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Autore: DanieldervUniverse    14/09/2016    6 recensioni
Yuna, l'evocatrice che si ama fin dal primo momento in cui la si incontra. Una ragazza forte e determinata, eppure sensibile e lieve come un fiocco di neve. Una ragazza che vuole salvare il mondo, impegnata in una missione suicida per fermare il demone Sin in nome di tutti gli abitanti di Spira, protetta dai suoi indomabili Guardiani. Ma chi sono questi Guardiani? Sono forse immagini scolpite nella nostra memoria, o sono spiriti erranti giunti per caso o seguendo un sogno? Mutevoli o radicati? Se i Guardiani di Yuna fossero diversi da quelli che conosciamo, sarebbe lo stesso? La storia cambierebbe?
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rikku, Yuna
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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A\N: Signore e signori, l'ultimo capitolo di questa prima parte del rifacimento di FFX come voglio io, senza un Party rompiscatole e ripieno di personaggi di tutti i mondi possibili.

DII\N: In sintesi adora massacrare e torturare i personaggi alle loro spalle e con il loro stesso consenso. Demone.

A\N: Piantagrane.



Yuna fissò con sollievo crescente l'ombra nera del suo salvatore frapporsi fra lei e i guado, minacciosa.

-Ho il permesso di uccidere, Yuna?- chiese, con un tono talmente temibile da farla deglutire all'istante.

-No, Sephiroth.

-Così sia- rispose, balzando in avanti con la katana ancora nel fodero, puntando a colpire il Maestro, ma Golbez si mise in mezzo, parando il colpo con le braccia.

-Lady Yuna, la prego, ritiri il Guardiano. Non cerchiamo lo scontro, questo si può risolvere pacificamente- implorò il gigante, facendosi indietro mentre Sephiroth tornava ad incalzare.

-No!- gridò Seymour -Siamo passati oltre il limite!

-Maestro noUGH!- mentre si voltava per fermare il proprio amico, Golbez venne travolto dal fendente di Sephiroth, venendo scagliato da parte.

L'argenteo partì alla carica, puntando il Maestro, che rispose con una violenta fiammata, che lo respinse.

Mentre toccava terra, le due guardie lanciarono degli incanti che gli appesantirono il corpo, e rallentarono i suoi riflessi.

Mentre Seymour si preparava a colpirlo con un Thundaga, Yuna lanciò un Esuna che cancellò gli effetti delle magie nemiche, permettendogli di balzare indietro e sfuggire al colpo per un pelo.

Quindi l'evocatrice alzò al volo una barriera che respinse il successivo attacco.

-Lady Yuna, se non sarà con me, sarà contro di me! Io non posso permettere che lei si metta sulla mia strada! È troppo importante!- sbraitò, tempestando la barriera di colpi.

-Abbiamo bisogno di un diversivo- osservò la ragazza, imperturbabile.

-Se riesci a distrarlo posso preparare un attacco abbastanza potente a metterli tutti e tre fuori combattimento- disse Sephiroth.

-Smettetela!- gridò Golbez, mettendosi in mezzo tra i due fronti -Siete impazziti!?

-Non intrometterti Golbez! È un ordine!- gridò il mezzo-guado, scagliando un Firaga che per poco con colpì lo stregone -O sei con me, o con lei!

-Non potete chiedermi questo! Non posso combattere ne voi ne lei!- esclamò l'uomo in nero, deviando un fulmine diretto verso di lui con palmo della mano -Non posso combattere!
-Levati di mezzo allora!- esclamò Seymour.

-Abbassa lo scudo, è vulnerabile- le disse Sephiroth.

Yuna fece come detto, e il guerriero balzò alto sopra la testa dello stregone, travolgendo i tre guado con un pioggia di fendenti infuocati.

Golbez arretrò, sconvolto, mentre l'altro atterrava flessuoso davanti all'inferno di fiamme.

Yuna sospirò di sollievo e fece per richiamare il suo compagno, quando realizzò di non riuscire a parlare.

