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Autore: Jamin_a    08/09/2016    0 recensioni
Per un uomo che ha vissuto millenni ventiquattro anni non sono nulla. Sono come un minuto per lui, volano in un attimo, effimeri, come ogni cosa che lo circonda. Tutto è effimero per chi ha una potenziale eternità davanti.
Ventiquattro anni sono una notte su Darillum, una sola notte. Per River sono un regalo, ventiquattro anni è molto di più di quello che si sarebbe aspettata per la loro ultima notte, per il Dottore invece non sono abbastanza, non sono neanche lontanamente abbastanza.
Ora era il suo turno, quello era il suo addio.
Genere: Angst, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 12, River Song
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A pochi giorni dal mio primissimo esperimento su questa coppia eccoci con il secondo! Anche qui spero di non essere sfociata nell'OOC, sta volta ho cercato di vedere il tutto dal punto di vista di Twelve
Ma bando alle ciance, vi lascio alla storia, mi farebbe piacere avere il vostro parere
Buona lettura

Per un uomo che ha vissuto millenni ventiquattro anni non sono nulla. Sono come un minuto per lui, volano in un attimo, effimeri, come ogni cosa che lo circonda. Tutto è effimero per chi ha una potenziale eternità davanti. In un’eternità vedi pianeti, stelle, intere galassie nascere e sparire, figurarsi i rapporti e le persone, ne vedi a migliaia passare e andare via, inevitabilmente, velocemente e per sempre. Il dottore lo sapeva bene, l’immortalità non è vivere per sempre, non è così che ci si sente. L’immortalità è la morte di tutti gli altri.
Ventiquattro anni sono una notte su Darillum, una sola notte. Per River sono un regalo, ventiquattro anni è molto di più di quello che si sarebbe aspettata per la loro ultima notte, per il Dottore invece non sono abbastanza, non sono neanche lontanamente abbastanza.
Per il Dottore nulla sarebbe mai stato abbastanza, soprattutto se si trattava del tempo con le persone che amava. E River era molto di più di una delle tante persone che aveva amato nella sua vita, lei era quella persona, quella destinata ad essere la sua persona. Ogni volta che la guardava capiva, non poteva essere nessun altro se non lei, non sarà mai nessun altro se non lei.
Il tempo con River non era stato abbastanza, ma tutto deve finire. Lei sarebbe andata alla biblioteca e l’avrebbe salvato, lui avrebbe voluto evitarlo in qualsiasi modo, ma impedire che lei salvasse il se più giovane avrebbe significato cambiare il futuro e lui le aveva promesso di non farlo, non lo avrebbe mai cambiato, non il loro futuro, nemmeno una riga. Non tutto può essere evitato, non per sempre, non questa volta.
E River aveva ragione, felici e contenti non è mai per sempre, ma solo per un po’ di tempo. E loro lo erano stati, erano stati felici e contenti, lo erano stati davvero per un po’ di tempo, più precisamente per una notte.
Ma poi è arrivata l’alba e la notte è finita, e lui l’ha lasciata andare, perché non poteva rimandare per sempre.
Tempo prima, a Trenzelore, un Dottore più giovane aveva chiesto all’eco di una River morta da anni come avrebbe potuto dirle addio, perché davvero non sapeva come farlo, l’eco di River lo aveva pregato dicendo “Se mi hai amata dillo come se un giorno tornerai da me” E lui l’aveva amata, per quanto lei potesse sostenere il contrario, l’aveva amata davvero, quindi la salutò dicendo “Ci vediamo in giro professoressa Song” Fingendo di crederci davvero, come se un giorno fosse tornato da lei. Perché la amava e quella era l’ultima volta che lei lo avrebbe visto, mentre ora era il suo turno, quella era la sua ultima volta, l’ultima volta che avrebbe visto sua moglie, quello era il suo addio.   
Lui non sapeva come dire addio, non era capace, quindi fece come lei aveva detto, perché era l’unico modo che conosceva, perché era l’unico modo che lei gli aveva insegnato.
Salirono sul Tardis e River gli diede delle coordinate con le indicazioni sul dove farsi lasciare. Il viaggio fu molto più veloce di quanto entrambi avessero sperato.
Il dottore l’accompagnò alla porta, le diede un bacio, un bacio semplice e veloce, come se ne avessero avute altri mille a disposizione, come se avesse potuto assaporare quelle labbra per il resto della sua vita.
Le accarezzò una guancia e la guardò negli occhi, la guardò uscire dal Tardi e prima di richiudere la porta la salutò come se un giorno sarebbe ritornato da lei.
River aveva capito che lui stava mentendo, non era stupida, quella era stata la loro ultima sera e lei lo sapeva bene. Ma al suo “Ci vediamo in giro professoressa Song” non poté fare a meno di sorridere e rispondere con “Ci vediamo in giro dolcezza”
 

 
 
  
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