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Autore: Matih Bobek    10/09/2016    1 recensioni
Sei una creatura d'aria
dalle ossa leggere
e piume nelle vene,
ed io ho soliditą
di mura d'acqua
spesse di cemento e
Il candido tocco di
piogge estive
su campi di sole a luglio.
Genere: Malinconico, Poesia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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LATTE II *


Questa notte č di festa,
la festa č di libertą
e la libertą ha il nome di un dio
il nome tuo,
ma aldilą di queste lune
di aneliti fugaci,
appena dietro gli ingranaggi
ben oliati di questo mondo di luci,
subito fuori dalla pista,
lontano dagli sguardi
impazienti dei tuoi spettatori devoti,
al cospetto del sole,
quando il tempo
si ancora alle pareti
del quotidiano,
sei un agnello 
di latte, annuncio
candido di cure,
piccolo angelo
con  lama di freccia
infilzata tra le ali.
E non bastano
i neon del club, nemmeno
il buio attorno a me,
per confondere i contorni
placidi del tuo chiarore.

Sei una creatura d'aria
dalle ossa leggere
e piume nelle vene,
ed io ho soliditą
di mura d'acqua
 spesse di cemento e 
Il candido tocco di
piogge estive 
su campi di sole a luglio.


Ti si č spenta la fiamma,
lo sguardo si č sopito,
la danza ha lasciato il posto
ad un incedere confuso e stanco,
dondoli come un
pendolo malridotto
in un casale antico di campagna.

Bolle nere di nocotina macera
e vitrei fumi di tequila e birra,
questo il tuo sapore,
questo il tuo odore.

la via del ritorno č
appesa alle incertezze
della frenesia urbana.
Tu rimani in bilico tra
due lembi di tempo,
tra un lasso temporale
inzuppato di festa
e uno straccio di esistenza
che consumi spento sul
ciglio di un marciapiede.

Ti vorrei accorrere ora.
Vorrei accorrerti con
un bagaglio di premure,
passare un panno d'oblio
su carezze e baci,
su quel sorriso smorzato
e pregno di tequila
che non mi hai concesso.
Vorrei avvolgerti in un
richiamo di riflessi,
nel labirintico abbraccio
che farebbe corrispondere
le mie premure con
le tue che non ho mai ricevuto.

Ma rimango impigliato
nel mio spigolo di vita
a guardarti distante
come fanno le stelle in cielo.

Pechino si spegne,
disperde colori sulla
scia vitrea di un finestrino.
Il taxy svolta l'angolo
e gią tu e io
non siamo niente
se non la coincidenza
errata di un viaggio senza meta.


* Questa poesia č il continuo di una mia poesia con lo stesso titolo pubblicata in precedenza sul sito.
Il Latte č una discoteca di Pechino.
   
 
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