Inoltre i suoi arti d'indebolirono, diventando sempre più pesanti.

Sconvolta, fissò impotente le fiamme scomparire, rivelando lo scudo magico eretto da Seymour.

Sephiroth indietreggiò prontamente, preparandosi a fronteggiare i nemici.

-Yuna- la chiamò, voltandosi a guardarla, sorpreso -Mi serve un altro diversivo.

Yuna non poté rispondere, bloccata com'era, e poi un fulmine la colpì in pieno, abbattendola contro il muro, e straziandola.

-Yuna!- sentì gridare a Sephiroth, prima che venisse interrotto da un secondo colpo.

-Non mi ha lasciato altra scelta, Lady Yuna!- gridò Seymour, mentre tornava a bersagliarla nuovamente con i suoi fulmini -Ha scelto il suo destino!

-Seymour, non farlo!- gridò Golbez.

-Deve accettare le conseguenze delle sue azioni!- riprese Seymour, imperturbabile, colpendola una terza volta, strappandole finalmente un grido.

-Non ha voluto vedere la realtà delle cose, non se ne penta adesso!- la sfidò, fulminandola ancora.

Yuna chiuse gli occhi, stravolta dal dolore e impossibilitata a difendersi.

La magia la stava consumando pezzo per pezzo, lasciandola tremare incontrollata, travolta dalle fitte.

-Sarebbe estremamente patetico per lei finire con il rimorso sulle labbra- disse il mezzo-guado, colpendola un'altra volta.

-Seymour! Basta!- gridò Golbez -Tu l'ami, ami quella donna! Non buttare via la tua umanità per questo!

-La mia umanità si è estinta da tempo!- replicò quello, scagliandole contro un'altra scarica.

Yuna sgranò gli occhi, sentendo il respiro schiacciarsi e comprimersi, lasciandola ad annaspare mentre il suo spirito si fiaccava.

Non era abbastanza forte da opporsi, ne abbastanza in forze per riprendersi.

Le scariche s'interruppero, lasciandola a rantolare.

I muscoli erano dolorosamente contratti, tenuti immobili da una patina di fili invisibili, che sembravano stringersi sempre più attorno a lei.

Se un coltello le avesse trapassato le carni, sarebbe stato meno straziante.

-Maestro Seymour...!

-Un'altra parola e ti strappo la lingua!

-FACCIA SILENZIO!- esplose Golbez.

Yuna non aveva neanche la forza di aprire gli occhi: non riusciva nemmeno tremare, mentre sentiva la sua lingua liquefarsi.

Migliaia di aghi la trafiggevano, intrappolandola.

Le parve di sentire il rumore di una breve colluttazione, seguita da un tonfo.

-Hai scelto di seguirmi quel giorno, Golbez. Rispetta quella promessa.

-Io ho accettato di seguire il sognatore, non il mostro!

-Qual è la differenza? Sono la medesima persona.

Un breve suono di passi risuonò per terra, arrivando vicino a lei; poi si sentì sollevare, ed aprire gli occhi a forza.

-Sa Lady Yuna, anche adesso non smetto di provare dolore- le disse Seymour, con gli occhi gonfi di pianto -Rimpiango che lei abbia scelto di rifiutare la mia offerta. Avremmo potuto avere tutto. Ma evidentemente non era destino.

Poi le volse di scatto il capo verso un punto alla sua sinistra, mostrandole Sephiroth che si risollevava con lentezza, preda degli incantesimi dei delle due guardie guado.

-Desolante, il tuo unico paladino ridotto all'impotenza, costretto a guardarti morire- le sussurrò crudelmente all'orecchio.

L'attimo successivo si sentì scaraventare in aria dal colpo successivo, schiantandosi contro il soffitto.

Seymour stava godendo nel torturarla, poteva sentirlo dal suono della sua voce.

Volse i suoi occhi disperati verso Sephiroth, incontrando i suoi colmi di rabbia e rancore, e si sentì ancora più impotente.

