggiando automaticamente la mano sulla sua gamba.
-Siamo arrivati... va tutto bene?- domandò preoccupato, accarezzandomi con leggerezza una guancia e scrutandomi bene.
Io guardai fuori, e lo spettacolo che si aprì davanti ai miei occhi fu unico. Il Giardino Botanico di Brooklyn era in fiore, e gli alberi di ciliegio circondavano il ristorante dalla forma di una serra che avevamo prenotato. Prima, però, era il momento delle foto e fui certa che sarebbero state splendide. Se non avessimo voluto sposarci nella chiesetta in cui il prete aveva accolto e nascosto coraggiosamente i miei genitori oltre 25 anni prima, avremmo senz'altro tenuto qui anche la cerimonia.
-Sì... sì, sto benissimo. Stavo solo pensando... a tutto. Andiamo!
-Come desideri, principessa.

( Ecco l'abito da sposa di Emma: http://i.imgur.com/piYrBTk.jpg)

 

***


1 anno più tardi

KILLIAN POV

Ormai non ero più in grado di dire quale fosse il giorno più bello della mia vita: ce n'erano stati tanti negli ultimi tre anni. Il giorno in cui Emma mi aveva accolto. Il giorno in cui aveva finalmente deciso di darci una possibilità. Il giorno in cui aveva confessato di amarmi e quello in cui era tornata da me. Poi, ancora, il giorno in cui mi aveva chiesto di sposarla, e il giorno in cui avevamo finalmente celebrato il nostro amore. Da lì in poi, non riuscivo a ricordare un giorno che non fosse stato felice, ma questo, forse, li superava tutti.
Adesso eravamo in tre: io, Emma e la piccolissima Amber. Era la luce dei nostri occhi, la bambina più bella del mondo.
-Swan... potevi rimanere almeno un altro giorno. Sicura di essere pronta?
-Ormai è troppo tardi in ogni caso, non credi? Siamo a casa. E noi stiamo bene...
-Ok...- sorrisi, stampandole un bacio sulla guancia, prima di scendere dall'auto per aiutarla.
Erano le 11 del mattino ed Amber era nata la sera precedente, alle 20.13. Il travaglio non era stato lungo: Emma era stata ricoverata soltanto alle 14, quando le si erano rotte le acque nel bel mezzo della nostra passeggiata di ritorno dal supermercato. Era filato liscio anche il parto. Certo, era stata dura guardarla gridare di dolore, ma ero rimasto accanto a lei tutto il tempo e avevo lasciato che mi insultasse e mi stringesse la mano – tanto che a un certo punto ero stata piuttosto certo che mi si fosse bloccata la circolazione. Non aveva voluto né epidurale né episiotomia e se l'era cavata alla grande; quando aveva sentito la bambina piangere, sul suo volto stanco si era aperto un sorriso meraviglioso. Ci eravamo baciati, poi mi avevano dato la piccola che io avevo riposto tra le sue braccia, in modo che potessimo godercela insieme. Quando aveva smesso di piangere eravamo finalmente riusciti a guardarla meglio: aveva qualche ciuffo biondo e gli occhi erano grandi come quelli della mamma ed azzurri come i miei. Anche la sua pelle era candida, esattamente come quella di Emma ma, cosa più importante, godeva di ottima salute. Così, era stato possibile dimettere entrambe le mie donne quella mattina stessa, nonostante la dottoressa avesse consigliato ad Emma di rimanere un altro giorno per poter riposare meglio. Io avevo previsto che non avrebbe voluto, così non avevo cercato di farle cambiare idea: conoscevo bene mia moglie.
Diedi un bacio anche ad Amber, addormentata tra le braccia di Emma, poi aprii il portone e chiamai l'ascensore. Gli altri avevano avuto solo tre ore di preavviso riguardo il nostro ritorno a casa, ma ero certo fossero riusciti a fare un ottimo lavoro... così come me. Ero riuscito a tenere segreto il fatto che ci sarebbe stata una piccola festa per le mie principesse, senza destare sospetti.
-Ti somiglia molto...- sussurrò la giovane, alzando lo sguardo -E' uguale a te quando dormi.
-Dici? Ho un'espressione così angelica anch'io?- scherzai, studiando il volto della piccola.
-Decisamente. Ma solo quando dormi, quindi non ti montare la testa!
-Quanto sei antipatica. Beh, muoviamoci o blocchiamo l'ascensore... sicura di stare bene? Se ti pesa posso prenderla io...- mi offrii. Certo, Amber era una bambolina di poco più di due chili e mezzo ma Emma era ancora provata dai 9 mesi di gravidanza e dal parto. Sorprendentemente accettò, e si fece porgere le chiavi per farmi prendere in braccio mia figlia, che aveva aperto i suoi bellissimi occhioni e ci guardava.
-Per la cronaca, sto benissimo. E... non mi servono scuse per darla a te, Killian. È anche tua figlia.- sorrise, stampando un bacio in fronte alla piccola mentre apriva la porta. E per fortuna che l'avevo io, perché tutti esordirono con un sonoro “Bentornati!”, al che mia moglie rimase di stucco.
-Cosa... Tu... lo sapevi?
-Certo tesoro. Pensi che non fossero tutti curiosi di vedere questa meraviglia che abbiamo fatto?
