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Autore: kamy    04/05/2009    2 recensioni
Mi sto trasformando tra le nebbie dell’oblio della mente e non so cosa diventerò. (La storia è la stessa, solo che per facilitare la lettura l'ho divisa). Recensite vi prego
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Dragon Ball New Adventures '
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Cap.3 Ghost, love and real personality

 

Goku riuscì a sfilare lentamente la mano dalle catene che lo tenevano imprigionato, era ricoperta di sangue e abrasioni, lentamente tentò di liberare anche l’altra; si guardò intorno osservando le pareti di marmo scuro, macchiato di sangue, che lo circondavano. Spostò lo sguardo sulla finestrella grande quanto la sua testa, concentrando lo sguardo sulle sbarre che la sbarravano.

Udì dei passi e rimise le braccia in alto, facendo sembrare le mani nuovamente imprigionate.

Finse di essere privo di sensi, facendo ricadere la testa in avanti e osservò di sottecchi attraverso la finestrella della massiccia porta di legno, intravedendo un MajinVegeta di secondo livello con un Vegeta incosciente caricato sulla spalla.

MajinVegeta superò la sua cella, entrato nella successiva, lasciò ricadere Vegeta per terra. Fece apparire una sferetta di energia dorata nella sua mano, illuminando il buio che ammantava la prigione; con l’altra mano immobilizzò i polsi del prigioniero con due ganci di metallo che fuoriuscivano dalla parete.

Vegeta mugolò e socchiuse gli occhi, riprendendo i sensi. Rabbrividì trovandosi il viso del Majin davanti al suo, illuminato dalla luce dorata della sfera di energia. Il suo corpo, indolenzito e sanguinante, non rispondeva e non riusciva a muoversi.

«Liberami subito…» intimò all’altro.

MajinVegeta ghignò e si allontanò da lui, dandogli la schiena.

«Mi hai sentito, codardo?!» gridò Vegeta, mentre l’altro usciva, chiudendosi la porta alle spalle.

«Tsk, Vegeta, quasi mi vergogno ad utilizzare il tuo corpo. Sei solo un pivello, rispetto a me, il principe dei saiyan» disse, attraverso le sbarre della finestrella.

Vegeta sentì la serratura della porta scattare, intorno a lui c’era solo oscurità.

 

 

***

 

"Urca, ce l’ho fatta! È stato difficile, ma ci sono riuscito" pensò Goku, liberando del tutto entrambe le braccia. Raggiunse la porta e fece leva sui cardini arrugginiti, spezzandoli silenziosamente.

"Sono nella mia mente e qui il collegamento mentale tra me e Vegeta, creato dal nostro essere stati fusi in passato, dovrebbe essere più forte.

Forse è stata proprio quell’apertura a far scappare queste parti di noi" pensò. Spostò la porta e uscì, percorrendo un corridoio nebbioso sulle punte dei piedi. Si acquattò contro la parete, con l’aura azzerata, il battito cardiaco accelerato.

"MajinVegeta a quest’ora avrà già preso possesso del corpo di Vegeta" pensò, gli occhi arrossati gli pizzicavano.

«Bastardo! Liberami! Dannato Majincoso!» riconobbe la voce di Vegeta e andò in quella direzione. Si trovò davanti una porta uguale a quella della propria prigione e la aprì con lo stesso metodo, entrando.

«Urca, Vegeta, calmati» bisbigliò.

«Liberami da qui» ordinò Vegeta, ringhiando. «Come?» chiese Goku.

Vegeta gl’indicò con la testa una roccia appuntita sul pavimento e Son la utilizzò per scassinare gli anelli di ferro. I polsi del principe si erano graffiati e, gonfi e arrossati, gli pulsavano.

"Se usassimo i poteri, saremmo scoperti troppo velocemente" pensò Vegeta. Mise una mano sulla spalla di Goku ed entrambi si allontanarono dalla cella, inoltrandosi nella nebbia del corridoio.

Attraversarono una porta socchiusa e proseguirono, la nebbia diveniva via via più fitta.

Goku udì dei lamenti e si guardò intorno, la sua vista si tinse di rosso e strinse gli occhi, scuotendo il capo. Si raddrizzò e tornò a vedere nebbia intorno a sé, la presa sulla sua spalla si fece più forte e Vegeta si piegò in avanti, tossendo rumorosamente.

«Che ti succede?» domandò con tono preoccupato.