-Spero che apprezzerà una mia visita nel Farplane, così potremo essere uniti anche dopo la morte!- gridò Seymour, ormai delirante.

Yuna abbassò gli occhi su di lui, e su Golbez che restava a terra, a capo chino, vergognandosi.

-Una storia tragica, ma per il bene di Spira questo è il minimo!- continuò il Maestro -Sarà una storia ricordata nei millenni!

Le scariche cessarono, lasciandola cadere a terra.

Ormai non aveva più la sensibilità sufficiente nemmeno a percepire il dolore.

Era molto peggio di quando le creature velenose l'avevano abbattuta, questo era come uno strapparla pezzo per pezzo alla realtà.

Poteva già immaginare la sua anima staccarsi dal corpo e disperdersi nel vortice, destinata a manifestarsi a quel demone fin quando anch'egli non si fosse unito al suo regno.

Le passarono brevemente davanti agli occhi le facce dei suoi Guardiani, rimpiangendo di averli lasciati indietro.

Ancora una volta aveva mancato di Giudizio, volendo proteggere i propri cari dalle conseguenze delle sue azioni, senza pensare che le sarebbe potuto costare caro.

E adesso che lei sarebbe morta, da sola, nessuno li avrebbe protetti:

Se almeno fossero stati tutti assieme si sarebbero potuti proteggere a vicenda...

-E adesso- fece Seymour sorridendo perversamente -È giunto il momento di morire.

Una risata agghiacciante si diffuse nell'aria, mentre le scariche la costringevano a contorcersi su se stessa nuovamente.

Ma ormai non era più il suo corpo, non rispondeva più ad un riflesso, era solo un'anima spezzata attaccata ad un lembo di carne, incapace persino di percepirne la sofferenza.

A quel punto tra essere morta o viva non vi era differenza.

E lui rideva, sguaiatamente.

Rimpianse anche di non avere l'abilità di frugare nei suoi ricordi come gli Eoni, per poter vedere Jecht che le faceva fare il bagno nel fiume quando era bambina..

E lui rideva, ormai preda di una follia dilagante.

Cid che l'abbracciava la sera davanti al fuoco...

E lui rideva, perverso e maligno.

Kuja che cantava le lodi all'aurora...

E lui rideva, singhiozzando senza ritegno.

Gabranth che l'abbracciava soffocando il suo dolore...

E lui rideva, con odio.

Rikku che la schizzava con l'acqua del mare...

E lui rideva, stridulo e patetico.

Sephiroth che faceva scivolare le sue fatate dita sul corpo...

E lui rideva, trafiggendo il suo animo con delle lame aguzze.

Golbez che le insegnava a maneggiare lo scettro...

E lui rideva, umiliandola in modo indelebile.

Serah che l'abbracciava piangendo...

E lui rideva, senza pausa.

Garnet che la portava in giro per Guadosalam sorridendo...

E lui rideva, non più vivente, ma demone.

Aprì gli occhi, volendo scorgere almeno l'elmo dello stregone un'ultima volta, grata quantomeno che ci avesse provato, ma in quel momento la realtà sembrò infrangersi quando il gigante si sollevò di scatto in piedi, colpendo il suo protetto con una pioggia di fulmini, abbattendolo.

-TU!- gridò, fuori di sé -ERI TU QUELLA SERA! SEI STATO TU!

Non capiva più niente, i suoi sensi erano ancora appannati, ma la forza delle parole dello stregone era inconfondibile.

-RICONOSCEREI QUELLA RISATA DIABOLICA TRA MILLE! LI HAI PRESI TU!

Con la coda dell'occhio vide le due guardie guado accasciarsi in un lago di sangue, mentre la forma scura di Sephiroth entrava nel suo campo visivo.

Uno schiantò tremendo fece scuotere l'ambiente, mentre Seymour volava dall'altro lato della stanza; Sephiroth la sollevò con delicatezza, prendendola in braccio, ma più questo non riusciva a comprendere.

-PORTALA VIA! QUESTA È LA MIA BATTAGLIA!