Prima che potesse rispondermi, i genitori si avvicinarono per abbracciarla e chiederle come si sentisse, poi fu il turno di suo fratello, Ruby, Liam e Mulan – che era entrata ufficialmente a far parte della famiglia, ora che lei e Will vivevano insieme e si sarebbero sicuramente sposati presto.
-E' così bella... oh mio dio, non ci posso credere... ciao Amber...- fece la mamma di Emma in lacrime, allungando una mano per accarezzare la nipotina. E aveva proprio ragione, neanch'io riuscivo ancora a crederci. Lei, intanto, invece di piangere guardava tutti con un'espressione curiosa, aveva preso decisamente da noi anche in questo.
-Posso prenderla in braccio?- domandò Will incerto, ma io annuii subito. Ero gelosissimo e lo sarei sempre stato, ma era bello che avesse una grande e splendida famiglia.
Guardai Mulan osservare il fidanzato trattenendo il fiato, leggermente spaventata. Un po' mi venne da ridere, perché avevo una mezza idea di cosa le frullasse per la testa.
-Si prepara alla prole, eh?- la stuzzicai, e quella sbiancò ancora di più.
-Stai zitto Jones. O giuro che ti ammazzo.
-Non è il momento di discutere- tagliò corto Will -E' un giorno di festa.
-Sì, e mia figlia dovrebbe anche riposare. E ovviamente devo pensarci io, perché suo marito ha la testa tra le nuvole e non gli viene in mente che magari può farla accomodare sul divano.
-James, si può sapere che problemi hai ancora con me dopo due anni?!- esclamai, parandomi di fronte al padre di Emma. Eravamo diventato amici – più o meno – ma non perdeva mai occasione di provocarmi e mettermi in ridicolo, se ne aveva l'occasione! I motivi mi erano ovviamente ignoti, dato che avevo fatto il possibile per piacergli: eravamo perfino stati a pesca insieme per tre giorni.
-A me niente. Ma sei marito e padre, devi pensare anche a queste cose.
-E tu perché, ogni tanto, non pensi agli affari tuoi? Credi che se Emma fosse stanca non si sarebbe messa a sedere?
-Beh, se non ha suo marito a sistemarle dei cuscini, magari, dato che ha partorito ieri sera... non avresti neanche dovuto permetterle di tornare così presto, tra l'altro.
-E tu papà, potresti anche smetterla- intervenne la diretta interessata, parandosi tra di noi -Killian non ha fatto nulla di sbagliato. A parte reagire alle provocazioni.- aggiunse, scoccandomi un'occhiataccia. -Che ne direste di smetterla una volta tanto? Siete proprio due ragazzini...
-Scusa...- borbottammo in coro e mentre Emma portava via me, Ginny si occupò di suo marito. Non l'avrei mai ammesso ad alta voce, ma mi divertivano quei battibecchi col “Principe Azzurro”. Spesso lo chiamavo Charming solo per provocarlo.
Tuttavia, quando Will restituì la bambina ad Emma, per grande gioia di Mulan, decisi di seguire il consiglio di suo padre e le sistemai dei cuscini morbidi perché potesse prendere comodamente posto sul divano. Io mi sistemai accanto a lei, e gli altri su sedie e poltrone intorno a noi. Non avevano fatto un brutto lavoro nonostante il poco preavviso: il tavolino era pieno di pasticcini, patatine e vaschette di cibo cinese. Il piatto forte, però, era la grande torta fragole e cioccolato in mezzo a tutto, su cui avevano fatto scrivere un “Benvenuta Amber!” zuccherato.
-Grazie ragazzi, siete stati fantastici.
-Immaginavamo avresti avuto fame, non sei una da cibo d'ospedale- scherzò Mulan, alzando una grossa risata: non aveva tutti i torti, però! Dopo la minestrina per cena, Emma mi aveva mandato da Tribeca Treats per comprarle dei cupcake per colazione. Si era giustificata spiegando che dopo tutta la fatica del giorno precedente, aveva bisogno di energie.
-Hai fatto bene! Comunque è bellissimo che siate tutti qui... non ci posso credere! Tu e Will non dovete lavorare questi giorni?
-Lavoro o no, il tempo per la mia sorellina e tutta la famiglia ce l'ho sempre- rispose allegro il ragazzo, con un occhiolino. Erano una strana coppia lui e Mulan, eppure sembravano funzionare alla perfezione! Non riuscivo solo a capire come mai lei non avesse ancora la fedina al dito, dato che avevo accompagnato Will a comprarlo una settimana fa. Ma non era il momento di indagare.
-Facciamo così Swan... io ti imbocco così puoi tenere Amber o facciamo il contrario?
-No, imboccami tu...
-Va bene...
-Chi l'avrebbe detto che saresti stata così materna?- scherzò anche Ruby, facendo arrossire la bionda. In questo, però, le due si somigliavano molto. Entrambe erano partite col presupposto di non volere bambini – almeno nell'immediato futuro – ed entrambe si erano dimostrate delle ottime mamme. Ora Heather dormiva, ma ero curioso di vedere come avrebbe reagito una volta sveglia alla vista della sua cuginetta. Le piaceva toccare il pancione di Emma, ed era stata felicissima quando le avevamo spiegato che presto avrebbe avuto una compagna di giochi. Dopotutto, le piccole non avevano che un anno e mezzo di differenza.
-Potrei dire lo stesso di te, Ruby! Ti sei così innamorata di tua figlia che hai addirittura aggiunto una linea per bambini al tuo negozio...
