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Autore: Itsatranslation    03/09/2016    3 recensioni
Bucky cerca di evitare Steve, ma quando il suo pokemon preferito compare in quello che si rivela essere il giardino sul retro di Steve, Bucky non puó resistere a rispolverare la loro vecchia amicizia.
E a trovare il pokemon, ovviamente.
Genere: Comico, Fluff, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James 'Bucky' Barnes, Steve Rogers
Note: Nonsense, OOC, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Nota della traduttrice: questa fanfiction non mi appartiene. Ogni recensione, commento e co verrà girato all'autore, avenging_cap.
L'originale lo trovate qui su AO3  



Storia ambientata in un universo alternativo, successivo rispetto agli eventi raccontati in Civil War. Bucky non torna sotto ghiaccio ma si nasconde. Non dice nemmeno a Steve dove, ma promette che resterà in contatto con lui.
​Rompe la promessa quasi immediatamente.

 

WILL YOU POKEMON GO OUT WITH ME?
 
 

 

Deve essere uno scherzo pensó Bucky fissando lo schermo del cellulare. Perché Bulbasaur dovrebbe nascondersi nel giardino sul retro di qualcuno?

Dopo un momento di combattuta indecisione, Bucky stava salendo esitante gli scalini quando improvvisamente un pensiero lo fece fermare di colpo.
E se qualcuno lo avesse riconosciuto?
Un pokemon valeva tutto questo?
Ovviamente sí

E cosí Bucky continuò a salire, avvicinandosi sempre di più alla casa, il cui portico esponeva orgogliosamente una bandiera a stelle e strisce. Mentre si avvicinava alla porta, notò che c'erano due adesivi appiccicati sopra, il primo che recitava Supporta I Nostri Soldati e l'altro La Libertá Ha Un Prezzo.

Non dirlo a me mormoró a denti stretti.

La situazione peggiorò ulteriormente quando Bucky suonò al campanello e le prime note dell'inno nazionale iniziarono a suonare.

Sul serio?! The Star-Spangled Banner è il tuo campanello?
Doveva essere la casa di un vecchio veterano.

Si girò, pronto a ridiscendere gli scalini e andarsene da quella casa patriottica, quando una voce familiare lo fece fermare.

«Bucky? Sei tu?» domandò la voce, in tono incerto.

Ed eccolo lì.
Steve.
Bucky non l'avrebbe mai ammesso, ma Steve era probabilmente l'unica persona che avrebbe voluto vedere in quel momento.
Ogni volta che si sentiva solo e colpevole, era Steve che desiderava al proprio fianco.
Ma non poteva sopportare il pensiero di fargli del male, per questo non lo aveva mai richiamato.
E ora Steve era di fronte a lui.

«Steve...» 
Fu tutto quello che Bucky riuscì a dire, visto il suo stato di shock.

«Come mi hai trovato?» chiese Steve aggrottando le sopracciglia, confuso.

«Ho visto un pokemon nel tuo giardino sul retro e volevo trovarlo cosí ho pensato di chiederti… o meglio chiedere alla persona che viveva qui… se potevo prenderlo- ma mi immaginavo venisse ad aprirmi un vecchietto, cosí me ne stavo andando... ma sul serio io volevo solo il pokemon che hai in giardino.»
Bucky parlava davvero troppo in fretta, ma Steve fu il solo a ridere

«Qual è? Lascia che prenda il telefono, vengo a cercarlo con te. Vieni dentro e aspetta.»
Sorrise, aprendogli la porta.

«Oh, sí, grazie… è Bulbasaur.» mormorò Bucky.

«Bulbasaur!» gli occhi di Steve si illuminarono «Il mio preferito!»

«Anche il mio.» tentò di sorridere Bucky, guardando Steve salire gli scalini.

Bucky si guardò intorno nella casa.
Era decorata da pochi e semplici tocchi personali, ad eccezione di una fotografia, incorniciata e posta sul tavolino del soggiorno.
Una foto di Bucky e Steve, nei bei vecchi tempi. Bucky la prese in mano e sentì una familiare ondata di sentimenti per Steve. Aveva sempre provato qualcosa per lui ed il tempo passato lontani non aveva fatto altro che far crescere ancora di più ciò che sentiva.
Ma a Steve piaceva la nipote di Peggy (il cui nome a Bucky non importava abbastanza da tenerlo a mente), cosí lui aveva represso le sue emozioni.

Proprio nel momento in cui riappoggiava la fotografia, Steve ritornò con indosso una felpa con il cappuccio, una t-shirt e un cappellino da baseball con il logo di Captain America.