Pochi attimi dopo sentì i sobbalzi della corsa, capendo che Sephiroth la stava portando fuori.

Provò a rantolare qualcosa, ma non riuscì a dargli un senso.

-Stai ferma, andrà tutto bene- disse con calma il guerriero, prima che infine le ombre l'avvolgessero.



Sephiroth uscì dalle camere interne a tutta velocità, fermandosi alla fine della scalinata, di fronte all'orda dei mostri con i capelli verdi che l'attendeva.

Immediatamente il guerriero sollevò la sua katana, costringendoli ad arretrare.

-State indietro, assassini- minacciò.

-Cosa avete fatto a Maestro Seymour?- si fece avanti il più grasso e alto di quegli esseri, Tromell, fermandosi con la lama alla gola.

-Quel pazzo ha tentato di ucciderci- replicò Sephiroth, sfregando la gola del nemico con al punta della lama -Se vuoi morire anche tu, fatti avanti.

Il resto dei guerrieri assunse pose di combattimento, minacciosi, preparandosi a balzargli addosso.

-Questa è un affronto a Yevon. Le conseguenze saranno terribili.

-Io non so nemmeno chi sia questo Yevon- replicò gelido Sephiroth, ritirando appena la spada per infilzare quel pallone gonfiato, ma questi arretrò rapidamente, mentre i suoi compagni si facevano avanti da tutti i lati.

Sephiroth schizzò in aria, travolgendoli con una scarica di lame luminose, facendone molti a pezzi, ma la maggioranza era ancora in piedi.

Si rifugiò in cima alle scale, pronto a balzare nuovamente fuori portata non appena si fossero avvicinati troppo.

Ma i nemici arretrarono, sorpresi dalla sua forza.

-Cosa crede di fare uccidendoci?!- lo sfidò Tromell.

-Andate all'inferno- li minacciò, abbassando lo sguardo su Yuna, svenuta.

Le aveva promesso di non uccidere, e nonostante sentisse il bisogno di farlo, decise di ascoltarla, ma il prezzo per uscire sarebbe comunque gravoso, almeno per lui

A malincuore fece sbucare la sua ala dalla spalla, scatenando dei gemiti di terrore e sgomento tra i nemici, prima di spiccare il volo e dirigersi fuori dal portale del tempio, evitando con maestria gli incantesimi che gli vennero scagliati contro.

Uscì dal tempio sotterraneo, senza timore, e abbatté con un colpo deciso la via ghiacciata che lo conduceva alla superficie spazzata dal gelo, rallentando i guado.

Non mi importa se degli innocenti vengono intrappolati. È la guerra, la gente muore, se non è rapida ad andarsene” pensò, spingendosi con forza verso la superficie.

Il vento era gelido e sferzante, e molto più forte ora che era in balia della corrente, ma Sephiroth non si scoraggiò e balzò a terra, riprendendo a correre.

La preti di ghiaccio erano aguzze e scoscese, ma per lui non vi era timore se non per Yuna.

Poi, improvvisamente, un ruggito lo fece voltare, quando un immenso mostro dal pelo irsuto e verdastro gli balzò addosso, scagliandolo da parte con rapidità, facendogli sfuggire la ragazza di mano.



Yuna si riprese, sentendo il gelido bacio del ghiaccio sul volto.

Era riversa a terra, la spalla dolorante, senza che si ricordasse perché, e Sephiroth si stava rialzando davanti a lei.

-Sephiroth...

-Sta giù- ordinò, mentre si voltava a fronteggiare un immensa bestia irsuta.

Yuna fece per risollevarsi, ma gli effetti dell'attacco di Seymour si percuotevano ancora su di lei, rendendole i movimenti difficili.

Inoltre, il suo corpo aveva urtato la parete di ghiaccio in modo molto doloroso.

-Cosa...?- fece per chiedere, quando un violentò ruggito la interruppe.

La ragazza portò lo sguardo oltre Sephiroth e si trovò davanti una bestia irsuta e dagli arti sproporzionati, alta e minacciosa.