-Che posso dire? Si cambia... a parte scherzi, è bellissima... ha preso il meglio da entrambi. Sono così fiera di te che potrei mettermi a piangere! Eravamo due ragazzine quando ci siamo conosciute! Ora siamo due donne sposate e con figli... chi l'avrebbe mai detto?
Non lo espressi ad alta voce, ma anche per me valeva lo stesso. Per anni avevo creduto che il sogno di avere una famiglia tutta mia sarebbe rimasto, appunto, solo un sogno. Non avevo mai avuto un grande esempio di famiglia, a causa di mio padre, e ciò mi aveva fatto credere che non sarei mai stato capace di esserlo io stesso. Invece, Emma mi aveva voluto così com'ero, pur conoscendo ogni dettaglio del mio passato, e credeva in me come nessuno aveva mai fatto. Ricordavo ancora la notte successiva al momento in cui mi aveva detto di essere incinta. Sul momento avevamo festeggiato e fatto l'amore, ma quando lei si era addormentata, io mi ero alzato a riflettere.
Avevo anche pianto, di nascosto, cosa che succedeva molto di rado... ma il terrore di non essere all'altezza si era impossessato di ogni fibra del mio corpo, me lo ricordavo bene. Avevo anche avuto un principio di quello che avrebbe potuto diventare un attacco di panico, se Emma non fosse arrivata a stringermi e rassicurarmi. “Sarai il migliore papà del mondo” aveva detto “Non esiste una sola persona di cui mi fidi quanto mi fido di te. Tu sei l'unico motivo per cui desidero avere figli”. Un abbraccio, poche parole ed un bacio erano bastati a cancellare tutte le mie paure: se una donna speciale come lei aveva tutta quella fiducia in me, l'unica cosa che potevo fare era dimostrarle che fosse ben riposta. Da quel momento, era stata solo gioia.
-Killian, non ti distrarre che ho fame... mi prendi qualcosa col pollo?
-Oh, scusa! Stavo solo ammirando questa principessa...- sorrisi semplicemente, sfiorando la guancia di mia figlia -Pollo. Arriva subito!
E invece, neanche feci in tempo ad afferrare la vaschetta che mi porse Ruby, che Amber scoppiò a piangere con la sua vocina squillante.
-Beh... vedendoci mangiare si è ricordata che è ora della pappa...- sospirò Emma, con un sorriso -Va bene... scusateci. Un quarto d'ora e siamo di ritorno!- esclamò per farsi sentire nonostante il pianto della piccola e si alzò cercando di cullarla e consolarla un po'. Io la seguii immediatamente e, senza pensarci, ci dirigemmo verso la stanza che avevamo preparato per nostra figlia. Pareti verde acqua con le nuvole, tappeti sull'intero pavimento, culla, armadio e tutto ciò che le serviva. In più, avevamo sistemato anche un divano per due, in modo da poter stare comodi insieme a lei.
Quando fece fatica a sbottonare la camicetta e dovetti aiutarla io, tuttavia, una battuta mi venne spontanea e decisi di non tenerla per me.
-Ricordo quando questa magliettina ti stava un po' larga... quanto dura questa cosa che porti una misura in più di reggiseno? Mi piace!- esclamai, sfoggiando un gran sorriso sapendo che non avrebbe avuto modo di riempirmi di botte, dato che Amber si era già attaccata al suo seno. In compenso, mi dedicò un'occhiata che se avesse potuto fulminare, l'avrebbe sicuramente fatto.
-Quasi tre anni che ci conosciamo e sei sempre il solito pervertito.
-Il tuo pervertito- specificai, accarezzandole i capelli -Dovresti essere felice del fatto che continuo a trovarti ogni giorno più sexy, non credi?
-Certo...- si arrese con un sorriso -Ma magari non davanti a nostra figlia, non mi va che la traumatizzi. In camera da letto, si può fare... anche se ci tocca aspettare un po'.
-Cosa? Hai... hai voglia? So che dopo il parto ci mettete un po'...
-Ho una figlia, mica mi hanno castrata!- borbottò fingendosi offesa -E ho sempre un marito sexy. Ma poi che ne sai... ti sei informato?
-Puoi biasimarmi? 40 giorni minimo saranno lunghi...- ridacchiai, accarezzando automaticamente il piedino della mia bambina ancora intenta a mangiare.
-Dammi due settimane. È andato tutto bene, non vedo perché aspettare di più...
-Hai tutto il tempo che vuoi, splendore. Ma a parte questo... l'ho mai detto che ho la moglie più meravigliosa del mondo?- feci, provocandole una risata che tentò di reprimere per non spaventare Amber. Io, invece, mi allungai attentamente e poggiai le labbra sulle sue... sensazione di pace che durò ben poco, dato che Emma fu colpita sul mento.
Per un attimo ci guardammo stupiti e confusi, poi scoppiammo a ridere forte stringendoci e stringendo nostra figlia, che continuava ad allungare le manine verso il mio viso.
-Mi spiace Swan... ora hai una rivale ed è pure combattiva!
-Dovrò farmene una ragione! Solo perché vi adoro entrambi!- esclamò ancora tra le risate, a cui nostra figlia si unì con degli strani versetti – avrei giurato – allegri.
Quella era la perfezione. Non avevo bisogno d'altro per essere l'uomo più felice del mondo.