«La tua casa è molto carina...» disse Bucky, imbarazzato.

«Immaginavo di avere bisogno di un buon posto dove fermarmi per un po', senza dare nell’occhio… ma tu dove sei stato?»
Steve aprì la porta che dava sul suo patio. Il prato era stato decorato con decine e decine di girandole bianche, rosse e blu, che disegnavano sull'erba l'ennesima bandiera americana.

«Senza dare nell'occhio? Steve questa è la casa più patriottica del mondo. Urla “Captain America vive qui!” ...Tu stai letteralmente indossando un cappellino di Captain America!»

«E allora? Mi sta bene, no? E la casa è un po' eccessiva, ma credo sia un buon diversivo. La maggior parte dei miei vicini crede sia un vecchietto-»

«Il che è vero.»

«In effetti sí… ma davvero, Bucky, dove sei stato?»

«Per un po’ a New York, poi in una vecchia fattoria da qualche parte in Pennsylvania e ora di nuovo qui a Washington.»
Bucky abbassò lo sguardo sulle proprie mani.
«Non sono rimasto in un posto. Ho paura che qualcuno venga a cercarmi.»

Per un momento nessuno dei due parlò, poi Steve ruppe il silenzio: «Hai detto che c'era Bulbasaur in giardino?»

«Oh sí!»
Bucky si alzò, felice di avere una nuova distrazione dall'imbarazzo che si era creato fra loro.

Cosí camminarono su e giù per il giardino di Steve alla ricerca del pokemon, fino a quando Bucky gridò: «Ce l'ho! Ho preso Bulbasaur!»
Corse felice per il giardino e poi si lasciò cadere sfinito sull'erba.

«Non riesco a credere che tu, fra tutti, abbia il gioco dei Pokemon» rise Bucky, voltandosi verso Steve.

Dopo essersi seduto accanto a lui, Steve rispose: «Beh, mi sono perso tante cose. Mi hanno suggerito di guardare i pokemon e ora che è uscito il gioco… sto solo cercando di abituarmi a questo mondo, credo.»

«Lo capisco. Per un sacco di tempo, non ho saputo quanti anni fossero passati dalla mia caduta da quel treno. Non avrei mai immaginato che il mondo cambiasse cosí tanto. Ho cercato anche io di recuperare quello che mi ero perso ma, onestamente, a volte è semplicemente bello cacciare pokemon e non persone vere.»

Steve sembrava incerto se ridere o meno, quindi semplicemente sorrise in segno di supporto.

«È successo qualcosa fra te e la nipote di Peggy?» domandò lentamente Bucky.

«Umh, no. Hai sete? Perché non ti siedi su una delle sedie mentre io vado a prendere dell'acqua?»
Steve si alzò in fretta.

«Sí, sí certo...»

Quando Steve ritornò, i due sedettero in silenzio per un momento, fino a quando la curiositá di Bucky non ebbe la meglio.

«Sei sicuro che con lei non sia successo niente?»

«Sí… nel senso, io ti stavo cercando ovunque, Buck… alcuni giorni tutto ciò di cui parlavo eri tu. Un giorno lei mi ha guardato e mi ha detto “Steve hai mai pensato che forse potresti essere…"» fece una pausa e distolse lo sguardo «“forse potresti essere innamorato di lui” e io ho capito… ho capito che aveva ragione.»

A Bucky cadde il cuore nel petto. «Ce ne hai messo di tempo!»

Gli occhi di Steve erano pieni di speranza mentre diceva dolcemente: «Lo sai, Bucky, potresti restare qui con me...»

«Posso cavarmela da solo.»
Nonostante la serietà della proposta di Steve, a Bucky veniva quasi da ridere visto che quella conversazione l'avevano già avuta.

«Il punto è che non devi»
I loro volti erano pericolosamente vicini mentre Steve sussurrava: «Perché io sarò con te, fino alla fine.»

Le loro bocche si scontrarono l'una con l'altra con la forza di oltre novant'anni di sentimenti inespressi e sembrò che nulla al mondo potesse dividerle.
E fu cosí, almeno fino a quando il cellulare di Bucky suonò e lui con riluttanza si ritrasse dal bacio.

«C’è un pokemon nelle vicinanze» disse sorridendo.

«Dici che possiamo catturarlo insieme? Magari per un po' puoi restare...» Gli occhi di Steve ardevano di speranza nel riflettersi in quelli di Bucky.

«Sí, cosí potremo catturarli tutti, insieme.»

Cosí Steve e Bucky si alzarono e, mano nella mano, proseguirono la loro caccia.

 
   
 
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