Un Wendigo.

Il mostro agitò le braccia ruggendo, prima di gettarsi su Sephiroth, che colpì tranquillamente la creatura al braccio, facendola indietreggiare e mozzandolo in un sol colpo.

Ma l'arto, tremolando per alcuni istanti, scomparve in un turbinio di anime, andando a riformarsi sul moncherino.

Sephiroth non si scompose, e rispose rapidamente con una serie di temibili fendenti che spedirono il nemico a cadere a terra, sbilanciato e ferito.

Ma la bestia si risollevo, per nulla intimorita, e si scagliò di nuovo su Sephiroth, che indietreggiò quel tanto che bastava per schivare il pugno.

Yuna riuscì a sorreggersi con il bastone, rimettendosi saldamente sulle proprie gambe, per quanto possibile.

Il Wendigo la notò, e senza esitare si gettò contro di lei, fiutando la sua debolezza.

Sephiroth assalì il mostro alle spalle, colpendolo con un fendente deciso, ma quello si limitò ad inarcare la schiena per un istante, prima di volgersi di nuovo verso il guerriero, cercando di prenderlo.

Yuna si sorprese della rapidità del duello, e un ricordo le balenò in mente.

Sephiroth era dotato di riflessi incredibilmente allenati, un guerriero eccezionale, e le scie argentee che lanciava con i movimenti della sua spada, le avevano ricordato dei fatti risalenti al ritrovamento della bestia mangia-Chocobo, sulla via Mi'ihen.

Ma questo mostro era spaventosamente veloce, e la sua mole lo rendeva ancora più pericoloso, nonostante i tratti scimmieschi; Sephiroth era distratto, doveva curarsi anche di lei, nonostante stesse affrontando già un avversario sufficientemente letale.

Ma a quel punto Yuna capì il punto debole della bestia: distratta dallo spadaccino, non si curava di difendersi da lei.

Approfittando della momentanea distrazione, Yuna colpì con un Slow, nell'istante critico in cui il Wendigo sembrava ad un passo dal colpire Sephiroth, permettendo allo spadaccino di saltare fuori dalla sua portata.

-Yuna, non dovresti affaticarti.

-Ho consumato le mie ultime energie rallentando quella cosa, lo so, ma tu sei sufficiente per abbatterla definitivamente anche da solo- rispose lei, sostenendosi con l'asta, per non scivolare a terra.

-Il mio compito è portarti al sicuro, non perdere tempo a combattere un stupida bestia- replicò Sephiroth, avanzando verso di lei.

In quel momento la ragazza ebbe un mancamento, e perse la presa, accasciandosi.

Ma prima che potesse cadere del tutto, un paio di candide mani s'interposero, sorreggendola; abbracciarono spalle e vita, accogliendola su un ginocchio appositamente disposto.

Una cascata di capelli argentei e ricci comparve davanti al suo volto, avvolgendo due occhi gentili.

-Lei ci tiene a farmi prendere un colpo, Lady Yuna.

-Kuja- rispose lei, con una lacrima di sollievo.

-E tu chi diavolo sei?- intervenne gelido Sephiroth.

In quell'attimo, il mostro ruggì di nuovo, con più forza, libero dagli effetti dell'incantesimo.

Yuna sostò lo sguardo oltre la bestia, e vide due guado, nascosti dietro le curve di ghiaccio.

Stavano usando il mostro per ucciderli.

-Maledizione- disse, facendo per rimettersi in piedi.

Il Wendigo partì alla carica, e Sephiroth si preparò ad accoglierlo, alzando il manico della sua katana sopra la testa, ma Kuja lo anticipò, bersagliando il mostro con una scarica di sfere bianche, costringendo il nemico alla ritirata.

A quel punto Yuna notò che alle spalle del loro avversario si estendeva una distesa di ghiaccio abbastanza ampia da permettere uno scontro comodo, contro un avversario di quelle dimensioni.