«Questo posto sta tentando di eliminarmi» biascicò Vegeta, ansimando.

Goku lo sostenne e Vegeta cercò di scansarsi, si piegò in avanti colto da una fitta violenta all’addome.

«Io sono qui con te, ma non mi sta succedendo niente» fece notare Son, aiutandolo a raddrizzarsi.

«Tu e Kakaroth vi siete divisi nettamente. Forse avrai anche accettato che sei un saiyan, ma tu sei buono e lui cattivo» farfugliò Vegeta, boccheggiando. Strinse gli occhi e tossì un grumo di sangue.

«Io non sono così diviso dalla mia parte malvagia. Perciò questo luogo, cercando di eliminare Kakaroth e la sua crudeltà, nel tentativo di farti tornare padrone del tuo corpo, sta eliminando anche me riconoscendomi come essere negativo» spiegò, rischiando di cadere in ginocchio.

Goku lo sostenne.

«Quel pazzo si farà chiamare ‘principe dei saiyan’. Questo perché nella mia vita ho passato più tempo a rinchiudere questo lato di me, quello diciamo neutrale, né buono, né cattivo» proseguì Vegeta, la vista gli si offuscò.

«Beh, la prima volta che ti ho incontrato, non eri di certo amichevole. Urca, dimmi cosa devo fare per risolvere il problema» disse Goku, caricandoselo in spalla.

«Questo luogo ci metterà al massimo cinque-dieci minuti per prosciugarmi del tutto» disse Vegeta, cercando di mantenere un tono atono.

Goku si piegò in avanti, gli strinse le gambe con entrambe le mani e si mise a correre. «Ci metterò di meno a portarti fuori da qui» promise.

«Senti… c’è niente che possa fare per convincerti a non fare questa inutile follia?» chiese Vegeta con voce rauca.

«No» rispose secco Goku, chiuse gli occhi e gli sorrise.

"Mi eri mancato, fratello" pensò Vegeta, abbandonandosi contro l’altro privo di sensi.

Goku continuò a correre fino a un portale ovale, luminescente, che galleggiava nella nebbia; era formato da una sostanza argentea, liquida.

«Addio nebbia della disperazione» salutò Goku e balzò all’interno della sostanza. Gli mancò il respiro, strinse più forte Vegeta cercando nuotare e chiuse gli occhi. Roteò su se stesso, avvertendo delle forti vertigini e atterrò in piedi.

Saltò all’indietro trovandosi davanti Kakaroth, si mise in posizione di combattimento.

«Principe, cosa dobbiamo fare?» chiese Kakaroth, voltandosi.

Goku inarcò un sopracciglio.

«Ehy tu, mi vedi?» domandò; sventolò la mano davanti a Kakaroth e piegò di lato il capo.

«Io propongo di distruggere subito questo insulso pianeta per passare alla conquista di questo universo» propose Kakaroth.

Goku gli fece una linguaccia e ridacchiò. «Non riesce né a vedermi, né a sentirmi!» esultò.

«Prima passeremo alla Capsule corporation, caricando su un’astronave qualsiasi cosa ci possa risultare utile e dei viveri» rispose MajinVegeta con voce atona. Socchiuse gli occhi, ghignò e si leccò le labbra attraverso i denti. «Dopo ci divertiremo» sibilò, strofinando un piede sul terreno rossastro.

Kakaroth ridacchiò e annuì.

«Sì, sua altezza» disse ed entrambi spiccarono il volo, dirigendosi verso la città dell’Ovest.

Goku li guardò allontanarsi e udì un mugolio.

Vegeta riprese i sensi e mugolò nuovamente, guardandosi intorno, ordinò con voce arrocchita: «Kakaroth, mettimi giù» ordinò Vegeta.

Goku lo mise a terra, il principe dei saiyan aveva un colorito cadaverico.

«Siamo davvero fuori da quel posto di merda» sussurrò Vegeta, la gola gli doleva; cercò di rimettersi in piedi. «Ora dobbiamo raggiungere gli altri».

«Gli altri due noi stanno preparando la navicella, ma non ci riescono né a vederci né a sentirci» spiegò Goku.

Vegeta rabbrividì.

«Loro hanno i nostri corpi, quindi noi adesso siamo come fantasmi. Per gli altri non siamo corporei» spiegò, si abbassò e passò con il pugno attraverso un sasso.

Goku si grattò la testa, deglutendo. «Non possiamo nemmeno usare i nostri poteri?» domandò.