 

Angolo dell'autrice;
Allora... non so da dove cominciare. Questo è l'ultimissimo capitolo e sono nostalgica ç_ç Il primo l'ho pubblicato il 31 Agosto del 2015, in pratica è davvero passato un anno intero da quando ho cominciato a scrivere questa storia, quasi non riesco a crederci.
Per prima cosa, ringrazio tutti quelli che hanno avuto la pazienza di seguire capitolo dopo capitolo, per un anno, lasciando recensioni (che spesso sono anche state spunti per alcune idee, quindi grazie il doppio!), inserendo la storia nelle varie categorie o limitandosi a leggere in silenzio! Vi adoro tutti! :* 
Siccome io sono una persona da lieto fine, ho voluto dare un epilogo felice. Emma e Killian si sono sposati ad un anno dalla proposta di lei, e un anno dopo hanno anche avuto una bambina. Ora sono entrambi felici e hanno una vita ancora più bella di quanto avessero mai desiderato. Anche le altre coppie si sono date da fare, ma ho lasciato appositamente qualche piccolo dettaglio senza una vera conclusione. Quando finirò una delle altre storie che sto scrivendo, potrei fare un "seguito". Ma non un seguito vero e proprio, diciamo delle one shot leggere in momenti diversi della loro vita. Vedremo, ancora non ho deciso.
E niente, è finita davvero, sigh. Mi piaceva scrivere di loro due in questa versione e mi ci ero anche abituata... e per forza, dopo un anno xD
Ora però ho altre idee e spero di renderle al meglio :)
Una è On Adventure With The Pirate 2 che molti di voi conoscono... e ovviamente continuerò a scriverla, ho le idee e la trama!
Poi c'è Restoring our Broken Souls, di cui ho postato 3 capitoli finora. E' diversa dalle altre che ho scritto, con una Emma molto più giovane - ambientata nel mondo reale, quindi una AU. Killian invece non è molto diverso da come lo conosciamo. Spero l'idea possa piacervi, anche se ci saranno diversi contenuti "forti" legati al passato di entrambi i personaggi.
Ok, mi sto dilungando perché quando finirò di scrivere dovrò postare e.. chiudere la storia.
Un abbraccio a tutti e GRAZIE GRAZIE GRAZIE ancora per aver seguito pazientemente fino alla fine! :)


Non posso non dedicare un pensiero a coloro che hanno perso vita, famiglia e/o casa durante il terremoto. Io ero in casa, il divano si è mosso un po' così come il lampadario... ma niente di che. Fa venire i brividi pensare che in quello stesso istante, tante altre persone stavano perdendo tutto. Sono cose a cui uno non vorrebbe davvero credere. L'unica cosa che possiamo fare è donare, per quanto possiamo, e sperare che chi è sopravvissuto riesca a riavere la propria vita, in qualche modo.
Da voi spero tutto ok... non so da dove venite, ma spero stiate tutti bene!
A presto :*
   
 
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