Mentre si riprendeva, pronta a dare ordini, Cid, trasformato, li superò in corsa, abbattendosi con furia sulla bestia, ferendo e graffiando, prima che questa lo respingesse con pugno, facendolo atterrare poco lontano.

-Il prossimo colpo è mio!- gridò Jecht, arrivando di lato ed investendo il Wendigo in pieno, spingendolocontro la parete opposta con uno schianto, attraversando la distesa a tempo di record.

Il mostro non rimase stordito a lungo, in quanto afferrò saldamente Jecht tra le braccia, ruggendo, ma ottenne solo il sorriso del veterano quando Rikku comparve da sopra il ripiano e gli piazzò un collare attorno al collo, fulminandolo.

Quindi la ragazza balzò rapidamente sulla spalla dell'uomo, restituendo all'essere lo stesso ghigno.

-Attenti!- gridò Cid, correndo verso di loro, quando una palla di fuoco li sbalzò da parte.

Il veterano venne fermato da un improvviso spuntone di ghiaccio, sbucato dalla superficie, rischiando di infilzarlo.

La ragazza fiutò la scia magica nell'aria e vide un altro corridoio affacciarsi sulla distesa, e due Guado che cercavano di non farsi notare, nascosti tra il ghiaccio.

-Ci hanno seguito- ringhiò Sephiroth.

-Guado!- gridò Yuna a Cid, indicandogli il nascondiglio dei nemici

-Restate con Yuna!- ordinò il guerriero ai due argentei, prima di lanciarsi contro i nuovi avversari.

La ragazza si risollevò in piedi, sostenuta da Kuja, spostando subito lo sguardo su Jecht e Rikku.

-Lasciate perdere me. Sephiroth, vai ad aiutarli- ordinò.

Il guerriero fece per risponderle, quando una sagoma scura e veloce si abbatté sul mostro, con una scia infuocata.

Gabranth rotolò sulla schiena del Wendigo, atterrando saldamente ai suoi piedi, prima di iniziare a correre.

Le sue spade avevano ferito ripetutamente la bestia, attirando la sua attenzione, permettendo all'uomo di allontanarla dai compagni.

-Chi diavolo sono queste persone?- chiese ancora lo spadaccino, fissando immobile il guerriero che tratteneva il mostro.

-Questi sono i miei Guardiani. Sono come te- rispose Yuna, affiancandoglisi, sempre con Kuja a sostenerla.

Notò lo sguardo dell'ultimo arrivato rivolgersi minacciosamente al suo primo Guardiano, che rispose altrettanto duramente.

-Problemi a condividere?- chiese il mago, acido.

-Decisamente- replicò l'altro, gelido.

Yuna arrossì violentemente, capendo dove i due volevano andare a parare.

-R-r-ragazzi per favore. È una situazione di emergenza. Andate ad aiutarli!- esclamò, cercando di riprendere il controllo della situazione.

Ma quelli la ignorarono, troppo assorti nel guardarsi in cagnesco.

-E va bene, come vi pare- sospirò Yuna, un secondo prima di lasciar andare il bastone per afferrarsi alle braccia dei due, sostenendosi e contemporaneamente tenendoli fermi.

Il suo scettro scattò all'istante, colpendo i due litiganti al volto, per poi tornare a sostegno della sua padrona.

-Ci sono modi più gentili per chiederlo- bofonchi Kuja, andando in soccorso di Cid, mentre si massaggiava una guancia.

-E chi baderà a te, mentre noi combattiamo?- chiese Sephiroth, ancora immobile, maledettamente cocciuto.

-C'è Rikku- rispose Yuna con naturalezza, indicando la bionda, che si stava dirigendo verso di lei a gran velocità.

Sephiroth sospirò, contrariato, prima di balzare in soccorso di Gabranth, impedendogli di essere schiacciato dalla furia del mostro.

-Ehi Yunie! Che diavolo è successo!?- esclamò Rikku, attivando lo scudo e mettendosi tra lei e il combattimento.