«Solo quelli legati ai corpi fisici, incrementi di auree, trasformazioni in supersaiyan e teletrasporti dovrebbero ancora funzionare. Inoltre, non possiamo nemmeno essere feriti, al momento» lo rassicurò Vegeta.

«Urca, anche se andiamo dagli altri, non servirà a niente se non si accorgono che ci siamo» disse Goku, con voce trillante.

«Penseremo a questo una volta che li avremo raggiunti» rispose Vegeta.

 

 

******

 

Bulma, seduta su una sedia, si mordeva il labbro, ondeggiando avanti e indietro.

«Non riesco a percepire in modo sensato le auree né di Goku, né di Vegeta» disse C18, osservando Crilin, Gohan e Junior stesi incoscienti sui letti.

«Sicuramente il mio papà salverà il tuo» disse Trunks a Goten, entrambi i bambini erano seduti sul davanzale della finestra.

Chichi lanciò uno strillo e saltò all’indietro.

«Che succede, figliola?» domandò lo stregone del Toro.

Chichi si passò l’indice sulle labbra. «Ho sentito qualcosa di gelido posarsi qui» sussurrò.

Yamcha si guardò intorno, socchiudendo gli occhi.

«Non percepisco auree minacciose» sibilò. Pual si adagiò sulla sua spalla, dimenando la coda dalla pelliccia blu.

«Spero non sia qualche strano incantesimo di Dende» borbottò Tenshinhan. Rif annuì alle sue parole.

«Qualcosa mi ha sfiorato, come un venticello» disse Bulma, con voce acuta, avvicinandosi a Chichi.

«Guardate!» gridò Marron, indicando lo specchio, sul cui vetro si riflettevano le figure di Goku e Vegeta.

«Che scherzo è mai questo?!» sbraitò Muten. 

 «Posso spiegarvi io» disse Junior, alzandosi seduto sul letto. "Devo ringraziare ancora una volta le mie capacità rigenerative se sono ancora vivo" pensò, alzandosi dal letto. «Nemmeno io riesco a vederli, esattamente come voi. Però ho riconosciuto le loro voci, simili a fruscii, grazie al mio udito molto superiore al vostro.

Ho riconosciuto nettamente le voci di Goku e Vegeta, posso riportarvi cosa ci stanno dicendo» disse con voce roca.

«Temo che i fagioli al momento possano poco» si lamentò Jirobai.

Junior avvampò. «Ti ho solo detto di dire a Chichina che la amo» borbottò Goku.

«Senti muso verde, prendi in disparte entrambe le nostre donne. Devi dire alla mia che se riottengo il mio corpo, esigo di avere almeno una nottata di passione, appena torniamo a casa» s’intromise Vegeta.

Il rossore sulle gote e sulle orecchie aguzze di Junior si fece più acceso.

«Oh, devi anche dire a Chichi che mi dispiace davvero tanto per quello che ha fatto Kakaroth» aggiunse Goku.

«Chichi, Goku vuole dirti che gli dispiace per quello che ha fatto il suo doppio» riferì Junior.

Chichi si portò le mani al viso e scoppiò a piangere. «Goku, amore, lo sapevo che quel mostro non eri tu» disse tra i singhiozzi.

Goku cercò di accarezzarle la testa, ma le sue mani attraversarono il corpo della moglie, passando oltre anche ai capelli corvini di lei.

Junior osservò la brezza leggera che scompigliava la mora capigliatura di Chichi.

«Muso verde, devi dire anche le altre cose!» sbraitò Vegeta.

"Maledetto nanetto, che brutta situazione" pensò Junior e le sue antenne tremarono.

«Goku, Vegeta, vi conviene aspettare. Dende ha detto che avrebbe trovato l’incantesimo per far tornare tutto alla normalità» disse Yamcha.

«Io non mi sono mai fidata di Mr. Popo, i suoi occhi non mi piacciono. Non vorrei desse a Dende l’incantesimo sbagliato di proposito» borbottò Bulma.

Vegeta scoppiò a ridere.

«Sempre la solita, la mia donna. Si fida degli dei distruttori, ma dubita di persone amichevoli come Mr. Popo» si disse. Si voltò verso Junior e lo indicò.

«Dì alle donne quello che ti abbiamo detto. Ci conto», indurì il tono.

Junior sospirò. "Dovrò davvero" pensò.

  
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