-Tante cose- replicò l'evocatrice, osservando Jecht che si abbatteva sulla creatura, portando lo scontro a tre contro uno.

Il mostro era visibilmente in difficoltà, e senza il sostegno dei due guado, impegnati a tenere lontani Cid e Kuja, le sue possibilità di vittoria erano molto ridotte.

Poi, con uno schianto sonoro ed un grido di morte, Yuna vide uno dei guado venire sbalzato in aria da una stalattite di ghiaccio, piantata nel suo petto, e andare a schiantarsi poco più in là, piantandosi nella superficie ghiacciata.

Un attimo dopo un possente crepitio di fiamme la fece voltare verso il secondo guado, avvolto in un inferno di fuoco, che lo consumò rapidamente, mentre l'ombra nera di Golbez si profilava dietro le fiamme.

Il gigante nero avanzava a grandi passi sul terreno ghiacciato, incurante di quello che lo circondava, e sembrava inarrestabile.

Kuja e Cid rimasero a fissarlo immobili, mentre lo stregone li superava, puntando dritto alla bestia.

-Che ci fai lui qui!?- esclamò Rikku, indietreggiando.

Yuna si limitò a sospirare di sollievo.

In quel momento il mostro barcollò all'indietro, travolto dalla forza dei suoi avversari, e cadde a suolo, rivolto verso Golbez.

La creatura si rimise in piedi, incerta, prima di ruggire e scagliarsi contro la forma scura, venendo bloccata dalla mano dello stregone, che l'afferrò per il collo e la sollevò in aria.

Persino quella bestia, di fronte a quel guerriero misterioso, sembrava impallidire: la sua mole era incredibile, e in quel momento sembrava aumentare proporzionalmente alla sua rabbia.

Il mostro rantolò un'ultima volta, prima che Golbez lo scagliasse da parte senza disturbarsi, facendolo schiantare nel ghiaccio.

Il resto dei Guardiani si era fatto indietro, impressionato da quella dimostrazione di forza, e non attentarono di assalire il gigante, mentre si girava verso Yuna e riprendeva ad avanzare.

Mentre si avvicinava, la ragazza notò i dettagli del suo aspetto terrificante sbiadire a poco a poco, il suo passo farsi sofferente ed esitante, il suo elmo spaccata sul lato, con il sangue che insozzava i capelli candidi, l'armatura annerita e rovinata in vari punti; ma ciò nonostante Golbez non si arrestò finché non giunse di fronte a lei, apparentemente esausto, e solo allora cadde in ginocchio, seppure con orgoglio e compostezza.

-Lady Yuna- esordì, fissandola dritta negli occhi, senza vergogna o rimorso -Chiedo umilmente di diventare vostro Guardiano, e di proteggervi nel vostro viaggio per la salvezza di Spira. Sapevo che c'era qualcosa di diverso in voi, da quando ho sentito parlare della vostra decisione di diventare evocatrice. Vi seguo dalla notte in cui lasciaste Besaid, fedelmente in silenzio, perché sapevo che avreste rotto le mie catene. Mi avete mostrato come reagire, e avete smascherato la follia che ho aiutato a propagare. Ho potuto vendicare i miei fratelli e sorelle, ed è stato solo grazie a voi. Vi chiedo di potermi sdebitare nei vostri confronti. La prego, mi conceda di combattere al vostro fianco.

Una volta finito, Golbez rimase in silenzio, aspettano la sua risposta.

Yuna continuò a guardare gli occhi determinati dello stregone, affascinata e impaurita allo stesso tempo, ma con una calda rassicurazione nel cuore.

Sorridendo maternamente, gli passò una mano tra i capelli insanguinati, annuendo in assenso.

Lo stregone sospirò profondamente, di sollievo, prima di risollevarsi e annuire a sua volta.

Gli altri si erano riavvicinati a poco a poco, radunandosi attorno ai due, ascoltando in silenzio, combattuti e sconvolti, ma alla fine annuirono con rispetto.

Tranne Sephiroth, che tornò al fianco di Yuna, scostano Rikku senza tante pretese.

-Vuoi giurare anche tu, Sephiroth?- gli chiese lei, sorridendogli.

-Per cosa?

-Per diventare anche tu ufficialmente un mio Guardiano. Tanto hai già deciso di proteggermi e custodirmi a costo della tua vita. È solo una formalità.

Sephiroth le lanciò un'occhiata poco convinta, prima di inginocchiarsi a sua volta, facendo scricchiolare il ghiaccio.

-Accetti la mia protezione e i miei servigi come tuo Guardiano, Yuna?- chiese lo spadaccino, prendendole le mani tra le sue, e costringendola a chinarsi verso di lui.

-Ehi!- esclamarono in coro Rikku, Gabranth e Kuja, ma Yuna si limitò a sorridere, imbarazzata, prima di annuire.

Quindi, prima che qualcun altro avesse qualcosa da ridire, gli diede un bacio sulla fronte, in un gesto impetuoso e insensato, ma che le lasciò una grane soddisfazione.

Specie perché, voltandosi, ebbe modo di vedere i volti sconvolti di Gabranth e Kuja, rossi di rabbia e invidia, e quello stupito di Cid, imbarazzato che sua figlia fosse così aperta con gli uomini.

-L'ultimo per cos'era, Yuna?- chiese lo spadaccino, sollevandosi in piedi, con un tono stranamente non freddo e sicuro.

-USA UN PO DI CORTESIA CON LEI, BARBARO!- gridarono in coro Kuja e Gabranth, frapponendosi tra la ragazza e il nuovo arrivato.

-Siamo ben oltre la cortesia- replicò quello, tornando ad essere gelido, e andando a far cozzare la sua fronte con quella degli altri due.

-E cosa te ne da il diritto?- chiese il mago, soffiando -Io l'ho tenuta per mano, bellimbusto.

-Io l'ho abbracciata- aggiunse Gabranth, beccandosi un calcio allo stinco.

-Io ho dormito con lei- replicò Sephiroth, gelandoli entrambi.

-Cos...

-Abbracciati.

-Ma...

-E nudi.

-SEPHIROOOOTHHHH!!!!- esclamò Yuna, diventando rossa di nuovo, -Q-Q-Q-QUELLO È STATO CONTRO LA MIA VOLONTÀ!!!

-Che cosa?!- esclamarono gli altri due, riprendendosi dallo shock e tornando alla carica più violenti di prima -Questa la paghi, sporco animale!

-Se siete tanto bravi con le parole, mostratemi come sapete combattere- li sfidò lo spadaccino, mettendo mano alla katana.

-Ehm, ragazzi...- provò a fermarli Yuna, sudando freddo.

-Volentieri, gradasso.

-Ti faro assaggiare il mio acciaio tu lurido...

BIM BUM BAM

La ragazza rimase a fissare sconvolta le nuche di Kuja, Gabranth e Sephiroth, saldamente piantati nel ghiaccio, e i pugni di Golbez, Cid e Jecht, che, rispettivamente, si agitavano su di esse.

-Quanto ho aspettato di poterlo fare- bisbigliò Cid, ricevendo un moto di assenso dal capo di Rikku.

Poi, con un sonoro schiocco, delle immense crepe di aprirono nel ghiaccio, propagandosi molto in fretta.

-Maledizione, la battaglia ha danneggiato la superficie di ghiaccio- commentò Cid.

-Aggrappatevi a quelli che sanno volare, no?- intervenne Jecht.

-Ma io non ho più forze- replicò Golbez.

-Io nemmeno- ammise Yuna.

Tutti quelli ancora in piedi si voltarono verso di lei, apatici.

-Ehi! Non è stata colpa mia stavolta!- esclamò, sentendosi offesa, prima che il ghiaccio cedesse, facendoli sprofondare.

-YUNAAAAHHHHH!!!!



L'Adunata è completa.

Arrivederci con il seguito:

Yuna's Guardians – La piaga degli Immortali”.

Alla prossima. Ciao.

  
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